Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Ecly    08/02/2013    1 recensioni
Lottie e Bibi, due cugine nonchè grandissime amiche si troveranno a vivere insieme per un periodo e da li inizia un'avventura delle due tra amori, delusioni, malintesi, litigi e disgrazie ma pian piano tutto si sistemerà. Zayn proverà ad aiutare Lottie in tutto senza ottenere il risultato sperato, per questo rimarrà deluso ma non mollerà. questa sua costanza lo porterà a fare dei passi in avanti per ottenere ciò che vuole.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 13: SEI COSì CARINA MENTRE DORMI
 
Quella mattina avevo preso proprio un bello spavento a casa di Bibi. Mi aveva fatto stare male vedere Lottie la a terra, le gambe le tremavano come foglie strapazzate dal vento, poi quando ho capito com’erano andate le cose rimasi ancora più sorpreso. Quante ne aveva passate quella povera ragazza. Mi sentivo in colpa di averla incontrata quel pomeriggio al parco, tutto e partito da là e da là tutto è cambiato, per lei e per me. Ultimamente stavo cadendo in uno stato depressivo. Non riuscivo a farmene una ragione, mi colpevolizzavo per tutto quello che era successo da quel giorno. E in parte avevo anche ragione, era colpa mia se tutto è cominciato, se non avessi proposto di tagliare per il parco non sarebbe successo niente e lei ora sarebbe tranquilla e spensierata come dovrebbero essere tutte le ragazze della sua età.
Il pomeriggio sembrava non passare più, erano solo le 2 ma mi sembrava di essere seduto su quella poltrona da settimane. Continuavo a pensare a lei, al suo sguardo che le avevo visto la mattina, la lacrime. L’appuntamento era chiaramente saltato per cause di forza maggiore ma volevo comunque stare un po’ con lei, anche solo per non farla sentire sola. Decisi i alzarmi e scattai verso l’uscita, presi le chiavi della macchina e partii. Arrivai davanti alla casa di Lottie e parcheggiai la macchina, scesi e rimasi immobile qualche minuto ad osservare quella porta. Ad un tratto la porta si apre e ne vedo uscire una donna, quella donna che la prima volta mi aveva gentilmente accolto e la seconda volta mi aveva quasi aggredito. Si era lei, non avevo dubbi. Richiuse la porta e si avvicinò a me, la salutai per poi chiederle come stesse Lottie. La donna mi riconobbe e si presentò come Sofia, la zia di Lottie. Successivamente mi disse che Lottie era tranquilla adesso ed era in camera sua nel silenzio più totale.
“ora devo andare, tra poco devo iniziare a lavorare” mi disse la donna per poi voltarsi e allontanarsi ma la fermai di colpo.
“le posso chiedere un favore?” mi affrettai a dire prima che si allontanasse troppo.
Sofia si fermò di colpo per poi voltarsi di nuovo verso di me. “che tipo di favore giovanotto?”
“potr… potrei vederla?” dissi timidamente abbassando lo sguardo.
Sofia mi guardò un istante in silenzio. Mi sorrise dolcemente e mi si avvicinò.
“tu sei il ragazzo che ha aiutato Lottie al parco e poi all’ospedale giusto?” mi disse la donna tornando seria ma mantenendo comunque un tono di voce dolce.
Rimasi senza parole a quella sua domanda, non me la aspettavo di certo in quel momento e forse non me la sarei mai aspettata. Sofia, vedendo il mio imbarazzo e l’esitazione a risponderle, mi sorrise di nuovo e mi invitò ad avvicinarmi alla porta
“vieni, ma non disturbarla troppo, è meglio se si riposa un po’”
“grazie infinite. Non la disturberò molto” sul mio volto si stampò un sorriso titubante, mi avvicinai alla porta ed entrai a testa bassa e cercando di fare meno rumore possibile. Sofia mi sorrise di nuovo e mi salutò per poi richiudere la porta dietro di me.
Rimasi qualche istante davanti alla porta immobile, davanti a me c’era una strana oscurità, le tende del salotto erano chiuse, l’unica luce che entrava in casa derivava dalla piccola vetrata accanto alla porta d’entrata. Non mi facevo molti problemi di trovare la stanza di Lottie, sapevo bene dov’era. Il mio timore in quel momento era solo Lottie, cosa le avrei detto una volta che mi sarei ritrovato faccia a faccia con lei di nuovo? Rimasi immobile davanti alla porta bloccando con il mio corpo anche quella poca luce che riusciva ad entrare nella casa.
Sospirai e mi decisi a salire quelle scale che sapevo essere poco più avanti nascoste da quella leggera oscurità, salii lentamente quegli scalini fino a ritrovarmi davanti alla camera di Lottie. La porta era chiusa e io mi ci fermai davanti. Il silenzio in quel momento era fastidioso, anche i miei pensieri erano muti, sembravo completamente svuotato, mi persi nel guardare quella maniglia scura.
Sospirai e mi decisi a fare qualcosa, il silenzio stava iniziando davvero a infastidirmi, avrei voluto fiondarmi nella sua camera, abbracciarla e baciarla ma decisi di trattenermi, o meglio, una volta arrivato davanti a quella casa, tutta la mia spavalderia scomparve poi avevo dato la mia parola a sua zia che non la avrei importunata molto e la avrei lasciata riposare dopo averla vista ed essermi assicurato che stesse meglio.
Bussai piano alla porta, quasi impercettibilmente e mi allontanai leggermente dalla porta. Dopo qualche istante stavo per bussare di nuovo, visto che pensavo che la prima volta non avesse sentito, quando la porta davanti a me si aprì leggermente facendo spuntare da dietro la porta  la sua voce rotta, probabilmente da un pianto.
“ma Bibi! Non sei ancora uscita? Farai tardi se non esci subito, saresti già dovuta uscire” disse tra i singhiozzi e guardando a terra. Piano piano alzò lo sguardo vedendo che la sagoma che le presentava davanti non poteva essere quella di Bibi. Quando il suo sguardo incrociò il mio la vidi sobbalzare leggermente. La porta si aprì del tutto e Lottie con la sorpresa chiaramente stampata in faccia mi fece cenno di entrare in camera
“ciao Zayn! Cosa ci fai qui? Vieni, accomodati” mi disse cercando di trattenere i singhiozzi. Probabilmente stava piangendo fino a poco prima.
“ciao Lottie. Ero passato a fare un giro per vedere se stavi meglio…” le risposi prontamente.
Entrai in camera seguito da Lottie che zoppicando si tornò a stendere a letto
“siediti pure Zayn… il letto è abbastanza grande e ci stai anche tu volendo” mi disse Lottie una volta sistemata a letto.
“gr…grazie Lottie, ma non ti preoccupare. Non resto molto, posso anche restare in piedi” le risposi accennando un sorriso.
“come vuoi allora” mi rispose per poi piombare nuovamente nel silenzio. A quel punto la guardai negli occhi vedendo chiaramente la lucidità tipica di occhi che hanno appena pianto lacrime troppo amare, sulle guance si potevano quasi notare ancora le scie delle lacrime che erano scese su quel viso.
“Lo… Lottie, stai bene? C’è niente che io possa fare per aiutarti in qualche modo?” dissi dopo dato aria ai miei polmoni. Lei in quel momento si voltò verso di me e cercò di sollevarsi, si alzò piano mettendosi a sedere sul letto e si trascinò verso la testiera del letto in modo da poterci appoggiare la schiena per poter restare in quella posizione, prese il cuscino e lo mise in verticale dietro la sua schiena in modo da non ammaccarsela sulla testiera del letto. Dopo essersi alzata, non senza fatica, mi fece cenno con la mano di andarmi a sedere li vicino a lei. Un po’ esitante mi avvicinai al letto e mi sedetti dove lei mi aveva appena indicato.
“no Zayn. Non serve che ti preoccupi per me, starò bene” mi sussurrò lei appena mi sedetti.
Mi girai a guardarla notando che il suo sguardo si perdeva nel vuoto della stanza.
Non sapevo cosa avrei potuto fare in quel momento, l’unica cosa che vedevo era sofferenza nei suoi occhi, la sofferenza che io avevo portato nei suoi occhi.
A qual punto anche il mio sguardo vagò per la stanza fino a perdersi nel nulla
“pe… perdonami Lottie” iniziai a dire con un tono di voce quasi impercettibile “sono stato uno scemo, lo so. Ho combinato un sacco di danni a persone che non centravano nulla, te in modo particolare” a quelle mie parole il suo sguardo tornò consapevole. Sforzò un sorriso che sparì subito e lasciò cadere la testa sulla mia spalla.
“Zayn! Basta… per favore….” A quelle sue parole mi bloccai di colpo, non so il motivo ma mi bloccai di colpo. Forse è stato un bene, stavo per dire cose che per il momento era il momento era meglio che tenessi per me e solo per me. Non dovevo darle altri pensieri, per il momento doveva solo riposarsi e riprendersi dalla disavventura.
“si scusa Lottie” la guardai. Lei era li, appoggiata sulla mia spalla e stava fissando un punto imprecisato del materasso. Avrei tanto voluto baciarla e dirle tutto quello che provavo per lei ma la sua reazione mi preoccupava, mi bloccava. Io Zayn, un disgraziato malvivente fino a pochi giorni prima, avevo paura di dire ad una ragazza che mi piaceva? Si! Era così. Cercai di non pensarci e intanto la stanza era tornata nel silenzio assordante di prima, l’unico rumore che sentivo era provocato dal mio cuore che aveva iniziato a battere ad un ritmo più incalzante e i miei pensieri che avevano iniziato a vagare. Il cellulare di Lottie vibrò per un istante sopra alla scrivania, quel rumore sembrava rimbombare ovunque. Lottie alzò la testa dalla mia spalla e mi chiese se potevo passarle il telefono. Mi alzai dal letto e le presi il cellulare sulla scrivania e glielo porsi. Lo sbloccò e aprì un messaggio.
“hei Lottie! Come va la a casa? Come stai oggi? Va un po’ meglio? Qui si stanno divertendo tutti, tranne me. Sto pensando di venire a casa.  Prima che rientri ti serve niente? Così passo a prendertelo”
La vedevo sorridere mentre leggeva il messaggio. Le rispose velocemente per poi riappoggiare il cellulare sulle sue gambe.
“era Bibi e voleva sapere come me la cavavo a casa e se stavo meglio” mi disse accennando un leggero sorriso.. io rimasi in piedi a fianco del letto in silenzio.
“voleva dirmi che voleva tornare a casa e se avevo bisogno di qualcosa, ma le ho detto che non mi serve nulla” aggiunse Lottie
“le ho detto di rimanere alla festa un altro po’ e che qua ci sei tu, se ho bisogno chiedo a te, spero non ti dispiaccia” concluse Lottie mentre alzava lo sguardo cercando il mio.
A qual punto mi mossi e mi andai a sedere nuovamente sul letto ma questa volta ero di fronte a lei.
“no tranquilla! Se a te fa piacere resto quanto vuoi, e ti avevo già detto che se avevi bisogno io ti avrei aiutato, sono passato proprio per questo motivo” le risposi notando che la mia voce si inteneriva sempre più mentre parlavo, ma non mi interessava molto in quel momento.
Lottie poggiò il suo sguardo su d me e sorrise. A quel punto cambiò discorso, si capiva chiaramente che nell’aria c’era imbarazzo da parte di tutti e due. Ero felice che avesse cambiato argomento lei.
Iniziò a raccontarmi della notte prima che io mi “appostassi” davanti a casa sua per metterla in guardia da Jack. Mi raccontò che areno sedute proprio in quel modo lei e Bibi quella notte e di tutto quello che si erano dette loro due, senza scendere nei particolari di ogni singolo avvenimento, mi raccontò che da li iniziò la storia tra sua cugina Bibi ed Harry, mi raccontò del programma che lei e Bibi avevano studiato per quel giorno in cui tutto ha avuto inizio.
Di botto cambiò ancora argomento e iniziò a parlarmi un po’ di lei, di come aveva vissuto in questi anni, dei suoi genitori che erano sempre in giro per il mondo per lavoro e che erano sempre molto impegnati. Si capiva chiaramente che non sapeva neanche lei cosa dirmi, i discorsi iniziavano ad essere scollegati, insicuri e tremanti. Stava cercando in tutti i modi di non parlare più di quei giorni appena trascorsi. A quel punto il suo cellulare vibrò di nuovo, un altro messaggio di Bibi. Questa volta non rispose, probabilmente era il messaggio per dirle che la avvisava che sarebbe rimasta la alla festa ancora come le aveva chiesto Lottie poco prima. Sorrise e ripose il cellulare sulle gambe di nuovo.
Mi alzai e mi andai a sedere di nuovo vicino a lei
“shhh adesso basta. È tutto passato adesso, non ti devi più preoccupare” le sussurrai all’orecchio.
Lottie tornò a far cadere la sua testa sulla mia spalla, sorrise e chiuse gli occhi per poi ritornare nel silenzio. Io non dissi nulla e lei nemmeno, rimanemmo così per non so quanto tempo per poi accorgermi che si era addormentata sulla mia spalla. Quella scena mi intenerì.
Rimasi li a guardarla, sarei potuto rimanere li in eterno a guardare quegli occhi, anche se adesso erano chiusi, quelle labbra, quei capelli, tutto di lei mi ricordava un angelo caduto sulla terra che aveva avuto la sfortuna di incontrare lui e la sua brutta compagnia.
Ad un tratto sentii un rumore provenire dal piano inferiore, non feci in tempo ad alzarmi che trovai Bibi davanti alla porta di Lottie che mi osservava, ci osservava. Spostai delicatamente Lottie dalla mia spalla e la distesi bene sul letto per poi alzarmi e avviarmi all’uscita della camera. Afferrai il cellulare che avevo in tasca dei jeans e guardai l’ora. Rimasi colpito nel vedere che erano quasi le 6. Bibi mi fermò, mi ringraziò per essere rimasto vicino a Lottie tutto il pomeriggio, mi sorrise e mi offrì qualcosa da bere. Rifiutai e dissi che sarei dovuto tornare a casa, non era previsto che stessi via così a lungo. Presi le chiavi ed uscii. Bibi mi osservò scendere dalle scale e uscire dalla porta.
Tornai a casa mia, aprii la porta, riposi le chiavi della macchina sopra il mobiletto vicino alla porta e mi andai a sedere sul divano in salotto. Nel silenzio iniziarono a riaffiorare tutte le cose che mi aveva detto Lottie nel pomeriggio, la sua voce sottile riecheggiava nella mia testa.
Sorrisi ricordando quel pomeriggio. Erano già le 7 quando mi alzai da quel divano, presi il cellulare e cercai in rubrica un numero, il suo numero. Composi un messaggio mentre il suo viso continuava ad apparire nella mia mente
“dovevi essere molto stanca oggi pomeriggio, ti sei addormentata dopo un po’ sulla mia spalla. Quando è tornata Bibi io me ne sono andato tanto eri comunque in buone mani. Devo ammettere che mentre dormi sei davvero molto carina” rilessi il messaggio e lo inviai dopo aver aggiunto un paio di smile alla fine del messaggio.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Ecly