Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: imthebeststar    12/02/2013    52 recensioni
Continuo di 'Si può che due persone che si odiano si innamorano?'.
[...] «Allie guarda.» disse Maya, indicandomi la vetrina di un negozio, mi avvicinai cauta ma ciò che vidi mi fece scoppiare il cuore.
‘Zayn Malik coppia fissa con Perrie Edwards’
‘Zayn Malik dei One Direction fidanzato’
‘Zayn Malik…’
Lo vedevo ovunque. Lui era ovunque, anche se non era presente. Sapere che lui si era rifatto una vita, senza di me, faceva male. Mi sentivo una stupida perché nonostante tutto lo amo ancora, sono ancora innamorata di quello stronzo senza cuore. [...]
[...] Provavo a vedermi con i ragazzi, ma ogni volta che li guardano negli occhi cercavo il suo sguardo; quello di cui ero innamorata. [...]
 
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Over Again'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ventitreesimo capitolo.
Zayn.



Affondai il viso nel cuscino, coprendomi il più possibile con il piumone. Il freddo quella notte si fece sentire. Fare l'amore per poi rimanere nel letto completamente nudo, non fu un'idea intelligente.
Strinsi la mia ragazza il più possibile, per riscaldarmi con il calore corporeo.
La mia ragazza. Ancora mi sembrava strano dirlo. Finalmente dopo tre mesi, ero riuscito a tornare con Allison. Furono mesi di pianto, rabbia e tristezza, sapere di averla a due passi da me, ma non poter fare nulla. Se tornassi indietro avrei affrontato la Modest, all'epoca ero solo un ragazzino in un mare di squali, ma quel ragazzino ora è cresciuto, diventando un uomo, sa che se cade dovrà rialzarsi e rifare tutto di nuovo.
Meno di un mese e il contratto con quelli sciacalli sarebbe terminato. Avremmo avuto la nostra vita, non saremmo più stati comandati come marionette. Ma in questo mese poteva succedere di tutto, e tutte le mie paure si riversavano su Allison.
A New York ammisi al mondo di essere il suo ragazzo, facendo così è come se avessi messo le corna a Perrie, in un certo senso era vero. Tra poche ore avrei incontrato i manager, assieme ai ragazzi, non sarebbe andata a finire bene.

Sospirai sul collo di Allison. Amavo vederla dormire, era il più piccolo mondo che custodivo gelosamente.
Fissai il suo viso, bello e rilassato; con l'indice tracciai la mascella, arrivando alle labbra.
Mugugnò qualcosa, strofinandosi gli occhi con il palmo della mano.
«Buon giorno, amore mio.» le diedi il buon giorno, lasciandole un bacio a fior di labbra.
Portò le braccia dietro al mio collo, appoggiando la testa sul mio petto «‘Giorno, amore.» mi salutò con voce impastata dal sonno.
«Sono le sette, non andare in università, rimani con me!» la supplicai.
Allie sollevò il viso, regalandomi un sorriso.
«Non posso... Ho un esame la prossima settimana.» mormorò, giocherellando con le dita tra i miei capelli.
Sbuffai «Esami, esami, esami.» canzonai «Non ti lascio andare via.» esclamai, avvolgendole la vita con il braccio sinistro.
Rise «Mi terrai come ostaggio?» domandò, baciandomi il petto.
Annui «Sei la mia piccola principessa, rimarrai con me per il resto della vita!».
«Povera me.» scherzò.


***


«Mi piace.» esclamai, prendendo dall'armadio della mia ragazza, una gonna nera a balze.
«Cosa?» domandò, uscendo dal bagno.
Tirai su la gonna, in modo che la vedesse «Questa... perché non la utilizzi?» domandai, riponendo l’indumento nel mobile.
Allison alzò gli occhi al cielo «Ogni volta che la metto, la gente mi fissa, o fischia quasi fossi un cane!» ammise.
Strinsi i pugni «La gente ti fissa, quando la utilizzi?» annuì «Ma non hanno altro da guardare? Non devono toccare ciò che è mio.» marcai sull'ultima parola, sono sempre stato un tipo geloso e possessivo.
Allie rise di gusto «Sei più bello da geloso».
Alzai gli occhi al cielo «Io non sono geloso.» sbuffai mentendo, lasciandomi cadere sul letto ancora disfatto.
«Allora utilizzerò la gonna…» mi sfidò.
Contrassi la mascella, mettendomi a sedere tra le lenzuola «Non lo faresti mai.» mi morsi il labbro, nervosamente.
La bionda sorrise, avvicinandosi al comodino. Lo aprì prendendo delle collant color carne.
Seguì ogni suo movimento, nella speranza che stesse bleffando. Si tolse i pantaloni del pigiama, assieme ai calzettoni pesanti. Srotolò le calze, iniziando a mettersele lentamente; fece aderire la calza al piede, facendola salire lungo la gamba, poi ripeté lo stesso procedimento per l’altra.
Allison iniziò a fischiettare, aprendo al zip della gonna, indossandola successivamente. Prima di richiudere la cerniera, prese dal suo armadio una camicetta di seta rosa pallido.
Sospirai vedendola abbottonare, molto lentamente, i bottoni della camicia.
Fissavo le sue mani, quasi fossi in trans. Sapevo che mi stava osservando, per vedere la mia reazione, ma mordendomi la lingua trattenni ogni tipo di emozione, per non dargliela vinta.
«Come sto’?» chiese maligna, avvicinandosi al letto.
Alzai le spalle «Starei meglio io con la gonna.» dissi la prima cosa che mi passò in mente.
Aggrottò la fronte, appoggiando le mani sulle mie spalle «Il mio ragazzo sta passando nell’altra sponda?».
Mi strozzai con la saliva «No.» squittì «Mai e poi mai, ma sai benissimo che le cose su di me stanno sempre meglio!» le strizzai una guancia.
Scosse la testa «Modesto…» borbottò, prendendo gli ugg neri «Mi accompagni in università?» chiese, passandomi una mano tra i capelli.
«Non ce la faccio, è tardi.» costatai, guardando al sveglia. «Vuoi andare vestita cosi?» domandai incerto.
Annuì «Ti da fastidio?» soffiò sulle mie labbra.
Deglutì «Non sono geloso.» dissi più a me stesso che a lei.
Allison sfiorò le sue labbra con le mie «Allora buona giornata, amore.» baciò la mia guancia destra, uscendo dalla stanza, lasciandomi solo.

Pov. Maya

«Zayn prima di partire per New York, mi aveva chiesto di lasciare il lavoro!»
Corrugai la fronte, guardando Allison «Cosa gli hai risposto?» domandai, notando gli guardi, omicidi, delle ragazze.
«Di no!» esclamò «Non voglio essere mantenuta da lui.» annui, distrattamente depositando il libro nella borsa.
Strattonai la mia migliore amica per un braccio, conducendola in bagno. Aprì la prima cabina, la feci entrare, chiudendomi la porta alle spalle.
Allie mi guardò schioccata «Siamo fidanzate, non sono lesbica.» urlò, sedendosi sul water.
Mi schiaffeggiai la fronte, scuotendo la testa «La coglionaggine di Malik, ti ha contagiata.» mi appoggiai al muro, lasciandomi cadere lungo la parete.
«E' dolcissimo, invece.» ribatté.
«Pervertito, magari.» risi, portandomi le ginocchia al petto.
Il silenzio calò nella stanza, riuscì a sentire perfettamente il battito nel mio cuore.
Da New York era passata una settimana, circa. Una settimana in cui, ancora, non riuscì a trovare delle parole per poter parlare con Allison. Tenevo tutto dentro, sapevo che prima o poi sarei scoppiata.
«Tutto okay?» scossi la testa, lasciandomi sfuggire delle lacrime.
«Non va tutto bene, no cazzo.» portai la mani sul viso, piangendo istericamente. Sentii due braccia avvolgermi, tenendomi stretta. Ricambiai l’abbraccio, affondando il viso nel collo della bionda. Accarezzò i miei capelli, cercando, invano, di calmarmi. Mi sentivo impotente, e stupida, terribilmente stupida da non riuscire ad affrontare i problemi.
Alzai il viso, passandomi nervosamente la mano sul viso, ormai sporco di trucco colato.
«Forse sono…» balbettai «Incinta.» sussurrai.
Allie alzò lo sguardo scioccata «C-ome.. com’è successo?».
«Un mese fa, forse di più… abbiamo avuto un rapporto non protetto e…» non riuscì a finire, scoppiando nuovamente in lacrime. Mi abbracciò nuovamente, baciandomi la fronte.
«Sono qui con te.» sussurrò, sorridendomi «Ne hai parlato con Harry?» scossi la testa.
Mi chiese una spiegazione. «Mi lascerebbe… Ha diciotto anni, abbiamo diciotto anni. Lui non è pronto per fare il padre, come me. Non accetterebbe mai questa cosa, mi lascerebbe in tronco.» espirai, cercando di calmarmi.
La bionda sospirò «Sbagli. Harry ha molti difetti, ma sa’ prendersi le sue responsabilità. Ti ama, e non ti lascerebbe mai per una cosa del genere.» sorrise «Ovvio, all’inizio sarà spaventato, e non la prenderà bene, avrà bisogno di tempo per metabolizzare la notizia. Ma non ti abbandonerà mai.».
Mi asciugai le lacrime, aprendo la borsa «Non l’ho ancora fatto.» dissi, mostrandole il test.
«Sono qui, non ti lascio.».

Pov. Zayn

«Non credi di aver esagerato?» alzai le spalle «Hai rovinato la tua immagine, e con questo anche la band!» urlò Michael, uno dei nostri manager.
«Preferisco che mi odino il vero me, invece di amare l’immagine che avete creato.» ribattei, alzandomi dalla sedia «Mi avete costretto a farmi lasciare la ragazza che amavo, per stare con una che manco conoscevo. Tutto questo solo per soldi vero?» ringhiai.
«Zayn.» Margaret mi richiamò, facendomi sedere nuovamente «Queste cose sono affari nostri, non devi impicciarti. Non capisci la gravità delle tue azioni?».
Corrugai la fronte «Lasciare una ragazza che mi usava per il successo, è sbagliato?» sorrisi beffardo
«Non torno con Perrie, fate ciò che volete i ragazzi sono con me!» incrociai le braccia al petto.
Michael si alzò dalla sedia, buttando all’aria varie carte sul tavolo «Puoi pensare anche alla pubblicità per le Little Mix?»
Scossi la testa «Credo che l’abbiano avuta abbastanza, sono conosciute ormai. Io non servo più!» strisciai la sedia sul pavimento, alzandomi con poca nonchalance.
«Molti amano la coppia ‘Zerrie’ non devi rovinare tutto per una ragazza».
Sorrisi «Tutti amano questa coppia?» risi nervosamente «Si vede quanto amore mi danno le fan, insultandomi! Perché anche loro sanno che solo della pubblicità. Molte di loro apprezzano di più Allison perché è vera, non una cantante tutto trucco e niente cervello!» alzai la voce. «Non potete lasciarmi vivere?».
Si guardarono senza rispondermi. Entrambi si alzarono, raccogliendo le loro valigette, avviandosi alla porta.
Margaret si fermò davanti a essa «Uno sgarro Zayn, uno solo e sei fuori dalla band.» mi minacciarono «Se questa ragazza rovina l’immagine del gruppo, tu sei fuori.» concluse il discorso, uscendo dalla stanza.
Mi massaggiai le tempie, avviandomi dai ragazzi.
Non sapevo se avevo vinto, oppure perso. Si avevo ottenuto ciò che volevo, ma non dovevo fare nessuno sbaglio. Questo consisteva in scandali e quant’altro. Allison non sarebbe mai stata un problema, sapeva quanto amassi cantare, si sarebbe messa da parte se fosse stato utile, anche senza motivo.
L’unica persona che mi preoccupava, era Perrie. Non era finita li, sapevo che sarebbe tornata più agguerrita di prima, e la cosa mi spaventava. Non sapevo fino a che punto sarebbe arrivata.

«Zayn.» alzai il capo, vedendo Liam corrermi incontro, assieme a Niall. «Com’è andata?» arrivò subito al sodo.
Sbuffai «Diciamo….» fui vago «Posso stare con Allison...» fui interrotto dal biondo.
«Ma è una cosa fantastica.» urlò euforico, saltandomi addosso. Liam si aggreghi all’abbraccio.
«Ragazzi.» li richiamai, serio «Il primo sbaglio che faccio, sono fuori dalla band.» dissi tutto d’un fiato.
Si bloccarono, guardandomi sbalorditi. «Credo di riuscire a non commettere casini fino alla fine del contratto con la Modest, quindi non preoccupatevi.» ironizzai.
Liam si rilassò «Faremo di tutto per non farti sbagliare.» sorrise.
Niall, invece, scosse la testa stringendo i pugni «Rimangono dei figli di puttana.» sputò acido.
«Calma.» sospirai «Adesso posso stare con Allison, senza nascondermi da nessuno. È vero non devo commettere errori, ma tutti gli sbagli che facevo erano per riconquistarla, quindi credo…».
Il biondo mi anticipò «Non farai più casini. Hai ragione, noi ti aiuteremo a non farli.».
«Dopo tutto è un mese, poi potremmo respirare.» i ragazzi annuirono.
Dovevamo resistere fino alla fine dell’anno, avremmo avuto un altro contratto, non più con la Modest, ci sarebbero stati dei cambiamenti. Saremmo tornarti ad essere i veri ‘One Direction’ non quei prototipi perfetti che hanno creato, tutto per soldi. Pensare che più fan abbracciavamo, e più guadagnavano.
Questo ‘mondo’ sarà bello per la popolarità, ma per il resto è un completo mare pieno di squali, affamati di soldi, e nient’altro.
«Louis e Harry?» domandai ai ragazzi.
Liam fece spallucce «stavano parlando di una partita di calcio, non ho ascoltato bene il discorso.» ammise.
Annui dandogli una pacca sulla spalla «Dobbiamo andare sul set?».
«Si… Dobbiamo finire le riprese per ‘Kiss You’.» sorrisi.

Questa era diventata la mia vita, non ero più il ragazzo di Londra, proveniente da Bradford, ero diventato da ‘Zayn Malik perfetto sconosciuto’ a ‘Zayn Malik il componente degli One Direction’ non mi sarei mai lamentato di ciò. Ormai avevo tutto per essere felice: un lavoro che mi rende soddisfatto, e una ragazza accanto. Non desideravo altro.

***


Pov. Allison

La stanchezza si fece sentire.
Tolsi la giacca, lasciandola sull’appendi abiti, assieme alla borsa.
Maya era corsa sotto la doccia, adesso capivo il suo strano comportamento nei confronti del mio migliore amico. Se non mi avesse confessato la gravidanza, nessuno, compresa me, avrebbe capito cosa le frullasse in testa. Tutto noi credevamo che volesse lasciare Harry, ma non era da lei ‘scappare’ dai problemi.
È sempre stata una ragazza combattiva, e mai era successa una cosa del genere. Non si era mai chiusa in se stessa, ma evidentemente la paura l’ha bloccata. Chi a diciotto anni vorrebbe diventare genitore?
Nessuno, sano di mente, vorrebbe un figlio così presto. A quell’età sei ancora un ragazzino, non sai bene cos’è la vita, e alcuni di essi non hanno neanche scoperto ‘il mondo dei grandi’ cioè il lavoro.
Alcuni ragazzi non sanno ancora chi sono, o cosa vorrebbero fare in futuro; quindi nessuno di loro sarebbe così pazzo a pensare ‘voglio un bambino’, ma queste cose, spesso e volentieri, succedono.
Si hanno due scelte: affrontare la realtà, e tenere la creatura che sta crescendo dentro di te; oppure usare la via più ‘facile’ e togliersi questo ‘problema’. Certe volte bisogna avere il coraggio per decidere la seconda opzione, la colpa non è del bambino, ma dei genitori. Tutti noi sbagliamo, anche in modo differente, ma questi sbagli ci fanno crescere.
Sinceramente se fossi stata nella sua situazione, non so’ sinceramente come mi sarei comportata.
Probabilmente avrei parlato con qualcuno, ma non l’avrei presa bene: sto ancora studiando, e con quel poco di lavoro che ho riesco a mantenermi, ma per un figlio serve testa, maturità e anche le finanze.

Guardai l’orologio sulla mensola, segnavano le otto meno un quarto.
Mi diressi in cucina, per preparare una cena improvvisata. Non ero abile in cucina, Maya si occupava di ciò.
L’unica cosa in cui ero davvero brava, erano i dolci, o le torte salate. Seguivo molti programmi di pasticceria, ed era una cosa che mi affascinava molto.
Ognuno di noi aveva un sogno nel cassetto, e forse il mio sarebbe fare la pasticciera. Fin da piccola mi è sempre piaciuto, ma non ho mai preso in considerazione questo lavoro.
La suoneria del telefonino, mi fece riprendere dai miei sogni-pensieri. Estrassi il telefono, mezzo rotto, dalla tasca, guardando il nome della persona che mi stava chiamando: figo.
Fissai il display, cercando di capire a chi misi questo soprannome, ma ci rinunciai, rispondendo.
«Pronto?»domandai incerta.
Sentii una risata «Amore, sono io Zayn.» alzai il sopracciglio destro, tornando a fissare il display.
Figo. Chi cavolo ha cambiato il nome in rubrica?
«Hai cambiato tu il nome in rubrica?» domandai a brucia pelo.
Zayn rise «Credevo che avessi capito che fossi io il figo mi portai una mano sulla fronte, scuotendo la testa.
«L’ho sempre detto che avevi qualche problema.» sospirai «Come mai questa chiamata?».
«Non posso chiamare la mia ragazza, per sentire la sua voce?» domandò retorico.
Scoppiai a ridere «Sputa il rospo!».
«Okay.» sospirò «Posso venire con i ragazzi a cena da te, piccola mia?» ruffiano.
«Eh se io in questo momento avessi un paio di ragazzi, abbordati a scuola per il mio look?» scherzai.
«Stiamo arrivando.» disse sbrigativo, prima di attaccare. Scoppiai a ridere, lasciando il telefono sul tavolo della cucina. Presi una pentola riempendola d’acqua, avrei cucinato della pasta, l’unica cosa che ero in grado di fare.

«Stanno arrivando i ragazzi!» avvisai Maya, entrando nella sua stanza.
Avevo appena finito di apparecchiare la tavola, così raggiunsi la mia migliore amica nella sua camera.
«Ragazzi intendi anche Harry?» domandò, mettendosi la felpa.
Annui «Quando vorrai dirgli che l’esito è positivo?».
«Non lo so.» sospirò «Ho bisogno di tempo, non riesco a dirglielo tutto di botto, capiscimi.».
Corsi ad abbracciarla «Io sono qui con te, qualsiasi cosa deciderai io sarò sempre qui.» ricambiò l’abbraccio.
Mi ringraziò «Però una cosa potresti farla….» rimasi vaga.
Aggrottò le sopracciglia, chiedendomi spiegazioni, sciogliendo l’abbraccio.
«Recupera il vostro vecchio rapporto, pensa che lo vuoi lasciare.» strabuzzò gli occhi, incredula.
«Ma è proprio coglione, allora?» scoppiammo a ridere entrambe.
La mora prese dalla borsa il test, porgendomelo «Che faccio con sto coso?» domandò, agitandolo.
Glielo presi dalle mani «Lo vado a buttare, non ci serve più.» la vidi annuire.

Tornai in salotto in tempo per sentire il campanello. Sovrappensiero raggiunsi la porta, spalancandola.
«Ciao scricciolo.» mi salutò, Niall. Gli lasciai un bacio sulla guancia, lasciandolo passare.
Entrarono anche Louis e Liam, come razzi «Stiamo congelando.» diedero una risposta alla mia domanda, mentale. Infine entrò Harry, seguito da Zayn, il quale si guardava attorno furtivo.
«Ciao farfallina, possiamo parlare?» domandò il riccio, con il labbro infuori. Sapevo che voleva chiarire.
Annui «Aspettami in cucina.» sorrise, correndo nel luogo da me indicato.
Continuai a fissare il mio ragazzo, mentre chiusi la porta d’ingresso «Stai bene?»
Zayn mi trucidò con lo sguardo «Dove sono? » lo guardai perplessa, assieme ai ragazzi.
«Sove sono…» mi interruppe.
«Dove sono quei due coglioni che hai abbordato?» mi fece il verso «Chi sono così gli spacco la faccia?».
Scossi la testa, alzando gli occhi al cielo. Lo preso dal colletto della giacca, con una mano, baciandolo.
«Il mio ragazzo è geloso, per caso?».
Alzò le spalle «Non ho detto questo.» rimase sulla difensiva «Io… ti odio.» tolse la giacca, buttandosi sul divano imbronciato, come un bambino. I ragazzi seguirono la sua iniziativa, tranne Liam.
Lo guardai sbigottita «Ho qualcosa in faccia?» scosse la testa, indicandomi il pacchetto che tenevo con la mano sinistra. Istintivamente lo portai dietro alla schiena, e sorrisi al ragazzo.
«Cosa c’è in quel pacchetto?» domandò, avvicinandosi.
Mi guardai attorno, cercando una via di fuga plausibile, ma ero messa all’angolo.
«Pacchetto? Quale pacchetto?».
Liam serrò gli occhi «Quello che hai dietro alla schiena!» sbuffò, avvicinandosi.
Indietreggiai finendo contro il muro «Non ho nulla dietro al schiena, hai bevuto?» con la coda dell’occhio vidi i ragazzi alzarsi, guardandomi stranamente. Zayn si parò di fianco a Liam, guardandomi in malo modo.
«Che hai li dietro?» chiese quest’ultimo.
Boccheggiai cercando una scusa plausibile «E' una storia buffa, sapete?» risi da sola, facendomi credere che fossi pazza.
«Perché sei diventata tutta rossa, e sembra che stai per svenire?» domandò Louis, ghignando.
Mi grattai la testa con la mano libera «Preservativi.» dissi la prima cosa che mi passò in testa. «ho voglia di farmi una bella e sana scopata, okay? E ho comprato dei preservativi!» mi ressi il gioco da sola.
Zayn sorrise «Bastava dirlo, a casa ci sono….».
Non lo feci continuare «Zitto.» lo ammoni «Adesso con permesso, vorrei andare a metterli apposto.» mi sentivo il viso bollente, sperai più volte che i ragazzi credessero a questa cavolata.
Lentamente mi avvicinai a loro, tenendo il pacchetto stretto tra le braccia. Li superai, cercando di essere il più normale possibile. Perché mi caccio sempre in questi casini?
«Mi fai vedere che modelli hai preso?» domandò il moro, ridendo. Feci finta di non averlo sentito, continuando a camminare. «Amore…» mi richiamò, mi bloccai.
Sorrisi tra me e me, e con uno scatto iniziai a correre sotto gli sguardi dei ragazzi.
Andai a sbattere contro il mobile del corridoio, facendomi imprecare per il dolore. Benedì chiunque avesse lasciato la porta della mia camera aperta, e corsi dentro. Mi guardai attorno cercando un luogo per nascondere il test di gravidanza, ma appena sentii dei passi veloci, lanciai il pacchetto sopra l’armadio.
«Dove l’hai messo?» domandò Louis, guardandosi attorno.
Zayn si avvicinò al comodino, iniziando ad aprire tutti i cassetti, stessa cosa fece Niall con il mobile sotto lo specchio.
«Voi credete alla storia dei preservativi?» chiese Liam, sedendosi sul mio letto.
I ragazzi scosserò la testa, contemporaneamente, per poi fissarmi come fossi un alieno.
«Io continuo a sostenere che fossero preservativi.» alzai le mani, in segno di difesa.
Il moro scoppiò a ridere, ma si fece subito serio «Non sai mentire, parla!» mi impose, avvicinandosi con le braccia tese. Tutto ma non il solletico.
Sorrisi «Dubitate di me?» alzai gli occhi al cielo «…Me che sono sempre stata buona con voi?».
«Si!» risposero all’unisco. Li fulminai con lo sguardo. Incrociai le braccia sotto al petto.
«Se la pensate così…» si avvicinarono lentamente, li guardai uno a uno.
Poi scelsi la via più facile: correre e raggiungere Harry.

«Harry.» urlai, entrando in cucina. Era appoggiato al tavolo, mentre sorseggiava una birra.
Mi guardò stranito «Che succede?» non risposi, saltandogli addosso stile koala.
I ragazzi arrivarono con il fiatone «Non ti faremo niente, su parla!» disse con una voce inquietante, Niall.
Guardai negli occhi il mio migliore amico «Mi vogliono picchiare.» esclamai con voce tremolante.
Harry aprì la bocca, sbalordito, per poi stringermi a se «Cosa volete fare?» domandò, guardando duramente i suoi amici. Spalancarono tutti e quattro la bocca.
«Dammi la mia ragazza, dobbiamo solo parlarle.» si avvicinò, Zayn, con le braccia allungate.
Scossi la testa «Non mi lasciare.» sussurrai al suo orecchio.
Il mio migliore amico annuì, facendo uscire i ragazzi dalla cucina. Lo ringrazia in tutte le lingue che conoscevo.
«Cosa volevano?» chiese, baciandomi la fronte.
Alzai le spalle e le mani «Non lo so.» feci una voce da bambina. «Sono pazzi!» portai le braccia sui fianchi.
Harry rise, annuendo «Ti vorrei parlare…» mi sedetti sul balcone della stanza, facendolo avvicinare «Sono un coglione.» sospirò «Non so perché ti ho trattato così quel giorno, e non so perché non sono venuto a chiederti scusa prima, ma ero nervoso e me la sono presa con l’unica persona che amo davvero.».
«Non…» balbettò «Bon dovevo comportarmi in quel modo. Mi puoi perdonare?» domandò con occhi lucidi.
Sorrisi, lasciandogli una bacio sul naso «Io non ce l’ho mai avuta con te.» ammisi.
«Tutto come prima?».
«Tutto come prima!» mi aiutò a scendere dal balcone, prendendomi dai fianchi.
«Che hai combinato ai ragazzi?» chiese, portandomi una ciocca dietro all’orecchio.
Gli feci la linguaccia «Ho preso dei preservativi, e non mi credono!».
Rise «Ci credo, tu...» mi indicò «Che compri cose del genere? Mai visto!».
Alzai gli occhi al cielo, allontanandolo «Voi maschi siete tutti uguali, adesso si mangia.».

***

«Sei scarso.» accusò Niall, a Zayn.
Stavamo tutti giocando a Just Dance 4, ero riuscita a convincere i ragazzi a giocare. Quel videogioco era una completa droga, almeno per me.
Zayn, offeso, lasciò il telecomando sul tavolino, sdraiandosi sul divano con la testa sotto la coperta.
Scossi la testa verso il biondo, il quale alzò le spalle, riprendendo la partita con Louis e Harry.
Mi sedetti sul divano, di fianco al mio ragazzo. Le braccia erano conserte, e le gambe incrociate tra loro. Era bellissimo anche quando faceva il bambino.
«Piccolo.» lo richiamai, lasciandogli un bacio sul collo scoperto «Parli con me?».
Non rispose, si limitò ad avvolgere un braccio attorno al mio fianco, facendomi stendere accanto a lui. Intrufolai la testa sotto la coperta, teneva gli occhi chiusi «Sei stanco?» domandai.
Scosse la testa «Sei arrabbiato con me?» annuì, senza rispondere. Gli accarezzai la guancia barbuta.
«Mi stai trascurando.» aprì gli occhi, facendoli scontrare con i miei.
Questa volta non risposi io, mi avvicinai baciandolo lentamente. Appena sentii le mia labbra sulle sue, sorrise. Presi l’iniziativa mordendogli il labbro inferiore, per tornare subito dopo a baciarlo. Mi sembrava strano baciarlo sotto una coperta, un po’ come i bambini piccoli che volevano nascondersi dai loro amici.
La sua lingua fece il contorno della mie labbra, chiedendomi di schiuderle. Non glielo negai.
Assaporai il suo gusto, beandomi del suo tocco delicato.
«Ti amo.» sussurrò tra un bacio e l’altro. Mordicchiò il mio labbro superiore, tirandolo appena.
Assaporammo per l’ultima volta, il gusto dell’altro, lasciandoci a vicenda un bacio a stampo.
«Non sai quanto amo baciarti.» ammisi, togliendo la coperta dalle nostre testa.
Sorrise «Io amo tutto di te… dalla testa ai piedi.» alzai gli occhi al cielo.
«Come rovinare un momento romantico.» scherzai.
Zayn mi trucidò con lo sguardo, girandosi dandomi la visuale della sue spalle. Che bambino.

Guardai Maya seduta sul divano, con un cenno di testa la incitai ad andare a sedersi vicino a Harry. Annui.
La vidi alzarsi, incerta, per poi raggiungere il suo ragazzo. Picchiettò sulla sua spalla, facendolo girare. Non diede neanche il tempo al riccio di parlare, che si impossessò delle sue labbra, baciandolo con trasporto. Harry avvolse la sua vita con le braccia, facendola sedere sulle sue gambe.
«Ti amo.» mormorò la mora. Vidi gli occhi del ragazzo illuminarsi, senza ulteriore chiacchiere la bacio, stringendola a se, quasi possessivamente. Quando si staccarono, Harry, le sorrise, sussurrandole qualcosa.
«Non sono bellissimi?» domandai, al mio ragazzo. Zayn alzò gli occhi, fissando la coppia.
Annui «Però noi siamo più belli di loro.» borbottò, lo feci girare verso di me «Non hanno sudato tantissimo per la loro storia, non hanno pianto come noi, o lottato fino all’ultimo.» continuò.
«Dici che ci meritiamo davvero questa nostra storia?» gli presi la mano, incrociando le sue dita tra le mie.
Sospirò «Esattamente, noi ci meritiamo tutto questo. Nessuno ti porterà via da me.» mi baciò a stampo.
«Anche loro sono belli.» feci un cenno, in direzione di Harry e Maya.
Sorrise «Ma meglio di noi, non ce niente.» mi lasciai sfuggire una lacrima, azzerando le distanze tra noi.
Zayn era l’uomo della mia vita, avrei sempre lottato per la nostra felicità.

Poggiai la sedia contro l’armadio, salendoci sopra.
Usai la scusa del bagno, per poter recuperare il test di gravidanza. I ragazzi erano troppo presi per accorgersi della mia assenza, per questo ne approfittai.
Allungai il braccio sentendo il pacchetto con i polpastrelli, salì sulle punte dei piedi, afferrando il pacchetto.
Sospirai lanciandolo sul letto. Ero stata un’incosciente ad aprire la porta con il test tra le mani. Sono sempre stata abile a cacciarmi nei guai.
«Allison.» saltai sulla sedia, girandomi. Zayn era davanti al letto con il pacchetto in mano, aperto.

Continua…


Ciao figone *-*




We Are The Champions.
CANTATE CON ME: Weeee arrrrre theeeeee….
Sono qui, sono riuscita a pubblicare il capitolo. Sono una figa. Cazzo. Sono una figa.
Scusate il ritardo, ma tra impegni non riuscivo a scrivere… in più non sapevo come esporre il capitolo e l’ho scritto un decina di volte.
So che non è bellissimo, ma davvero non sapevo come esporre meglio sto figa di capitolo. Ho sudato!
Prendetelo come un capitolo di passaggio, diciamo così.
Perché scopriamo solo ciò che succede a Maya, per l’appunto: VI ODIO, VOI SCOPRIRE SEMPRE TUTTO!
Vediamo Zayn che va contro i manager, e l’ha vinta.
In fine vediamo Allison nella merda, strano?
Mi piace molto la parte dei ‘preservativi’ giuro ridevo da sola, almeno una cosa nel capitolo mi è piaciuta.

Vorrei parlarvi di una cosa: nuova mia fanfiction.
In teoria ne ho tre in mente, ma adesso mi sono puntate su due:
-la prima: sarà un enorme flashback di Zayn, sulla sua storia con la sorella di Harry. Sarà un pelino drammatico, anche se non so ancora come finirla. Però la storia è carina.(rading arancione)
-la seconda: ho appena finito di leggere una storia erotica, anzi un libro vero e proprio, la trama è bellissima, e mi è venuto in mente di scrivere interamente la storia del libro. Diciamo che è come un remake del libro. Certo sarà più corta, ma la trama è quella. In poche parole, lei, Georgie, lavora per una campagna pubblicitaria e il suo cliente sarà un giocatore di Hockey, canadese, e dovrà farlo diventare da ‘rozzo’ a un uomo perfetto (mettiamola così). La storia è molto spinta, e sarà un rading rosso. Ovviamente cambierò delle cose nella storia, per esempio non è ambientata in Canada, ma in Inghilterra. Poi credo che metterò senza Zayn come protagonista, perché nel libro mi ritrae molto lui.

Ditemi cosa ne pensate, e se volete datemi dei consigli.
Magari ai lettori da fastidio leggere una storia, presa di spunto (o meglio riscritta in altri modi) da un libro.

Pubblicità:

Si può che due persone che si odiano si innamorano?
Moment, in time.
And who am I that's a secret I'll never tell you.
Innamorarsi di te? Non era previsto.

L'amore vive oltre il corpo e l'anima.

Non cambierai mai, vero?

Questo è il mio twitter, se volete seguirmi fatelo pure, per essere ricambiati menzionatemi: https://twitter.com/myloverismalik
Se avete ISTANGRAM questo è il mio nick ‘smilermalik'.
Per istangram: nelle recensioni lasciatemi il nick, per chi dovesse seguirmi.


Vorrei parlare delle recensioni ricevute nello scorso capitolo.
Io sono rimasta scioccata dal numero:56.
Vi giuro non ho mai ricevuto così tante recensioni in vita mia, e questa cosa mi ha fatto così piacere che stavo scoppiando a piangere. Giuro.
Siete fantastiche. Vi ringrazio per tutto ciò che fate per me.
Grazie per le nuove lettrici, e quelle vecchie. Lo ripeterò fino alla fine: vi amo.


Risponderò il prima possibile alle recensioni.
Alla prossima, Vale.
  
Leggi le 52 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: imthebeststar