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Autore: It was a dream    08/02/2013    3 recensioni
"Mamma non mi far piangere che sbavo tutto il trucco e poi sembro un bradipo in calore." Sussurrai,cercando di trattenere le lacrime,vedendo mia madre alle prese con le sue.
Rise debolmente asciugandosi l'ennesima lacrima col fazzoletto ormai inzuppato.
"La finezza non manca mai eh? Neanche in casi come questi"
Lucy è bella,ricca,e felicemente fidanzata.
Una settimana,e si potrà finalmente sposare con Jared,avvocato di fama mondiale.
Ma cosa succederà se durante la vacanza con le sue amiche per l'addio al celibato incontra qualcosa o meglio qualcuno che potrà ostacolare il suo matrimonio?
-MOMENTANEAMENTE SOSPESA-
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter II

24 luglio 2012, 20:30




"dai maricaaa" la richiamai,mentre camminavo frettolosamente.
"Ma mi fanno male i piedii" urlò lei,leggermente indietro,mentre con fatica cercava di raggiungermi.
'domeniche d'agosto'. A quanto pare era il pub più famoso di Los angeles.Certo che aveva un nome strano..voglio dire.Boh.
Sbuffai,e mi fermai per aspettarla.Lei mi guardò e con tutta la calma del mondo si sedette sul marciapiede,per poi togliersi i tacchi e massaggiarsi i piedi.
Iniziai a camminarle incontro."Dai,sono solo dei tacchi! è come camminare con le converse,solo da un'altezza un pò più.." *Puck*
Il tacco mi si incastrò in un tombino,poco lontano da marica,e imprecando in arabo, mi abassai per cercare di toglierlo.
Sbuffai,togliendomi la scarpa e inginocchiandomi sul ciglio della strada per cercare di togliere il tacco dal tombino,mentre marica se la rideva.
Mi girai di corsa,sentendo un clacson suonare.
"Non mi uccidereeeee" urlai,con le mani sugli occhi e la testa abassata sulle gambe.
Sentii la macchina fermarsi,una porta sbattere e dei passi avvicinarsi a me.
"Sono troppo giovane per morire,vi prego". Poi sentii una risata,e io ancora nel panico,guardai attraverso una piccola fessura tra le mie dita.
"Oh." dissi,togliendomi le mani dagli occhi e abbassando lo sguardo per l'imbarazzo.
"Stai bene?" Chiese il ragazzo che si era chinato verso di me.E che ragazzo.
Era alto,almeno dalle lunghe gambe piegate lo sembrava.
Visino tondo,occhi di una strana sfumatura di marrone,un sorriso smagliante e un lungo ciuffo in testa.
"E' questo il paradiso?" Sussurrai,guardandolo negli occhi mentre lui tendendomi una mano,mi tirava sù.
"No,tranquilla non ti ho investito" rise lui.
"Che..che stavi facendo?" Chiese.
"Oh,io stavo solo..ecco,mi si è incastrato il tacco nel tombino,e cercavo di toglierlo,ecco." Dissi io,abbassando sempre di più lo sguardo e la voce,mentre un forte imbarazzo mi colorava le guance,pensando solo alla stupidità del momento.
"Ah,vuoi che ti aiuti?" Mi chiese lui,mentre si girava verso marica che guardava la scena massaggiandosi i piedi.
Le sorrise,e poi mi guardò.
"Oh,se vuoi.." Sorrisi io.
Si abbassò sul tombino,e con facilità tolse il tacco,porgendomelo.
"Grazie" sussurai io,sentendo le guance andare letteralmente in fiamme.
"Tranquilla" Mi sorrise,e poi entrò in macchina,salutando con un cenno di testa marica che guardava ancora la scena.
La macchina sfrecciò sulla strada,verso chissà dove,mentre io la guardavo andare via.
"Lucy?" Mi richiamò marica.
Girai la testa. "Io credo sia meglio andare a casa..voglio dire,si sarebbe meglio" Disse lei.
Annuii "Si,meglio di si.Tanto domeniche d'agosto non si trova,quindi." Aggiunsi.

"Mi scusi,mi potrebbe passare la chiave dalla stanza 139?" Chiesi,appoggiandomi al bancone della reception e aspettando la signora.
Gracchiò,e lentamente si girò,prendendo le chiavi,e dopo che me le diede fece un mezzo sorriso sforzato.
Era così finto che non gli rispondetti neanche,iniziando a salire le scale con marica dietro a piedi nudi.
"Che serata.." Sussurrò lei.
"Già.Siamo appena arrivate e guarda quì.Rompiamo il letto,non troviamo il pub,per poco non mi rompo queste meraviglie -indicai i tacchi appena comprati- e rischio di morire."Dissi io,salendo sempre più velocemente le scale per la rabbia.
Arrivammo davanti alla nostra porta,e infilai le chiavi nella serratura,ma la porta non si apriva.
Iniziai a spingerle con più forza,ancora arrabbiata,e marica mi fermò,prendendomele dalle mani.
"Se fai così,le rompi.Calmati,domani andrà meglio." Infilò anche lei le chiavi,ma la porta proprio non si apriva.
Sbuffai,prendendole dalle sue mani,e guardando il numero 193 a caratteri cubitali.
Marica mi guardò spaventata,vedendo il mio tic all'occhio.
Mi veniva sempre quando ero arrabbiata,nervosa o stressata e non portava mai a qualcosa di buono.
La prima volta che lo ebbi,fù a cinque anni.Alla fine tirai il gelato in faccia al ragazzino che mi aveva rubato la bambola.
A dodici anni,invece,scoppiai in un pianto isterico davanti a tutta la classe,dopo che caddi in una pozzanghera spinta dal solito bulletto della scuola.
Oppura mi ricordo di quando inciampai sul palco durante la consegna del diploma,davanti a tutti i presenti venuti,e anche quella volta scoppiai a piangere.
Insomma,non portava mai nulla di buono.E non lo avrebbe fatto nanche questa volta.
Era il mio addio al celibato,con la mia migliore amcia,a Las Vegas,città dei miei sogni da sempre e tutto stava andando a rotoli.
"Calmati,ok?tu mi aspetti quì,e io vado di sotto a cambiarle,ma calmati ti prego,e non rompere niente." 
Mi guardò,e cliccò velocemente il pulsante dell'ascensore,per fare più in fretta.
Io uscii sulla terrazza del corridoio,per prendere un pò di aria e calmarmi.
Mi affacciai,e guardai la mia bella Los Angeles notturna in tutto il suo splendore.
Respirai profondamente,cercando di calmarmi invano.
Mi tolsi le scarpe,appoggiandole al muretto.
Sentii il telefono squillare.Apriì di fretta la borsa,vedendo proprio il nome che speravo di vedere.
"Ei amore" sentii un sussurro dolce,che mi fece scoppiare a piangere.
"Lucy,tesoro,che è successo?" 
"E' tutto un disastro,Jar.Doveva essere un sogno,ma è tutto un disastro."
"Ei,tranquilla.Sono solo 10 giorni,poi ci sposiamo e andrà tutto bene."
"Lo sò,ma finalmente sono quì a los angeles con marica e niente và come speravo.E mi manchi,così tanto"
"Anche tu..tantissimo.Tu cerca solo di divertirti,ok?Com'è los angeles?"
Sorrisi. "E',è bellissima.E' davvero bellissima.Tu invece? ti diverti?"
"Si,molto.I ragazzi hanno programmato una cosa per stasera,e non vedo l'ora.E poi Toronto è davvero stupenda.Ti pacerebbe,ne sono certo." 
"Già..ancora non mi hai detto dove mi porti dopo" sorrisi io.
"Aaah,tanto non te lo dico.Il viaggio della luna di miele è una sorpresa,no?" rise lui.
"Okok,allora ti lascio.Divertiti"
"Fallo anche te,e non ti preoccupare.Tu solo divertiti,e non pensare a niente,andrà tutto bene e ti ricorderai per sempre di questo viaggio."
"Ti amo jared" Sussurrai.
"Anche io piccola,non ti puoi neanche immaginare quanto" 
Sorrisi,e attaccai. 
Sentire la sua voce mi aveva fatto bene,proprio come immaginavo.
Lo amavo,con tutto il mio cuore. Ci conoscevamo da una vita,e finalmente ci sposavamo.
Solo questi 10 giorni lontani,e poi ci potevamo sposare.
Lo avevo conosciuto alle scuole medie,era il mio migliore amico.
Passammo così tanto di quel tempo insieme,e ci siamo resi conto che ci amavamo solo poco prima del diploma.Oramai erano passati 3 anni,e noi condividevamo già una casa.Ci saremmo sposati,e poi avremmo avuto una vita perfetta.
Sorrisi,prendendomi le scarpe e girandomi.
Un ragazzo appoggiato alla porta,con le mani in tasca mi guardava,con un piccolo sorriso.
"Ciao" Mi salutò.
"Oh ciao." 
"Tranquilla,non ti investo." rise.
Oh,giusto.Il ragazzo che mi stava per investire.
Risi anche io.Abbassai lo sguardo,stringendomi nelle spalle.
"Si vede che lo ami,sai?" mi disse.
Alzai gli occhi,guradandolo.
Gli sorrisi timida,e sussurrai un "Sul serio?"
"Dico sul serio.Addio al celibato?"Chiese.
"Già,doveva essere un sogno,e spero ancora che lo sia,ma è iniziato terribbilmente.."
"Capisco."
"Tu invece?Che ci fai quì?Non sei di lo angeles,vero?"
"Be,se stò in un hotel direi propro di no.Sono di Londra." Sorrise,soddisfatto.
"Wow,un londinese.E che fai quì? ..vacanze?" Chiesi,cercando di non essere troppo espansiva,come mio solito.
"Oh,no.In verità,sono quì per lavoro,con dei miei amici."
"Capisco..beh allora spero di rivederti,così mi parli del tuo 'viaggio' "
"Certo.." sorrise lui,mentre io mi incamminai verso la porta del terrazzo per ritornare nella mia stanza,dato che marica avrà chiamato la polizia dandomi per dispersa.
"Che ne dici di domani? andiamo a bere una cosa,ti và?" chiese lui.
Mi girai e gli sorrisi. "Non credo sia una buona idea..voglio dire..ok." Mi arresi infine.
"Bene. Ci vediamo quì alle 14? "Chiese speranzoso.
"Certo." sorrisi e lo salutai,andando verso la mia camera.
Quel ragazzo mi faceva uno strano effetto,e non andava affatto bene.
Stavo per sposarmi,ma non ci pensai.Mi ero trovata un nuovo amico.
"Finalmente! stavo per chiamare la polizia!" Urlò marica,alzandosi di fretta dal letto,venendomi in contro e abbracciandomi.
"Stai bene?" Mi chiese,immaginando il mio pianto isterico.
"Tranquilla.Sai chi ho rivisto? il ragazzo del tombino" Gli sorrisi io,togliendomi la borsa e buttandola sulla poltroncina all'angolo.
"Oh,quello carino." Sorrise lei.
"Già..domani esco un pò con lui,così parliamo un pò" Gli dissi.
"Lucy ti voglio ricordare che tra dieci giorni ti sposi.Non fare cose di cui ti pentirai." 
"Beviamo solo qualcosa,tranquilla mar." mi buttai sul letto,e mi misi sotto le coperte ancora vestita.Ero stanchissima.
"Ok ok mi fido.Comunque quel ragazzo ha una faccia conosciuta..." Disse lei,mettendosi sotto le coperte vicino a me.
"Se lo dici tu." sbadigliai,e chiusi gli occhi.Pronta per una bella dormita.





 

Paula's corner

Scusate ragazze per il luuuungo ritardo.E' da più di un mese che voglio scrivere questo capitolo,ma ogni volta che ci provo accade qualcosa.
Credo di averlo scritto più di quattro volte ma:
-una volta mia madre mi ha chiuso il computer,così di sua spontanea volontà.Grazie mamma,ti voglio tanto bene.
-un'altra volta ho chiuso internet senza pensarci,maledicendomi poi in arabo per non averlo salvato.
-una volta si è tolta la corrente,e io non avevo salvato.
-Un'unicorno verde è entrato dalla finestra,e mi ha chiuso il computer per poi regalrami un barattolo di nutella.
Ok,questo forse non è successo,ma dettagli.
Allora.
Da quel che ho notato,alcune di voi non hanno capito bene la trama.
Quindi,ve le spiego schiubitissimo.
Dunque,il prologo inizia con il matrimonio di Lucy e Jared.
Jared è felice,ma lucy no.
Quindi,per spiegarvi il perchè,si ritorna a un pò di tempo prima,esattamente una settimana.
La settimana prima del matrimonio,cioè il 24 luglio,Lucy e Marica,la sua migliore amica,partono per Los Angeles,in cui festeggeranno l'addio al celibato di lucy.
Per chi non lo sapesse,l'addio al celibato è una festa,o una vacanza come nel nostro caso,in cui gli sposi festeggiano l'ultimo giorno da single.
Quindi,la storia è concentrata su questa vacanza,in cui ne accadranno di tutti i colori alla povera Lucy.
Spero di essere stata abbastanza chiara,ma se non avete capito qualcosa potete chiedermela in messaggio privato o in una recensione.
Spero tanto che il capitolo vi sia piaciuto,e spero che mi lascerete una -anche piccola- recensione con i vostri pareri,consigli,o critiche.
Alla prossima mie care troiette.
Con affetto,Paula.

Ps.Chiedeti il follow back su twitetr c:


     

   
 
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