Fanfic su artisti musicali > Lady Gaga
Segui la storia  |       
Autore: Raydor    10/02/2013    0 recensioni
e seppur la tua voglia di realizzare quel sogno era indescrivibile, lo era altrettanto l'amore nei riguardi di quel dolce angelo che ti scrutava l'anima con quei teneri occhi verdi da cerbiatto attendendo una tua risposta con il fiato sospeso.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 8: Welcome to the world.

Aveva dato alla luce un bellissimo fagottino. Aveva passato due ore in quella stanza, in preda all'agonia. Era convinta che sarebbe crollata una volta finito tutto. Invece... Quando quella piccola creatura vide la luce per la prima volta, un pianto tremendamente dolce invadè la stanza, cosi' come i cuori dei suoi genitori. Sentivano ogni battito collegato a quelli del bambino, come se dividessero con lui ogni respiro, ogni istante.
-è una bellissima bambina.- sorrise l'ostetrica commossa. Vedeva nascere mille bambini ogni giorno, ma quella l'aveva colpita particolarmente; aveva pianto solo per qualche secondo, come se si fosse resa conto di trovarsi in un mondo troppo grande per una piccina come lei. Poi aveva chiuso le manine in due piccoli pugni, li aveva portati dietro la testa e si era addormentata, con una smorfia tenerissima disegnata sul viso.
La stanchezza di Gaga sembro' scomparire all'istante. Aveva voglia di stringerla forte a se, di metterle il pigiamino felpato con le orecchie da elefante che aveva comprato fieramente, con tanta allegria. Voleva provarle tutti i vestitini che aveva preso, da quelli piu' stravaganti alle classiche tutine. Aveva voglia di strapazzarla, di farle vedere il mondo...
-posso tenerla?- si limito' a dire
-mi dispiace signorina, deve riposare. E anche la piccola.- sorrise teneramente. Gaga all'inizio si mostro' contraria, poi guardo' Taylor. Non riusciva a staccare gli occhi da quel piccolo angelo meraviglioso. Gliela porsero e lui la prese tra le braccia:
-ciao splendore!- le sussurro' -guarda! C'è papa'!- rise dolcemente sfiorando le guanciotte della bimba con il suo naso. -e indovina chi c'è qui?- si volto' a guardare Gaga, ma lei era gia' tra le braccia di Morfeo. Sorrise: -beh, la mammina deve riposare.- spiego' proprio come se lei potesse capire. Non gli importava il fatto che la piccola stesse dormendo, voleva stare a contatto con la sua bambina come aveva sempre desiderato fare. 

Passarono altre quattro ore prima che quell'angelo meraviglioso aprisse i suoi occhi straordinariamente verdi. Batte' le palpebre ripetutamente e poi si guardo' attorno.
-T?- 
-sono qui amore!- Taylor sorrise sbucando dall'angolino. Aveva la bambina in braccio, si era categoricamente rifiutato di lasciarla da quando era venuta al mondo. Era innamorato pazzo di sua figlia.
-oh Tay, posso vederla?- gli occhi di Gaga presero a brillare
-ma certo amore! Che domande!- rise dolcemente e poso' la bimba delicatamente tra le sue braccia. Gaga dedicò un bel pò di tempo a guardare sua figlia per la prima volta, le ci volle un pò prima di realizzare che fosse effettivamente sua. Non riusciva a credere di essere stata capace di aver creato una tale meraviglia. Era esattamente come l'aveva immaginata, aveva gli stessi lineamenti che aveva sempre disegnato nel vuoto, con il semplice aiuto della fantasia. Aveva un nasino piccolo e delicato, leggermente piegato all'insù, due occhioni di un colore non ancora ben definito che la scrutavano cercando di capire cosa e come fosse la sua mamma. 
-sai, spero proprio che prenda da te il naso.- disse Gaga ridendo
-oh ma smettila!- Taylor sorrise e le si avvicinò -io invece spero proprio che prenda i tuoi occhi verdi. Sono la cosa che amo di più di te.- 
-ah davvero? pensavo fosse il mio culo!- gli fece la linguaccia.
La piccola si agito', era chiaramente scomoda. Gaga la sistemo' a pancia sotto, contro il suo seno caldo. La bambina sembro' cercare qualcosa con le manine, qualcosa che andando alla cieca non riusciva proprio a trovare. Cosi' Gaga, avendo avuto un'intuizione, decise di aiutarla. Si scopri' il seno destro e la piccola vi si attacco' subito. Gaga sorrise.
-e' cosi' bella Taylor... È stupenda.- una lacrima le rigo' dolcemente il viso e immediatamente T la asciugo'.
-gia', lo è.- sorrise -ehi Winnie, sposta quel culone, voglio sdraiarmi anche io qui con voi.- rise fragorosamete dandole una pacca sul fondoschiena. Gaga si finse offesa, gli fece la linguaccia e gli fece spazio. Presero ad osservare la loro bambina mentre prendeva il latte per la prima volta. Gaga si sentiva strana, come se fosse nata per fare unicamente quello; la piccola faceva male ma non le importava. Era il dolore piu' piacevole che avesse mai provato.
-ehi T! Questo angioletto non ha ancora un nome!- disse agitata. Proprio mentre Taylor stava per risponderle entrarono nella stanza Tara e Lady Starlight, con un sorrisone enorme, tantissimi peluches e palloncini rosa in mano.
-ho sentito che qualcuno qui ha sfornato una bambina di ben tre chili! Complimenti Lady Gaga!- rise Tara posandole un bacio sulla guancia. 
Lego' i palloncini al letto e si fermo' a guardare la piccola, come incantata. Era davvero bellissima. 
Tara e Starlight si lasciarono scappare qualche gridolino isterico, i classici che si fanno alla vista di un bambino.
-non è bellissima?- sussurro' Tara all'amica
-certo che lo è! È mia figlia!- scherzo' Gaga facendole la linguaccia.
-e mia nipote.- dissero in coro le due. Scoppiarono a ridere, tutte e quattro, distraendo la bimba dalla sua prima poppata. Si stacco' dal seno di Gaga e guardo' quelle ragazze pazze da morire. Fece una smorfia e prese ad agitare le manine in aria.
-come l'avete chiamata?- chiese Starlight curiosa mentre le accarezzava una guanciotta con l'indice.
-beh ecco.. Non ci abbiamo ancora pensato...- sussurro' Gaga arrossendo imbarazzata. Non c'era nulla di strano nel non aver ancora scelto un nome, eppure lei se ne vergognava, come se fosse atto di distrazione. 
-che ne pensi di...- Tara sembro' pensarci un attimo su -mmh... TARA! Ecco potresti chiamarla cosi'! Per puro caso ovviamente!- Gaga scoppio' in una fragorosa risata.
-sei la solita!- 
-che ne pensi di Pepper?- esclamo' Starlight soddisfatta. Taylor storse il naso in una smorfia dolcissima. -mmh... Amber? Karamel?-
-ma perchè? Perchè vuoi darle questi nomi da spogliarellista, perchè?!- esclamò disperato. Gaga rise come una bimba.
-allora... Asia? Africa? America! No aspetta, ci sono! Italia!- 
-Tara, non chiamero' mia figlia con il nome di un continente o di un Paese, rassegnati.- disse Gaga decisa cullando la piccola che si era leggermente agitata.
-Fragola? Caramella?- le due ragazze continuarono a snocciolare i nomi apparentemente peggiori del mondo, facendo dipingere sul viso di Taylor delle smorfie sconsolate uniche.
Gaga ci penso' su a lungo, chiuse gli occhi eliminando qualsiasi suono nella stanza, prese a pensare alla sua piccola, ad un nome che le stesse bene.
-Elisabeth mi piace tanto.- sussurro' riaprendo gli occhi improvvisamente. 
Taylor sembro' ridestarsi da un lungo periodo di letargo, guardo' Gaga con gli occhi che gli brillavano:
-Stef è... È perfetto!- sorrise e guardo' la sua bimba -ciao, Beth!- le accarezzo' il visino. Tara e Starlight sorrisero, l'idea andava loro a genio.
"La signorina Elisabeth Kinney." si mise a pensare Gaga "si, la signorina Elisabeth Kinney sta facendo ora il suo ingresso sul red carpet, ha tutti gli occhi puntati contro e..."
-come ti è venuto in mente?- chiese Taylor riportandola alla realtà. Gaga si limito' a fare spallucce e sorridere.
Gli fece l'occhiolino soddisfatta: 
-suonava immensamente bene. E io, modestamente, di suoni me ne intendo.-

Fine.



note: beh, una ceeeeerta persona avrà trovato la sua dedica all'interno del capitolo :P
un bacio e grazie infinite per aver letto.
Raydor.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Lady Gaga / Vai alla pagina dell'autore: Raydor