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Autore: princess_serenity_92    11/02/2013    3 recensioni
"Devi sapere che noi uomini siamo molto abitudinari, è difficile che ci adattiamo ai cambiamenti. Ma tu dove vai vestita così? Sei molto carina" la ragazza a quelle parole arrossì leggermente abbassando un po' lo sguardo, Goten le aveva appena fatto un complimento.
"Devo andare in ufficio, ho delle pratiche da sbrigare e devo controllare gli ordini in arrivo, sai essere il vice presidente non è facile se ci mettiamo anche il fatto che molte volte devo fare il lavoro che non svolge mio fratello" enunciò prendendo un altro biscotto e inzuppandolo nel suo tè.
"Stasera vado al cinema con mia nipote e se riesco a convincerlo viene pure Trunks, vuoi unirti a noi?" chiese il giovane dai capelli d'ebano sfoderando un magnifico sorriso perfetto.
La giovane rifletté un po' anche se sapeva già la risposta, ma non voleva farsi vedere come una ragazza facile.
"Va bene, è da molto tempo che non vedo Pan sarà veramente piacevole passare una serata con lei" rispose dopo aver riflettuto.
"Perfetto l'appuntamento e per le sette e mezza davanti al cinema di Satan City" spiegò il Son.
"Allora siamo d'accordo esco dall'ufficio e vi raggiungo, allora a stasera"...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bra, Goten, Trunks, Un po' tutti | Coppie: Bra/Goten
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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5 Divisioni















Non appena Trunks l'aveva chiamata non aveva esitato a tornare , prese le valigie e chiusa la casa si era diretta in macchina con suo marito per tornare il più presto possibile alla città dell'ovest.
Trunks non li aveva spiegato tutto nei minimi dettagli, ma dalla sua voce si capiva che ciò che gli avrebbe aspettati al ritorno non era niente di buono.
"Si può sapere donna cosa diavolo ti ha detto tuo figlio al telefono da farti fare le valigie di corsa?"
Bulma aveva esitato, doveva rispondere a quella domanda?
Si morse il labbro inferiore e prendendo un lungo respirò aprì bocca: "si tratta di Bra".
A quel semplice nome il saiyan aveva drizzato le orecchie e si era girato verso la moglie, cosa diavolo era successo alla sua bambina?
"Cosa centra Bra?" Aveva esclamato con il tono di voce più alto del normale.
"Vegeta non sono sicura, Trunks non mi ha dato molte spiegazioni al telefono, però ha detto che ci spiegherà tutto a casa".
Una vena aveva cominciato a pulsare sulle tempie del grande principe dei saiyan, possibile che non poteva godersi dei giorni in assoluta tranquillità?
Prima quel babbeo di Kakaroth si era teletrasportato nella sua regale camera mentre era in intimità con la sua donna, e adesso ci si metteva suo figlio.
Di una cosa era certo, se aveva fatto qualcosa a Bra l'avrebbe rinchiuso nella gravity room per il resto dei suoi giorni.

Si era accorto solo in quel momento di cosa aveva fatto.
Aveva spalancato gli occhi e si era ritratto immediatamente da quel bacio.
"Scusami Bra, non so cosa mi sia preso" aveva poi esclamato uscendo dall'acqua e asciugandosi aumentando leggermente la sua aura.
Bra l'aveva raggiunto uscendo a sua volta dall'acqua, si era avvicinata a lui guardandolo con quegli occhi chiari come il mare.
"Mi dispiace davvero Bra, in quel momento pensavo a Valese e mi è venuto d'istinto baciarti" si era scusato infine mettendo una mano dietro la nuca e ridendo.
Il cuore di Bra si era frantumato, le schegge di vetro facevano sanguinare quel cuore che aveva perso un battito a quelle parole.
Considerava quel bacio un errore.
"C-certo, non preoccuparti Goten" aveva tirato indietro quelle stupide lacrime che volevano scenderle, con grande forza di volontà si era asciugata e rivestita e senza dare nessuna spiegazione aveva preso il volo verso casa lasciando il giovane Son senza parole.

L'aveva scambiata per quella stupida ragazza, era stato un grosso errore per lui.
I pensieri di Bra si mischiavano alle calde lacrime che scendevano quasi senza volerlo.
Era tornata a casa piangendo, suo fratello l'aveva guardata preoccupato, ma lei senza dire una parola era corsa a chiudersi in camera.
Perchè doveva essere difficile sopportare il dolore?
Non capiva cosa le facesse più male, essere scambiata per Valese o essere considerata uno sbaglio?
Era una domanda a cui non riusciva a dare nessuna risposta, forse perchè semplicemente non vi era.
Gli occhi erano gonfi e rossi, ma non le importava più niente.
Era consapevole che quella ragazza non era più la Bra forte e testarda che conosceva, ma non le importava più, in quel momento voleva solo dimenticare tutto, l'aggressione, la paura e l'amore per quel ragazzo che non avrebbe mai avuto.
Era come se in quel momento stesse attraversando un deserto, un deserto dove nessuno la poteva vedere passare, un deserto in cui si trovava sola.
Sola una persona era riuscita a scorgerla, ma era passata come un miraggio causato dal troppo caldo.
L'aveva incontrato in quel deserto che era il suo cuore, e lui l'aveva attraversa come se niente fosse lasciando solo delle orme sulla sabbia come segno della sua presenza.
Il cuore era arido proprio come quel deserto dove non vi è via di fuga se non conosci la strada.


Quella notte aveva le ore più lunghe che non passavano mai, ogni minuto durava un eternità.
I suoi pensieri erano sempre li stessi da alcuni giorni e non osavano cambiare mai, anche il silenzio li parlava di lei.
Bra era un punto fisso nella sua testa, ma perchè?
Lui aveva una ragazza e l'amava, o forse no, il suo cuore era in subbuglio, non capiva più niente.
Camminava nella notte per le vie della città ancora sveglia nonostante la tarda ora.
Come sempre il suo pensiero era andato a Bra e aveva visto il suo riflesso nella luna piena di quella notte.
Una nuvola aveva oscurato il satellite che impreziosiva i cieli notturni, era come se anche la Brief fosse sparita dal cielo insieme alla luna.
Quando tornò a brillare ecco che anche lei era tornata, non sentiva i suoi passi ma era come se fosse al suo fianco.
Perchè il pensiero della ragazza lo tormentava?
Non c'era una risposta a tutto ciò.
Quel pomeriggio l'aveva baciata, ma perchè?
Non voleva dare ascolto al suo cuore che stava parlando, non voleva rispondere prendendo la via più breve, quella di cercare di dimenticare Bra e concentrarsi solo su Valese.
Valese, quella ragazza che le aveva donato il suo cuore e lui da ragazzo bastardo quale era l'aveva tradita baciando un altra, di una cosa era sicuro non avrebbe rivisto più la sorella del suo amico, almeno finché non avrebbe fatto chiarezza nel suo cuore.


Il cellulare aveva cominciato a vibrare, lo prese dalla tasca e appena lesse il nome roteò gli occhi al cielo, come aveva potuto dimenticarsene?
"Pronto?" aveva risposto, dall'altro capo del telefono una ragazza tremendamente preoccupata e arrabbiata aveva cominciato ad alzare leggermente la voce.
"Meno male che mi avresti chiamata dopo Trunks, mi vuoi spiegare cos'è successo da essere scappato così?" Ma nel mentre parlava con lei i suoi genitori erano rientrati in casa, su padre con quello sguardo accigliato e severo che si ritrovava l'aveva intimato di chiudere il telefono e dirgli cosa cavolo fosse successo.
"Scusa Marron, senti ti spiego dopo devo andare"
"Non provare a riattaccare i tele..." ma non aveva finito la frase che aveva chiuso la chiamata per raggiungere i propri genitori.

L’amore è sempre paziente e gentile, non è mai geloso… L’amore non è mai presuntuoso o pieno di se, non è mai scortese o egoista, non si offende e non porta rancore. L’amore non prova soddisfazione per i peccati degli altri ma si delizia della verità. È sempre pronto a scusare, a dare fiducia, a sperare e a resistere a qualsiasi tempesta.’
Dopo ciò aveva chiuso il libro perchè le lacrime erano diventate troppe, eppure in quella piccola frase era racchiusa una grande verità.
"L'amore è sempre paziente" ed aveva sospirato, forse aveva sbagliato quel pomeriggio a scappare così da Goten, dopo tutto doveva aspettarsi una reazione del genere da parte sua.
"A sperare e a resistere a qualsiasi tempesta" se quello che provava per il giovane Son era vero amore poteva resistere a qualsiasi tempesta, doveva sperare, perchè se il loro era vero amore si sarebbero ritrovati in un modo o nell'altro.
Si alzò da letto e asciugandosi le lacrime si guardò in quello che rimaneva de suo specchio, fece un sorriso dandosi la forza di continuare a lottare per avere il ragazzo per se, perchè il loro era amore, di quello era certa.




Ehm è permesso?...
Ed eccomi che dopo un mese finalmente aggiorno...
Qualche settimana fa ho partorito i miei piccoli pesciolini, quindi il tempo per scrivere è davvero poco, però approfittando della neve e del fatto che non siamo andati a fare una passeggiata, ho deciso di usare il tempo che i piccoli dormivano per scrivere questo nuovo capitolo.
La frase che ho citato in corsivo, è del libro di Nicolas Sparks: I passi dell'amore, c'è anche versione film che ho rivisto ultimamente per la gioia di mio marito che ha dovuto sopportare le mie lacrime.
Spero che vi sia piaciuto questo capitolo, e di non aver scritto qualche schifezza, vi dò appuntamento con il prossimo aggiornamento che posterò appena possibile.
Buona serata.

Princess_serenity_92


   
 
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