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Autore: Aida    29/08/2007    2 recensioni
Theo riflette e ricorda, semplicemente, Blaise. Dedicata a Bree, Cialy, Abele e ad Ale.
Genere: Triste, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Theodore Nott
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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VOCE [SUSSURRI, GRIDA E CANTI]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

P.O.V Theo

 

 

 

 

 

 

 

 

Pensieri pervasi di noi vanno e si perdono nel vento, mi domando se hanno mai avuto un valore, un’importanza.

Credo fermamente di essere perduto, non più uno specchio in cui rimirarmi, uno stimolo con cui confrontarmi, ancora adesso cerco lacrime che non conosco, e odo canti che vorrei non ascoltare.

Ricordo la tua piccola mano, parte di te rimasta intatta, che non mentiva, esprimeva solo verità che la parola non conosceva.

La tua voce confusa con la mia era indistinta, non aveva suono, era incolore ed inudibile, ora è la sola che colgo, roca, bassa, baritonale.

Non adatta al tuo essere, ma tra i sussurri cosa m'importava?

La tua voce era lava lenta, sinuosa, letale e calda.

Per me eri e sei come rum, anzi sei rum, scuro, indolente, caldo ed intossicante.

Odio il mio essere debole, ma come non ricordare che è la tua voce quella che percepisco nei miei canti?

Io non so essere, non so essere per vivere, non ho mai saputo farlo.

Il mio sguardo ha sempre cercato qualcuno, come la falena la luce... così sei stato tu.

Rammenterò, ancora, con il tempo la tua voce?

Questo mi domando.

Voglio richiamare alla mente solo questo così potrò serbare il suono delle tue grida sempre basse, sempre roche, sempre strozzate; versi di un animale feroce che mi fanno pensare al tuo sbaglio o al mio.

Ricordo, però, che le tue piccole mani non sapevano mentire, e mi dicevano che tu almeno stavi provando.

Ammetto di essere vigliacco, Blaise, ma io non ho mai saputo essere e mi sono inventato e quel che io ero e sono non combacia con il tuo instinto.

Ricordo la tua mano in una lenta carezza e ricordo la voce che feriva i miei sensi.

Adesso rivivo il nero delle tue carni, che mi getta nel nero che sento.

Mi hai lasciato... io ti ho lasciato andare.

Le tue mani descrivevano amore e la tua voce delineava guerra, le tue mani descrivevano guerra e la tua voce delineava amore.

Un giorno si sono trovate e mi hanno urlato: GUERRA.

 

 

 

Io non so essere, ma tu non sai amare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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