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Autore: fliflai    10/02/2013    3 recensioni
Salve a tutti!
Allora questo è il continuo di Un marmocchio problematico e Un marmocchio problematico: il ritorno.
Tsuna questa volta dovrà affrontare la gravidanza, e Hibari non sembra molto felice della cosa...
So che sono negata per le trame, ma spero comunque che vi piaccia la storia!!!
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kyoya Hibari, Tsunayoshi Sawada, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Mpreg
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Un Marmocchio Problematico.'
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Per il resto del viaggio i due rimasero nel più totale silenzio. Tsuna, ancora imbarazzato, non aveva il coraggio di approfondire la questione e Hibari era troppo impegnato a riflettere.

Non aveva mai preso in questione una cosa come il matrimonio, era fin troppo impegnativa. Era vero che stava con Tsunayoshi da diversi anni, ma non aveva mai sentito la necessità di fare un passo come quello.

Ma evidentemente per il castano era diverso e il ventiduenne aveva capito benissimo che l'altro desiderava non chiederglielo.

In poche parole doveva essere lui quello che doveva proporlo.

Kyoya sospirò. Quante volte si doveva umiliare per Sawada Tsunayoshi?

Troppe per i suoi gusti.

 

*-*-*-*

 

Arrivati a casa i bambini furono portati nella loro stanza e messi a letto.

Ben presto Tsuna seguì l'esempio dei figli, senza mai guardare l'altro.

Kyoya preferì rimanere sveglio per riflettere ancora un po'. Normalmente ad una persona come lui non si poteva abbinare la parola riflessivo, anzi, si poteva dire che era tutto il contrario. Tuttavia in quella situazione il moro lo riteneva più che necessario.

Insomma, si trattava di matrimonio! Non era certo una cosa da prendere alla leggera.

Non si sentiva pronto a sposarsi, ma non aveva la più pallida idea di come fare a dirlo ad uno come Tsuna. Perchè era sempre in difficoltà quando si trattava di quel ragazzo? L'avrebbe fatto impazzire, quello era certo.

Hibari con un sospiro stanco si mise le mani nei capelli.

Quella faccenda stava diventando il suo problema principale.

<< Hibari-san non vieni a dormire? >> chiese la voce assonnata del castano alle sue spalle.

Il ragazzo si voltò. Quando era arrivato?

Sawada continuava a guardarlo con occhi stanchi, aspettando una risposta.

<< Arrivo >> mormorò raggiungendolo.

Quando erano ormai stesi da un po' il silenzio venne interrotto dalla stranamente vivace voce del più piccolo.

<< Hiba-chan non volevo metterti in difficoltà, davvero >> disse voltando la testa verso di lui.

Anche se era buio il moro poteva vedere gli occhi luccicanti dell'altro.

Stette zitto, non aveva nulla da dire.

Tsunayoshi sospirò.

<< Kyoya... io non volevo dire nulla, sul serio. Mi rendo conto che al momento non dovrei pensare a certe cose e che a te non piacciano ma... lascia stare, è troppo complicato da spiegare >> mormorò dandogli le spalle.

Il ventiduenne alzò un sopracciglio. C'era qualcosa di strano, non aveva mai sentito quel tono così serio dal suo fidanzato, quelle poche volte in cui era successo si trattava di situazioni molto serie.

Rotolò e andò ad abbracciarlo.

<< Cosa succede Tsuna? >> domandò al suo orecchio.

Il diciannovenne si voltò e gli posò un leggero bacio sulle labbra.

Sembrava davvero preoccupato, era una cosa più unica che rara.

<< Tsunayoshi Sawada cosa succede? >> chiese con tono serio e con occhi indagatori.

L'altro rimase in silenzio.

<< Se io scomparissi ti metteresti con un altro dimenticandomi? >> sussurrò stringendosi a lui.

Hibari rimase piuttosto perplesso a quelle parole.

Che voleva dire?

<< No. Piuttosto verrei a cercarti ovunque. Ma non ho motivo di preoccuparmi, tanto non te ne andrai lo stesso >> rispose sicuro.

Sawada lo guardò negli occhi a lungo.

<< Hai ragione >> sussurrò alla fine augurandogli la buona notte.

<< Anche a te >> ricambiò Hibari passandogli una mano fra i capelli.

 

*-*-*-*

 

Tre giorno dopo vennero a trovarli i nonni.

Una vecchiaccia che sembrava ancora una trentenne e che rideva come un'oca e un uomo altrettanto bello che preferiva aprire la bocca il minimo indispensabile.

Il loro arrivo era sempre temuto dal moro.

In quei momenti la famiglia si trasformava.

I bambini portavano un certo rispetto per i due, Hibari diventava la persona più esasperata sulla faccia della terra.

L'unico che non cambiava mai era Tsunayoshi, ma quello era normale.

Tuttavia in quel periodo i genitori erano strani, e i tre bambini se ne erano accorti.

O almeno, Hibari era cambiato. Non voleva assolutamente che quei due sapessero del problema “matrimonio”, sapeva benissimo che si sarebbero messi in mezzo.

E non doveva assolutamente accadere.

Per Tsuna invece non c'era alcun problema e quindi si comportava normalmente.

Il castano guardò l'orologo. Mancava poco.

Tutti erano in tensione.

E alla fine il campanello suonò.

Kyoya posò il bicchiere pieno di acqua gelida che aveva preso per distendere i nervi.

I bambini corsero ai loro posti per accogliere i nonni.

Tsunayoshi andò ad aprire.

<< Salve caro! >> urlò Haruka andando ad abbracciare il ragazzo.

<< Buongiorno! >> ricambiò il castano con un solare sorriso.

Ryu non si degnò nemmeno di salutare, entrò direttamente nella casa.

<< Salve signor Hibari! >> lo salutò Sawada, ancora convinto che sarebbe riuscito a strappargli un saluto.

Cosa abbastanza impossiblie.

<< Nonno! >> esclamarono i tre Mostri.

<< Marmocchi >> mormorò l'uomo, rivolgendo poi lo sguardo al figlio.

Hibari non disse nulla, sostenendo quel gioco di sguardi.

<< Kyoya >> lo salutò il padre.

Il ragazzo continuò a stare in silenzio.

<< Vecchietto >> ricambiò in fine.

Aiko gonfiò le guance, infastidito.

<< Padle! Non ci elavamo messo d'accoldo sul punto “ non si insulta?” >> protestò il piccolo.

<< Non ricordo... >> disse Kyoya con aria pensierosa.

<< Nostro padre e nostro nonno si sono sempre differenziati per la loro infinita gentilezza >> disse Izumi guardando la sorella e mettendo una mano sulla spalla del fratello.

Kyoya e Ryu si voltarono verso di lui.

<< Zitto! >> dissero all'unisono.

Si guardarono a vicenda, irritati.

<< Smettila di copiarmi vecchiaccio >> ringhiò il ventiduenne.

Aveva fatto pace con i genitori, quello era vero, ma stranamente non riusciva a essere gentile con loro. Non che dall'altra parte ci fosse così tanta comunicazione.

<< Kyoya! Cosa ti avevo detto sugli insulti? >> lo sgridò Tsunayoshi, appena arrivato con la donna.

Ryu sorrise sotto i baffi.

Povero figlio, si era fatto una famiglia davvero complicata da gestire.

Haruka fece una risatina prima di estrarre da chissà dove una borsa.

<< Allora abbiamo portato di regali >> esclamò raggiante avvicinandosi ai nipoti, che prontamente si erano seduti sul tappeto, in attesa.

Izumi ricevette una cosa che desiderava da molto tempo.

Una macchinina? no.

Un dinosauro? no.

Un giocattolo a forma di mostro? no.

Un lucida tonfa.

Si, gli venne regalato proprio quello. Con gli occhi luccicanti di gioia ringraziò i nonni.

<< Non sai quanto tempo ci abbiamo messo per trovare quella marca >> ridacchiò Haruka all'orecchio del castano.

<< Cos'ha di speciale? >> chiese Tsuna, conscio della sua ignoranza sul campo.

Kyoya gli sia avvicinò .

<< E' la migliore che si possa trovare >> spiegò al fidanzato.

Tsunayoshi fece un sorriso perplesso. Non si sarebbe più immischiato in certe cose, decise.

A Mey venne regalato un set di tazze da tè. Naturalmente colorate tutte ad ananas.

Il padre inorridì a tale visone. Quella sicuramente era stata un'idea della madre.

Aiko ricevette una palla per giocare a calcio. Una cosa normale finalmente!

I bambini si dileguarono immediatamente, per andare a provare ciò che era stato loro regalato.

<< Ed ecco anche a voi! >> sorrise Haruka porgendo loro una busta.

Mentre Tsuna ringraziava Hibari si chiese con sospetto cosa contenesse quella busta.

Risposta: dei biglietti.

Per dove? Quello non lo sapevano, dovevano deciderlo loro.

<< In realtà pensavamo di darvi dei biglietti per la montagna, ma non eravamo sicuri. In fondo Kyoya caro, tu non sai sciare no? >> li informò la donna.

Il castano guardò stupito il suo fidanzato.

Kyoya fissò in cagnesco la madre. Lo sapeva che non doveva dire certe cose!

Haruka e Ryu si guardarono e decise che per quel giorno potevano anche andarsene.

Avevano infastidito abbastanza.

Nel momento della partenza Ryu disse finalmente qualcosa rivolta a tutti e due i ragazzi.

<< Dopotutto una vacanza può aiutare a riflettere no? >> sospirò guardandoli.

Il figlio sobbalzò e lo guardò con sospetto.

Non poté chiedere niente, la macchina era già partita.

Come faceva a sapere che stava riflettendo su qualcosa di importante?

Si voltò verso Tsunayoshi, ma si rispecchiò in due occhi perplessi quanti i suoi.

Scosse il capo. Come aveva fatto a dubitare di lui?

<< Allora, dove pensiamo di andare? >> chiese sedendosi sul divano.

Sawada sorrise.

<< In montagna! >> rispose prontamente.

L'altro alzò un sopracciglio.

Ma aveva capito che non sapeva sciare? Si? E allora che ci andavano a fare in un luogo dove si doveva praticare quello sport?

<< Così anche i bambini sapranno farlo! E poi ci divertiremo, ne sono sicuro! >> esclamò baciandolo.

Evidentemente non voleva sentire nessuna protesta.

<< Non pensi che sarei di peso in una situazione del genere? >> chiese Hibari con un po' di irritazione.

Quello dello sci era sempre stata una sua grande limitazione, e odiava doverlo ammettere.

<< Ma non c'è problema, ti insegno io! >> disse sicuro Tsunayoshi.

Chissà perchè, ma quelle parole lo preoccuparono.

  
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