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Autore: Strawberry88    09/02/2013    1 recensioni
Questi dieci ragazzi sono Ragazzi Dotati. Alla Cameron High School, sapranno come usare i loro poteri, scopriranno l'amore e rifletteranno sul loro destino e sul mondo.
Sin dall'inizio si divideranno in due gruppi molto uniti tra loro attraverso i caratteri dei componenti. Incomprensioni colpiranno tutti i ragazzi.
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Finalmente siamo arrivati al momento della verità.
Buona lettura
SB


La domenica mattina, verso le dieci, tutti gli studenti della sezione D si erano riuniti nel salone, come accordato qualche giorno prima.
C’era silenzio, troppo silenzio.
Blue guardava intensamente Mikol, seduta sulle ginocchia di Harry, mentre lei era tra le gambe di Josh accarezzandogli le braccia che l’avvolgevano.
«Okey, inizio io.» sbottò Mikol, alzandosi e sedendosi sul tavolino, di fronte a Harry.
«Va bene. Dicci.» disse lui.
«Vi ricordate tutti il ragazzo con cui uscivo, giusto.- gli altri annuirono - Ecco … beh, lui non è proprio il ragazzo che … ehm-» balbettò.
«È una ragazza?» scherzò il suo migliore amico, facendo ridere Josh e Liam.
«No, è Zayn.» sputò tutto d’un fiato, per paura che sentissero.
Il sorriso di Harry si tramutò in un’espressione seria, estremamente seria; Mikol capì che lui aveva sentito tutta la sua frase in modo perfetto. Il ragazzo voleva rispondere ma non gli venivano le parole su per la gola.
«Perché?- riuscì a mormorare - Spiegami perché hai voluto farti del male da sola?- domandò assolutamente calmo - In seconda non ti è bastata la lezione?- portò in avanti il peso, poggiando i gomiti sulle ginocchia e prese tra le sue mani quelle di Mikol - Sei due mondi diversi. Lui è del fuoco e tu dell’acqua: non dovresti neanche parlargli.»
«Oddio, Harry.- Blue intervenne, alzandosi dal divano e camminando arrivò alle spalle della sua migliore amica - Sono le stesse parole di Zayn.» si maledì mentalmente appena dette quelle parole.
«Cosa?» chiesero in coro Harry e Mikol, guardandola stupiti.
«Forse è meglio se continuo io.» disse qualcuno.
Tutti si girarono verso l’enorme finestra di quella sala e ritrovarono Zayn e i suoi due amici appoggiati al vetro con le spalle mentre tenevano la testa china.
«Zayn.» sussurrò Mikol alzandosi di scatto, seguita da Harry che la strinse con un braccio.
«Miky.» rispose Zayn, accennando un sorriso scese dal davanzale e andando verso Blue.
A quel punto anche Josh si alzò in piedi, mentre tutti gli altri rimasero seduti a godersi la scena.
«Dopo quell’appuntamento saltato, Blue è venuta da noi e … beh, ci ha schiaffeggiato e mi ha urlato contro la tua reazione. Non sono venuto perché ho avuto paura. Tu sei una principessa dell’acqua e io sono il figlio della creatura più malvagia che esista, appartenente al fuoco…»
«Di solito, tutti abbiamo due genitori. Tuo padre è Satana ma, a parte io e te, qui nessuno sa chi è tua madre.» disse saggio Josh.
Mikol e Harry fecero vagare gli occhi da Josh a Zayn, non capendo; Blue, invece, fissava incessantemente il ragazzo al suo fianco, il quale teneva il viso basso.
«Mia madre è un angelo della luce. I dottori dicono che io ho preso il 70% della mentalità da lei, mentre i poteri da papà. Non è comunque questo il punto.» spiegò Zayn, dopo qualche minuto di esitazione.
«Ragazzi, fateci raccontare tutta la storia. Vi prego, potreste capire meglio il motivo della nostra scelta.» disse Niall.
Si sedettero nuovamente sul divano, mentre gli altri tre li guardavano.
«La preside Candy ci ha chiesto gentilmente se potevamo aiutarla. Suo marito, o il suo ex-marito, non ho capito molto bene, ha “rapito” il loro bambino e Candy ci ha chiesto di recuperarglielo.» sospirò.
«Allora perché avete cambiato scuola?» urlò Harry fuori di sé, alzandosi e muovendosi nella loro direzione, ma venne tenuto da entrambe le mani di Mikol, che lo tira nuovamente sul divano.
«Perché il rapitore è il preside dell’Alkatrax.» sussurrò Louis osservando con occhi tristi Harry.
Ancora silenzio. 
«Beh, ora è il momento perfetto nel quale Harry, Justin e Josh devono picchiare Zayn.» spezzò quell’imbarazzante silenzio Blue.
I tre ragazzi nominati la guardarono torvi e un «Cosa?!» collettivo si sollevò in quella stanza.
«Devo confessare anche io qualcosa.- sospirò - Sapevo di Mikol e Zayn sin dalla loro prima uscita: un passerotto li ha visti insieme e mi ha raccontato tutto, così ho deciso, visto che la mia migliore amica era felice, di invitare Zayn al ballo di ieri sera. Nella lettera ho scritto che se lui la faceva soffrire, io l’avrei detto a voi tre,- disse indicando suo fratello e gli altri due ragazzi - e voi, visto che siete arrabbiati quanto me, avreste voluto picchiarlo; così l’ho minacciato. Lui faceva soffrire Mikol, voi facevate soffrire lui.»
«Mi sembra giusto.» commentò Justin, alzandosi.
Camminò fino a Zayn, aspettando che Mikol intervenisse, ma non accadde, nessuno provò a fermare Justin, neppure Niall e Louis, i quali si allontanarono. Appena fu di fronte a Zayn, questi parlò.
«Aspetta! Miky, sono un idiota e so quanto male ti ho provocato. Avrei dovuto venire all’appuntamento invece che scappare.»
«Non credo che un semplice “scusa” basti, sai?- parlò Louis, Zayn si voltò verso di lui con un’espressione confusa - Beh, per quell’incontro mandato all’aria, Mikol ha cercato di suicidarsi. Penso che dovresti fare molto di più che dirle un misero e inutile “scusa”.» disse.
Zayn aveva spalancato gli occhi subito dopo la parola ‘suicido’; così come quelli di tutti gli altri interessati.
«Co-com-come fa, tu, a saperlo?» domandò preoccupata Mikol.
«Ieri sera, nel bagno della palestra, ho sentito Harry e Justin…» spiegò.
La ragazza abbassò la testa e si guardò le mani, mentre Harry le si avvicinava e la stringeva contro il suo petto.
«Miky, è vero?» chiese Zayn.
«Sì, Zayn, è vero. - si sollevò dai cuscini del divano e lo guardò con cattiveria - Io credevo che avessi cambiato scuola perché eri stato obbligato. Quest’anno, il primo giorno di scuola, quando mi hai invitato ad uscire, io sapevo che eri uno dei buoni. Ho camminato sulle nuvole finché un Goblin alto quanto il mio ginocchio non mi ha detto che tu non ti saresti presentato, dopo quattro ore che aspettavo. Harry mi ha fatto capire che io mi dimentico del dolore che provo perché penso che essendo sempre felice e dando sempre tutto quello che ho, mi ritorni tutto indietro ma non è così. Non tutti sono buoni come me e uno di questi sei tu. Hai preso tutto da tuo padre.- Mikol aveva le lacrime agli occhi - Non so più cosa pensare di te … di voi.» concluse guardando anche gli altri due.
«Ora possiamo picchiarlo?» domandò eccitato all’idea Harry.
Blue ridacchiò divertita e fissò Zayn, il quale a sua volta osservava l‘abbraccio tra Harry e Mikol, invidiando il ragazzo.
«Non è necessaria la violenza: noi siamo i buoni, quelli che diffondono la pace. » commentò Cristina. 
«Io mi sarei aspettata almeno un bacio al ballo. Tipo uno tra Tuffy e il suo accompagnatore misterioso.» intervenne cambiando discorso Becca ridendo e guardando maliziosa l’amica.
Istintivamente, Blue guardò Niall, rosso in faccia e mani nelle tasche.
«O anche tra Mikol e il suo.» disse la piccola Bieber.
«Sì, è stato molto gentile quel ragazzo. Chissà chi è.» sospirò.
«Io!» esclamò Blue.
Tutti la guardarono male.
«Cosa?» domandò sorridente Mikol.
«Tu hai chiesto “Chissà chi è” e io ti ho risposto. Io lo so. E so anche l’identità di quello di Tuffy.»
«Ah, davvero? E chi sarebbero?» chiese la riccia.
«Ovvio, Zayn e Niall.- disse semplicemente - Ieri sera sono venuti e io ho obbligato Niall a ballare con Tuffy, mentre il ballo tra Miky e Zayn era programmato. Sono un‘ottima amica.» si complimentò con sé stessa.
Mikol pensò che l’amica avesse degli sbalzi d’umore. Non ci sarebbe altra spiegazione. Un attimo prima è arrabbiata poi è triste e colpevole infine è allegra come se non fosse successo niente prima e tutte questo emozioni si verificano nell’arco della stessa conversazione. Fissò per diversi minuti lo sguardo di Blue mentre il silenzio si impossessava di quell’ambiente.
 
Dopo qualche decina di minuti c’era ancora molto silenzio. Josh teneva stretta Blue; così come Harry faceva con Mikol, sotto gli sguardi gelosi e arrabbiati di Zayn e Louis; Dylan e Cristina; Justin e Alice; Liam e Rebecca. Niall e Tuffy osservavano tutti come se fossero gli unici due che non centravano niente in quel contesto.
«Io e Harry ci siamo lasciti.» annunciò Dylan.
Tutti si voltarono verso di lui, in particolare Louis con un viso raggiante.
«A dir la verità, sei tu che mi hai lasciato e teoricamente non eravamo una vera coppia, quindi non ci siamo lasciati, solo non ci scambiamo più effusioni. Sarai contento, vero Louis?» parlò Harry, con gli occhi chiusi e la testa poggiata sulla spalla della sua migliore amica.
«In effetti, sì, molto. Mi sembra strano che tu, intelligente come sei, non ti sia ancora accorto di niente.» disse Louis, sorridente e contento.
«Di cosa avrei dovuto accorgermi?» chiese sollevando le palpebre e fissando Louis, proprio di fronte a sé,
 «Non ti sei accorto che prova qualcosa per te. E non è semplice attrazione, vero?» parlò Alice, guardando in un primo momento Harry e in quello dopo Louis.
Gli occhi di Harry divennero lucidi di colpo, fissavano Louis come a cercare conferma e l’ebbe appena quello abbassò lo sguardo. Mikol si spostò in modo che l’amico si potesse alzare, e così fece, quando arrivò davanti al ragazzo, lo fissò incessantemente.
«Vuoi saperlo?- Louis sollevò il viso - Sì, provo qualcosa per te e credo sia amore, ma tu non sei mai riuscito a capirlo.»
«Sei un idiota, Louis. Se tu non te ne fossi andato, te l’avrei confessato, invece mi hai lasciato solo nei miei sentimenti. Hai pensato solo a te stesso.»
«Cosa?» sussurrò Louis.
«Io sono innamorato di te dal primo momento che ti ho visto su quel treno, al primo anno.»
Louis si sollevò dallo sgabello, dov’era seduto e se ne andò, lasciando tutti a bocca aperta, shockati da quella reazione. Quel ragazzo sembrava essere arrabbiato quando uscì dalla porta. Harry restò a fissare lo sgabello, toccandosi con la punta della lingua il labbro superiore.
«Direi che abbiamo finito qui. Beh, allora me ne vado a riposare: ieri sera ho fatto tardi.» così Harry si dileguò.
Percorse il corridoio ed entrò in camera, chiuse la porta e vi ci appoggiò la fronte, quando si girò, per andare verso il suo letto, vi trovò sopra di esso Louis e sorrise involontariamente.
«Sapevo te ne saresti andato subito dopo di me.» disse con un sorrisino malizioso.
«Cosa vuoi?» chiese in malo modo avvicinandosi.
«Tu mi hai detto di amarmi e io sono venuto qui per stare un po’ soli.- lo prese per la maglia verde del pigiama e lo tirò a sé.
«Louis … provi veramente amore per me?»
«Non lo so ancora di preciso. Prova a baciarmi e poi ti dirò.»
Fece avvicinare Harry ancora un po’, facendolo gattonare sul letto. quando furono a pochi centimetri l’uno dall’altro, Louis si allungò versò Harry ma un secondo prima dell‘atteso bacio da parte del primo, il riccio spostò la testa così che Louis toccasse con le labbra la sua guancia sinistra.
Si staccò subito dopo, deluso dalla reazione di Harry.
 «Louis…»
«Harry, ora siamo solo noi due. Niente più Dylan o qualcun altro. Voglio solo te.»
Il ragazzo non si mosse, lo guardò solamente. 
«Ho imparato che nei cartoni il cattivo mente sempre. Tu, tra noi due, sei un cattivo. Se non lo fossi stato, magari avresti accettato di recuperare il figlio della preside Candy ma, invece di nascondermelo, avresti potuto dirlo a me o, se non volevi vedere la mia reazione, avresti potuto farmelo sapere in qualche modo. Io non posso sapere se veramente mi ami: sei capace di mentire, quindi, se provi veramente amore per me, devi dimostrarmelo. Non so come però devi farmi capire che a me ci tieni davvero.»
Harry si sedette sul letto, appoggiando le spalle al muro dietro di lui e sospirò.
«Cosa, scusa? Posso almeno chiedere consiglio ai tuoi amici?»
«Fa come vuoi, ma io devo capire che mi ami sul serio. Inoltre tu sei il migliore amico di Zayn, ovvero il ragazzo che ha fatto soffrire Mikol, la mia migliore amica; tu potresti esser fatto della stessa sostanza…»
«Dei sogni.» 
Harry si accigliò.
«Cosa?» chiese non capendo.
«La macchina “Giulietta”. È fatta della stessa sostanza dei sogni.»
L’altro ragazzo rise, divertito. Harry gli stava facendo un discorso importante che veniva direttamente dal suo cuore e Louis lo interrompe così, con un commento preso da una pubblicità.
«Questo è un punto a mio vantaggio: ti ho fatto ridere.» fece notare Louis, posando un altro bacio sulla guancia di Harry, questo molto più dolce del primo.
Il riccio sospirò.
«Mikol non sarebbe felice se scoprisse un nostra, molto improbabile, relazione.»
«Lei vuole solo questo. Lei vuole che voi, tu e i vostri amici, siate felici. Pensa a te, adesso. Tu sei felice con me?» chiese.
«No. Sin dall’inizio mi hai fatto soffrire.»
«Ti prometto che non sarà più così. Io ti amo davvero. Prova a chiedere a Mikol se sarebbe felice se noi due stessimo insieme.»
«Per adesso ha i suoi problemi.»
«Beh, io devo tornare a scuola. Tu pensa bene a quello che vuoi tu.» gli diede un ultimo bacio sulla guancia e sparì nel nulla.
 
Becca e Liam camminavano tenendosi per mano verso il lago. 
«Che casino. Spero solo che Mikol non prenda decisioni affrettate.» sospirò Rebecca.
«Ora lasciamo perdere tutto e tutti, siamo solo noi due. Quando sei nata?»
«Il sette ottobre. Perché questa domanda?»
«Adesso che stiamo insieme, come una vera coppia, dovremo almeno sapere il compleanno dell’altro. Le mie accuditrici mi hanno detto di avermi trovato il tre di settembre e i dottori, dopo le visite, hanno dichiarato che avevo si e no cinque giorni, quindi dovrei essere nato il ventinove agosto.»
«Di preciso cosa fai tu con i tuoi poteri?»
«Illusione.» rispose in modo semplice e compatto.
«Okey…- disse insicura - E sai come faccio io a vedere il futuro?»
Liam scosse la testa, portando il braccio con la mano stretta a quella di Becca, intorno alle spalle della ragazza, aspettando la risposta di questa.
«Neanche io.» disse seria, guardando avanti.
Il ragazzo rise, pensando stesse scherzando, ma non sentendo la risata di quella smise subito. La guardò perplesso. Rebecca iniziò ad avanzare velocemente verso una panchina che si affacciava sul corso d’acqua che collegava il lago alla fontana incantata costruita con il marmo azzurro appartenente alle fate delle Nuvole di Zucchero. 
Queste creature, che vivevano su delle nuvole candite, avevano il potere di far riappacificare e far addolcire le persone. 
Quando gli sguardi innamorati dei due ragazzi si posarono contemporaneamente su quella struttura, un’idea balzò nelle loro menti.
«Miky e Zayn.» mormorarono all’unisono per poi scoppiare a ridere.
«Miky e Zayn… cosa?» domandò qualcuno, mettendo la propria testa tra le due dei ragazzi.
Questi si spaventarono da quella interruzione nel loro momento di intimità di coppia.
«Blue!- urlarono dallo spavento - Cosa stai facendo?»
«Vi spio… Mai fidarsi di un ragazzo con precedenti.- sospiro guardando l’amica - Allora, che avevate in mente voi due?»
«Fatine delle Nuvole di Zucchero.» rispose Rebecca.
«Siete dei geni! Però c’è un problema: Mikol si è legata simbolicamente al divano. Sembra morta, è seduta per lungo sul divano e guarda fuori dalla finestra tenendo le ginocchia con le braccia e la testa appoggiata agli avambracci. La carnagione cadaverica e lo sguardo perso che guarda fuori dalla finestra. - sospiro - Sta veramente male e non vuole neanche vedermi.» disse tristemente.
«È ovvio. Tu le hai nascosto che vedevi il suo uomo e l’hai invitato al ballo senza avvertirla.»
«Lei mi ha omesso di uscire con Zayn.»
«Se lei si vedesse di nascosto con Josh o Niall tu la prenderesti bene? E comunque, non credo che lei ce l’ha con te, deve riprendersi dall’incontro con Zayn e vuole stare sola. Infondo non ti ha urlato contro di andartene.»
«Forse hai ragione, ma scusa, cosa centrano Josh e Niall?»
Liam si girò verso la fontana come se non sapesse di cosa stesse parlando Blue. Lei sbuffò ridendo e, dopo avere salutato la coppietta, se ne andò lentamente, senza una meta.
«Vi farò un grande regalo!» urlò da lontano.
Liam e Rebecca risero ma appena i loro occhi si incontrarono, smisero, non facendo scomparire però i loro sorrisi. Pian piano i loro volti si avvicinarono, entrambi pronti per un bacio all’ombra di un’antica quercia, ma questo non fu possibile, visto che furono interrotti da una palla da calcio che rimbalzò sulla panchina, facendo spaventare i due ragazzi. Rebecca si alzò dal legno tinto di verde scuro, recuperò la palla e la rilanciò a un gruppo di primini che giocava pochi metri lontani dal fiume.
«Direi che non riusciamo proprio a stare soli.- Liam si alzò e prese una mano della compagna, l’avvicinò a sé e mostrò uno sguardo malizioso - Josh mi ha detto che aveva una lezione di approfondimento per il suo potere, magari potremmo stare lì per un po’.»
«Liam…» Becca lo spinse di poco.
«Mi spieghi perché ogni volta che un ragazzo vuole stare solo con la propria fidanzata deve per forza voler fare quella cosa? Io non sono con Eric Forzen della B. Ah, e a proposito, non ti avvicinare a quello.»
«Cos-cosa sono io?»
Liam restò a guardarla, cercando di capire se quella fosse una domanda a trabocchetto.
«Questa la so. Una maga.» disse guardandola intensamente.
«No, scemo, non quello.- rise - Io cosa sono per te, intendo.»
«Una ragazza?»
«E poi?»
Liam proprio non capiva a cosa si riferisse la ragazza, infatti la fissava in cerca di risposte.
«E poi… tu sei, ehm … una veggente.»
«Lo fai apposta?» domandò arrabbiata.
«Cosa dovrei fare apposta?»
«Lo hai detto dieci minuti fa che sono la tua fidanzata!» lo sgridò spazientita.
«Ahhh, quello. Potevi dirmelo prima. Mi è uscito così, se vuoi però …»
«A me fa piacere. La fidanzata di Liam Payne. Suona bene.» concretò.
Liam rise.
«Signora Rebecca Payne, anche questo ha un bel suono, no?»
«Signora che?»
«Quando finiamo la scuola voglio sposarti.»
«Ti amo, Liam.»
«Anche io ti amo, Rebe.»
 
Blue entrò nella sala attraversando il portone della sezione D. Vide subito Mikol. Era seduta sul divano, come pochi minuti prima, e un cadavere sarebbe risultato più vivo di lei.
«È normale che non si muova? Sembra anche che non respiri.» disse qualcuno.
Blue, chiudendo la porta, trovò Zayn seduto sulla poltrona di fronte al divano.
«Ho combinato un casino.» mormorò la ragazza, andando ad accomodarsi su un’altra poltrona.
«Cosa possiamo fare?»
«Non ne ho idea. Potremmo fare tutti una gita per ritornare ad essere la classe che eravamo in prima.»
«Quel tempo è passato. Dovremmo guardare al presente e al futuro. L’importate ora è fare riappacificare tutti.» parlò Harry, arrivando dalla sua camera.
Zayn si alzò di scatto, fissando il ragazzo appena entrato, con arai dispiaciuta.
«Harry…- sospirò - Sono mortificato per quello che ho fatto a Mikol. Capisci il mio ragionamento. Noi due non siamo come te e Louis.»
«Cosa centriamo ora io e Lou?»
«Io e Miky apparteniamo a due mondi diversi, fuoco e acqua; tu e Louis siete molto simili: tu Natura mentre lui Terra. Senza la terra non ci sarebbe la natura e senza natura, la terra non avrebbe senso, intendo come elemento naturale. Ecco, visto? Elemento Naturale, naturale, natura. Tu e Louis siete destinati a stare insieme. Io e Mikol non dovremmo neanche parlarci. I nostri elementi sono opposti.»
«Harry, scusa, ma, se non ricordo male, Miky ci ha mostrato un libro quando ci ha invitati a casa sua.» disse Blue pensierosa.
«Già.- disse in un soffio - Era il suo destino!» esclamò.
«Dimenticatevi di quel libro.» Mikol si risvegliò dalla sua trans.
Tutti la guardarono stupiti e subito Harry le si gettò addosso, quasi schiacciò l’amica sotto il suo peso. 
«Hai sentito tutto?» chiese preoccupato Zayn.
«Sì. Mi chiedo solo perché se tu ritieni anche una semplice chiacchierata tra noi due un errore sei ancora qui, invece che andare all’Alkatrax. Il nostro rapporto deve finire, no? Bene, allora puoi anche andartene, sparire per sempre e non farti più vedere da me. Puoi frequentare comunque Blue e i miei amici, ma non provare ad avvicinarti a me.» disse dura, dopo essersi liberata da Harry, alzata dal divano e sistemata i vestiti.
Fece per allontanarsi ma Zayn, le prese il polso destro e la tirò a sé.
«Mollami adesso.» disse con i denti stretti.
«Sono uno stupido. Dico tanto che noi due, insieme, siamo sbagliati, ma sono il primo a infrangere tutte le regole ovunque.»
Mikol, con una mossa secca, fece staccare la mano di Zayn dal suo polso.
«Meglio se tu te ne vada, ora.» continuò lei.
«E se non lo facessi?» la sfidò.
Harry e Blue, si guardarono e se ne andarono nel loro dormitorio, lasciando quella coppia problematica nella sala ritrovo.
«Allora lo farò io.»
Sorpassò il corpo del ragazzo e uscì. Si recò al lago e lo osservò a lungo.
Qualche minuto dopo l’uscita furiosa di Mikol, Josh Blue e Harry arrivarono di corsa nella sala dov’era ancora Zayn.
«Com’è possibile che tu ne risolvi una e ne combini un’altra?» domandò Josh, tirando su la cerniera della felpa, dopodiché inseguì Mikol.
«E se ci riprovasse?» domandò Blue, preoccupata.
«Non è così scema.» disse Harry.
«Cosa dovrebbe rifare?» chiese Zayn mentre gli seguiva.
«Provare a suicidarsi.» 
A quelle parole, Zayn velocizzò il passo. Arrivarono fuori e cominciarono a cercarla ovunque con lo sguardo.
 
«Bella vista, eh?- domandò - Da quando tu e tuo fratello frequentate questa scuola?»
Tuffy lo guardò sorridendo tristemente.
«Da gennaio. È vero quello che avete detto prima? Cioè che siete stati, in un certo senso, obbligati a trasferirvi nell’altra scuola?»
«Sì, è vero. Teoricamente avremmo dovuto tenere il segreto finché il bambino non sarebbe stato al sicura da sua madre, ma Blue ci ha detto di tutti i casini che stavano succedendo qui, così abbiamo deciso di parlarvi. Direi che se non l’avremmo fatto, la situazione sarebbe stata migliore di adesso. Spero solo che ritorni tutto come prima.»
«Ora me lo puoi dire il tuo nome?» rise Tuffy.
«Piacere, Niall Horan. Ho il potere del Ghiaccio.»
«Tuffy Martin, Invisibilità.» disse scomparendo e riapparendo per mostrare i suoi poteri.
«È un vero peccato che tu sparisca, sai? Nessuno vorrebbe perdersi la propria ragazza perché diventa invisibile.»
Tuffy ridacchiò.
«Per fortuna non ho un ragazzo. Ho visto i drammi che procura una relazione.»
«In effetti i nostri amici sono leggermente emotivi.»
«Leggermente?- rise - Se leggermente significa tentare il suicidio per una buca, allora, sì, sono leggermente emotivi. E tu, come sei?»
«Sicuramente non emotivo. Sono cresciuto rinchiuso in una grotta ghiacciata costretto dai miei genitori, con una zia che, bho, non c’era quasi mai. Le emozioni non sono il mio forte. Tu?»
«Timida, estremamente timida. Alice dice che è il potere adatto a me, l’invisibilità.»
«Così puoi sparire nei momenti d’imbarazzo.» commentò Niall.
«Già. Di ieri, che mi dici?»
«Sei un’ottima ballerina.»
Tuffy si imbarazzò così sparì di colpo per poi comparire.
«Ma è bellissimo!- esclamò meravigliato Niall - Quando torni visibile si vedono tutte le molecole.»
La ragazza si morse il labbro.
«Si chiama “presenza molecolare”. Lo abbiamo imparato durante le lezioni di Psiche e Poteri.» spiegò.
«Io creo scivoli di ghiaccio, qui non mi batti. Si chiamano “scivoli … di acqua ghiacciata”» Niall si sentì sfidato sia dal punto intellettuale, visto che lui era uno a cui interessava imparare sempre di più a scuola, sia dal punto dei poteri.
«Hai usato un tono di sfida.» gli fece notare,
«Sì, lo so. - continuò con una punta di arroganza nella voce - Io dovrei ritornare a scuola. Devo studiare per domani.»
«Credi di essere in competizione con me?» chiese lei, sentendosi offesa.
«Noi due siamo già in competizione.» alzò un sopracciglio e sparì.
Tuffy continuava a sorridere, affascinata. Si girò per tornare dentro ma trovò Niall proprio dietro di lei.
«Visto, anche io so sparire come te ma compaio molto più velocemente.» e con una nuvola di polvere nera.
Poteva ritenere ufficiale una cosa: quel Niall era sicuramente un ragazzo teneramente orgoglioso.
«Orgoglioso e sexy, assolutamente sexy.» sussurrò prima di rientrare nella sua stanza.





Direi che Horan fa conquiste.
Beh, comunque...
Spero vi sia piaciuto.
  
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