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Autore: yuyu    10/02/2013    0 recensioni
Margherita sapeva che prima o poi il Big S sarebbe stato svelato, solo non sperava succedesse proprio nel suo unico giorno libero, ma come tutti sanno, se le cose peggiori devono accadere lo faranno per forza nel momento meno opportuno.
Ed ora Margherita si ritrova a dover lottare per difendere tutti e due i mondi a cui appartiene, con l'aiuto di uomini che hanno poco sale in zucca, vampiri con la sindrome di Peter Pan e di due Generali che passano più tempo a imboscarsi che a cercare di salvare la situazione.
Ma la domanda che più l'affligge è com'è potuto succedere? Chi ha permesso che il Big S fosse rivelato e che cosa ne trarrà?
(Attenzione Pairing e avvertimenti potrebbero cambiare con il procedere della storia)
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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Note d'autore: E' davvero tanto tempo che non pubblico una storia e questa mi frullava in mente da tempi immemori, perciò non so esattamente ancora quanto sarà lunga ne conosco completamente la svolta che prenderà, come al solito, si scrive da sola. Cercherò di aggiornare ogni settimana e boh... non adoro annoiare troppo, come sempre i commenti sono sempre costruttivi.


PRIMO CAPITOLO



Lasciare il Bar era stato più facile del previsto, le sue amiche non avevano avuto nulla da obbiettare quando gli aveva raccontato che sua madre, famosa per essere iperprotettiva e stressante a livelli stratosferici, le aveva detto di volerla a casa e di aver bisogno di saperla là.

Peccato che casa sua fosse l'ultima delle sue destinazioni.

Giusto per scrupolo, l'aveva comunque chiamata per dirle che sarebbe stata al quartier Generale per un tempo indeterminato, infondo non poteva biasimare gli istinti da mamma chioccia che aveva, quando tua figlia rischia la vita quasi tutti i giorni dall'età di quattro anni non puoi che rischiare crisi isteriche quotidiane.

Mentre guidava sicura per le strade che l'avrebbero portata a Torino, continuava a cercare di razionalizzare il più possibile i fatti, non capiva davvero come era potuto accadere, Ok, Pat le aveva detto che c'era stato un buco organizzativo, ma com'era possibile? La O.P.E.U era un' organizzazione che esisteva da millenni, certo non usava dei metodi standard e non era la più piccola organizzazione del mondo, ma proprio per quello aveva organi di controllo apposta per ogni funzione, neanche lei che lavorava per loro da 17 anni, e avendone 25 era tutto dire, poteva vantarsi di conoscere perfettamente tutti i meccanismi interni. Ma della sicurezza se ne intendeva molto, sapeva perfettamente che ogni Stato aveva una squadra, collegata 24 ore su 24 a tutte le videocamere e sistemi di registrazioni pubblici e privati che potevano rilevare la comparsa di un portale, era stata una scelta fondamentale la formazione di quella squadra, dovuta all'avanzare tecnologico del genere umano. Le squadre di controllo erano formate interamente da Vet, demoni particolarmente affini al controllo di informazioni, erano in grado di elaborare migliaia di informazioni in pochi secondi, i loro cervelli riuscivano a decodificare a una velocità incredibile e avevano una vista periferica maggiore rispetto a quella di un essere umano. Un solo Vet poteva osservare migliaia di schermi praticamente contemporaneamente e accorgersi immediatamente se uno solo di quelli mostrava segni particolari. Certo i loro incredibili poteri erano accompagnati da un aspetto al quanto ripugnante e, almeno secondo Margherita, un pessimo carattere, ma svolgevano il loro lavoro con un accanimento quasi maniacale.

Era quello il punto, un portale non ci metteva mica un attimo ad aprirsi ed un Califo non si materializzava dal nulla, com'era possibile che fosse sfuggito alla vista del Vet controllore?

L'unica spiegazione che riusciva a trovare era una manomissione, ma pensava che fosse ancora troppo presto per avanzare un ipotesi del genere, aveva bisogno di leggere i rapporti del caso o avrebbe solo continuato a ragionare a vuoto.

Cercò di distrarsi concentrandosi sulla guida, ormai era già sulla tangenziale che da Moncalieri l'avrebbe portata nella città. Era abituata a guidare e le piaceva molto, riusciva a rilassarla sempre. Come al solito trovò un po' di traffico sulla strada che l'avrebbe portata nelle vie principali, ma una volta raggiunto il vecchio edificio che fungeva da base, non ebbe problemi ad entrare e riuscire a parcheggiare nei sotterranei.

Fu solo quando raggiunse l'ascensore che conteneva l'enorme specchio che si ricordò di non essere esattamente in abiti formali, maledisse di nuovo la sfiga per aver deciso di mettere la sua nuova gonna di Gucci proprio quel giorno, era certa che entro la fine della giornata l'avrebbe distrutta, era bianca, era nuova e le piaceva troppo quindi era MATEMATICO. Cercò per lo meno di legarsi i capelli, ormai erano ricresciuti molto rispetto all'anno prima, aveva fatto la follia di tagliargli praticamente sotto l'orecchio e ci avevano messo un'eternità per lei a raggiungere di nuovo una lunghezza adeguata. Alla fine decise di fare semplicemente una coda, tanti i suoi ricci non li avrebbe mai domati, erano loro che domavano lei, e ringraziando il cielo di essersi risparmiata almeno i tacchi per quella giornata fece un altro respiro profondo, l'ennesimo di quel pomeriggio, per prepararsi.

Ok, forse nessun respiro profondo, neanche un ora di apnea, l'avrebbe mai preparata alla scena che si trovò davanti. Al piano -17 c'era una calma assolutamente irreale, non c'era assolutamente nessuno per il lungo corridoio che le si presentava davanti, non un suono le arrivava dalle 32 stanze che si aprivano davanti a lei, assolutamente nulla. Per un attimo pensò di aver sbagliato piano, non era assolutamente possibile, Margherita era abituata a doversi fare strada quasi a forza tra impiegati che correvano a destra e a manca con pratiche alte metri e soldati che si muovevano tra una stanza e l'altra come zombie in cerca di cervelli, ok Margherita poteva ammettere almeno con se stessa di non essere brava con i paragoni e le metafore, ma la sostanza non cambiava. Era quasi angoscia la sensazione che la stava attanagliando mentre si muoveva per il lungo corridoio e fu quasi, sottolineo il quasi che è meglio, con sollievo che accolse il puro caos che l'attendeva dentro la stanza 13, la loro stanza riunioni e allenamenti, che chissà come mai finivano per essere sempre un tutt'uno. Aperta la porta, fece appena in tempo ad allungare le braccia per riflesso che uno scheletro di un metro le si fiondò addosso in un placcaggio degno di un rugbista.

< Il Generale ha preso Ugaidi, il gioco è finito! A chi tocca scappare adesso?> Margherita osservò colui che avrebbe dovuto essere l'unico elemento sano del suo esercito fare la conta verso altri quattro guerrieri che si erano offerti volentieri. < Ma non è giusto! Neanche stava giocando!> fece notare, giustamente?, qualcuno dal fondo della stanza e quando qualcun' altro si unì al coro indignato del compagno, nella stanza si accese una piccola rissa su chi avesse ragione.

Per sua fortuna la camera degli allenamenti era veramente grande e per una volta decise di ignorare completamente la zuffa per dirigersi in un angolo più tranquillo dove altri sembravano avere organizzato una specie di bisca e bevendo qualcosa che sperò ardentemente fosse alcol. Posò a terra la piccola vampira, che nel frattempo aveva iniziato a farle le feste e rubò il primo bicchiere che le passò sotto mano svuotandone il contenuto senza neanche far caso a cosa fosse, solo quando il Gin le bruciò la gola si accorse di cosa stava bevendo, ma non le importò. Aveva bisogno di qualcosa che la calmasse e quello con lei funzionava di certo. Solo quando decise di potersi controllare a sufficienza da non commettere una strage, fece cenno alla piccola Ugaidi di volere che la rissa cessasse, lei ci mise solo un secondo. Margherita osservò con attenzione l'aura minacciosa, nera, che le avvolse il corpo mentre si concentrava e spalancava un mini portale esattamente sopra gli uomini ingarbugliati che, in un attimo, furono completamente sommersi da una cascata d'acqua prima che il portale scomparisse di nuovo e gli occhi della vampira tornassero del loro verde naturale, il nero che li possedeva ad ogni evocazione completamente sparito.

Il Generale diede ai suoi uomini qualche momento per ritrovare l'età adulta che sembrava avessero perso per la stanza e prese il primo rapporto che finalmente qualcuno si era degnato di sporgerle, la riunione doveva cominciare immediatamente.


  
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