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Autore: r_Astrello    08/02/2013    0 recensioni
I pochi pensieri di un ragazzo che passeggia per strada, distrutto, che si paragona a una persona lontana ma a cui si sente più vicina che mai.
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Camminammo nelle strade fredde di due città distanti, sincronizzati come gli strumenti di un orchestra, ma il nostro direttore aveva il volto nascosto in una coltre di dubbi e amarezza.  Passeggiammo a lungo, o almeno io lo feci e mi piace pensare che lo abbia fatto anche tu, con intorno poca gente e troppi pensieri.
Non avevo particolare cura nello scegliere la strada da percorrere, né tantomeno avevo davvero voglia di camminare, ma era ancor meno allettante l’idea di starmene seduto a piangere. Mi lasciai trascinare dal percorso, sarei potuto finire anche dall’altra parte della città per quel che mi riguardava, non mi importava, anche sapendo che non sarei stato capace di tornare indietro.
Il sole spaccava le pietre, non aveva cominciato a piovere all’improvviso, come succede nei film. Non c’era quell’aria carica di malinconia, e non era partita una triste colonna sonora dal nulla. Era tutto schifosamente normale. Quando mi fermai fortunatamente non ero troppo lontano da dove sarei dovuto essere, quindi la camminata non fu un gran problema. Così era stato per me... e sperai che per te sia stato come nei film. Anche se dubitavo che potesse succedere davvero nella vita vera.
Continuai a credere che abbiamo fatto le stesse cose, la stessa passeggiata tra pensieri e tormenti, mentre in realtà non sapevo nulla di quello che tu avessi fatto, quindi perdonami se ti ho attribuito azioni che non hai mai compiuto, Jenna. eravamo così distanti, eppure in un certo modo ti sentivo vicina a me.
Il concerto andò avanti e noi continuammo a far musica ai lati opposti del palco, con le note imposte da quel losco destino che dirigeva noi suonatori.
Così lontani eppure così simili, viaggiavamo entrambi illudendoci di poter scegliere da soli i nostri cammini. Ci sono tante cose che non si possono scegliere da soli, lo sapevi anche tu, mentre ancora eravamo costretti, senza possibilità di avvicinarci, a seguire la strada che ci imponeva il vento: come nuvole.
  
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