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Autore: Writer96    09/02/2013    4 recensioni
"-Voglio fare una cosa.- aveva detto, prendendogli la mano e tirandola verso di sé.
-Cosa?-
-Voglio regalarci un numero.- era seria, così seria che lui non l’aveva mai vista più seria e sorridente insieme.
-Un numero?-
-Un numero, sì. Che sia nostro, un numero che non appartiene a nessuno e che ce lo freghiamo noi.-
-E che numero è?- le aveva chiesto lui, sorridendo e stringendole un po’ la mano. Sembrava una bambina, con quel sorriso e quegli occhi così difficili da capire.
-Non lo so. Inventiamocelo.-
[...]
-Quindicimilaquattrocentonovantasei.-
Suona bene."
Lou/Esa
Quindicimilaquattrocentonovantasei volte grazie a chi leggerà.
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Louis e Theresa camminavano spesso abbracciati o vicini, perfettamente consci l’uno del corpo dell’altra. Erano due amici e, in quanto tali, l’affetto e le dimostrazioni di bene erano all’ordine del giorno, soprattutto quando uno dei due era in una di quelle giornatacce in cui la paura della solitudine, quell’ horror vacui spesso tipico de bambini, li assaliva inspiegabilmente.
Con Niall, però, era più difficile farlo, sia perché Esa sapeva delle congetture del ragazzo, sia perché Louis aveva paura di inserirsi troppo in quei rari momenti familiari dell’amica.

-Niall, allora, ragazze?- chiese Louis, passando un braccio intorno alle spalle dell’amico e facendo ridacchiare Esa. Il biondo sbuffò e lanciò la testa all’indietro, per poi tornare a guardare l’altro, due paia di occhi azzurri che si fronteggiavano ridanciani.
-Storia finita da poco...- disse, laconico, ripromettendosi di raccontargli qualcosa di più in serata. Non gli andava di parlare della sua storia con Minnie, né di come l’aveva trovata a flirtare con un suo compagno di classe in presenza di Esa, che avrebbe sicuramente compatito lui e difeso, anche se involontariamente, lei, accampando qualche scusa oppure facendogli credere che Minnie non stesse davvero flirtando con quello lì.
-Beh, consolati, Londra è piena di bellezze!- esclamò Louis, gioviale e sereno, mentre passava un braccio sulle spalle di Esa, che lo stava fulminando con gli occhi.
-Eh, lo so bene, ho visto quanti se ne attira la nostra Terry...- esclamò Niall e lei sbuffò di nuovo, spostandosi per mettersi in mezzo ai due  e passando le braccia attorno ai loro fianchi. Louis sembrò essere d’accordo, visto che fece un cenno d’assenso, ma non  intenzionato a proseguire in quel discorso.

-Mi ha detto Esa che oggi avevi intenzione di passare il pomeriggio a giocare alla Play. Che hai di bello?- chiese Niall, facendo una smorfia curiosa e piegando la testa per guardare l’altro. Aveva percepito perfettamente il suo nervosismo e il suo non essere intenzionato a parlare della capacità di Esa di conquistare ragazzi e questo gli bastava per capire che la sua tesi aveva bisogno ormai di poche altre conferme.
-Assassin’s Creed III. La grafica è pazzesca e soprattutto hanno messo un sacco di nuovi equipaggiamenti, oltre che la possibilità di cambiare i vestiti del proprio personaggio!- si slanciò Louis, sorridendo felice e spingendo involontariamente Theresa al suicidio. Stavano davvero parlando di videogiochi? Ma quanti anni avevano? Otto? Scosse la testa e li osservò parlarsi concitatamente da sopra la sua testa, passando gli occhi sul profilo ben noto e conosciuto di Louis. Aveva la pelle leggermente abbronzata, anche se era Novembre, e i capelli sfuggiti al gel gli ricadevano fra gli occhi di tanto in tanto. Sembrava avesse cambiato colore, illuminato solo da un lato dalla luce rossa del sole che tramontava. Esa pensò che avrebbero dovuto fargli una foto così, prendendolo solo con quella luce che svelava le lentiggini nascoste e lo rendeva quasi iridescente. Un colpetto di tosse da parte di Niall la fece voltare e lei sorrise, come una bambina che avesse appena combinato una marachella, stringendosi nelle spalle e sbuffando un po’. Quel giorno i suoi occhi parevano verde-dorato e Niall non faticò ad immaginare lo sguardo che Louis doveva starle rivolgendo in quel momento.

-Prima che tu ti incantassi a guardare le bellezze di Tomlinson, stavamo giusto discutendo a proposito della tua incapacità di sopravvivere nei videogiochi di guerra...- scherzò Niall e lei ampliò ancora di più il proprio sorriso, senza neanche provare a schernirsi o a difendersi.
-Che ci volete fare, fanciulli? Dev’essere una capacità che avete solo voi maschi, quella. Noi ragazze preferiamo coltivarne altre....- brontolò, prima di sorridere e staccarsi da loro, iniziando a camminare all’indietro per poterli studiare. Questa volta fu Louis a studiarla, immergendosi in quel sorriso che gli era così familiare e che amava così tanto aveva tanto imparato ad apprezzare.
-Ah sì? Tipo quella di mettersi lo smalto perfettamente? Perché se fosse questa una di quelle mi verrebbe da dirti che non sei neanche una ragazza, visto il disastro che hai sulle dita...- esclamò Niall, che sembrava ormai essere l’unico a portare avanti una conversazione in quel momento, parlando alternativamente o con l’uno o con l’altra. Theresa arrossì di botto, gonfiando le guance per la rabbia e piantandosi davanti ai due stendendo avanti le mani.
-Non è smalto messo male, razza di idiota. Si chiama “Nail Art” e consiste proprio nel fare dei disegni con dei pennelli sulle proprie unghie...- ringhiò quasi, provocando le risate di entrambi fino a quando Niall non borbottò, in un finto attacco di tosse un “Mestruata” perfettamente udibile.

-Ah, amico, magari fosse così solo una volta al mese. Tu sei fortunato che non la vedi troppo spesso, ma io me la sopporto tutti i giorni, praticamente ed è sempre così...- esclamò Louis ridendo e ottenendo un’occhiata verso il cielo da parte di Esa, che si era stancata di camminare all’indietro e aveva ripreso a camminare in mezzo ai due. La verità era che Louis era spaventato da quel complesso meccanismo che erano le ragazze e, nonostante le sue più o meno numerose relazioni, era ancora poco certo di conoscere la differenza sottile che c’era quando una ragazza parlava di “mestruazioni” e di “quelle cose lì”.

-Allora stiamo messi bene...- gli diede spago Niall, ottenendo una gomitata da parte di Esa, che odiava essere esclusa dalle varie conversazioni.
-D’accordo, basta, ok. Adesso chiamo Marion e Harry e sento se vengono anche loro.- esclamò, tirando fuori il cellulare di ultima generazione dal quale non si separava mai.
-Chiama anche Jenna, mi è sembrato che Harry fosse contento di parlare con lei stamattina...- urlò Louis prima che Esa componesse il numero. Lei alzò le sopracciglia e lo guardò piegando la testa di lato.
-Aspetta, che vuoi dire?- chiese, dubbiosa e Niall ebbe voglia di prenderla e darle una botta sulla testa, tanto sembrava idiota con quell’espressione confusa, quando era evidente che in realtà aveva capito perfettamente quello che Louis voleva dire.
-Dai, l’hai visto anche tu, no? Come parlava piegando la testa, il sorriso, il cappuccino prima a lei...- spiegò, mimando ogni gesto nel pronunciarlo e assumendo quell’aria da sapientino che faceva spesso irritare Esa.
-D’accordo, ho capito, la chiamo. Chiamo anche Elizabeth, così troviamo qualcuno anche a Niall, stavolta...- esclamò, allontanandosi ed iniziando a parlare rumorosamente e allegramente al telefono dopo neanche dieci secondi.
Louis e Niall si guardarono e scoppiarono a ridere davanti alla sua determinazione che non permetteva un varco o una speranza.
-Ah, Niall. A proposito di ragazze... che è successo con la tua ex?- chiese Louis, posandogli un braccio sulle spalle e osservando Esa che girovagava lì davanti con il telefono incastrato tra testa e spalla.

Mentre Niall raccontava con il volto abbassato e l’espressione triste, Louis si chiese non per  la prima volta se Esa fosse così anche quando parlava con lui al telefono oppure se gli fosse riservato un trattamento speciale.





Writ's Corner

Buonasera/Giorno/Pomeriggio/Alba/Tramonto/Ora più cupa della notte.
Sono pronta al linciaggio. D'accordo, avevo detto che avrei aggiornato regolarmente e per una volta non ho scusanti. Ho il capitolo pronto, ho il pc, ho pure il tempo libero ma... ho anche una vita sociale (e qui si leverà il coro di "Uh! Ma non ci credo!") e pure dei bisogni fisiologici (vedi dormire, riposare, mangiare)
E questo è quanto.
Indovinate un po': questo capitolo, che mentre lo scrivevo mi sembrava anche carino, con questa sorta di carrellata nelle teste dei personaggi (si comincia a far chiarezza su Lou, pensate un po' che bello) e la camminata e la scena del sole. Mi immaginavo questo splendido Lou che era simile a quello sulla copertina di Take Me Home e questa Esa che rideva tutta contenta mentre Niall li scrutava ed è venuta fuori una parodia malriuscita di ciò.
Tanto odio nei miei confronti.
Oramai, però, è scritto e pubblicato e quindi... c'est la vie.

Da questo capitolo in poi, otterrete anche i bonus per le recensioni (quella cosina tipo "recensisci più di cinque capitoli"). Ve lo volevo dire così, per motivarvi. <3
Niente, scappo.
Bacioni e ancora tante scuse


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