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Autore: Cilyan    12/02/2013    4 recensioni
STORIA IN FASE DI BETAGGIO.
dal capitolo 9 :
E la risata sarebbe durata ancora a lungo ,se non mi avesse preso per mano e donato un bacio gentile, a fior di labbra , un bacio sfuggente, in cui la sua bocca andò ad assumere una forma a cuore, come se mi volesse far comprendere che avrebbe desiderato baciarmi direttamente lì, dritto nel petto, sull’organo che ci da la vita, su quel piccolo spicchio di motore pulsante, su quello che se non battesse ci impedirebbe di amarci, di sfioraci, di capire che siamo l’uno dell’altro; perché se il cuore non pulsasse ,allora non si potrebbe capire che uno sia innamorato, non se ne potrebbe percepire quel battito speciale e voglioso, quello sbattere incessante nelle casse, come a voler intonare una musica ritmata, forse la più ritmata del mondo, la nostra musica, così da poterla far sentire all’ intero universo , ma, nello stesso tempo, da poterla tenere nascosta perché prodotta nel nostro corpo e dai nostri cuori.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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*Salve a tutti carissimi lettori! Volevo fare una dedica speciale oggi... (ora buttano i pomodiri), che novità XXD va beh, anzidiamo avanti......
Ai miei amici del web che per me sono amici a tutti gli effetti e ai miei amici di qui che per farmi stare bene fanno di tutto per me.
A tutti  coloro che amo, un abbraccio e un bacio forte da questa imbranata chiaccherona, vi amo fat ^_^
Ora potete allegramente buttarmi i pomori addosso per questa dedica senza senso, sempre se l'avete letta -.-" tanto lo so che non leggerà nessuno perchè non aggiorno da secoli ç____ç
Ok torno a rompere le scatole alla fine del capitolo.

BUONA LETTURA A TUTTI QUELLI CHE HANNO IL CORAGGIO DI  LEGGERE ^_____^ *


Capitolo 21 -

"Riscopriamo noi stessi nel saluto"

 

Un profumo

Mi svegliò un profumo candido e delicato. Ero ancora accanto ad Harry, seduto vicino al frigo, con un grosso piumone addosso.

<< Mmm... Harry?>> lo scossi leggermente.

<< ....Li-am?>> disse lui nello sbadiglio.

<< Dormito bene tesoro?>> gli strappai un casto bacio a fior di labbra, ma lui, non volendosi staccare, me ne rubò un altro e un altro ancora.

<< Mmm...Si>> si strofinò con il naso sulla mia spalla come se fosse un gatto , facendo sembrare quel gesto ancora più dolce se fatto da lui.

<< Ma questo piumino allora non è quello che avevate tu e Mar addosso prima!>> soggiunse dopo un po’ ed io lo fissai interrogativo nelle iridi verdi e brillanti.

<< Si che lo è>> risposi semplicemente.-

<< Ma quello non era giallo? Questo è blu...>> lo guardai ancora più interrogativo e qualche dubbio si instaurò nella mia testa.

<< Si è douple fac.... un momento>> mi bloccai << come fai a sapere del piumino?>> ero sempre più confuso, ma l'espressione sul suo viso lo tradiva.

<< Harry?>> era nel panico, così provai a raddolcirmi e ad ascoltarlo.

<< Io...io vi ho ..vi...>> disse sotto voce.

<< Tu cosa Harry? Non ti preoccupare non mi arrabbio>> gli sorrisi stringendolo di più a me anche per dargli un po’ di calore << parla ti prego>> gli posai un dolce e casto bacio sulla fronte.

<< Io vi ho visto prima>> disse tutto d'un fiato arrossendo vistosamente.

<< Harry non è un problema. Davvero>> ero sorpreso, ma, in fondo, non era accaduto nulla di male.

<< Non...non sei arrabbiato?>> mi chiese perplesso.

<< No. Perché mai dovrei?>> lo abbracciai.

<< Beh perché....perché ti ho visto in pigiama?>> scherzò.

<< Haahaha Perché mi hai visto in pigiama?>> lo seguii nella risata

 << Dai alzati riccio>> issandomi sulle gambe, mi alzai, perdendomi poi a rimirar i suoi occhi così profondi e magnetici, mentre lui, perplesso:

<< Davvero non ti da fastidio?>> mi chiese afferrando la mano che gli avevo porto per alzarsi.

<< No. Tranquillo. Ma ora alzati che il frigo non è il luogo ideale in cui dormire>> gli sorrisi.

<< Ok>> accettò la mia mano , alzandosi con il piumone tra le mani.

<< Ma in questa casa non c'è mai nessuno?>> lo vidi osservarsi attorno, pensieroso.

<< Beh più spazio per noi no?>> scherzai allora io

<< No sul serio Li. Davvero non c'è nessuno?>> mi chiese avvicinandosi repentinamente, troppo repentinamente.

<< Forse sono usciti>> osservai deglutendo rumorosamente ad ogni suo passo.

<< Davvero? E quello come me lo spieghi?>> disse indicando il cibo palesemente caldo sul tavolo.

<< Fo- forse sono usci-ti da po-co>> più si avvicinava e più mi sentivo stretto.

<< Beh e perché sprecarlo, caro Li?>> nel frattempo eravamo arrivati al divano.

<< S- si>> quasi caddi per colpa della pressione che il suo corpo ,ora vicino, procurava su di me.

<< Non sai quanto sei carino quando fai così>> mi tirò le guance, felice, avvolgendomi con il piumone nel quale i nostri corpi sparivano del tutto facendoci rimanere nel buio più totale.

<< Ehm... Harry non vedo nulla>> deglutii nuovamente, più  e più volte, tante quanti erano i battiti del mio cuore, il suo cuore.

<< E chi ha detto che devi vedere qualcosa?>> sentii delle mani tenermi stretto al suo corpo, palparmi da per tutto, insinuarsi negli incavi del mio collo,tirarmi e farmi sbattere contro qualcosa di morbido, qualcosa dalle forme alquanto delicate, qualcosa che mi coinvolse in un bacio intenso, qualcosa che mi sembrò nuovo e tutta da scoprire, anche se sapevo benissimo di cosa si trattasse: labbra.

Erano quelle labbra tutte da mordere, rosse, belle, mie.

Erano quelle labbra che contornavano quel viso di cui scoprivo ogni giorno qualcosa di diverso.

Erano quelle, di labbra che sapevano trasportarmi nel mondo di Styles,

quelle che sapevano corrompermi e farmi fare qualsiasi cosa,

quelle che in quel momento mi stavano mangiando e logorando e plasmando, di nuovo, come ogni singola volta in cui le toccavo, scottandomi.

Scottandomi perché oltre ad essere rosse, quelle labbra, erano fuoco vivo.

Lui stesso lo ed io ero io suo fiammifero pronto a prendere fuoco ed ardere sotto il suo giogo caldo e attraente.

<< Mmm...Haz...za...>> mi staccai a malincuore da quelle mille emozioni che ormai mi avevano quasi ucciso, ucciso d'amore.

<< Li che ne dici se andiamo a mangiare prima che ti sbatta sul divano e faccia uscire dalla tua bocca suoni poco consoni alla tua persona?>> mi disse scoprendo un poco l'involucro di coperte nel quale eravamo avvolti.

<< Tu vorresti dire...>> quasi mi strozzai per biascicare quelle tre parole, ma mi bastò solo che lui annuisse per avere la certezza dei miei pensieri.

<< Ehm....andiamo a mangiare allora?>> tagliai corto.

<< Va bene. Come vuoi tu A-m-o-r-e>> ridacchiò sommessamente e non capii il perché di quello spelling, ma ne ero felice anche se aveva in se quel tanto odioso sapore di presa in giro.

Così, lasciata la coperta sul divano, mi diressi con lui verso la tavola, mano nella mano, intento da ascoltare il dolce suono dei nostri cuori che battevano all'unisono, suono di cui amavo bearmi e di cui non mi sarei mai stancato, perché i nostri cuori erano il simbolo della nostra vita e mi facevano ricordare quanto fossi fortunato ad essere vivo e, soprattutto, quanto lo fossi ad avere lui al mio fianco, il mio uragano.

<< Cosa si mangia?>> chiesi allora a lui che aveva aiutato a cucinare.

<< Orata alle erbe>> sorrise.

<< Mmm … deve essere buona>> constatai sedendomi, così da poter notare la presenza di un piccolo foglietto sulla tavola apparecchiata  .

<< Lo è>> mi rispose << ma preferirei di gran lunga mangiare un altro tipo di pesce>> e mi persi ad osservare come mentre parlava le sue iridi scintillassero sempre più, forse possedute da una strana eccitazione.

<< Ah si? E- e qua...le?>> deglutii ancora e ancora come qualche istante prima. Avevo paura della risposta certo, ma qualcosa mi aveva spinto a fare la domanda.

<< Lo vuoi sapere d-a-v-v-e-r-o?>> si avvicinò sempre più velocemente finché non mi ritrovai tra le sue braccia e << si>> gli sorrisi con le guance rosse e mille pensieri per la testa.

<< Non- te- lo - dico!>> scandì bene ogni singola parola e poi, poco prima che potessi proferire parola, mi mise in bocca un po’ di pesce e 

<< quanto sei bello quando sei imbarazzato mio dolce Lì>> disse tirandomi le guance, per poi baciarmi intensamente fino al momento in cui entrambi non rimanemmo senza fiato.

E stavamo per staccarci. quando qualcuno aprì la porta facendoci sobbalzare e staccare di scatto.

<< Oh fate pure!>> mia madre ci passò vicino, spintonandomi un pochino con i fianchi tonici e allenati dalla palestra, come a volermi ricordare che in qualche modo lei approvasse e questo mi fece sorridere come non mai , facendomi scordare anche dell’imbarazzo, per un attimo.

<< Ma-m-ma!>> balbettai .

<< Beh? Stavate mangiando senza di noi! Vi pare educato!?>> rise lei venendomi accanto e porgendomi una busta con la spesa da mettere a posto.

<< E questa?>>la fissai

<< Questa è la roba che ora mi metti a posto prima che entri tuo padre, vi veda e gli prenda un infarto, capito tesoro? >> il suo tono era talmente intimidatorio che, con lo sguardo rivolto verso Harry come a chiedere scusa, mi allontanai verso il frigo con la busta, subito seguito da Mar corsa in mio aiuto.

<< Scusate l’interruzione>> mi sussurrò.

<< Ho provato a tenerli in giro fino ad ora, ma senza successo. >>

 Rise coinvolgendo anche me, per poi trascinarmi a tavola dove già tutti sedevano, compreso un imbarazzatissimo Harry che si defilò dicendo di avere un impegno imprevisto,  mentre mi mimava uno “scusa” con quelle sue labbra piene e altamente baciabili.

La giornata passò velocemente e arrivò presto il momento della sorpresa per Mar, sorpresa che riuscì molto bene grazie ad Harry e a Mol che mi avevano dato una grossa mano a trovare il locale.

Bene finché non arrivò qualcuno a rovinare la situazione :Malik.

Senza che me ne accorsi si era portato in pista il mio riccio e sempre senza che riuscissi a realizzare tutto ciò erano spariti entrambi chissà dove.
Cercai di non pensarci, perché non potevo abbandonare così mia cugina e aspettai che prima il suo volo partisse, ma non appena vidi il suo aereo volare, il giorno dopo, mi fiondai fuori di casa, in cerca del mio amato che la sera prima non mi aveva neanche mandato la buona notte come era solito: agitazione.

Ero agitato come non mai. A casa sua non c’era e non era neppure nel nostro parco prediletto.

Cercai a destra e a manca, finché non capii dove cercare, o meglio chi cercare: se ne era andato con Malik no? Doveva essere necessariamente da lui, me lo suggeriva in qualche modo l’istinto e i miei sospetti non si dimostrarono del tutto infondati.

 Non appena riuscii a recuperare l’indirizzo di Zayn e America, infatti, mi ci recai subito e mi feci aprire da Ami che stava uscendo.

<< C’è Zayn? >> chiesi infatti e lei, di sfuggita, mi sorrise come rare volta l’avevo vista fare e mi scrisse che aveva sentito suo fratello andare in camera e che,probabilmente, non era da solo: paura.
A quel “non da solo” sentii salire un groppo in gola, ma qualcosa, forse perché mi aveva fatto spazio per consentirmi di entrare, proprio poco prima che lei stessa uscisse, mi fece tranquillizzare un poco, per poco però perché il terrore che Zayn avesse fatto qualcosa al mio Hazza si fece subito risentire.

Non ero mai stato un tipo curioso o in piccione, ma quando si parlava del mio ragazzo ero pronto a tutto, per sino a diventare uno stolker in piena regola.
Così, preso dalla smania di conoscere e di aver risposte, mi diressi verso il corridoio di quella piccola, ma accogliente, casetta, ma poco prima che potessi attraversare la porta che mi avrebbe portato al mio obbiettivo, notai un piccola cresta castana alzarsi tra i cuscini del divano:una persona.

Sussultai, ma, curioso, mi avvicinai e rimasi estasiato dalla bellezza che mi trovai davanti agli occhi:

lineamenti del viso così marcati da far sembrare che stesse ridendo anche da addormentato; pelle chiara, sopracciglia perfettamente in ordine, capelli morbidi come la seta solo a guardali. Quel ragazzo che avevo di fronte era a dir poco perfetto e sembrava quasi un angelo, un essere talmente perfetto da farmi rimanere incantato davanti a tanta bellezza.

Non un suono usciva dalla sua bocca dormiente, se non una piccola serie di spifferi che mi attraevano inspiegabilmente verso la sua bocca. E stavo per addentrarmi tra di esse e, come in trans, stavo per provare gustarla, ma un rumore mi riportò alla realtà, non che al mio obbiettivo principale:Harry.

Così, lasciata a se tanta bellezza, che mi aveva lasciato solo un’inspiegabile confusione in testa, imboccai il corridoio fino a quella fatidica stanza da cui provenivano i rumori: non lo avessi mai fatto.

Non appena sulla porta infatti, non feci nemmeno a tempo di capire cosa avessi davanti agli occhi che mi ritrovai bendato e spinto contro una parete, quella della porta appena chiusa presumibilmente.

Subito due mani a scorrere lungo i miei fianchi mentre io mi dimenavo finché, stanco, mi lasciai andare a quel tocco talmente forte da non riuscire ad essere domato.

E fu allora che nel silenzio sentii dei gemiti, gemiti di insoddisfazione e poi, poi solo una voce, quella cui appartenevano quelle mani che mi bloccavano per i fianchi:

<< così ti voglio>> mi disse, Zayn.

Quelle mani erano del moro palestrato, quella persona tanto odiosa e facilmente disprezzabile per i suoi comportamenti, quella che mi stava prendendo di forza per poi portarmi sul letto, quella che un << eccoci cucciolo>>.

" Cucciolo", quella parola, sicuramente non rivolta a me, mi rimbombava nelle orecchie mentre mi sentivo cingere ancora una volta i fianchi da quelle mani che, nel buio più totale, mi stringevano e mi legavano i polsi e le caviglie alle sbarre del letto.

E << Harry?>> finalmente quel nome.

Il nome del mio amore, quel nome che sussurrato dopo uno schiocco di un bacio, mi fece salire i brivido dietro l’altro lungo la colonna vertebrale, ma non fu soltanto quello a tempestarmi il corpo in piena crisi di respirazione.

Una lacrima solitaria si soffermò, lenta, tra i solchi del mio viso, percorrendone i lineamenti gentili e passando per le piccole cunette delle mie impercettibili, quasi, imperfezioni facciali, forte, precisa, una lacrima solitaria.

E poi, poi ancora un altro bacio ed un'altra lacrima.

Poi, poi un gemito del mio angelo che mi era finito addosso, facendo traboccare definitivamente i miei argini.

<< Ma che...>> percepii il suo fiato sul mio collo, mentre perplesso e ancora ubriaco a giudicare dal forte odore di alcol che emanava, mi tastava ripetendo continui "ma che", mentre io, basito e attonito, tentavo di farmi forza e parlare, in vano.

In vano perché quando sentii il milionesimo scocco, quello di una lingua, non sulle labbra stavolta, dato che Harry aveva cominciato a lambirmi il collo, lo shock e la mia impotenza furono talmente forti, da portarmi semplicemente a gridare, ancora inutilmente.

Ben presto, infatti, sentii il corpo di Harry, nudo, spalmato addosso al mio ancora vestito, muoversi avanti e indietro ed un peso, un altro peso che andò ben presto ad acquietare i gemiti di Styles soddisfacendolo con le mani.

Allora, fu allora che sentii la vera fine, fu allora che Harry infilò una mano nei miei pantaloni cominciando a muoversi al ritmo delle spinte di cui Malik si stava ormai beando.

Fu la fine di tutto quando un << Harry>> strozzato si diffuse per la stanza ed uno spruzzo freddo mi si riversò sui pantaloni, mentre io stesso stavo venendo: squallido.

Squallido quando la benda volò via, mostrandomi un Harry dalle guance arrossate ed uno Zayn che, sfacciato, << ho vinto io>> mimava con gli occhi e con le labbra, senza suono.

Squallido quando cercai di muovermi per l'ennesima volta, ma l'unico risultato che ottenni fu quello di ritrovarmi ancor più imbrattato e appiccicoso, a causa dello sperma che Harry mi aveva riversato addosso.

Squallido quando il corpo arrossato del mio ragazzo, riprese ardore davanti ai miei stessi occhi, sotto altre spinte ritmiche di Malik, sotto altre lacrime di me, piccolo Payne.

<< Guardaci Liam, guardaci >> e Zayn, sfacciato, continuava a sfidarmi con quelle isole mostruose che aveva ai due nasi di quel naso tanto sexy e attraente, mentre rideva, quasi soddisfatto, davanti al mio corpo ormai sporco, davanti al mio cuore ormai infranto, davanti alla mia anima lacerata.
Mi aveva tolto l’amore e l’unico vero amico che avevo.

Mi aveva tolto tutto ed io? Io cosa avrei mai potuto fare davanti ad una sconfitta così grande?
Ed Harry? Harry non diceva nulla. L’unica cosa che si sentiva uscire dalla sua bocca erano i gemiti del silenzio, poi interrotti anch’essi da quello che più che un silenzio vero e proprio, si poteva considerare il nulla più totale.

Già quel nulla dal quale venivo trascinato sempre più in basso, con il quale le mie ginocchia divenivano sempre più molli ed il mio fiato corto, nonostante braccia e piedi mi venissero liberate consentendomi di muovere finalmente gli arti e scendere dal letto.

Quel nulla dal quale si sente di non poter più risalire, perché se ci sei caduto vuol dire che la tua vita è finita.
E la mia vita era finita veramente.

Un Harry e uno Zayn erano caduti addormentati davanti ai miei occhi, sudati ed ubriachi fradici, mentre io mi sentivo semplicemente un illuso usato per chissà quale motivo, una marionetta.
Ma io ero una marionetta intelligente e, non appena preso il coraggio ed uscito dalla stanza, presi per il polso quell’angelo ancora addormentato e senza dare troppe spiegazioni, lo tirai verso chissà quale luogo.

L’unica cosa che si sentì uscire dalle mie labbra fu un leggero spiffero, quel

<< Liam. Dobbiamo andare >>

Non una spiegazione o una domanda sul perché i miei pantaloni fossero macchiati o sul perché il mio collo fosse marchiato con dei piccoli, ma voraci segni rossi.

Non un solo commento sul mio cuore spezzato da quell’orgasmo che aveva preso il mio ragazzo e quell’ammasso di carne, non per una, ma ben due volte.

Non una sola ed unica sillaba sul perché lo avessi condotto a casa mia.

Nulla.

Solo il silenzio, due corpi infreddoliti ed una lunga spiegazione da fare non appena arrivati.

Per fortuna che l’appartamento era vuoto e che il mio cappotto lungo copriva la causa della mia vergogna, altrimenti avrei dovuto anche preparare delle scuse a cui sottoporre i miei.

Ma quando << Christopher >> si presentò il giovane, timido, capii di aver fatto una stupidaggine.

Avevo praticamente portato via dal suo piccolo nido, un piccolo uccellino smarrito e lo avevo portato in casa mia con l’intenzione di vendicarmi su Malik.

E non ne sapevo il motivo, però decisi lo stesso di continuare con il mio piano.

<< Sai perché sei qui? >> gli dissi allora.

E notai il buio nei suoi occhi marroni, notai il buio e la paura.

Già la stessa paura che si trovava nelle mie iridi poco prima e non resistetti.

Avvicinai le mie labbra alle sue e << facciamolo>> dissi solo.
Non riuscivo ancora a capacitarmene, ma avevo cominciato a baciarlo e non mi dispiaceva affatto, anzi era come se quelle labbra fossero diventate vitali da mordere ed accarezzare ed io… mi sentivo in colpa e frustrato.

<< Facciamolo per vendetta>> dissi ancora cominciando a mordere piano il labbro inferiore e lui, di contro:

<< Vendetta?>> e là non seppi il perché, ma …

<< Già, ci hanno traditi>> dissi e nonostante sapessi in cuor mio che era accaduto tutto per via dell’alcool, non riuscii a trattenermi e a continuare ciò che avevo intrapreso., quando … quando sentii suonare la porta.


Salve cairrimissimi lettori!

Se state leggendo questa robaccia  di angolo autore vuol dire che avete letto questa robaccia di capitolo vero?
Susate se ci sono degli errori, ma io non sono brava a betare, non le mie storie per lo meno ç_____ç e _Alexld  non ha potuto farlo *già che ci siete perchè non passate da lei? Vi giuro che è meravigliosa anche se si ostina a dire il contrario u.u*

Dunque lo so che ho combinato un casino, ma ci ho messo due mesi per decidere come far andare avanti la storia, quini ...quindi ho scritto e basta anche perchè ho superato la fobia che avevo verso questa storia...più o meno * non interessa a nessuno*
In realtà non avrei per nulla voglia di postare, perchè efp sta diventando un sito sempre più odioso dove la gente si diverte a criticare il lavoro altrui  nel modo più scortese possibile. Ieri mi hanno detto che io perdevo di credibilità ç____ç  a me piacciono un sacco le critiche, ma quelle costruttive, poi va beh....

Anyway non interessava a nessuno, ma  ok ....

Beh  avrei tantissime cosacce da dire, ma non vi annoio oltre!
Ora è il tempo della pubblicità U. U

The Only exeption  

(Larry della mia bellissima Ni in collaborazione con una sua amica ^_^)

Haunted

( ok si è una het lo ammetto, ma la trama è super orinale e fantastica **  ed è Au)

I'm Here for You

(devo ancora commentare le storie di questo ragazzo. Non lo farò u.u )

Another World

( altra het, completed. Ok ok ogni tanto leggo anche io le het XD)

Ouch, I've lost myself

(het della dolcissima "scaricatrice di porto" * Si definisce lei così, con tanto amore* di Cri. Tratta tematiche delicate e molto vere purtroppo -.-")

Without  you I can't go along


( ff molto originale, larry in principio, ora non si sa XD)

Enchanted

(het, storiella leggermente banale nella tematica, forse, ma adoro come la scrive)

Ultima, ma non meno importante *mi ucciderà*

Neverland∞Fly away with me

( non mi uccidere principessa ti prego ç_ç)

Ok, ok la finisco di rompere! E passate da _ Alexld mi raccomando ^_______^ Cioè io non obbligo nessuno,ma ç_______ç ok non so che dire >//<
Ora mi defilo....che poi mi chiedo perchè mia madre mi debba fare una torta per il compleanno...a si perchè i miei compagni appena vedono il cibo diventano tutti felici e uniti.
A volte penso sia una cosa squallida #creepy
Anyway non saprei! Se vi va lasciate una recensione, altrimenti non fa nulla! Tanto il mio umore non cambia XXD
Un bacione forte forte
fat  <3
p.s. questo è Christopher:

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