Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: Budicca    10/02/2013    1 recensioni
In seguito ad un incidente automobilistico la vita di Megan Black verrà completamente stravolta e il soprannaturale entrerà a far parte della sua vita, come anche Gabriel, il suo angelo custode
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un turbinio di vento la avvolge, poi un rumore, un battito d'ali.
Delle braccia la stringono, vede delle enormi ali bianche sbattere, allunga la mano, immagina quanto siano soffici e leggere, speciali.
Tende il braccio e allunga le dita più che può fino a sfiorarle e poi tutto si ferma.
Il rumore della sveglia le rimbombava nelle orecchie, fastidioso e persistente allungò e schiacciò il pulsante per far cessare quell'insopportabile allarme .
Una chioma di capelli neri spuntò dalle coperte. Quell'ondata di capelli contornavano un viso ancora colmo di sonno e disorientato.
-Megan svegliati-
La ragazza si mise seduta sul letto e con gli occhi semi chiusi, ancora gonfi per il sonno cercò le ciabatte con i piedi, la sensazione del pavimento freddo la fece rabbrividire  fino a che non incontrò il calore del pelo delle sue ciabatte marroni.
Issandosi sulle braccia si alzò in piedi, sentiva il freddo scorrerle nelle ossa.
Rabbrividì e si strinse nella vestaglia di lana e scese le scale lentamente.
-ti devi ancora vestire!?- disse puntando il dito contro il pigiama che indossava, composto da una vecchia canottiera grigia e un paio di boxer verdi.
-mi faccio una doccia prima- fece Megan. Prese una brioche dal tavolo e se la mise in bocca, si versò del te e salì le scale, il rumore di un tuono riempì la casa. Accese l'aqua per riempire la vasca.
Megan si mise davanti allo specchio osservandosi accuratamente: i suoi grandi occhi verdi erano quasi sproporzionato rispetto al suo viso ambrato, aveva un anello al naso su cui spesso si incastravano i lunghissimi capelli corvini che le ricadevano con un'onda morbida giù per la schiena, si sfilò i vestiti e si diresse verso la vasca da bagno, affondò un piede in acqua, tutto il resto del corpo lo seguì, si lasciò scivolare facendosi avvolgere dal tepore, prese la tazza di te e ne bevve un sorso, questo le scese caldo giù per la gola.
Finito il bagno si rivestì, si truccò con un filo di matita e si infilò una felpa giusto per accontentare sua mamma.
 -Megan scendi c'è Chad- le urlò sua madre, la ragazza prese al volo la sua bosa preferita e volò giù dalle scale. -A che ora tornerai?- chiese la madre, -non lo so, dopo pranzo- rispose la figlia - ricorda che sta sera c'è la cena per il compleanno di tua sorella- disse la donna -ti prometto che non farò tardi- fece stampandole un bacio sulla guancia e sorridendole.
-ci vediamo dopo- le urlò mentre correva verso la macchina di Chad sorridendo e salutando con una mano, la madre le sorrise e richiuse la porta di casa.
-hei splendore- le diede un bacio sulle labbra -andiamo a prendere gli altri e ce ne andiamo alla spiaggia allora!?- domandò, Mengan annuì.
Passarono a prendere alcuni amici e guidarono fino alla spiaggia più vicina, il sole le baciava la pelle e bruciava, mentre il vento le spettinava i capelli, la faceva sentire libera, sorrideva assaporando ogni singolo attimo. -hei dammi un bacio- face Chad -ma stai guidando- ribattè -che te ne frega- la ragazza gli si avvicinò e cominciò a baciarlo con passione, le loro labbra si intrecciavano e le loro lingue si sfioravano - Chad guarda la strada- urlò Vicki, il ragazzo si staccò da Megan e guardò la strada -state tranquilli- rise il ragazzo.
In poco tempo raggiunsero il mare, le onde si infrangevano sulla spiaggia, Megan, le sue amiche e i suoi amici fecero il bagno e presero il sole.
I capelli castani di Chad erano spettinati dal vento, a Megan piaceva tutto di lui, le sue lentiggini, il suo naso all'insù, i suoi occhi cerulei -sono felice di essere qui con te- disse Megan stesa sulla spiaggia accanto a Chad -anche io, voglio aprofittare di questo momento per chiederti una cosa- si mise seduto, Megan lo imitò.
Il ragazzo si mise una mano nella tasca e le porse una scatolina, Megan la aprì, all'interno c'era un anello -Megan Black mi vuoi sposare?- la domanda era spiazzante -io, io ho solo sedici anni- ribattè -non dobbiamo sposarci adesso, possiamo farlo quando avrai finito la scuola- la ragazza sorrise -allora si- si baciarono.
- su ti riporto a casa comincia già a fare buio- sorrise -hei ragazzi ce ne andiamo- urlò agli altri.
Quando tutti furono in macchina Chad la mise in moto e s'immise nella stada principale. A metà strada, quando tutti erano quasi addormentati Chad prese a spingere sull'accelleratore -Chad fermati che stai facendo- lo rimproverò Ruben - su, di che hai paura? ci divertiamo un pò caga sotto- rise il ragazzo, alzò il volume della radio che passava the big bang di rock mafia.
In un attimo tutto era diventato surreale, Chad aveva perso il contollo della macchina che era scivolata orizzontalmente in avanti, un camion correva a tutta birra e lo scontro fu inevitabile, Chad guardò il muso del camion arrivare contro l'auto e barrò gli occhi. Megan urlò con tutto il fiato che aveva in gola, gli ultimi rumori che sentì furono quelli delle ruote che slittavano sull'asfalto, l'ultimo disperato tentativo del camionista di bloccare la sua corsa, poi luce, una luce calda e rassicurante.
  
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