Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: fracorty99    11/02/2013    1 recensioni
Era strano, non avevo mai provato una sensazione simile in fondo mamma me lo diceva sempre che ero strana, io non l'avevo mai ascoltata in fondo chi ascolta la propria mamma? Anche lui però era strano ma...era diverso.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il medaglione era ancora lì a lampeggiare, a sprizzare mille colori sul soffitto di camera mia, forse non mi ero ancora resa conto di ciò che stava accadendo ma forse era meglio così, in fondo io ero ancora nel sogno della vacanza perfetta, che nessuno poteva rovinare ma che pian piano stava andando a rotoli. Sapevo però in cuor mio che quel medaglione mi legava profondamente a qualcosa che era molto importante per me. Dovevo solo capire "Cosa?" Cosa poteva essere stato a plasmare un medaglione del genere? Mentre pensavo a queste cose il medaglione smise di illuminarsi e le lettere tornano come erano sempre state. Aprii la porta di camera come segno di liberazione e senza accorgermene sentii la voce roca del nonno che mi diceva:"Pensavi che non avrei visto le luci sul soffitto? Cosa stai facendo?""Niente nonno te lo detto, mi stavo pettinando quando si è acceso un gioco di Ciro!". Evidentemente però non ci aveva creduto, perchè entrò in camera come una furia per trovare la causa delle luci. Cercò con gli occhi per tutta la camera, quando il suo sguardo si fermo sul medaglione,aggrottando le ciglia come per malinconia e poi andò avanti. "Ora mi credi no?""Sì....". Sapevo che non era vero però lasciai perdere e mi morsi la lingua. Conoscendolo sapevo che avrebbe cercato qualcosa sul medaglione percò decisi di seguirlo. All'inizio pensavo che si dirigesse in camera invece spostò la libreria e entrò in una porta. C'erano dei segreti, c'era stato sempre un senso di segreto tra me e il nonno ma questo era troppo. Il mio orgoglio mi diceva di urlagli contro ma per la seconda volta in quella giornata mi morsi la lingua. Entrai con passo felpato subito dietro di lui cercando di captare ogni suo movimento. Era una stanza enorme sembrava una specie di camera divisa dal resto della casa. Il nonno inizialmente prese come un libro molto piccolo, tutto nero con al centro solo un cuore rosa. Cerco tra le pagine e prese una foto, vidi una lacrima sul viso del nonno, non l'avevo mai visto piangere. Eppure non sembrava una sciocchezza, non era come quei giochi che si fanno da piccoli alla ricerca di tesori per far piangere il nonno doveva essere una cosa seria. Andò avanti verso un tavolo sopra di esso era poggiato uno zaino e.... un altro medaglione identico al mio. Allora il nonno sapeva! Lo seguii fino al tavolo prese medaglione zaino e una cartolina che teneva in tasca fino a quel momento..... Sparì in un vortice lasciando dietro di sè solo piume bianche. "Non è possibile" pensavo, non poteva essere vero, il nonno.....,piume...., magia....... Uscii di corsa per andare in camera mia, presi uno zaino, ci misi dentro del cibo, il medaglione, il telefono, la collana di nonna, e qualche capo d'abbigliamento. Tornai nella stanza e mi misi davanti al tavolo a volteggiare, sembravo una pazza ma non sapevo come raggiungere il nonno, tirai fuori la collana della nonna. BAM! In un baleno mi ritrovai in una città, c'era un cartello scritto in una lingua a me sconosciuta. Dov'ero, ma soprattutto cosa c'entrava quella città come me e con il nonno?
  
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