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Autore: harrehs    08/02/2013    23 recensioni
Harry Styles, ragazzo di un piccolo paesino, sedici anni, un sogno nel cassetto, tenta in tutti i modi di farsi notare dalla sorella del suo migliore amico, Allison Morris.
Lei, la ragazza che gli spezzò il cuore.
Quasi tre anni dopo, quando Harry è ormai una superstar internazionale ed è convinto di aver dimenticato il suo amore del liceo, un imprevisto li farà incontrare di nuovo.
Harry si ricorderà di avere con lei un conto in sospeso.
***
Appoggiò i palmi delle mani ai lati della mia testa, e piegò i gomiti in modo da avvicinarsi ancora di più.
La sua bocca sfiorò maliziosamente il lobo del mio orecchio, mentre i ricci ricadevano ormai sulla mia guancia, pungenti ed eccitanti al tempo stesso.
- Sai, mi fa impazzire...- mi soffiò sul collo, per poi poggiarci sopra le labbra.
Ci lasciò un bacio umido, che sembrò durare un'eternità.
Passò poi dall'altro lato.
- ... L'effetto che ora ho su di te.- finì,  ridendo lievemente. Era soddisfatto.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2. Loving him was red.



Losing him was blue like I’d never known
Missing him was dark grey all alone
Forgetting him was like trying to know somebody you've never met

But loving him was red
-Taylor Swift

 


Harry's pov.

-Sbagli tonalità, è più alta.- mi intimò la vocal coach, ormai esausta.
Annuii, lasciandole intendere che ho capito e che cercherò di fare meglio.
Riprovammo. Altra stonatura.
-Harry, siete cinque, devi amalgamarti con gli altri! Ma cos'hai oggi?- domandò nuovamente, interrompendo le prove per l'ennesima volta, sempre a causa mia.
Vidi le quattro facce dei miei amici voltarsi verso di me, aspettando anche loro una mia spiegazione.
-Non è niente, ho solo bisogno di una boccata d'aria.- mi giustificai, uscendo in fretta dalla sala prove, desideroso solo di stare un po' da solo.
Le cose erano cambiate completamente, da qualche giorno a questa parte.
Dove avevo sbagliato?
Mi sembrava che andasse tutto bene, eppure lei mi aveva lasciato solo, lì su quell'isola.
Non mi aveva spezzato il cuore, non ero innamorato, era da troppo poco tempo che stavamo insieme. Però mi piaceva.
Tutto questo mi aveva semplicemente scombussolato, tanto che non riuscivo a pensare a nient'altro. Figuriamoci a concentrarsi per le prove del tour.
Mi sedetti da parte e poggiai la testa fra le mani, cercando di ritrovare la concentrazione e la volontà.
Eravamo tornati a Londra da due giorni e non avevamo avuto un attimo di respiro. Prove, prove e ancora prove.
-Sei sempre stato un tipo fin troppo sentimentale.- sentii una voce, e sorrisi automaticamente. Il mio migliore amico non mi avrebbe mai lasciato solo, neppure se ne avevo bisogno.
-Dicono che è una cosa buona, Boobear.- mi difesi, mentre lui si sedeva accanto a me.
-Fino a un certo punto.- corresse, mettendomi un braccio attorno al collo e scompigliandomi i capelli.
-Ora esisti solo tu e la band, chiaro?- mi intimò ora serio. Scossi la testa; come cacciare via le emozioni e i sentimenti?
-Tu e Eleanor stavate insieme da più di un anno. Come l'hai superata così facilmente?- gli domandai inesperto. Infatti Louis ed Eleanor si erano lasciati da poco, in seguito ai continui litigi e alle discussioni. Eppure Louis sembrava averla presa bene.
Alzò le spalle.
-Fra me e lei non c'era più nessuna passione, nessun sentimento. Le voglio bene, questo sì, ma ora sto meglio senza di lei. Esisto solo io e la band ora.- rispose. Annuii, capendo ciò che intendeva.
Poi avvicinò le labbra al mio orecchio.
-Ma se proprio vuoi sfogare i tuoi dolori, so che c'è una ragazza frs i tecnici del suono parecchio interessata a te. Quella australiana. Domani tornerà nel suo paese. Io ne approfitterei se fossi in te.- sussurrò.
Sorrisi malizioso, avendo capito l'identità della ragazza. Bel fisico, bionda e carnagione chiara.
-Si chiama Allison.- aggiunse.
Allison.
Mi bloccai. Non ne volevo più sapere.
Me l'ero promesso, quasi tre anni fa, e avrei mantenuto la promessa.
-Scusa, ma non esco con ragazze che si chiamano Allison.-


Allison's pov.

Feci per chiudere la porta nuovamente, ma lui la bloccò con la punta della scarpa.
-Allison, possiamo parlarne?- domandò esausto. Ero sull'orlo di una crisi e di certo continuare a parlarne mi avrebbe resa sempre più vulnerabile.
Aprii la porta, trovandomi il mio ragazzo, ormai ex, davanti.
-Parlare? Da quando a te interessa parlare?- risposi pungente, a tono.
Alzò gli occhi al cielo, ma prima che potessi richiudergli la porta in faccia, obiettò nuovamente.
-Allie, non è come sembra.-
-Ah no? Spiegami allora. Perché a me davvero sembrava che tu ti stessi scopando Jillian Kent davanti ai miei occhi.- dissi forzando un sorriso di sfida, nonostante quelle parole mi ferissero come una lama affilata.
-Ma a me non interessa nulla di lei.- protestò cercando di rimediare.
-Neppure a me ormai importa più nulla di te.- risposi, dovendo convincere me stessa.
Scosse la testa, ignorando la mia affermazione.
-Non può finire così, lo sai. Sono quasi tre anni che stiamo insieme Allison. Io ti amo, non può finire così.- rivelò e quasi mi si sciolse il cuore.
Quelle due parole, pronunciate da lui, mi facevano sempre lo stesso stupido e ridicolo effetto.
Pensai di poter dimenticare tutto, per un attimo. No, lui mi ha tradita. Non si torna indietro.
-Esci dalla mia vita.- sussurrai, sbattendogli la porta in faccia, con tutta la forza possibile.
La chiusi e girai la chiave. Non riuscii a trattenere le lacrime.
Silenziosamente, mi sedetti a terra con la schiena poggiata sulla liscia superficie della porta, affogando le mie lacrime in un pianto che segnava la fine della mia storia d'amore, durata quasi tre anni. Era stato il mio primo ragazzo, il mio primo vero amore. La mia prima volta. Il mio primo tutto.
-Non voglio che tu pianga per questo.- sentii urlare dall'altro lato della porta. Mi conosceva estremamente bene.
-Ti prego Will, è meglio per entrambi. Va via.- imprecai arresa.
-Perché?-
-Perché se non lo fai tu lo farò io. Vado a Londra, ho vinto una borsa di studio, parto domani.- confessai tutto d'un botto. Non glielo avevo ancora detto, e magari non avrei mai dovuto dirglielo così.
Dall'altro lato il sielnzio.
Passarono un paio di minuti, ancora nulla.
-Will?- domandai.
Nulla.
Mi alzai e decisa aprii la porta.
Will Sweeney era sparito.
Così come il nostro amore.


Louis' pov.

-Al trucco ragazzi, il servizio sta per cominciare- ci ricordarono e noi in risposta ci fiondammo in sala trucco.
Un ennesimo servizio fotografico.
Ma mi piaceva, eccome se mi piaceva. Era tutto ciò che avevo sempre sognato, quindi sopportavo qualche fatica in più.
-Accomodatevi, comincio con Zayn.- annunciò una voce con aria di superiorità.
Ribadisco: sopportavo ogni singola fatica in più, tranne lei.
Alzai gli occhi al cielo e mi sedetti attendendo il mio turno, sbuffando.
-Hai qualche problema, Tomlinson?- domandò sempre la stessa voce.
-Se parli di te Hunt, sì.- le risposi a tono. Lei alzò gli occhi al cielo con fare superiore e cominciò a incipriare il naso di Zayn.
Hollie Hunt, la nostra truccatrice personale. La creatura più infantile, superficiale, detestabile di questo pianeta, galassia, universo.
-Dovresti smetterla di essere così rude.- mi sussurrò Liam avvicinandosi. Ecco la voce della mia coscienza.
-Se lei la smette di essere così maledettamente...-
-... sexy?- mi interruppe Niall malizioso. Rivolsi nuovamente lo sguardo ad Hollie, intenta nel disegnare con la matita un perfetto contorno degli occhi di Zayn.
Non ci avevo mai fatto caso in realtà, ma poco mi importava.
-Coglione.- sussurrò rivolgendosi a me.
-Ma quanto ti pagano per essere così insopportabile, Hunt?- la stuzzicai.
-Non so, ricordo solo che mi pagano per renderti presentabile.- rispose.
La ignorai, alzandomi e uscendo da quella stanza.


Fuori da quella stanza c'erano decine e decine di persone che si davano da fare per noi. Stilisti e tecnici del suono correvano da una parte all'altra. Sorrisi involontariamente.
Vidi Adam, il capo dei tecnici, lavorare alla batteria di Josh. Mi stava simpatico Adam; sapevo che economicamente le cose non gli andavano troppo bene. Aveva una figlia da mantenere, era divorziato e le bollette gli arrivavano fin sopra i capelli. Ecco perché era costretto a condividere la sua casa con altri inquilini che gli pagavano l'affitto.
Solo questo sapevo di Adam. E che mi stava simpatico.
Avvolto in questi pensieri, quasi non notai che una ragazza buttò un groviglio di fili elettrici sui miei piedi.
-Scusa.- mormorò impacciata. Mi ripresi, aiutandola.
Alzai poi lo sguardo su di lei, che imbarazzata tentava di racimolare tutto.
-Scusami, è il mio primo giorno di lavoro, non so cosa cavolo bisogna fare qui dentro.- si scusò nuovamente sorridendo.
Aveva un taglio corto, sbarazzino. E un sorriso contagioso. Mi mozzò il fiato.
-Ehi, ma tu non sei uno di loro?- domandò meravigliata posando lo sguardo su di me.
Risi.
-Dipende di chi parli.- le risposi.
-Quel gruppo...- riprese, mettendosi l'indice sulle labbra cercando di ricordare il nome del gruppo. Questo mi divertì maggiormente.
-No, non faccio parte dei Backstreet boys, scusa.- scossi la testa.
-Dai, che hai capito!- disse ridendo, dandomi un piccola spinta.
Risi anche io.
-Sì, sono io.- annuii. - Louis.- mi presentai porgendole la mano.
-Felicity.- la strinse lei sorridente.
Ricambiai il sorriso. Sembrava dolce, genuina.
-Ehi Fliss, sei qui. Mi è mancata la mia migliore amica.- ci interruppe una voce.
No.
Quella Felicity non poteva essere la migliore amica di Hollie Hunt.


Allison's pov.

-E questa era l'ultima.- affermò l'autista del veicolo, tirando fuori dal bagagliaio anche l'ultima valigia.
-Grazie davvero signore, non doveva.- ringraziai timidamente, salutandolo poi cortesemente con la mano.
Feci un gran respiro e mi avviai verso il portone del palazzo, suonando un'unica volta a uno dei numerosi pulsanti sul citofono, il numero 22 per l'esattezza.
Una nuova vita. Non ero mai uscita fuori da Holmes Chapel, e la tranquillità del mio paesino mi mancava infinitamente.
Ma dovevo staccare la spina, mollare tutto.
Avevo vinto una borsa di studio per scienze della comunicazione e forse sarei finalmente riuscita in qualcosa nella vita.
Avrei lavorato in un pub la sera e mi sarei pagata l'affitto della casa.
Casa che per l'appunto condividevo con altri tre coinquilini: uno era il proprietario, e gli altri due erano nella mia stessa situazione. Ma era economica come scelta, quindi l'avevo accettata.
Mi fiondai all'interno del palazzo, sino alla porta con il numero 22.
Quello sarebbe stato il mio futuro appartamento.
Bussai alla porta, ansiosa.
Quella non ci mise troppo ad aprirsi.
Un uomo sulla trentina mi si piazzò davanti; aveva numerosi tatuaggi, un piercing sul naso e sul sopracciglio. Camicia slacciata e barba di media lunghezza, mi sorrise. Risposi al sorriso.
-Sono Adam, è un piacere conoscerti. Tu devi essere Allison?- domandò. Annuii e strinsi la mano che mi aveva porso.
-Avanti entra, questa è casa tua ora.- disse cordiale.
La casa era un umile appartamento. Una piccola cucina, due stanze da letto, bagno e sala da pranzo. Nulla di che.
-Lei è un'altra?- si intromise un ragazzo. Un'altro.
Era bassino. Sguardo sveglio e anche lui pieno di piercing.
Mi sentii a disagio, potendo vantare solamente due buchi alle orecchie.
-Sono Allison.- dissi sorridente presentandomi.
-Io Logan.- rispose lui ricambiando il sorriso.
Lo squillo di un telefono ci interruppe.
-Scusate, è il mio.- si scusò Adam, andando in cucina per avere quel minimo di privacy che si poteva desiderare in quella piccola casa.
-Vieni, ti aiuto con le valigie.- si offrì Logan.
Lo ringraziai e portammo tutto in una camera. C'erano anche degli altri bagagli sfatti. In effetti, sapevo che saremmo stati in quattro; me ne mancava uno all'appello.
-Quanti siamo, oltre ad Adam?- domandai curiosa.
-Io, te e...- stava per rispondere, ma una ragazza si fiondò verso di noi correndo.
-Abbiamo lo scaldabagno colorato!- urlò non facendo caso a me e urtandomi, per poi andarsi a fiondare sulle spalle di Logan, scoppiando a ridere.
Solo quando si accorse della mia presenza la sua espressione cambiò. Sembrò squadrarmi da capo a piedi, quasi non fossi la benvenuta. Mi sentii ancora più a disagio. Avevo qualcosa che non andava?
-Dicevo: io, te e Amy.- riprese lui.
Amy aveva capelli castani, e due frizzanti occhi verdi. Quelli mi restarono più impressi. Gli occhi verdi mi ricordavano sempre lui. Quel ragazzo che non vedevo da quasi tre anni. Ma poca importanza aveva ora.
Esitai prima di presentarmi, notando l'ostilità di quella ragazza.
-Amy.- mi porse la mano, cambiando completamente espressione. Mi regalò un meraviglioso sorriso, accogliendomi calorosamente.
-Io sono Allison.- la strinsi, restituendole il sorriso. Scoppiammo poi a ridere, per qualche strana e ignota ragione. Come se ci fosse venuto naturale. Come se io e quella ragazza avessimo da subito creato un legame speciale.
-Vi va una tazza di thé?- domandò Logan.
-Siamo appena arrivati...- commentò Amy. Le sorrisi.
Logan scrollò le spalle e si diresse verso la cucina. Noi lo seguimmo, non avendo alternative.
-Non è possibile.- continuava a ripetere Adam, non accorgendosi del nostro arrivo.
-Che succede?- chiese Amy preoccupata andandogli vicino.
L'uomo sospirò deluso.
-Ragazzi, non dovrei chiedervelo ma...- esitò inizialmente. - Sentite, domani c'è un evento importante, dove lavoro io. Ho mezzo personale ammalato. Verreste ad aiutarmi?- ci chiese.
Accettammo tutti.
Compresa io.
Non pensando neppure un attimo che quel giorno potesse cambiare la mia vita.



***
Ello pippol (?)

Allora, premettiamo
che questo capitolo fa davvero schifo.
Però vi ricordo che è solo di passaggio.
Quindi posso dirvi che nei prossimi capitoli
le cose si movimenteranno.
Sì, se ve lo state chiedendo
l'Adam tecnico del suono
è lo stesso Adam.
Be', ma prima o poi
Allison e Harry dovranno rincontrarsi no?

Se sono riuscita a scrivere ringraziate solo Taylor,
perché senza le sue canzoni starei ancora al prologo.

Grazie a tutti coloro che
recensiscono
o mettono la storia fra i preferiti/ricordate/seguite.

Su twitter sono
@xsmilecmon
Seguitemi, se volete ricambio.
Potete contattarmi per qualsiasi cosa.
Che altro dire?
Spero che non vi dimenticherete di me!

XXX

harrehs


 

  
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