Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
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Autore: Shir    09/02/2013    2 recensioni
Ludwig e Gilbert sono due fratelli che vengono dalla Germania e decidono di trasferirsi America insieme ad Elizaveta, la fidanzata di Gilbert ;la ad accoglierli ci sarà lo zio materno dei due fratelli tedeschi,Roderich rimasto vedovo con i suoi due figli Vash e Lily. Può sembrare una cittadina tranquilla ma tra vicini,colleghi ,compagni di università e i loro familiari verranno a crearsi situazioni comiche,misteri e quant'altro.
E' la mia prima fan fiction siate clementi,ho messo OOC per sicurezza;rating arancione per capitoli futuri
Dal capitolo 26:
"-Non sarebbe bello se potessimo vivere senza combattere?-
Tutte le nazioni rimaste si girarono verso l' italiano sorprese che dalla sua bocca fossero uscite parole tanto profonde.
-Che vuoi dire Italia?- chiese l' Ungheria davvero confusa.
-Un mondo dove non siamo nazioni, dove non combattiamo e viviamo come persone normali senza drammi, dove essere felici. Non sarebbe fantastico?-"
E fu così che la storia ebbe una conclusione.
Nell'ultimo capitolo ci sono tutti i riassunti.
Spero sia stata di vostro gradimento. :-)
Genere: Comico, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Danimarca, Germania/Ludwig, Inghilterra/Arthur Kirkland, Prussia/Gilbert Beilschmidt, Un po' tutti
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Gender Bender
Capitoli:
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American Dream Red:(comparsa)recensore _Mya Beilschmidt_
Ellen:(comparsa)recensore Serenity_Carriedo
Maria
:(comparsa)recensore Tsuki_Frost




Buio.Soltanto buio;non riusciva a vedere nient'altro in quello spazio ristretto.
Berwald la stringeva al petto con forza,quasi per evitare che scappasse...Ma perchè doveva  scappare?Ma soprattutto dove si trovava?C'erano dei vestiti...un armadio?
La piccola Kaalit ci capiva sempre di meno.Il ragazzo che la teneva stretta le passò una mano sui capelli,poi sulla faccia per asciugarle gli occhi.
Stava piangendo?E perchè lui aveva un espressione spaventata e...pentita?
-Ursakt...Ursakt.-
Che stava dicendo Berwald?Sembrava che si stesse scusando;ma perchè?E poi con chi?
Ad un tratto si udì un rumore strano.Sembrava che qualcuno stesse correndo al piano di sopra,ma non era una persona; erano due.
-Alexander!-
Chi era quella persona che  chiamava suo fratello?I suoni venivano percepiti ovattati.

Alexander ansimava per la corsa;si poteva udire chiaramente.Doveva agire subito altrimenti li avrebbe trovati
Chiuse la porta della stanza e aspettò che l'uomo iniziasse a sbattere contro di essa per abbatterla.
Berwald trattenne il respiro e strinse di più Kaalit al petto.
Si sentì un tonfo:era entrato.
Quello che avvenne dopo non fu molto chiaro;si sentirono solo rumori ovattati e suoni poco chiari.Che fossero urla?
Berwald lasciò poco a poco la presa dal corpo della bimba e aprì lentamente l'anta dell'armadio.
Rimase  a fissare la scena davanti a lui;ora le urla si potevano sentire chiaramente.La piccola Kaalit,anche se con le lacrime agli occhi,aprì l'altra anta ,ma si sporse troppo,si sbilanciò e cadde.
-Kaalit no!-provò a fermarla Berwald,ma la bimba era già caduta.
La bimba alzò gli per cercare il fratello,ma quando lo trovò...
-Alexander perchè sei sporco?-chiese in tono innocente la bambina.

Kaalit si risvegliò di soprassalto.Si guardò intorno:di fronte aveva un medico con un pendolo in mano , al suo fianco sua madre e Berwald e di fronte gli altri medici.
-Ti senti bene Kaalit?-chiese Eliza porgendole un bicchiere d'acqua
Kaalit lo afferrò e mormorò un grazie quasi impercettibile.
-Kaalit..che hai visto?-le chiese in tono preoccupato sua madre.
La ragazzina rivolse il suo sguardo verso lo svedese.Lui sapeva tutto e nn aveva mai detto niente.
-Ero nascosta  dentro un armadio insieme a Berwald,poi abbiamo sentito dei suoni da fuori.Una persona stava chiamando Alexander ma non ho capito chi fosse,  poi lui ansimava,sembrava che avesse corso...-disse  Kaalit un po' incerta.
-E' questo tutto quello che hai visto?-le chiese lo svedese al suo fianco.
-Berwald.-Kaalit si alzò e si diresse verso l'uomo con espressione combattiva.-Possiamo uscire un attimo  fuori?-gli chiese tirandolo per la camicia.
Berwald e Kaalit uscirono dalla stanza lasciando espressioni interrogative sui volti degli altri presenti.Lei voleva,lei DOVEVA sapere.

-Che mi devi dire?-chiese Berwald a Kaalit.
-Tu sai.Hai visto.-
Da dietro gli occhiali si poteva vedere benissimo l'espressione di Berwald terrorizzata all'idea che Kaalit avesse ricordato tutto.
-Che hai visto?-le chiese l'uomo
-Tutto quello che ho detto prima,ma in più...-si interruppe per riprendere fiato.
-Tu ripetevi a bassa voce una parola;ursakt mi sembra.Che vuol dire?E perchè lo ripetevi?-
Berwld rimase sorpreso.Era totalmente spiazzato,non si aspettava che Kaalit gli chiedesse una cosa del  genere.
-Vuol dire "scusa" in svedese...lo ripetevo perchè...non lo ricordo...-
Kaalit non era per niente soddisfatta della risposta,ma si accontentò.
-E poi,quando ho aperto l'anta dell'armadio e sono caduta...ho guardato Alexander e gli ho chiesto perchè era sporco,ma non l'ho visto in faccia.So che hai visto tutto,quindi ti prego,dimmi la verità.-
Berwald guardò la ragazzina davanti a lui .Non sapeva che dire,doveva inventare una scusa plausibile,ma cosa dire a una ragazzina che cercava il fratello da quando era scomparso?
-L'ho promesso ad Alexander...Gli ho promesso che avrei mantenuto il silenzio.-a volte la verità era meglio di qualsiasi bugia.
Stavolta era Kaalit che non sapeva cosa dire...Alexander aveva chiesto Berwald di non dire a nessuno di ciò che aveva visto.Ma per quanto terribile potesse essere la verità doveva conoscerla,era più forte di lei;però sapeva benissimo che Berwald manteneva sempre le promesse.
-Se non vuoi dirmi quello che è successo...-quasi lo implorò la ragazza -Almeno...ti prego dimmi se lui è vivo.-
Quante volte aveva pensato di dirle almeno quello;a quella piccola bambina era stata tolta una delle persona che le erano più care,si meritava di sapere se Alexander era vivo o no.
-Kaalit vedi...è un po' difficile da spiegare...-
-E' vivo?-
Berwald non sapeva proprio che dirle:come spiegarle che ora Alexander esisteva solo nel senso fisico?
Rimase in silenzio e le sorrise.
A Kaalit quella risposta,anche se vaga,bastava e avanzava;delle lacrime di gioia si fecero spazio sul suo volto.
Lui era vivo,Alexander era vivo.Finalmente dopo 10 anni di ricerche una certezza.Finalmente ora poteva sperare di riabbracciarlo.



                                           Ufficio...

-Davvero?Non mi stai dicendo qualche balla?-
-No Antonio,Belle mi ha detto proprio così.-
-Giuralo Ellen!-
Ellen era una ragazza diligente stimata da tutti i colleghi e una delle migliori amiche di Belle,quindi le possibilità che Belle le avesse detto una bugia erano scarse.
Ma Antonio doveva essere sicuro di quello che aveva visto alla cena di lavoro della sera prima non fosse stata un'allucinazione causata dalla troppa sangria...
Infatti non credeva che Belle ,che quella sera indossava  un elegantissimo vestito nero  con uno spacco dietro ,gli facesse la corte.
-Si te l'ho giuro.Ha detto a me a Lavinia che gli piaci ancora.-
Lo spagnolo mai avrebbe potuto immaginare il complotto dietro a quella storia,così prese la cosa come un occasione per ricominciare.
-Grazie Ellen.Non so proprio come ringraziarti.-
-Oh figurati non c'è di che.-
E  un dubbio era chiarito,ma  doveva ancora andare a fare quattro chiacchiere col vice direttore su una certa bustina trovata sotto un cassetto.

-Allora Ellen come è andata?-le chiese la belga con un sorriso felino
-Benissimo!Ci è cascato in pieno.-esclamò la ragazza tutta contenta.
-Bene non sospetta di nulla.Ora dobbiamo andare sul pesante.-disse con tono di incoraggiamento Lavinia.
Le altre due annuirono.Anche se piano piano starebbero riuscite a raggiungere il loro obbiettivo.


                                  Nell'ufficio del vice direttore...

Lars guardava negli occhi il suo interlocutore con rabbia e disprezzo;come aveva potuto farsi fregare da quel tipo?
-Cosa vuoi?-gli chiese infine.
-Per il mio silenzio?-sorrise Antonio.
Lars non rispose e Antonio lo prese come un invito a continuare.
-Sai benissimo cosa voglio.-
-E rischioso.Gli altri potrebbero accorgersene.-
-No se non diamo nell'occhio.-
-Non posso.-
-Devi.-
-Non lo farò mai.-
-Allora dico tutto e ti giochi la carica di vice direttore.Voglio ciò che mi spetta.-
Francis,che passava di lì per caso,appena vide Antonio nell'ufficio del vice direttore si incuriosì.Una persona normale non ci avrebbe fatto caso più di tanto,ma una mente perversa e depravata come la sua riuscì a capire una cosa per un altra.Ah quanti doppi sensi si celno dietro le parole.

-Brutto idiota ti avevo detto che si doveva fare così.-
-Tu non sei il mio capo.Decido io quello che voglio fare.-
Per Gilbert era l'ennesima litigata con Red : una delle ragazze dell'ufficio.
-Ma se facevi come ti dicevo io era meglio.-
-Il magnifico me non prende ordin...-
Furono subito zittiti da un gruppo di persone che si era radunato vicino l'ufficio del vice direttore .
-Che state facendo?-chiese Gilbert
Francis gli fece segno di sentire.
"Non lo farò mai"
"E' la tua unica occasione"
"Dannato,non ti darò ciò che vuoi"
-Ah ora capisco perchè Antonio ha lasciato Belle,in realtà è...-
Uno "shhh" zittì subito il tedesco.Si avvicinarono di più alla porta,si sentì uno scricchiolio,ma non ci fecero caso...

            Dentro l'ufficio...
-Lars,sai bene che è una questione delicata quindi...-
Si sentirono dei rumori strani provenire dalla porta ma non ci fecero troppo caso.
-...Non puoi far altro che  aumentarmi lo stipendio.-
La porta cedette sotto il peso delle persone che vi si erano accalcate sopra;Antonio e Lars si alzarono di scatto.

-Che sta succedendo qui?-chiese il vice direttore allarmato.
Francis,Gilbert e Red(che erano caduti sulla porta insieme ad altri due)non sapevano che scusa inventarsi.
-Antonio...tu volevi farti aumentare lo stipendio?-chiese Francis all'amico sperando di aver sentito bene l'ultima frase detta dallo spagnolo prima che la porta cedesse.
-Si...ma che avevate capito da fuori?-
-Che avete sentito?-domandò Lars
-Abbiamo sentito solo da "cosa vuoi "fino e ora...-
-Perchè stavate origliando?- chiese ancora Lars
-E' una storia lunga...-provò a dire Gilbert ma...
-A me interessa.-
Roderich entrò nell'ufficio visibilmente irritato,squadrò i presenti per poi concentrarsi definitivamente su Gilbert.
-Mi spiegherai tutto nel mio ufficio;e poi quel progetto che mi devi consegnare?-
Red fece un passo avanti.-A proposito di questo,Gilbert non ha fatto ciò che gli ho detto e allora...-
-Ne parleremo in ufficio.E ora tutti fuori di qui-concluse seccamente Roderich.

Una volte che la stanza fu sgomberata Antonio si avvicinò a Lars.
-Allora?-chiese lo spagnolo sapendo già che l'avrebbe avuta vinta.
-200$ non di più.-disse Lars con una punta di rabbia.
-Va bene affare fatto.-


Per  Lars era proprio una giornata storta:prima Antonio che lo aveva minacciato di rivelare il suo segreto,poi avevano rotto la porta dell'ufficio...e in più Fredich,uno dei suoi migliori amici(quasi un  fratello per lui)era stato investito da una macchina mentre usciva dall'aeroporto.
Appena lo aveva saputo era corso subito in ospedale.
Trovare la stanza era stata una vera impresa e non riusciva nemmeno a trovare Mathias per farsi accompagnare;ma dopo tanti "a destra in fondo" e "all'angolo a sinistra" si trovò di fronte alla porta bianca contrassegnata con il numero 9.
Una volta entrato vide che Friedrich stava conversando vivacemente con Mathias ed un altro suo collega.
Freidrich,sentendo  il rumore della porta, alzò lo sguardo e incrociò quello di Lars ; se non fosse stato per la botta presa prima si sarebbe alzato per andare a salutarlo.
-Hallo Lars.Come vedo hai saputo.-
Lars prese una sedia e si sedette accanto al letto.
-Le condizioni non sono gravi,due giorni e fuori.-lo rassicurò Mathias
-Il tuo amico ha avuto fortuna.Se avesse preso una botta in testa penso che ci sarebbero voluti più di due giorni.E poi è troppo simpatico per lasciarci le penne.-continuò Vlad
-Oh mi fa piacere che pensi questo di me.-disse sorpreso Freidrich.Poi tornò a concentrarsi su Lars.
-Lars...per quella faccenda lì,col tuo impiegato...-
-Scusaci Freidrich ne parleremo dopo;ora devo portare Lars  da un altro paziente.-si scusò il danese prendendo Lars per il braccio.
-Va bene,allora parliamo dopo.No sforzarti troppo Frederich-Lars ormai conosceva benissimo Mathias e sapeva che anche se avesse detto no,lui lo avrebbe trascinato lo stesso.
-Ok ,ma dopo dobbiamo parlare.-


-Mathias dove stiamo andando?-Lars non aveva la minima idea di cosa passasse per la testa dell'amico danese,ma era costretto a seguirlo.
-Ti ricordi Eirick e Lukas?-
Si, se li ricordava bene:Lukas lo odiava ma a lui non importava più di tanto e con Eirick aveva stretto una particolare amicizia.
Non li aveva più visti da quando a Eirick era stata diagnosticata la malattia terminale.
I suoi pensieri furono interrotti dalla voce di Mathias,alta come sempre.
-Ehi siamo arrivati.-
Lo strattonò fine e dentro;facendo sussultare Lukas e il fratello.
Lars e Lukas si guardarono negli occhi;il norvegese distolse lo sguardo dopo pochi secondi e si voltò verso il fratello che,al contrario di lui,era contento di rivedere l'olandese.
-Lars!- esclamo Eirick contentissimo di vederlo.

Dopo tutti i convenevoli e via discorrendo la conversazione(che toccò diversi argomenti)  potè finalmente iniziare .
-Ah e così sei vice direttore ora.-
o
-Stai continuando a studiare Eirick?-
Fino a giungere alle digrazie giornaliere di Lars.
-Visto!Ti hanno scoperto e ora devi dare anche i soldi.-
-Innanzi tutto non pensavo di essere spiato,poi a  quell'ora in ufficio non c'era quasi nessuno.-
-Per non parlare del tuo amico...-
Quel discorso di botta e risposta fu interrotto dal cigolio della porta.
-Mathias dove stai andando?-chiese Eirick.
Mathias si voltò per rispondergli-Sto andando...eh devo andare ad aiutare Vlad.-
Non era vero,aveva visto Kaalit e Berwald che parlavano nell'altro corridoio e l'ansia aveva preso il sopravvento.
-Sei strano ultimamente che hai?-chiese Lars girando la sedia.
Questo era quello che Mathias stava cercando di evitare,stava cercando di non far notare che era sotto pressione.
-E da quando dall'inizio de mese che sei anormale per i tuoi standard.-per Lukas già lui era anormale poi così era anche peggio.
Mathias richiuse la porta,ma a chiave.
Prese anche lu una sedia e si sedette,gli altri non capirono subito.
-Ci devi dire qualcosa?-chiese Lars.
Il ragazzo alzò la testa verso gli altri tre-Quello che sto per raccontarvi non deve uscire di qua.-
-Mathias che ti è preso?-chiese allarmato Lukas.
Lo guardò ancora e solo dopo un po' gli rispose.
-Vi va di conoscere l'altro me?-


 Le strade cittadine erano calme e silenziose,nemmeno un alito di vento tirava.
Kim e la sua collega Maria si guardavano in torno per pattugliare la zona.
-Oh mamma mia!Che stanchezza awwwww.-sbadigliò Kim
-A chi lo dici.Oggi ho anche fatto il turno di giorno.-le disse Maria con voce stanca.
Camminarono per un po' e appena Kim vide una gelateria decisero di fermarsi.
Sedute sulle sedie bianche,parlarono del più e del meno fino a che Kim non decise di introdurre l'argomento "Alfred"
-Allora,Kim.Prima di tutto devi essere sicura tu.Ti piace si o no Alfred?-
Kim assunse un aria pensierosa.Si gli piaceva...un po' forse,ma ci litigava anche.E di brutto.
-Non lo so...a volte ci picchiamo,altre litighiamo e altre ancora mi regala un peluche vinto ad una fiera e....uffi ti prego aiutami!-
Maria le sorrise e Kim la guardò smarrita.
-Non è evidente?-chiese Maria-Sei cotta.-
Kim arrossì violentemente.
Poi diede un morso al gelato per rinfrescarsi e guardò l'amica di fronte a se.
-Non una parola.-
Maria le sorrise nuovamente-Tranquilla!Ho la bocca cucita.-
Si alzarono e presero la via che portava alla centrale.


 Ancora non ci potevano credere che la persona davanti a loro potesse aver fatto davvero tutto quello che aveva appena raccontato.
Lars,come i due fratelli,sapeva benissimo che Mathias non sapeva mentire ai propri amici e mai l'avrebbe fatto.Ma la persona che si trovavano di fronte aveva fatto davvero quelle cose?Mathias aveva davvero...
-Allora,niente da dire?-chiese quasi con cattiveria;infondo avevano voluto sapere loro,era colpa loro.
Lukas non riusciva più a guardarlo in faccia.Eirick stringeva la coperta con forza.
Lars stava semplicemente a guardarlo;in quel momento Mathias aveva qualcosa di diverso.Non sapeva dire cosa ma ora lo guardava sotto un altra luce...forse era per questo che non gli sembrava lui..
-Oh ma guarda!-esclamò Mathias alzandosi in piedi.
-E' ora delle cure paliattive Eirick.-
Il ragazzo nel letto rabbrividì all'istante;mollò la presa dalle coperte per guardare l'uomo in piedi davanti alla porta.
Mathias  non era stupido(non fino a quel punto)aveva capito benissimo che Eirick era terrorizzato.
-Vuoi che chiami Berwald per le cure?-
Eirick si limitò ad annuire impaurito.Mathias aprì la porta e uscì a chiamare il collega,che neanche a farlo apposta era lì.
Uscì senza dire una parola ,cedendo il posto a Berwald.
Lo svedese,che non aveva ancora capito quello che era successo,rimase sorpreso nel vedere sulle facce dei presenti un espressione shockata.
Poi collegò il sorriso che Mathias gli aveva rivolto prima di uscire e gli fu tutto più chiaro.
-Mathias vi ha detto tutto?-domandò di getto.
Le espressioni dei tre gli diede la conferma.


                     
Spagna:Eccoci a fine capitolo gentaglia.Ricco di avvenimenti eh?
Francia:oui!
Spagna:Sei sempre stato un mal pensante.
Francia:Ma l'Amour...
Romano:Se non te ne vai sai dove faccio arrivare te e il tuo amore.
*Francia se ne va *
Olanda:Bene se ne andato.
Romano:Tu sta zitto che sono arrabbiato con te.
Olanda:Per il pareggio di mercoledì?
Romano:Si dannazione.
Spagna :Chiudendo questa parentesi calcistica,Come sta Lussemburgo?
Olanda:Meglio ma se trovo quello che lo ha buttato sotto...
Spagna:Si si,ma ora voglio i miei 200$ in più
Olanda:Quando sarà il momento; ora non è che io Norvegia e Islanda stiamo molto bene.
Islanda:Shockante







Norvegia:Non tenterò mai più di strozzare Danimarca,non lo guarderò più in faccia...

Romano:Ci svelate il mistero?*Sente una mano sulla spalla e si gira*
Romano:D-danimarca...che ci fai qui?
Danimarca:Non si fanno spoiler.
Inghilterra: Concordo.
Ungheria:Dov'è Prussia?Non lo trovo più.
Danimarca&Inghilterra:Lo abbiamo soppresso.
Ungheria:Ora...sono...vedova...Ma ricca :-)
Austria:Tecnicamente non siete ancora sposati.
Ungheria:Ma sempre ricca.
Spagna:Non conterei molto sul fatto che Austria ti lasci un po' di eredità
Austria:Che vorresti dire?
Romano:Bene lo show è finito.Al prossimo capitolo!



Prussia:Ha ha sono sopravvissuto!Bene ora vi spiegherò alcune cose.
L'autrice si scusa per i troppi punti interrogativi e ringrazia per le recensioni del capitolo precedente:
Rico da Fe
Tsuki_Frost
Serenity_Carriedo
_Mya Beilschmidt_

E ci ha messo nel corso della storia
nelle preferite:
Giaele96
Tsuki_Frost
_Ib_

nelle ricordate:
Serenity_Carriedo
Little Dreaming Writer

nelle seguite:
Rico da Fe
Giaele96
Lluvia_Orihara
Xincho
Reika701
Yuki_987
_Mya Beilschmidt_


In più la cosa delle comparse è ancora valida dovete solo fornire un nome e il personaggio con cui volete fare la scena.
Per le troppe scene   che  fanno pensare allo yaoi...l'autrice cerca di metterle per le fan dello yaoi di hetalia(molte di più di quelle etero)in modo da accontentare più o meno tutti.
  
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