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Autore: ChocolateClaire    11/02/2013    1 recensioni
{01. Scialuppe e mostri marini; Sirius Black non si era mai sentito del tutto normale, ma doveva ancora capire se effettivamente la colpa fosse o non fosse sua}
{02. Bauli, mantelli, maglioni e biscotti; Remus, nonostante i suoi undici anni, aveva un buon metodo quasi per ogni cosa. Quindi i suoi genitori non si stupirono più di tanto quando, dopo essere entrati nella camera da letto del figlio, lo videro intento ad appallottolare i calzini e a riporli con cura all’interno del vecchio baule di famiglia. Aveva persino separato i bianchi dai colorati}
{03. Iniziare nel peggiore dei modi; Il ragazzo che lo aveva salutato, lo riconobbe immediatamente, era lo Spettinato del treno}
{04. Preludio all'amicizia; La loro amicizia non era sbocciata immediatamente, ma aveva avuto bisogno di tempo per mostrarsi in tutte le sue potenzialità. Certo, James e Sirius si erano conosciuti sull’Espresso per Hogwarts, ma il primo incontro non aveva sancito da subito il solido rapporto che tra i due si sarebbe instaurato solo parecchie settimane dopo}
Raccolta di momenti riguardante la Old Generation, focalizzata in particolare su Sirius, Regulus, Remus e James.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Regulus Black, Remus Lupin, Sirius Black
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Granelli di sabbia

 

 

 

 

 

 

Hogwarts, primo settembre 1972

 

« Black, Regulus! »

 

Il ragazzino che era stato chiamato si staccò dal gruppetto degli studenti del primo anno e si diresse nervosamente al centro della Sala Grande. Il suo viso pallido risaltò ancora di più quando gli fu messo il solito cappellaccio nero sulla testa.

Sirius, alla tavolata dei Grifondoro, osservava la scena con finta aria spavalda, noncurante. Il suo atteggiamento lo voleva inconsciamente proteggere da quella che, contro ogni buon senso, sarebbe stata una delusione. Perché Sirius sapeva che Regulus sarebbe finito in Serpeverde, e fino a qualche tempo prima la cosa non gli interessava neanche. Ma, dopo le vacanze natalizie e, soprattutto, quelle estive, le cose erano cambiate; non si era mai avvicinato tanto a suo fratello come negli ultimi mesi.

Quando, a giugno, era tornato a Grimmauld Place con una lettera vergata dalla mano furente della McGonagall ― conseguenza delle prime sperimentazioni in materia di scherzi e bravate ―, Sirius si era trovato in una mare di guai; quella volta le aveva prese sul serio. Ed era rimasto in castigo praticamente per tutta l’estate, visto che non aveva affatto tentato di attenuare, comportandosi bene almeno a casa, la collera dei suoi. In un certo senso, la libertà di cui aveva goduto ad Hogwarts e l’influenza di James non avevano fatto altro che fomentare i suoi modi da ribelle; fatto sta che era sempre meno capace di tenere a freno la lingua e di fare la bella statuina.

In tutto questo, Regulus rimaneva sempre con lui. Certo, a volte era ancora fastidiosamente pedante e si metteva perfino a rimproverarlo ― e Sirius non sapeva se sbuffare o mettersi a ridere ―, ma poi aveva sempre la faccia tosta di tornare ad essere il fratellino che gli invadeva il letto durante la notte. Sirius lo prendeva sempre in giro per quell’atteggiamento ambivalente; « Secondo me sei un po’ disturbato, » gli diceva guardandolo di sottecchi. Tuttavia, anche se non lo dava a vedere, gli era grato; il piccolo Reg era sempre lì a tentare di tirargli su il morale o a fargli compagnia nelle lunghe giornate di punizione, e Sirius sapeva benissimo di non meritarselo. A volte gli bastava anche solo la sua presenza per sentirsi meglio.

James tirò una gomitata a Sirius, ridestandolo dai suoi pensieri e da quella che era una meravigliosa espressione da pesce lesso. L’altro, sforzandosi, fece spallucce e sogghignò. « Tanto so già dove finisce, quello lì » disse ostentando ancora di più un atteggiamento sfrontato. Non voleva assolutamente far vedere quanto una parte di lui desiderasse che…

 

 « SERPEVERDE! »

 

Sirius sentì un piccolo peso sprofondargli nelle viscere. Eppure lo sapeva che sarebbe andata a finire così, non era affatto il caso di farci su un dramma…

 

« Che vi dicevo?! » buttò lì in risposta alle occhiate dei suoi amici. Voleva ferocemente sembrare contento, come se fosse un sollievo per lui il non dovere aver a che fare con quello scemo di suo fratello anche a scuola.

Intanto Regulus si era tolto il Cappello Parlante e aveva iniziato a dirigersi verso la tavolata dei Serpeverde. A metà strada si fermò e guardò timidamente in direzione dei Grifondoro, come se cercasse di distinguere qualcuno tra la folla. Una parte di Sirius avrebbe voluto fargli un cenno, fargli capire che andava tutto bene. Ma il ragazzo a volte sapeva essere terribilmente capriccioso, quindi incrociò le braccia al petto e si fece scivolare in avanti lungo la panca di legno. Era consapevole del fatto che non poteva far ricadere su Regulus alcun tipo di colpa, ma si ostinava ad avercela con lui.

Non riuscendo a intravedere Sirius, Regulus, alla fine, si decise a raggiungere il tavolo dei Serpeverde. Sembrava un po’ tirato.

 

« Be’, meglio così. »

 

Sirius rideva. Remus fu l’unico a capire quanto quella risata nascondesse qualcosa di grottesco.

 

 

 

 

Note dell’autrice:

Come avevo già accennato, piccolo capitolo ancora incentrato su Regulus e Sirius. Il prossimo riguarderà Remus ;’).

 

Muffin al Cioccolato: Ti ringrazio, mi fa davvero piacere sapere che hai letto la mia raccolta tutta d’un fiato! *-*

 

Claire

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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