*Salve a tutti carissimi lettori! Volevo fare una dedica speciale oggi... (ora buttano i pomodiri), che novità XXD va beh, anzidiamo avanti......
Ai miei amici del web che per me sono amici a tutti gli effetti e ai miei amici di qui che per farmi stare bene fanno di tutto per me.
A tutti coloro che amo, un abbraccio e un bacio forte da questa imbranata chiaccherona, vi amo fat ^_^
Ora potete allegramente buttarmi i pomori addosso per questa dedica senza senso, sempre se l'avete letta -.-" tanto lo so che non leggerà nessuno perchè non aggiorno da secoli ç____ç
Ok torno a rompere le scatole alla fine del capitolo.
BUONA LETTURA A TUTTI QUELLI CHE HANNO IL CORAGGIO DI LEGGERE ^_____^ *
Capitolo 21 -
"Riscopriamo noi stessi nel saluto"
Un profumo
Mi
svegliò
un profumo candido e delicato. Ero ancora accanto ad Harry, seduto
vicino al
frigo, con un grosso piumone addosso.
<<
Mmm...
Harry?>> lo scossi leggermente.
<<
....Li-am?>>
disse lui nello sbadiglio.
<<
Dormito
bene tesoro?>> gli strappai un casto
bacio a fior di labbra, ma
lui, non volendosi staccare, me ne rubò un altro e un altro
ancora.
<<
Mmm...Si>>
si strofinò con il naso sulla mia spalla come se fosse un
gatto , facendo
sembrare quel gesto ancora più dolce se fatto da lui.
<<
Ma
questo piumino allora non è quello che avevate tu e Mar
addosso prima!>> soggiunse
dopo un po’ ed io lo fissai interrogativo nelle iridi verdi e
brillanti.
<<
Si
che lo è>> risposi
semplicemente.-
<<
Ma
quello non era giallo? Questo è blu...>>
lo guardai ancora più
interrogativo e qualche dubbio si instaurò nella mia testa.
<<
Si è
douple fac.... un momento>> mi
bloccai <<
come
fai
a sapere del piumino?>> ero sempre
più confuso, ma l'espressione
sul suo viso lo tradiva.
<<
Harry?>>
era nel panico, così provai a raddolcirmi e ad ascoltarlo.
<<
Io...io
vi ho ..vi...>> disse sotto voce.
<<
Tu
cosa Harry? Non ti preoccupare non mi arrabbio>>
gli sorrisi
stringendolo di più a me anche per dargli un po’
di calore << parla
ti prego>> gli posai un dolce e casto
bacio sulla fronte.
<<
Io vi
ho visto prima>> disse tutto d'un
fiato arrossendo vistosamente.
<<
Harry
non è un problema. Davvero>>
ero sorpreso, ma, in
fondo, non era accaduto nulla di male.
<<
Non...non
sei arrabbiato?>> mi chiese perplesso.
<<
No.
Perché mai dovrei?>> lo
abbracciai.
<<
Beh
perché....perché ti ho visto in
pigiama?>> scherzò.
<<
Haahaha
Perché mi hai visto in pigiama?>>
lo seguii nella risata
<<
Dai alzati riccio>>
issandomi
sulle gambe, mi alzai, perdendomi poi a rimirar i suoi occhi
così profondi e
magnetici, mentre lui, perplesso:
<<
Davvero
non ti da fastidio?>> mi chiese
afferrando la mano che gli avevo
porto per alzarsi.
<<
No.
Tranquillo. Ma ora alzati che il frigo non è il luogo ideale
in cui dormire>>
gli sorrisi.
<<
Ok>>
accettò la mia mano , alzandosi con il piumone tra le mani.
<<
Ma in
questa casa non c'è mai nessuno?>>
lo vidi osservarsi attorno,
pensieroso.
<<
Beh
più spazio per noi no?>>
scherzai allora io
<<
No
sul serio Li. Davvero non c'è nessuno?>>
mi chiese avvicinandosi repentinamente,
troppo repentinamente.
<<
Forse
sono usciti>> osservai deglutendo
rumorosamente ad ogni suo
passo.
<<
Davvero?
E quello come me lo spieghi?>> disse
indicando il cibo
palesemente caldo sul tavolo.
<<
Fo-
forse sono usci-ti da po-co>>
più si avvicinava e più mi sentivo
stretto.
<<
Beh e
perché sprecarlo, caro Li?>>
nel frattempo eravamo arrivati al
divano.
<<
S- si>>
quasi caddi per colpa della pressione che il suo corpo ,ora vicino,
procurava
su di me.
<<
Non
sai quanto sei carino quando fai così>>
mi tirò le guance,
felice, avvolgendomi con il piumone nel quale i nostri corpi sparivano
del
tutto facendoci rimanere nel buio più totale.
<<
Ehm...
Harry non vedo nulla>> deglutii
nuovamente, più e
più volte, tante quanti erano i battiti del
mio cuore, il suo cuore.
<<
E chi
ha detto che devi vedere qualcosa?>>
sentii delle mani tenermi
stretto al suo corpo, palparmi da per tutto, insinuarsi negli incavi
del mio
collo,tirarmi e farmi sbattere contro qualcosa di morbido, qualcosa
dalle forme
alquanto delicate, qualcosa che mi coinvolse in un bacio intenso,
qualcosa che
mi sembrò nuovo e tutta da scoprire, anche se sapevo
benissimo di cosa si
trattasse: labbra.
Erano
quelle labbra tutte da mordere,
rosse,
belle, mie.
Erano
quelle labbra che contornavano quel viso di cui scoprivo ogni giorno
qualcosa
di diverso.
Erano
quelle, di labbra che sapevano trasportarmi nel mondo di Styles,
quelle che
sapevano corrompermi e farmi fare qualsiasi cosa,
quelle che
in quel momento mi stavano mangiando e logorando e plasmando, di nuovo,
come
ogni singola volta in cui le toccavo, scottandomi.
Scottandomi
perché oltre ad essere rosse, quelle labbra, erano fuoco vivo.
Lui stesso
lo ed io ero io suo fiammifero pronto a prendere fuoco ed ardere sotto
il suo
giogo caldo e attraente.
<<
Mmm...Haz...za...>>
mi staccai a malincuore da quelle mille emozioni che ormai mi avevano
quasi
ucciso, ucciso d'amore.
<<
Li
che ne dici se andiamo a mangiare prima che ti sbatta sul divano e
faccia
uscire dalla tua bocca suoni poco consoni alla tua persona?>>
mi
disse scoprendo un poco l'involucro di coperte nel quale eravamo
avvolti.
<<
Tu
vorresti dire...>> quasi mi strozzai
per biascicare quelle tre
parole, ma mi bastò solo che lui annuisse per avere la
certezza dei miei
pensieri.
<<
Ehm....andiamo
a mangiare allora?>> tagliai corto.
<<
Va
bene. Come vuoi tu A-m-o-r-e>>
ridacchiò sommessamente e non
capii il perché di quello spelling, ma ne ero felice anche
se aveva in se quel
tanto odioso sapore di presa in giro.
Così,
lasciata la coperta sul divano, mi diressi con lui verso la tavola,
mano nella
mano, intento da ascoltare il dolce suono dei nostri cuori che
battevano
all'unisono, suono di cui amavo bearmi e di cui non mi sarei mai
stancato, perché
i nostri cuori erano il simbolo della nostra vita e mi facevano
ricordare
quanto fossi fortunato ad essere vivo e, soprattutto, quanto lo fossi
ad avere
lui al mio fianco, il mio
uragano.
<<
Cosa
si mangia?>> chiesi allora a lui che
aveva aiutato a cucinare.
<<
Orata
alle erbe>> sorrise.
<<
Mmm …
deve essere buona>> constatai
sedendomi, così da poter notare la
presenza di un piccolo foglietto sulla tavola apparecchiata .
<<
Lo è>>
mi rispose << ma
preferirei di gran lunga mangiare un altro tipo di pesce>>
e mi persi ad osservare come mentre parlava le sue iridi scintillassero
sempre
più, forse possedute da una strana eccitazione.
<<
Ah
si? E- e qua...le?>> deglutii ancora
e ancora come qualche istante
prima. Avevo paura della risposta certo, ma qualcosa mi aveva spinto a
fare la
domanda.
<<
Lo
vuoi sapere d-a-v-v-e-r-o?>> si
avvicinò sempre più velocemente
finché non mi ritrovai tra le sue braccia e <<
si>>
gli sorrisi
con le guance rosse e mille pensieri per la testa.
<< Non- te- lo - dico!>> scandì bene ogni singola parola e poi, poco prima che potessi proferire parola, mi mise in bocca un po’ di pesce e
<<
quanto
sei bello quando sei imbarazzato mio dolce Lì>>
disse tirandomi
le guance, per poi baciarmi intensamente fino al momento in cui
entrambi non
rimanemmo senza fiato.
E stavamo
per staccarci. quando qualcuno aprì la porta facendoci
sobbalzare e staccare di
scatto.
<<
Oh
fate pure!>> mia madre ci
passò vicino, spintonandomi un pochino
con i fianchi tonici e allenati dalla palestra, come a volermi
ricordare che in
qualche modo lei approvasse e questo mi fece sorridere come non mai ,
facendomi
scordare anche dell’imbarazzo, per un attimo.
<<
Ma-m-ma!>>
balbettai .
<<
Beh?
Stavate mangiando senza di noi! Vi pare educato!?>>
rise lei
venendomi accanto e porgendomi una busta con la spesa da mettere a
posto.
<<
E
questa?>>la fissai
<<
Questa
è la roba che ora mi metti a posto prima che entri tuo
padre, vi veda e gli
prenda un infarto, capito tesoro? >>
il suo tono era talmente
intimidatorio che, con lo sguardo rivolto verso Harry come a chiedere
scusa, mi
allontanai verso il frigo con la busta, subito seguito da Mar corsa in
mio
aiuto.
<<
Scusate
l’interruzione>> mi
sussurrò.
<<
Ho
provato a tenerli in giro fino ad ora, ma senza successo.
>>
Rise
coinvolgendo anche me, per poi
trascinarmi a tavola dove già tutti sedevano, compreso un
imbarazzatissimo Harry
che si defilò dicendo di avere un impegno imprevisto, mentre mi mimava uno
“scusa”
con quelle sue labbra piene e altamente baciabili.
La giornata
passò velocemente e arrivò presto il momento
della sorpresa per Mar, sorpresa
che riuscì molto bene grazie ad Harry e a Mol che mi avevano
dato una grossa
mano a trovare il locale.
Bene
finché
non arrivò qualcuno a rovinare la situazione :Malik.
Senza che
me ne accorsi si era portato in pista il mio riccio e sempre senza che
riuscissi a realizzare tutto ciò erano spariti entrambi
chissà dove.
Cercai di non pensarci, perché non potevo abbandonare
così mia cugina e
aspettai che prima il suo volo partisse, ma non appena vidi il suo
aereo
volare, il giorno dopo, mi fiondai fuori di casa, in cerca del mio
amato che la
sera prima non mi aveva neanche mandato la buona notte come era solito: agitazione.
Ero agitato
come non mai. A casa sua non c’era e non era neppure nel
nostro parco
prediletto.
Cercai a
destra e a manca, finché non capii dove cercare, o meglio
chi cercare: se ne
era andato con Malik no? Doveva essere necessariamente da lui, me lo
suggeriva
in qualche modo l’istinto e i miei sospetti non si
dimostrarono del tutto
infondati.
Non
appena riuscii a recuperare l’indirizzo di
Zayn e America, infatti, mi ci recai subito e mi feci aprire da Ami che
stava
uscendo.
<<
C’è
Zayn? >> chiesi infatti e lei, di
sfuggita, mi sorrise come rare
volta l’avevo vista fare e mi scrisse che aveva sentito suo
fratello andare in
camera e che,probabilmente, non era da solo: paura.
A quel “non da solo”
sentii salire un
groppo in gola, ma qualcosa, forse perché mi aveva fatto
spazio per consentirmi
di entrare, proprio poco prima che lei stessa uscisse, mi fece
tranquillizzare
un poco, per poco però perché il terrore che Zayn
avesse fatto qualcosa al mio
Hazza si fece subito risentire.
Non ero mai
stato un tipo curioso o in piccione, ma quando si parlava del mio
ragazzo ero
pronto a tutto, per sino a diventare uno stolker in piena regola.
Così, preso dalla smania di conoscere e di aver risposte, mi
diressi verso il
corridoio di quella piccola, ma accogliente, casetta, ma poco prima che
potessi
attraversare la porta che mi avrebbe portato al mio obbiettivo, notai
un
piccola cresta castana alzarsi tra i cuscini del divano:una persona.
Sussultai,
ma, curioso, mi avvicinai e rimasi estasiato dalla bellezza che mi
trovai davanti
agli occhi:
lineamenti
del viso così marcati da far sembrare che stesse ridendo
anche da addormentato;
pelle chiara, sopracciglia perfettamente in ordine, capelli morbidi
come la
seta solo a guardali. Quel ragazzo che avevo di fronte era a dir poco
perfetto
e sembrava quasi un angelo,
un essere
talmente perfetto da farmi
rimanere incantato davanti a tanta bellezza.
Non un
suono usciva dalla sua bocca dormiente, se non una piccola serie di
spifferi
che mi attraevano inspiegabilmente verso la sua bocca. E stavo per
addentrarmi
tra di esse e, come in trans, stavo per provare gustarla, ma un rumore
mi
riportò alla realtà, non che al mio obbiettivo
principale:Harry.
Così,
lasciata a se tanta bellezza, che mi aveva lasciato solo
un’inspiegabile
confusione in testa, imboccai il corridoio fino a quella fatidica
stanza da cui
provenivano i rumori: non lo
avessi mai
fatto.
Non appena
sulla porta infatti, non feci nemmeno a tempo di capire cosa avessi
davanti
agli occhi che mi ritrovai bendato e spinto contro una parete, quella
della
porta appena chiusa presumibilmente.
Subito due
mani a scorrere lungo i miei fianchi mentre io mi dimenavo
finché, stanco, mi
lasciai andare a quel tocco talmente forte da non riuscire ad essere
domato.
E fu allora
che nel silenzio sentii dei gemiti, gemiti di insoddisfazione e poi,
poi solo
una voce, quella cui appartenevano quelle mani che mi bloccavano per i
fianchi:
<<
così
ti voglio>> mi disse, Zayn.
Quelle mani
erano del moro palestrato, quella persona tanto odiosa e facilmente
disprezzabile per i suoi comportamenti, quella che mi stava prendendo
di forza
per poi portarmi sul letto, quella che un << eccoci cucciolo>>.
" Cucciolo",
quella parola,
sicuramente non rivolta a me, mi rimbombava nelle orecchie mentre mi
sentivo
cingere ancora una volta i fianchi da quelle mani che, nel buio
più totale, mi
stringevano e mi legavano i polsi e le caviglie alle sbarre del letto.
E
<< Harry?>>
finalmente quel nome.
Il nome del
mio amore, quel nome che sussurrato dopo uno schiocco di un bacio, mi
fece
salire i brivido dietro l’altro lungo la colonna vertebrale,
ma non fu soltanto
quello a tempestarmi il corpo in piena crisi di respirazione.
Una lacrima
solitaria si soffermò, lenta, tra i solchi del mio viso,
percorrendone i
lineamenti gentili e passando per le piccole cunette delle mie
impercettibili,
quasi, imperfezioni facciali, forte, precisa, una lacrima solitaria.
E poi, poi
ancora un altro bacio ed un'altra lacrima.
Poi, poi un
gemito del mio angelo che mi era finito addosso, facendo traboccare
definitivamente
i miei argini.
<<
Ma
che...>> percepii il suo fiato sul
mio collo, mentre perplesso e
ancora ubriaco a giudicare dal forte odore di alcol che emanava, mi
tastava
ripetendo continui "ma che",
mentre io, basito e attonito, tentavo di farmi forza e parlare, in vano.
In vano
perché quando sentii il milionesimo scocco, quello di una
lingua, non sulle
labbra stavolta, dato che Harry aveva cominciato a lambirmi il collo,
lo shock
e la mia impotenza furono talmente forti, da portarmi semplicemente a
gridare,
ancora inutilmente.
Ben presto,
infatti, sentii il corpo di Harry, nudo, spalmato addosso al mio ancora
vestito, muoversi avanti e indietro ed un peso, un altro peso che
andò ben
presto ad acquietare i gemiti di Styles soddisfacendolo con le mani.
Allora, fu
allora che sentii la vera fine, fu allora che Harry infilò
una mano nei miei
pantaloni cominciando a muoversi al ritmo delle spinte di cui Malik si
stava
ormai beando.
Fu la fine
di tutto quando un << Harry>> strozzato
si diffuse
per la stanza ed uno spruzzo freddo mi si riversò sui
pantaloni, mentre io
stesso stavo venendo: squallido.
Squallido
quando la benda volò via, mostrandomi un Harry dalle guance
arrossate ed uno
Zayn che, sfacciato, << ho vinto io>>
mimava con gli
occhi e con le labbra, senza suono.
Squallido
quando cercai di muovermi per l'ennesima volta, ma l'unico risultato
che
ottenni fu quello di ritrovarmi ancor più imbrattato e
appiccicoso, a causa
dello sperma che Harry mi aveva riversato addosso.
Squallido
quando il corpo arrossato del mio ragazzo, riprese ardore davanti ai
miei
stessi occhi, sotto altre spinte ritmiche di Malik, sotto altre lacrime
di me,
piccolo Payne.
<<
Guardaci
Liam, guardaci >> e Zayn, sfacciato,
continuava a sfidarmi con
quelle isole mostruose che aveva ai due nasi di quel naso tanto sexy e
attraente, mentre rideva, quasi soddisfatto, davanti al mio corpo ormai
sporco,
davanti al mio cuore ormai infranto, davanti alla mia anima lacerata.
Mi aveva tolto l’amore e l’unico vero amico che
avevo.
Mi aveva
tolto tutto ed io? Io cosa avrei mai potuto fare davanti ad una
sconfitta così
grande?
Ed Harry? Harry non diceva nulla. L’unica cosa che si sentiva
uscire dalla sua
bocca erano i gemiti del silenzio, poi interrotti anch’essi
da quello che più
che un silenzio vero e proprio, si poteva considerare il nulla
più totale.
Già
quel
nulla dal quale venivo trascinato sempre più in basso, con
il quale le mie
ginocchia divenivano sempre più molli ed il mio fiato corto,
nonostante braccia
e piedi mi venissero liberate consentendomi di muovere finalmente gli
arti e
scendere dal letto.
Quel nulla
dal quale si sente di non poter più risalire,
perché se ci sei caduto vuol dire
che la tua vita è finita.
E la mia vita era finita veramente.
Un Harry e
uno Zayn erano caduti addormentati davanti ai miei occhi, sudati ed
ubriachi
fradici, mentre io mi sentivo semplicemente un illuso usato per
chissà quale
motivo, una marionetta.
Ma io ero una marionetta intelligente e, non appena preso il coraggio
ed uscito
dalla stanza, presi per il polso quell’angelo ancora
addormentato e senza dare
troppe spiegazioni, lo tirai verso chissà quale luogo.
L’unica
cosa che si sentì uscire dalle mie labbra fu un leggero
spiffero, quel
<<
Liam.
Dobbiamo andare >>
Non una
spiegazione o una domanda sul perché i miei pantaloni
fossero macchiati o sul
perché il mio collo fosse marchiato con dei piccoli, ma
voraci segni rossi.
Non un solo
commento sul mio cuore spezzato da quell’orgasmo che aveva
preso il mio ragazzo
e quell’ammasso di carne, non per una, ma ben due volte.
Non una
sola ed unica sillaba sul perché lo avessi condotto a casa
mia.
Nulla.
Solo il
silenzio, due corpi infreddoliti ed una lunga spiegazione da fare non
appena
arrivati.
Per fortuna
che l’appartamento era vuoto e che il mio cappotto lungo
copriva la causa della
mia vergogna, altrimenti avrei dovuto anche preparare delle scuse a cui
sottoporre i miei.
Ma quando
<< Christopher
>> si presentò il giovane, timido, capii di
aver fatto una stupidaggine.
Avevo
praticamente portato via dal suo piccolo nido, un piccolo uccellino
smarrito e
lo avevo portato in casa mia con l’intenzione di vendicarmi
su Malik.
E non ne
sapevo il motivo, però decisi lo stesso di continuare con il
mio piano.
<<
Sai
perché sei qui? >> gli
dissi allora.
E notai il
buio nei suoi occhi marroni, notai il buio e la paura.
Già
la
stessa paura che si trovava nelle mie iridi poco prima e non resistetti.
Avvicinai
le mie labbra alle sue e << facciamolo>>
dissi solo.
Non riuscivo ancora a capacitarmene, ma avevo cominciato a baciarlo e
non mi
dispiaceva affatto, anzi era come se quelle labbra fossero diventate
vitali da
mordere ed accarezzare ed io… mi sentivo in colpa e
frustrato.
<<
Facciamolo
per vendetta>> dissi ancora
cominciando a mordere piano il labbro
inferiore e lui, di contro:
<<
Vendetta?>>
e là non seppi il perché, ma …
<< Già, ci hanno traditi>> dissi e nonostante sapessi in cuor mio che era accaduto tutto per via dell’alcool, non riuscii a trattenermi e a continuare ciò che avevo intrapreso., quando … quando sentii suonare la porta.
Salve cairrimissimi lettori!
Se
state leggendo questa robaccia di angolo autore vuol dire che
avete letto questa robaccia di capitolo vero?
Susate se ci sono degli errori, ma io non sono brava a betare, non le
mie storie per lo meno ç_____ç e _Alexld
non ha potuto farlo *già che ci siete
perchè non passate da lei? Vi giuro che è
meravigliosa anche se si ostina a dire il contrario u.u*
Dunque
lo so che ho combinato un casino, ma ci ho messo due mesi per decidere
come far andare avanti la storia, quini ...quindi ho scritto e basta
anche perchè ho superato la fobia che avevo verso questa
storia...più o meno * non interessa a nessuno*
In realtà non avrei per nulla voglia di postare,
perchè efp sta diventando un sito sempre più
odioso dove la gente si diverte a criticare il lavoro altrui
nel modo più scortese possibile. Ieri mi hanno
detto che io perdevo di credibilità
ç____ç a me piacciono un sacco le
critiche, ma quelle costruttive, poi va beh....
Anyway non interessava a nessuno, ma ok ....
Beh
avrei tantissime cosacce da dire, ma non vi annoio oltre!
Ora è il tempo della pubblicità U. U
(Larry della mia bellissima Ni in collaborazione con una sua amica ^_^)
Haunted
( ok si è una het lo ammetto, ma la trama è super orinale e fantastica ** ed è Au)
I'm Here for You
(devo ancora commentare le storie di questo ragazzo. Non lo farò u.u )
Another World
( altra het, completed. Ok ok ogni tanto leggo anche io le het XD)
Ouch, I've lost myself
(het della dolcissima "scaricatrice di porto" * Si definisce lei così, con tanto amore* di Cri. Tratta tematiche delicate e molto vere purtroppo -.-")
Without you I can't go along
( ff molto originale, larry in principio, ora non si sa XD)
Enchanted
(het, storiella leggermente banale nella tematica, forse, ma adoro come la scrive)
Ultima, ma non meno importante *mi ucciderà*
Neverland∞Fly away with me
( non mi uccidere principessa ti prego ç_ç)
Ok, ok la finisco di rompere! E passate da _ Alexld mi raccomando ^_______^ Cioè io non obbligo nessuno,ma ç_______ç ok non so che dire >//<
Ora mi defilo....che poi mi chiedo perchè mia madre mi debba fare una torta per il compleanno...a si perchè i miei compagni appena vedono il cibo diventano tutti felici e uniti.
A volte penso sia una cosa squallida #creepy
Anyway non saprei! Se vi va lasciate una recensione, altrimenti non fa nulla! Tanto il mio umore non cambia XXD
Un bacione forte forte
fat <3
p.s. questo è Christopher: