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Autore: Dafne    30/08/2007    0 recensioni
"Noi siamo i Traditori, gli Assassini: è così che ci chiama la gente.
Ma noi, prima di tutto, siamo uomini.
E questa, è una cosa che la gente dimentica troppo spesso."
Raccolta di One-Shot sull'Akatsuki.
Attenzione: spoiler.
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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La grande distesa d

La grande distesa d'acqua si mosse appena, tremolio leggero che bastò a far scuotere l'intera superficie del lago; senza echeggiare minimamente, i passi lenti della donna sembravano sparire, inghiottiti dall'oscurità della notte.

"Immaginavo di trovarti qui."

La voce maschile che si era levata la costrinse ad alzare gli occhi da terra, fissandoli sulla figura seduta sulla sponda del lago che le dava tranquillamente le spalle; nessuna emozione sul viso di lei {maschera candida di freddezza ed indifferenza}, si limitò ad avvicinarsi al ragazzo senza domandarsi come avesse fatto a scoprirla nonostante fosse stata attenta a rimanere silenziosa.

"La stessa cosa potrei dire di te."
Capitava non di rado che Pain paragonasse la propria compagna alla neve, algida e pungente ma anche delicata, di quella che si posa a terra senza far rumore; la sentì accucciarsi di fianco a lui, avvicinandosi all'acqua tanto quanto bastava per poter osservare quella superficie.

Lo specchio naturale le restituì l'immagine di un volto di una giovane donna ma non poté ricreare le profonde sfumature che si potevano leggere nei suoi occhi: nemmeno l'acqua riusciva a distinguerle perfettamente.
La ragazza allungò appena il braccio, andando a sfiorare la superficie del lago con l'indice della mano destra; Pain osservò i centri concentrici {li vedeva davvero?} che andavano a formarsi nell'acqua, muovendosi con armonia.
"C'è troppo casino anche senza quegli idioti, pensavo di poter finalmente osservare il cielo con tranquillità." disse lui, con voce ferma, prima di rialzare lo sguardo verso il cielo; la compagna lo imitò, prima di rialzarsi con grazia.

"Allora io vado." mormorò senza guardarlo, credendo di non essere gradita; Pain rimase seduto, limitandosi a voltare piano il capo verso di lei.
"Dove avresti intenzione di andare?"

La donna lo conosceva troppo bene per non percepire in quelle parole un muto invito a restargli accanto; annuì, accennando ad un debole sorriso che di caloroso non aveva proprio nulla.
"Pensavo odiassi il rumore, Pain..."
"Tu non incarni nulla di tutto ciò; e non usare quella smorfia falsa con me, quando i tuoi occhi dicono tutt'altro."

Lei si concesse una risata smorzata, più uno sbuffo che altro. "Perché? Tu cosa leggi nei miei occhi?"
Il Leader si decise a lasciar perdere la contemplazione del cielo, concentrandosi interamente sull'unica donna dell'Akatsuki; la sua espressione non mutò ed alla ragazza pareva quasi che lui non la vedesse affatto.

Sostenne lo sguardo malgrado tutto, come pochi riuscivano a fare, ma il compagno non le rispose, volgendo il capo altrove per osservare un puntino luminoso che gli volava attorno.
La donna sospirò appena, scuotendo la testa. "Una lucciola." disse, senza troppo entusiasmo.
Pain allungò una mano, afferrando l'insetto con delicatezza e portandolo vicino al volto. "Sembra quasi innaturale." commentò, osservandone il candore, prima di stringere la mano a pugno, stavolta con forza.

La piccola luce si spense tra le sue dita e lui lasciò cadere l'insetto, morto, sul prato. "Non importa quanti tenteranno di sfidare l'oscurità della notte, cadranno tutti ad uno ad uno."
"Eppure è stata proprio l'oscurità a cedere per prima, lasciando che anche quella piccola luce potesse brillare."

La donna si circondò le gambe con entrambe le braccia, tentando di trasmettersi un po' di calore; Pain chiuse gli occhi, lasciando che le labbra si piegassero in un sorriso privo di allegria, di quelli che sollevano solo gli angoli della bocca. "Forse... Ma noi non falliremo."

Non finché ci sarai tu con me.

Il rombo di un tuono in lontananza e la pioggia iniziò a scendere, leggera; la ragazza si sistemò l'abito all'altezza del collo, mentre ciocche di capelli bagnati le ricadevano lungo il viso.
"...Freddezza."

Lei si voltò, ritrovandosi a fissare le strane iridi vermiglie del compagno a poca distanza da lei. "Come?" domandò, con un'impercettibile nota di incertezza.
"I tuoi occhi..."

Pain alzò una mano, sfiorandole con le dita il fiore che teneva imprigionato tra i capelli. "Sono freddi... Di una freddezza carica di tristezza."
Non ho mai visto occhi simili.

La sentì irrigidirsi e per la prima volta lei distolse lo sguardo, chinando appena il capo di lato.

Se tu fossi la luna, la tua luce si perderebbe nell'oscurità.

"Andiamo."
Il ragazzo interruppe il delicato contatto, alzandosi con un colpo di reni ed iniziando ad incamminarsi; la ragazza lo imitò, lanciando un'ultima occhiata al lago prima di fermare lo sguardo sulla schiena di Pain.

Se tu fossi il sole, i tuoi raggi sarebbero spenti.

Mi ero ripromessa che la mia prima fanfiction nella sezione Naruto sarebbe stata sul mio personaggio preferito: Akasuna no Sasori.
Però... non so, questi due personaggi mi hanno colpita profondamente...

Le loro espressioni, il fatto che fossero l'una l'opposto dell'altro (basti pensare al loro colore di capelli); d'accordo, forse non è proprio il massimo della profondità di pensiero, ma ci tenevo a fare qualcosa su Pain e la sua partner!
Spero solo che non sia venuta troppo mielosa, non sono un'amante del genere rosa ^^;;


  
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