Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: HippyQueen    12/02/2013    0 recensioni
“Ma che cosa spari?! Hai tutto. Hai le ragazze. Hai un’auto. Hai il campionato di football. Hai tutto, cazzo, e certo, sarai bocciato l’anno prossimo, se non quest’anno, ma non puoi volere altro dalla vita adesso.”
Delle volte Blake sa convincermi. Delle volte penso davvero di avere tutto ciò che mai potrò desiderare.
Ma ho sedici anni. Sono al liceo, non ho una ragazza fissa. Il sesso ormai è abitudine. Sono il capitano della squadra del football. Non ho una buona media scolastica, è vero, ma è perché non c’ho palle di studiare.
Blake dice che ho tutto, ma non è vero.
Quello in cui credo davvero non c’è e non lo so trovare.
Non ho davvero motivi, io.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate | Contesto: Scolastico
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Ma che cazzo?!”, urlo io, alzandomi. Mi rivolgo a Paul, perché mia madre sta piangendo silenziosamente e non voglio che si senta in colpa: a quello basterà mia sorella. “Decidete voi le cose senza parlarne con noi?! Chi cazzo vi credete di essere?! Abbiamo sedici anni, non siamo dei fottutissimi bambini! Possiamo prendere le nostre decisioni! Abbiamo le nostre vite! Non mollerò tutto perché a voi non sta bene come gestisco la mia vita!”, prendo e me ne vado. Aspetto mia sorella sulla porta di casa. Lei si alza, tira su col naso, guarda mia madre e dice:
“È perché mi faccio di erba, vero? E perché ho fatto sesso con delle ragazze, vero?”
Si tormenta il naso ancora un po’, per poi seguirmi fuori dall’uscio. Lei fruga nella maglietta e quando siamo fuori casa ci sediamo sul marciapiede, come facevamo da bambini. Lei rolla una canna, come fa da quasi un anno, e lascia che sia io ad accenderla. Ci passiamo la sigaretta mentre le lacrime le solcano il viso.
“Darren, io scappo di casa.”, dice lei. “Non me ne frega niente, devo andarmene via.”
“Ti coprirò le spalle.”
“Vado a casa di qualcuno. O dormirò per strada. Sarei una barbona carina, vero?”
Mia sorella Victoria mi guarda con gli occhi lucidi ed arrossati. Non ho mai nascosto che mi sorella per me fosse importantissima. Senza la mia roccia non sarei nulla e mi sento in dovere di proteggerla sempre. Detesto sapere che degli uomini l’hanno toccata, che delle donne l’hanno toccata, che magari qualcuno di loro ha abusato di lei quando non era cosciente e se li trovassi, se trovassi queste persone io le ucciderei.
“Victoria, tu sei la ragazza più bella del mondo.” Questa frase l’ho detta a tutte le ragazze che mi sono fatto. Alle ragazze piace sentirselo dire, credo faccia loro credere di essere speciali, che il ragazzo che hanno davanti non voglia solo portarsele a letto. A me non frega niente di quello che pensano queste ragazze, finché mi lasciano entrare nelle loro mutande. Ma a mia sorella, be’, a lei lo dirò sempre e sarò sempre sincero.
Lei sorride e mi guarda dolcemente mentre aspira.
“Tu sei più fatto di me, è vero?”
Rido, perché Victoria in questo momento mi ricorda una castagna e non ho idea del perché.
“Ne dubito. Ma sai una cosa?”, le dico mentre mi distendo sul marciapiede. In pochi secondi lei è al mio fianco. Guardiamo il cielo stellato e sentiamo in lontananza dei clacson che insistono tra loro. “Forse dovremmo partire. Dovremmo andare via, scappare in questo modo. Far loro credere che possono comandarci, e non tornare più.”
“Ma l’Arizona è la mia casa.”
“Lo so. È anche la mia. E torneremo. Ma.. ma se andarcene per un anno servirebbe ad allentare i rapporti, be’, facciamolo. Abbiamo sedici anni, Victoria, per quanto entrambi lo vogliamo non possiamo inventarci qualcosa.”
“Posso vendere droga. Possiamo costruirci un futuro assieme”. Lei ride perché si rende conto di quanto schifo faccia questo progetto.
“Sai che cosa intendo.”
“Ma tu non eri il ragazzo tutto sesso e successo?”
Sbuffo. Almeno mia sorella dovrebbe conoscermi davvero, anche quando non è in sé.
“Sesso, successo e un pizzico di buonsenso.”
“Quindi che cazzo dovremmo fare?”
“Non ne ho idea.” Sospiro.
“Va bene, Darren. Andiamo. Alziamo il culo, diciamo addio a tutti e partiamo. Che cazzo c’è in Italia?”
“Italia? Non ne ho idea. Non sono neanche sicuro di sapere dove sia.”
“Dovremo imparare l’italiano, Darren, cazzo. Ricordi quando il nonno ci parlava in italiano?”
“Si, almeno un poco.”
“Ecco. Io no.”
“Oh, avanti! Sarà facile. Sarà come il latino.”
“E tu che ne sai del latino?”
“Niente.”. Mia sorella mi tira un pugno tra le costole e ride, piegandosi su di me, stesa sul marciapiede.
“Sai cosa vorrei poter fare ora?”
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: HippyQueen