Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Samantha093    11/02/2013    2 recensioni
Il mondo è stato invaso da essere ultraterreni di origine sconosciuta. Essi si impossessano delle menti umane, usando il corpo come macchina da guerra. La città di Lithios, ultima città umana, è stata invasa e l'ultima sopravvissuta è una ragazza, di nome Samantha, la cui bellezza affascina i suoi salvatori, Niall e Eric, soldati sopravvissuti all'invasione, insieme ad altri umani, nascosti nella Tana, luogo segreto nelle profondità del sottosuolo. Ma questa ragazza non ricorda niente del suo passato, ed è proprio il suo passato la chiave per la salvezza del mondo.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
PROLOGO
 
Apro gli occhi.
E' buio.
Intorno a me vi è un silezio quasi assordante.
Non so quanto tempo ho dormito, non so nemmeno dove mi trovo, c'è troppa oscurità intorno a me. Forse ho gli occhi ancora chiusi e ho solo immaginato di aver alzato le palpebre.
Ho paura, tanta paura. Improvvisamente sagome indistinte prendono forma davanti ai miei occhi, occhi che ora sono realmente aperti e che vorrei immediatamente chiudere. Ma non ci riesco, sono come bloccata in una posizione innaturale, in un luogo innaturale. Un luogo in cui vedo trascorrere immagini della mia vita, immagini troppo indistinte e confuse per capire davvero cosa rappresentino e se sono momenti che ho vissuto, anche se in raltà non ricordo niente della mia vita e se veramente ne ho vissuta una. Quindi mi domando:
Chi sono io?
Dove mi trovo?
 Nel terrore e nello sconforto di quegli attimi improvvisamente mi sento prendere con forza le spalle, ed ho quasi una sensazione di piacere.
Mi agrappo speranzonsa a quel gesto di forza e di sicurezza che si presenza e cerco di non opporre resistenza ma di trovare salvezza.
Mi sento scossa con maggiore forza e al tatto di aggiunge anche un suono lontano, indistinto.
Ormai le immagini hanno preso completamente possesso della mia mente e ricado di nuovo nell'oscurità.
 
1° Capitolo
Il VIAGGIO
<< Eric, Eric respira. Vieni, respira ancora. E' viva! >>
Eric si avvicina e ritrova sul viso della giovane donna stesa a terra un briciolo di salvezza.
<< Non è sicuro che sia una di noi, guarda quei segni sul viso, mi ricordano molto i simboli che quei bastardi portano sul braccio >>
<<  Non è detto che sia una di loro. E' una superstite Eric, in questa landa di desolazione è l'unica superstite. Dobbiamo portarla via di qui, è troppo pericoloso. >>
<<  E' gravemente ferita, morirà prima di arrivare nella Tana >>
Improvvisamente dei suoni provengono dalle labbra della giovane donna, lamenti di dolore e di paura, quasi urla dell'anima assopite dal corpo.
Niall le prende le spalle e cerca di scuoterla, nella speranza di svegliarla e di capire. Ma gli occhi non accennano ad aprirsi e il corpo non da segni di risveglio.
<>
 
Dopo un giorno di viaggio Eric era sempre più convinto che portare quella ragazza era stato un grande errore. Durante il viaggio non aveva dato segni di miglioramento, ma nemmeno di peggioramento grazie al medicinale somministrato da Niall.
Si fermarono per la notte in una vecchia casa disabitata, immersa completamente nella natura, quasi integra in essa. Un luogo sicuro nascosto dalle malvagità del mondo.
Eric e Niall dopo aver sistemato la ragazza su un materasso sgualcito dal tempo, riuscirono a sistemarsi alla meglio sul pavimento con delle coperte.
C'erano troppe domande che affollavano la mente di Eric. Chi era quella ragazza, cosa erano quei simboli sul suo viso e fondamentale perchè si trovava a Lithos.
Che cosa avrebbero pensato gli altri della loro compagna di viaggio? Certo era l'unica superstite ed era loro dovere salvarla e portarla al sicuro. Ma non sapevano assolutamente niente di lei. Poteva benissimo essere una spia. La osservò con maggiore attenzione. Si rese conto che aveva un viso quasi perfetto, delle labbra carnose ripiegate in una smorfia di tristezza, quasi di dolore. Dai vestiti sgualciti traspariva un corpo sinuoso, gambe lunghe e magre. Eric rimase a guardare a lungo quella ragazza, quasi incantato. Ma tanta bellezza lo fece sentire in pericolo.
Eric si chiedeva come Niall potesse essere tanto tranquillo.
<< Sei sicuro di quello che stiamo facendo, Niall? >>
<< Il solito ansioso. Certo che sono sicuro, è nostro dovere salvare chi ha ancora una speranza, quindi è nostro dovere portarla al sicuro >>
<< Questo lo so, ma non sono sicuro... >>
<< Non penso che sia un pericolo per noi, fidati di me per una buona volta e preparati per la missione >>
La missione giusto, se ne era proprio dimenticato.Una stella blu. questo doveva disegnarsi sul braccio. Questo era il simbolo che differenziava gli altri dagli umani.
<< Non possiamo andare in missione con lei quesi morta >>
<< La lasciamo qui, il medicinale farà effetto fino a domani mattina. Nel secondo dosagio ho aggiunto anche del sonnifero. Dormirà per altre 8 ore. >>
<< Sei un genio Niall. Prendi il materiale e andiamo, dobbiamo fare il prima possibile è quesi l'ora >>
 
 
 
Questo buio mi perseguita, ho tanta paura. Quanto tempo è passato. Giorni? Mesi? Anni? Mi sembra un tempo infinito.Cos'è il tempo? Non ha più alcun significato per me. Non sento più nulla, solo buio e freddo, tanto freddo. Sono morta. Ma cos'è la morte? Come posso essere morta se sento ancora i miei pensieri, se sono ancora in grado di pensare e di pormi delle domande. No, non sono morta. Ma allora dove mi trovo? Cos'è questo posto. E' tutto buoio e ho freddo, ho paura, tanta paura. Chi sono? Dove sono?
Una luce, mi acceca, ma è troppo lontana, voglio raggiungerla. Non ho più forze, sono paralizzata, non sento più il mio corpo. Provo ad urlare ma dalle labbra non esce alcun suono, la voce è bloccata, la sento solo nella mia testa.
La luce si affievolisce. L'ultima speranza di salvezza è scomparsa nel buio. Buio ancora buio intorno a me, sono sola, ho paura,ho freddo, tanto freddo.
 
Ecco che arrivano nel luogo tanto cercato. Eric e Niall, due soldati sopravvissuti alla Possessione, insieme ad altri pochi superstiti. Sono tempi difficili per i pochi rimasti. La vita è difficile, una vita basata principalmente sulla sopravvivenza.
In lontananza si vedono tende e fumo. Un accampamento.
 << Niall ricorda, tu sei un soldato dell'esercito che ha combattuto a Lithos e io sono un ostaggio in via di transizione. Siamo qui di passaggio, stiamo per raggiungere la nostra guarnigione a Sud; sono ferito e ho bisogno di medicine o non potrò portare a termine la transizione, e abbiamo bisogno di viveri >>
<< Tutto chiaro >>
<< Cerca di inspirare fiducia, cosi se siamo fortunati ti fanno entrare personalemte in cambusa e potremmo prendere tutto ciò che ci serve. Chiaro? >>
<< Chiaro. >>
 Niall si avvicinava con passo sicuro verso l'accampamento, sperando che nessuno si fosse accorto di niente. Era la sua prima missione e non era molto sicuro di sè. Avrebbe dovuto fare lui l'ostaggio, ma si fidava della scelta di Eric, in fondo aveva molta più esperienza di lui, essendo quella una delle sue tante missioni. Era ammirato dalla forza e dal coraggio che dimostrava Eric in molte occasioni difficile. Lo aveva sempre visto come un esempio da seguire. Non lo conosceva da molto tempo, ma aveva sentito parlare molto di lui e delle sue missioni portate a termine con gran successo. Era dovuta a Eric  la sopravvivenza di molte persone. Ricorda ancora il giorno in cui il Capo li aveva scelti per questa missione. Dovevano trovare dei medicinali adatti per prevenire l'epidemia che si sarebbe diffusa nella Tana.
Ricordava che lo aveva convocato nel suo studio...
<< Caro Niall, ti chiederai come mai ti ho convocato nel mio studio >>.
<<  Si signore, me lo stavo chiedendo. >>
<< Ebbene.Hai appena terminato gli studi in medicina, ormai sei un medico a tutti gli effetti,in quanto alla tua esperienza passata si aggiungono le tue nuove conoscenze.. >>
<< Ti ho convocato per affidarti una missione di grande importanza.. >>
<< Dovrai andare di Sopra insieme con un altro soldato e trovare i medicinali che serviranno per creare una cura. >>
<< Una cura? >>
<< Si, per prevenire l'epidemia che si diffonderà nella Tana da qui a un mese..Ti spiegherà meglio nel dettaglio il Dott. Lair >>
<<  Il soldato che ti accompagnerà in questa missione sarà Eric. >>
<< Si signore >>
<< Ora và dal Dott. Lair, ti sta aspettando. >>
Ecco come ebbe la responsabilità di quella missione. Doveva salvare i superstiti da un’epidemia che si sarebbe diffusa da lì a un mese, e di cui conosceva solo la provenienza. Una pianta. Una pianta velenosa che si trovava nel sottosuolo, non distante dalla Tana e che, per motivi sconosciuti era entrata a contatto con le piante mediche. Fortunatamente il Dottor Lair durante una delle sue ricerche si era reso conto di questa strana presenza nelle piante mediche, ma troppo tardi, poiché alcune di esse erano già state usate per impacchi medici e il veleno già si era diffuso in alcuni organismi. I sintomi si sarebbero manifestati un mese dopo dall'errata somministrazione, e prima dello scadere del tempo c'era la possibilità di prevenire e curare l'epidemia.
 
Ed ecco che Niall si trovano di fronte le guardie di quell'accampamento. Cerca di far trapelare la più possibile sicurezza dai suoi occhi e dalla sua voce.
<< Salve, sono Lion di Youth, sono un soldato della guarnigione del Sud. Provengo dalla città di Lithos, dove ho preso come ostaggio quest'essere in via di transizione. >>
Guarda il viso di Eric, dipinto da un’espressione di sofferenza.
<< E' ferito, e mi servono dei medicinali per portare a termine la transizione senza problemi.  >>
Una guardia lo osserva per bene.
Niall sente la pelle gelare.
<<  Era l'unico sopravvissuto? >> domanda una delle guardie
<<  L'unico in grado di poter reggere fisicamente la transizione. >>
Sono un genio...
<<  Bene..attendi qui, vedo se è possibile parlare con il medico dell'accampamento.
 >>
<<  Anche io sono un medico, ho bisogno solo di medicine per farlo sopravvivere e poter raggiungere la mia guarnigione.  >>
Il soldato lo guarda con aria sospetta.
 Certo sono bastardi, mica stupidi..spero non si insospettisce troppo..
<<  Vado a controllare se il medico è disponibile >> insiste il soldato
<< Attendo qui >> si arrende Niall
 
<< Sei stupido o cosa? >> sussurra Eric
<< Non ti preoccupare, ho un piano >>
 
Entrarono nell'infermeria, la dottoressa Nemes, fece stendere Eric sulla brandina. Niall iniziò a studiare bene  il luogo in cui si trovavano. Riuscì a scorgere le boccette con i medicinali che facevano caso suo, ma con la coda dell'occhio osservava anche i movimenti della dottoressa, per capire quando era il momento giusto per attaccare. Tra le mani aveva già il panno intriso di un veleno, non  mortale. Lei gli da le spalle, il momento giusto per attaccare. La bloccò per la testa e le fece inspirare con la bocca il veleno, finchè non sentì  il suo peso sulle braccia.
Quando alzò gli occhi Eric era già all'opera, che si destreggiava con le boccette piene di un veleno con gli stessi effetti di quello usato sulla dottoressa, ma più duraturo. Le boccette erano pari al numero dei medicinali che servivano a loro. Era un gioco di scambio.
<< Eric, il veleno che ho usato contro la dottoressa dura circa due ore, il tempo necessario per fare lo scambio e allontanarci il più possibile da qui. >>
<< Questa è la lista, prendi questi medicinali nelle maggiori quantità possibili e scambiali con quelle boccette, io intanto cerco di somministrare il sonnifero alle due guardie, in modo tale che nessuno saprà che siamo stati qui >>
Uscì  fuori dal tendone, è buio, il cielo è pieno di stelle, quanto tempo è passato? Non riusciva a capire lo scorrere del tempo come funzionava sopra. Lui è nato e cresciuto nella Tana e non ha mai visto prima di allora, lo scorrere della giornata dal giorno alla notte.
Fece brevi calcoli e si rese conto che era  passata almeno un ora e mezza da quando avevano lasciato la casa.
Camminò  nel modo più silenzioso e possibile, i quanto si rendeva  conto che ormai tutti stavano dormendo in quell'accampamento. Anche le guardie sono assopite sulle sedie, con un bicchiere di vino sul tavolo.
Sono troppo sicuri della loro superiorità, tanto da credere di potersi concedere un bicchiere di vino..
Era un lavoretto semplice.
Si avvicinò silenzioso al viso delle guardie e come aveva fatto con la dottoressa, Fece cadere entrambi in un sonno profondo.
Tornò nel tendone dell'infermeria e trovò Eric che sistemava  le boccette mediche nel suo sacco.
Era ora di andare, correre il più veloce possibile e allontanarsi da quall'accampamento.
Impiegarono un ora e mezza per arrivare nella casa.
Si guardarono intorno per assicurarsi che nessuno li avesse seguiti.
Entrano nella casa.
 Niall vide sul letto la ragazza che ha salvato quel giorno. Aveva ripreso completamente il colore della sua carnagione, un colore ambrato, e il simbolo ha assunto un colore celeste..quasi bianco.
Rimase incantato da quella visione, gli occhi chiusi, un sorriso sulle labbra, un sorriso triste, quasi perso. I capelli lunghi che le scendono in gran quantità sulle spalle. Non si era reso conto di tanta bellezza.
Decise di sistemarsi accanto a lei, in modo da poter vedere per primo gli occhi della ragazza non appena si fossero aperti.
 
 
 
Eric era contento della riuscita della missione, ed era fiero del suo compagno di viaggio, si è rivelato davvero coraggioso. Ma non si sentiva  ancora al sicuro, e non lo sarà finchè non varcherà le porte della Tana.
Rientrati nella casa, Eric viene attratto dal corpo posto sul letto.La ragazza. La sua bellezza si è accentuata maggiormente, e così anche il senso di pericolo che provava. Le Altre donne si distinguono dalle Loro donne proprio per l'impossibile bellezza di cui sono dotate. Ed Eric era sempre più convinto che sia una di loro  anche se un piccolo dettaglio non gli torna. Il simbolo.
Egli ricordava che gli uomini avessero una stella blu sul braccio destro, e le donne una stella bianca. La ragazza che aveva di fronte, osservandola meglio , aveva una stella intorno all'occhio di un colore che si avvicina molto al celeste, in contrasto con la pelle scura. Quindi non può essere una di loro. Quindi chi è? Questa e altre mille domande gli affollano la mente,fino ad accompagnarlo in un sogno senza sogni.
 
Sono sveglia.
Intorno a me non è più buio, non ho più freddo.
Una brezza leggera mi sfiora il viso, odore di salsedine mi riempe le narici.
Gli occhi sono acceccati dalla luce intensa, dalla luce bellissima che mi avvolge tutt'intorno.
Dove sono?
Lo sguardo si perde all'orizzonte, l'infinità del mare riempe i miei occhi e la mia mente. La mia terra, le mie origini, ora ricordo.
Ma questo ricordo si perde di nuovo in se stesso e la mia mente continua a perdersi nella luce. La luce, tanto agognata e finalmente raggiunta.
Ecco che sento dei suoni, voci, grida, di dolore e di tristezza.
In lontananza nel mare, una macchia rossa. Una macchia che diviene man mano più grande.
Le mie mani.. sono rosse, rosso sangue. Grida. Grida sempre più forti affollano la mia mente.
Cerco di urlare, ma non ci riesco.
Cerco di guardare oltre l'orizzonte, ma i miei occhi vedono solo il sangue sulle mia mani.
Il mio cuore pulsa, ad una velocità anormale..il dolore si fa sentire, le lacrime scendono sulle guance.. ma la voce non esce dalle mie labbra.
Il pianto mi fa cadere di nuovo nell'oscurità.
No, devo combattere l'oscurità, devo tornare alla luce, devo capire.
Con tutta l'aria che ho nei polmoni lancio un grido disumano. Questa volta lo sento. Ma è la mia mente a sentirlo. Gli occhi sono chiusi, sono pesanti. Non riesco a combattere l'oscurità. Mi devo di nuovo donare ad essa, è l'unica ancora di salvezza.
 
 
Eric si svegliò di soprassalto, quasi come se avesse capito il pericolo imminente. Ma tutto intorno a lui era buio, innaturalmente buio.
Forse sto sognando.
Ma si rese conto che non era un sogno quando vide il corpo della ragazza divincolarsi sul letto, e Niall al suo fianco che non dava segni di risveglio.
Starà dormendo profondamente.
Si alzò dal suo giaciglio e si avvicinò alla ragazza. Vide il contorno degli occhi bagnato.
Ha pianto.
Cerca di spostare Niall senza svegliarlo in modo da poter avvicinarsi di più alla ragazza.
Vorrebbe chiamarla, ma non sa il suo nome, quindi la scuote sperando di riuscire a svegliarla, ma non da nessun segno. Vede il suo petto alzarsi e abbassarsi piano, ciò significa che il respiro è regolare.
Aspetta qualche minuto e la scuote di nuovo, ma non si sveglia.
Niall aveva detto che l'effetto sarebbe durato per altre 8 ore. Considerando che avevano compiuto la missione in circa 4 ore e che aveva dormito per un paio di ore, tra 2 ore si sarebbe dovuta svegliare.
Tanto vale aspettare e capire cosa le è successo.
Cosi Eric ritorna al suo giaciglio questa volta senza riuscire a dormire, pensando alle domande da porle una volta sveglia.
 
Apre gli occhi.
Intorno a lei non è più buio e non c'è più la luce accecante. Riesce con qualche difficoltà a scorgere i lineamenti di alcuni mobili, e sente sotto la sua schiena la morbidezza si un materasso.
Dove mi trovo?
Si guarda intorno e distingue con grande stupore la sagoma si due persone stese su due giacigli.
 Dalla finestra entra la luce del sole, che non l'acceca ma le da sollievo e piacere.
Sono in una casa con due sconosciuti.
Cerca di alzarsi, ma una fitta al fianco la blocca, ha un gemito e dalle labbra le esce un lamento.
Uno degli uomini apre gli occhi, lei spaventata si chiude in se.
<< Non essere spaventata, non sono qui per farti del male. >>
Parla una lingua strana, diversa dalla sua, ma non molto. Cerca di tranquillizzarsi e di ricordare cosa le fosse successo.
Vede tagli su entrambe le sue gambe nude. La fitta al fianco si fa più intensa e cerca di trattenere le lacrime.
Non ricorda niente. Solo buio totale. Guarda le mani, ed ha un attimo di sollievo perchè non sono sporche di sangue.
<< Mi capisci? >>
Era  di nuovo quell'uomo che le si rivolgeva. Pensa di aver capito cosa volesse dire prima quindi fece cenno di si con la testa. Nessun suono le esce dala bocca, e cerca di farsi capire con i gesti.
<< So che hai paura, ma io e il mio amico siamo qui per proteggerti, non vogliamo farti del male >>
Vide l'uomo svegliare l'amico scuotendolo.
<< La tua amichetta si è svegliata. E' terrorizzata e mi sa che non parla. Controllale le ferite e cerca di sbrigarti, non abbiamo molto tempo. Io vado in avanscoperta >>
<< Ok >>
Il primo uomo si alzò ed uscì dalla casa. L'amico, molto più esile del primo e anche più giovane le si avvicinò con l'aria di chi vuole ispirare fiducia, e ci riesce.
Le medicò, con delle creme, le ferite sulle gambe, e provò un brivido di sollievo al solo tocco. La ferita al fianco è più grave, se ne è resa conto perchè le fa più male.
<< Ti hanno ferita con un pugnale, di striscio fortunatamente, ma un pò di questo impacco e guarirai. >> le assicurò  il ragazzo, tranquillizandola con un sorriso.
Il suo sguardo si posò sul viso di quel ragazzo, concentrato sulla sua ferita.
Per lei è bello, anche se non ricorda quali devono essere i canoni della bellezza, ma lo trova bello, con il suo viso da ragazzo e i suoi occhi da bambino cresciuto troppo in fretta. Si chiede quanti anni avrà. Nello stesso momento entra l'altro uomo.
<< Hai finito? >>
<< Dobbiamo partire. >> dice l'uomo.
<< Si ho finito >> dice il ragazzo.
Partire? Come partire,dove andiamo?Vorrebbe chiedere, ma nessun suono esce dalla sua bocca.
Come se il ragazzo le avesse letto nel pensiero le dice: << Dobbiamo allontanarci da qui, non siamo al sicuro, tu non sei ancora in grado di camminare quindi per un tratto di strada ti porterà Eric sulle spalle, finchè non ci fermiamo per la notte.>>
Rimase un pò perplessa a quella notizia. Cerca di mettersi in piedi ma un dolore lancinante la invade tutta. Non proviene dal fianco ma dalla sua testa, le sta scoppiando, vuole solo stendersie e dormire. Il ragazzo la afferrò prima che cada a terra e lei si sente invasa da una sensazione di sicurezza, e il buio l'avvolge, di nuovo.
<< E' svenuta. >>
<< La porto sulle spalle, dammi qua. >>
<< Fa attenzione... >>
 
 
Eric a differenza di Niall era un uomo alto e virile, e quindi dotato di maggiore forza. Lui non trovava nessuna difficoltà a portare quella ragazza esile sulle sue spalle. L'unica cosa di cui si pentiva era la sua debolezza emotiva, poichè non ce l'aveva fatta a stare più di dieci minuti nella stessa stanza con quella ragazza, la sua bellezza ma sopratutto i suoi occhi lo avevano intimorito. Occhi di una colore celeste, quasi bianco, che lo avevano guardato con tanto terrore, quasi da autodisprezzarsi.  Ma una volta uscito dalla casa si rese conto di quanto era stato uno stupido.
Camminarono a lungo, attraversando boschi e paludi, non incontrando nessun ostacolo nel loro viaggio.
 
Il buio improvvisamente si tramuta in luce.
Tutto intorno vede alberi, sente rumori.
Ora ricorda, è svenuta.
Sente delle braccia che le avvolgono il corpo, come se stesse in grembo a qualcuno, alza la testa e vede il viso impassibile di un uomo che guarda dritto dinanzia a se. Eric, questo è il suo nome. Prova a chiamarlo, ma si sente troppo debole, e dalle labbra le esce solo un lamento. L'uomo si ferma e guarda verso di lei, con un sorriso sulle labbra.
<< Sei sveglia finalmente. >>
Immediatamente al suo fianco si affacciò l'altro ragazzo, quello bello, che le rivolse uno sguardo preoccupato misto a felice.
<< Ah ecco, ero preoccupato, sei rimasta svenuta per troppo tempo >>
<< Ora è quesi sera, ci stiamo avvicinando al secondo nascondiglio dove passeremo la notte >>
Lei non capiva perchè tutta questa fretta di nascondersi. Ma non voleva capire, voleva cullarsi un altro pò tra le braccia di Eric e ascoltare ancora la voce dolce dell'amico.
Il tempo sembrava non passare mai, l'amico cercava di parlarle per tenerla sveglia. Aveva capito da una delle loro conversazioni che aveva avuto un danno alla testa e che ero molto fortunata ad essere ancora viva, però doveva evitare di dormire per un pò.
Lei si sentiva esausta, ma si fidava del ragazzo e cercava in tutti i modi di restare sveglia. Cercò anche di parlare ma nessun suono usciva dalle sue labbra, come se la voce si fosse bloccata in gola.
Si fermarono ad un ruscello, e mentre l'amico prendeva dell'acqua cercò di far capire ad Eric che voleva scendere e voleva provare a camminare da sola. Sentiva che ce la poteva fare.
Eric fortunatamente capì e la fece sedere su un sasso.
Ora che era più lucida, cercò di capire la gravità delle sue ferite. Ma i graffi sulle gambe erano ormai quasi cicatrizzati e la ferita al fianco non sanguinava più.
Si sentiva sporca, aveva bisogno di fare un bagno.
Fece capire a Eric che doveva girarsi, per potersi togliere i vestiti, ed Eric senza dire una parola lo fece.
Si tuffò nel ruscello. L'acqua era fredda, ma non le diede fastidio, anzi le diede un sollievo alle ferite.
 
Niall si avvicinò al ruscello per prendere dell'acqua. Quando si rigira vede Eric girato di spalle.
<< Cosa è successo? Dov'è? >>
<<  Mi ha fatto capire che dovevo girarmi, e l'ho fatto, mi sa che voleva farsi un bagno >>
A quelle parole Niall girò istintivamente la testa verso l'acqua, e vide al suo interno quella creatura perfetta girata di spalle.
Prese una coperta per coprirla e farla asciugare, e quando la guardò negli occhi vide tutta la sua gratitudine.
Rimase incantato da quegli occhi, occhi che aveva tanto desiderato vedere e che solo ora si era reso conto della loro bellezza.
Dopo non molto tempo giunsero al secondo nascondiglio. Questa volta è una grotta e non erano molto al sicuro. Si stavano avvicinando sempre di più alla città e il rischio di essere scoperti è molto alto.
Eric preparò dei giacigli per la notte mentre Niall preparò nuove medicazioni per la ragazza.
Lei è stesa sul giaciglio e Niall le spalma la crema sui graffi sulle gambe.
<< Questi graffi non sono molto profondi e fortunatamente già stanno guarendo >>
Al suo tocco la ragazza sentì  un brivido di piacere, e per ringraziarlo lo guarda e gli accarezza il viso.
Niall non si aspettava quell'attimo di tenerezza da parte di quella sconosciuta, e per un attimo ne rimane sorpreso.
<< Io sono Niall comunque, lui è il mio amico Eric, e desidero sapere il tuo nome. >>
Il mio nome? Qual'è il mio nome? Non ricordo.
Alza le spalle per far capire a Niall che non ricorda il suo nome. Capisce.
<< Ah non ricordi il tuo nome, capisco, allora ti chiameremo Nemesis, ti piace? >>
<< Nemesis? Che nome è Nemesis? >> era Eric a parlare
<<  E che nome le avresti dato tu sentiamo. >>
<< Samantha. >>
Samantha. Le piaceva questo nome, molto più di Nemesis.
Acconsentì con gli occhi.
<< E Samantha sia >> disse Niall con un sorriso.
La notte sembrava non volesse passare mai e lei non voleva dormire. Aveva paure.
Paure di ritrovarsi di nuovo da sola nel buio. Di ritrovarsi le mani sporche di sangue e di sentire le grida affollarle la testa.
Doveva parlare con qualcuno, aveva bisogno di parlare con quelcuno, quel silenzio era diventato assordante.
Fece un profondo respiro e cercò di chiamare Niall al suo fianco. Finalmente dalle sue labbra uscì un suono comprensibile anche se molto debole.
<< Niall >>
Lui dorme e non la sente.
Cerca di scuoterlo.
<< Niall >>
Ecco che alza gli occhi verso i suoi. Si sente coccolata e protetta da quello sguardo.
Niall si risveglia sperando di non aver sognato quella sussurro incantevole.
<< Samantha? Hai parlato? >>
<<  Si, non riesco a dormire, ho paure di ricadere nell'oscurità. >>
Niall non capì cosa volesse dire con quelle parole, ma instintivamente le si avvicina e si stese accanto a lei, cingendole le spalle con il braccio. Deve proteggerla, sente che è un suo dovere.
 
 
Anche Eric non riesce a dormire. Non può dormire. Deve stare allerta, quello non è un luogo sicuro. Potrebbero scoprirli da un momento all'altro è la notte è ancora giovane.
Sentì dei movimenti nel giaciglio accanto al suo, e si rese conto che Niall e la ragazza sono fin troppo vicini. Un senso di ira, gelosia e disgusto gli attraversano la mente e si ritrovò a ripensare a quanto sia stato un grande errore portare quella ragazza insieme a loro. Gli ispirava sempre meno fiducia e sempre più pericolo, mentre Niall stava cadendo nelle sue grazie come un ragazzino.
Senza far troppo rumore uscì dalla caverna e si siede appoggiandosi alla roccia.
Ma Niall infondo è un ragazzino, e lo sono stato anche io non molto tempo fa.
Mancano pochi giorni all'arrivo nella Tana, e per ora il viaggio sta proseguendo senza ostacoli.
Detto ciò si addormentò..
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Samantha093