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Autore: Take_Me_ Home    11/02/2013    2 recensioni
Amanda è stata trasformata in un vampiro all'età di 16 anni da un vampiro di nome Michael, per motivi a lei sconosciuti. Dopo la sua trasformazione ha pochi ricordi della sua vita da umana, ma un giorno incontrerà una persona che rappresenta il legame tra lei e la sua vita passata: Liam.
Se vi ho incuriosito entrate.
Genere: Dark, Horror, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Cap 5 “He seemed really like a demon, ready to kill”

Ero finalmente arrivata a casa di Liam. Ok, dire che era grande è un eufemismo. Spalancai gli occhi ritrovandomi davanti un’enorme villa, tutta bianca. “Ed è solo di passaggio qui!” pensai. Suonai il campanello e un maggiordomo venne ad aprire. Se l’esterno della casa era bello, l’interno era spettacolare! I mobili erano di un legno bianco dall’aspetto ruvido ma morbido, due grandi finestre illuminavano l’intero soggiorno e donavano alla stanza un’aria allegra e raffinata. Proprio al centro della sala c’era un divano gigante, posizionato davanti alla tv, anch’essa enorme. Le pareti erano di un color crema ed erano affollate di quadri. Mentre contemplavo la stanza e mi sforzavo di non sbavare sentii dei passi. Li riconobbi subito: morbidi, timidi, e un po’ insicuri. Liam. Stava scendendo le scale, fatte sicuramente di un legno pregiatissimo.
“Ciao Amanda!”. Corse verso di me e mi diede due baci sulla guancia. Feci appena in tempo a trattenere il respiro, ma tanto di che mi preoccupavo? Sapevo che sarei riuscita a controllarmi. Gli sorrisi e lui ricambiò. Il sorriso di Liam era una delle cose più belle che avessi mai visto: era un sorriso timido e innocente, ma al contempo solare, come quello di un bambino.
“Vuoi fare il giro della casa?”, mi chiese dopo pochi attimi di silenzio.
“Certo!”. Ero davvero curiosa di vedere il resto di quella casa. Mi portò al piano di sopra, dove un corridoio larghissimo portava a chissà quante camere. C’era la sala svago, dove erano posizionati un tavolo da biliardo, uno per gli scacchi e una libreria enorme; poi mi mostrò la sua camera che, al contrario di come me la immaginavo, era piuttosto piccola, non quanto la mia, però.
“Non passo molto tempo qui, preferisco le altre camere”, disse Liam a mo’ di spiegazione. Visitammo tantissime altre camere fino ad arrivare alla sala musica. C’era con un pianoforte al centro e un mucchio di chitarre posizionate con ordine su uno scaffale. Mi avvicinai al pianoforte, tutto nero lucido. Mi ricordava quello che avevo visto nel ricordo. Istintivamente lasciai scivolare la mano sui tasti.
“Giusto! Tu suoni! Mi fai sentire qualcosa?”. E ti pareva!
“No, Liam dai! Mi vergogno!”. Cercai di svignarmela ma lui insistette e dovetti accettare. Mi sedetti sullo sgabello e cominciai a suonare la melodia del ricordo, cercando di non far caso a Liam che mi guardava come se avesse voluto scavare un buco sulla mia faccia con la forza del pensiero. Finalmente finii la canzone e Liam applaudì.
“Ma sei bravissima!”, mi disse sorridendo.
“Macché! Ora voglio sentire te, però”.
“E va bene, cosa vuoi sentire?”. Beh, ero decisamente rimasta indietro con le canzoni, ma appena mi fece questa domanda un’altra melodia, che sapevo di conoscere fin troppo bene, mi attraversò la mente. Era la mia canzone preferita, a quel tempo.
“They don’t know about us”, sussurrai. Sì, avevo sognato per così tanto tempo che qualcuno la suonasse al pianoforte per me. Liam sorrise e cominciò a suonare. Era davvero bella, come la ricordavo io. Cominciò anche a cantarla. Non appena sentii la sua voce un’altra lampadina si accese nella mia testa...

Ma non ti fai schifo da sola? Come fai ad ascoltare quei 5 froci? Fanno uno più schifo dell’altro! Non si può neanche chiamare musica quella che fanno! E poi li difendi come se li conoscessi! Beh, ecco una notizia: loro non sapranno mai della tua esistenza, mai! Ahahahahahahah...”

“Amanda! Amanda che succede!”. Urlò Liam. Riaprii gli occhi e vidi che ero sdraiata sul pavimento, con il volto bagnato dalle lacrime.
“Niente, sto bene”. Ma in realtà non stavo bene. Ma tra tante cose che avrei potuto ricordare perché proprio quello? Non bastavano i ricordi da vampira a farmi soffrire? Perché ora c’erano anche quelli umani? Mi rialzai e mi asciugai le lacrime.
“Cos’è successo?”. Chiese calmo Liam, facendomi sedere sul divanetto nell’angolo della stanza.
“Niente, sarà che non ho mangiato niente...”.
“E perché le lacrime?”. Mi chiese accarezzandomi una guancia ancora bagnata.
“Ricordi”. Dissi facendo spallucce.
“Di che genere? Cosa hai ricordato che ti ha fatta cadere a terra piangendo?”. Proprio non mollava eh?
“Niente di importante. Dai, andiamo a mangiare, prima che svenga un’altra volta”. Non gli lasciai tempo per replicare e lo trascinai di sotto, seguendo il profumo di pollo e patate arrosto. Beh, per me non era il massimo dei pasti, ma avrei fatto uno sforzo per mangiare tutto. Ci sedemmo e una signora ci servì il pollo. Lo assaggiai facendo attenzione a non fare nessuna smorfia di disgusto. Bleah!
“Allora Liam, quanto vi fermerete qui?”. Gli chiesi per cercare di non pensare a quanto faceva schifo il pollo.
“Dobbiamo finire un paio di cose e poi rimarremo circa 2 settimane in vacanza”. Disse tornando a sorridere.
“Ah! Quasi dimenticavo! Tra un po’ arriveranno i ragazzi per parlare di una questione. Non ti da fastidio, vero?”. Fastidio?! Finalmente avrei potuto vederli tutti! Chissà com’erano cresciuti!
“No no! E’ un piacere!”. L’emozione di vedere i miei idoli per la prima volta mi fece dimenticare completamente il sapore del pollo e mangiai tutto. Dopo mangiato ci spostammo in salone e Liam accese la tv, se così si poteva chiamare. Dopo un po’ al telegiornale passò un servizio:
“Strage ai confini di Londra! Un gruppo di persone è stato ucciso poche ore fa. Si pensa ad un attacco animale per le ferite sui corpi. Per ora si sa ben poco, ma vi terremo aggiornati”.
Oh cavolo.
“Attacco animale? A Londra? Che strano...” disse Liam.
“Non così tanto. Ce ne sono già stati in precedenza”. Ribattei io.
“E’ comunque strano”. Disse Liam. Suonò il campanello e quindi si alzò per andare ad aprire, dimenticandosi di avere un maggiordomo apposta.
“Ragazzi! Finalmente! Dai entrate che vi presento Amanda”. Erano arrivati! Mi alzai e mi avvicinai all’entrata timidamente.
“Quindi lei è Amanda! Liam ci ha fatto una testa così parlando di te! Piacere di conoscerti”. Disse Louis dandomi un bacio sulla guancia. Ero talmente emozionata che, anche se non avevo trattenuto il respiro, non mi passò neanche per l’anticamera del cervello di morderlo!
“Sei davvero carina come ci aveva detto Liam. Io sono Harry”. Disse.
“Lo so! Sono una vostra fan”. Dissi timidamente. Cavolo che situazione!
“Davvero?”. Disse Niall. Awww quant’era cresciuto!
“Sì”. Risposi.
“Quindi possiamo saltare le presentazioni! Liam, mi hai lasciato un po’ di pollo vero?”. Ecco, forse era cresciuto fisicamente ma dentro era sempre il solito mangione. Liam rise e accompagnò l’amico in cucina, lasciandomi sola con Harry, Louis e Zayn, che non aveva ancora parlato.
“Quanti anni hai, Amanda?”. Chiese Louis. Che dovevo dire? In realtà avevo 20 anni, ma se gliel’avessi detto non mi avrebbe mai creduto, per via del mio aspetto da ragazzina!
“18”. Beh, già diciotto poteva andare bene, no?
“Vivi qui?”. Fu Zayn questa volta a parlare. Wow, la sua voce era proprio come la ricordavo!
“Sì, vivo in periferia”. Vi prego non chiedetemi la via!
“Vivi sola?”. Questo era Harry. Aveva sempre gli stessi capelli ricci.
“No, vivo con un amico di famiglia”.
“E la tua famiglia?”. Sempre Zayn. Beh, optai per una mezza verità.
“Sono morti. Un incendio a casa nostra”. Risposi. Mi guardarono come se si aspettassero che crollassi in un pianto isterico. Invece sorrisi.
“Tranquilli, è successo parecchio tempo fa. Sto bene”. Finalmente tornò Liam.
“Allora ragazzi, dovevamo parlare di quella cosa, andiamo di sopra?”. Come di sopra? E io che faccio?
“Perché di sopra? Non possiamo stare qui?”. Chiese Louis.
“Beh sì, però...”. Fece Liam.
“Tranquillo. Se vi sono d’impiccio me ne vado”. Dissi io.
“Ma no! Non sei tu! Va bene, mettiamoci qui”. Si sedettero sul divano e Liam mi fece segno di sedermi vicino a lui. Cominciarono a parlare dei manager. Da quello che avevo capito c’erano alcune parti del nuovo contratto che non gli piacevano.
“Non si può pretendere che lavoriamo per un anno intero senza mai un giorno di vacanza per poter rivedere la nostra famiglia! Ho capito che il nostro è un lavoro duro, ma non conosco nessun cantante che lavori così!”. Disse Zayn.
“Hai ragione, gliene parleremo. Altre cose che non vi stanno bene?”. Disse Liam.
“Sì. Vorrei che negli alberghi dove alloggiamo ci fosse più cibo”. Disse Niall.
“Niall! Non è di fondamentale importanza questo!”. Disse Louis.
“Beh, per me sì!”.
“Ok ragazzi, qualcuno ha qualcos’altro di IMPORTANTE da aggiungere?”. Disse Liam guardando Niall con uno sguardo di rimprovero. Scossero la testa.
“Bene, parleremo con i manager domani e gli faremo presente i nostri pensieri. Ora, per piacere, levatevi di torno”. Disse Liam con fare scherzoso.
“Ma perché? Io voglio rimanere qui! E’ comodo questo divano!”. Disse Harry imitando la voce di un bambino.
“Dai Harry! Non vedi che vuole restare solo con Amanda!”. Disse Zayn scherzando. Liam gli tirò una cuscinata e scoppiammo tutti a ridere. Era davvero bello passare del tempo con loro.
“Se non ve ne andate subito vi faccio cacciare via”. Disse Liam.
“Ok ok! Ce ne andiamo! Mi raccomando, non rompete niente voi!”. Disse Louis correndo fuori dalla porta e evitando per un pelo un’altra cuscinata da parte di Liam. Quando se ne furono andati tutti Liam sospirò e si sdraiò sul divano, appoggiando la testa sulle mie gambe.
“Capisci ora quando ti dico che a volte è impossibile avere a che fare con 4 idioti?”.
“Ma dai! Sono simpaticissimi!”. Dissi io.
“Già”, disse Liam sorridendo. Si vedeva che li amava. Guardai l’orologio: erano le 18.00!
“Oh cavolo Liam! Devo andare!”. Se non fossi tornata subito a casa avrei rischiato di incontrare Michael, il quale si sarebbe arrabbiato di nuovo sentendo l’odore di Liam.
“Perché?”.
“Perché se non torno ora Michael si arrabbierà!”. L’avevo detto ad alta voce? Oh mamma...
“Chi è Michael?”. Chiese giustamente Liam.
“Ehm... è l’amico di famiglia con cui vivo. Vuole che torni sempre prima che faccia buio”. Mentii.
“Perché non lo chiami? Gli dici che rimani a cena da me e che poi ti accompagno io in macchina”. Non osai pensare a cosa sarebbe successo se l’avessi fatto.
“No Liam, non credo che accetterebbe”. Dissi triste.
“Va bene. Ti posso almeno riaccompagnare a casa?”. Non era una buona idea. Se avessimo incrociato Michael lo avrebbe ucciso!
“No Liam. Posso andare a piedi!”.
“No  dire sciocchezze! Andiamo”. Disse trascinandomi prima fuori dalla casa e successivamente dentro la sua macchina. Pregai che Michael fosse a caccia. Cominciò a guidare verso casa mia e più ci avvicinavamo e più io mi irrigidivo. Non sapevo se sarei riuscita a difenderlo da Michael. Lui aveva chissà quanti anni e quindi era più forte e più esperto di me! Arrivammo alla via che portava a casa mia.
“Liam, fermati qui, posso andare a piedi!”. Gli dissi provando a convincerlo.
“Non se ne parla! Voglio accompagnarti davanti casa”. Ok, mi ero ripromessa che non lo avrei mai fatto, ma ora era indispensabile.
“Liam. Lasciami qui e vattene a casa”. Dissi usando i poteri. Non avrei voluto farlo, ma dovevo proteggerlo. Inaspettatamente Liam continuò a guidare, facendo segno “no” con la testa. Com’era possibile! Avevo usato i poteri! Ci riprovai:
Lasciami qui e vattene a casa”.
“No, Amanda! Non mi fido a lasciarti qui da sola, si sta facendo buio!”. COM’ERA POSSIBILE?! Come poteva essere immune ai miei poteri? Ormai eravamo arrivati davanti a casa mia e quindi scesi dalla macchina, provando a sentire se Michael era in casa. Sembrava di no, per fortuna.
“Grazie per avermi riaccompagnata. Ora vai a casa!”. Dissi dandogli un bacio sulla guancia. Lui però girò la testa e, involontariamente, mi ritrovai a baciarlo sulle labbra. Mi staccai subito e notai che Liam stava sorridendo. Che l’avesse fatto apposta?
“Ti avevo detto che non l’avresti visto mai più”. Una voce interruppe i miei pensieri. Mi girai velocemente, forse troppo, perché sentii Liam sussultare. Michael era a pochi metri da noi, il volto sfigurato dalla rabbia e le mani strette a pugni. Sentivo l’odore di sangue, segno che si era appena nutrito. Una macchia rossa sulla sua camicia bianca confermò il mio pensiero. Aveva ancora gli occhi rossi, un po’ per la caccia un po’ per la rabbia. Sembrava davvero un demone, pronto ad uccidere. Ed io? Cosa avrei dovuto fare?


LALALALALALALLALALALALLALA.
Ciaooooooo! Scusate il ritardo ma non ho avuto nè tempo nè voglia di scrivere in questi giorni.
Che ve ne pare?
Però io vedo sempre meno recensioni!
Se non vi piace ditemelo così cerco di migliorare!
Per favore *fa gli occhi da cucciolo* RECENSITE!
Ora vi saluto. Fatemi sapere se vi è piaciuto il capitolo.
BYEEEEEEEEEEEEEEEE!

 

  
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