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Autore: A bit    12/02/2013    0 recensioni
Avete presente quelle storie dove la vita della classica sfigata viene stravolta in senso positivo da un ragazzo perfetto sia dentro che fuori?.
Quando c'è il colpo di fulmine da parte di entrambi, ma c'è qualche complicazione nello stare insieme?
Ecco, se è questo che vi aspettate, beh.. lasciate stare, mh? Le cose per Ashley non saranno affatto semplici, oltre al trasferimento da Londra in Italia, assolutamente contro la sua volontà, dovrà affrontare tutto ciò che le aspetta nella sua "nuova vita" assolutamente da sola, senza più la cugina con cui parlare, sfogarsi, o sentirsi semplicemente accettata in ogni suo aspetto. E quando penserà che magari per una volta potrebbe andarle bene, c'è sempre qualcosa che la obbligherà a ricredersi..
(coppia Harry-Ashley... se mai riusciranno a stare insieme..)
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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8.

Il pavimento era gelido ed il tappeto le pizzicava il viso.
Con gli occhi rossi ed una agonizzante lentezza Ashley si alzò e si diresse in camera.
I pensieri si intrecciavano fra di loro nella sua testa; domande che non voleva davvero porsi, affermazioni, consapevolezze e teorie che si estendevano all'infinito, si diramavano per il corpo imbevute del dolore fisico che stazionava ancora al centro della sua schiena e non dava cenno di voler diminuire.
Indesiderata, ecco cos'era, un'incidente di percorso, uno scherzo della natura, un imprevisto, e più stava ferma più quei rovi di parole si avvolgevano intorno a lei straziandole il cuore e riducendole l'anima in brandelli.
La colpa era solo sua se la madre aveva sfiorato il limite reagendo così, si sarebbe meritata molto di più.
L'aria iniziò a mancare, i pensieri la stavano soffocando; doveva uscire dalla tana del lupo per un po'.
Prese cellulare, chiavi e mp3, si infilò il giubbetto e la sciarpa ed uscì di casa.
Seguì la strada per una decina di minuti camminando a passo lento, costante, quasi come un fantasma, ma fondamentalmente lo era, era il fantasma della ragazza che voleva diventare, un ricordo.
Ogni giorno che passava perdeva la voglia di vivere la vita e si lasciava trapassare da essa diventandone vittima, come se l'abbandono forzato della sua terra le avesse portato un lutto che non riusciva a rielaborare. Ecco com'era vivere per Ashley.
Il treno dei suoi pensieri fu interrotto dal tocco di una mano grassottella e sudata di un uomo che bloccandola gridò:
< Ciao splendore!>
Ashley si impietrì, terrorizzata da quella situazione e da come pensava sarebbe potuta finire, e cercando di reagire riuscì solo a voltarsi e camminare più velocemente.
disse l'uomo afferrandola per un braccio e scaraventandola a terra.
replicò avviandosi verso di lei barcollando.
La ragazza sbatté contro un bidone esattamente sullo stesso punto in cui era stata precedentemente colpita dalla madre e si graffiò un fianco. Il dolore fu tale da toglierle il respiro e da permetterle di tirar fuori un ultimo urlo nella vana speranza di essere salvata.
Un po' dal buio, un po' dallo spavento che confondeva la sfortunata, il volto dell'uomo rimase celato e l'unica cosa che vedeva bene era la mano sudicia, con una cicatrice sul dorso di quest'ultimo accarezzarle l'interno coscia.
Era finita, non sarebbe stata salvata.
Con quest'ultima consapevolezza in testa, Ashley, chiuse gli occhi ed iniziò a piangere silenziosamente; nonostante i tentativi di scappare, il terrore la teneva incollata a terra, pietrificata.
Riusciva a sentire l'odore di vodka proveniente dall'estraneo mentre avanzava sempre di più.

Una voce familiare bloccò l'uomo che si avvicinò al suo salvatore.

venne interrotto da un pugno in faccia dato da quello che si rivelò essere Harry,
esclamò il riccio.
Susseguì una lotta che durò ben poco, decretando vincitore il ragazzo.
Ashley rimase ferma, le parole dell'uomo l'avevano ferita, nonostante fosse ubriaco, e sentì il bisogno di coprirsi le gambe e di rannicchiarsi su se stessa mentre il ragazzo si avvicinava a lei.
Iniziò ad emettere dei piccoli urli e l'espressione del riccio passò da soddisfatto a preoccupato. Si fiondò sulla ragazza e d'istinto fece quello che nessuno dei due si sarebbe mai aspettato, si sedette vicino ad essa e la abbracciò sussurrandole:
<È tutto finito, forza, respira con me. Tranquilla, ci sono io>
A quelle parole Ashley sgranò gli occhi e si rese conto che per la prima volta non fu capace di mantenere le mura di cui si circondava solitamente per proteggersi dagli altri, era completamente nuda difronte a quel ragazzo che la avvolgeva con il suo prepotente profumo che si insinuava dentro di essa bruciandole dentro come un disinfettante sulle ferite.
Si irrigidì nuovamente e cercò di riprendere il controllo.
disse con un fil di voce evitando il contatto visivo.
Fece per alzarsi, ma i graffi sul fianco le bruciavano troppo e la obbligarono ad appoggiarsi con tutto il peso al ragazzo.
Harry cercando di aiutarla a camminare finì per prenderla in braccio per portarla in macchina, il tutto accompagnato da un'imbarazzante silenzio.
disse il riccio con un'aria apprensiva e contemporaneamente estremamente seria.
rispose timidamente lei
replicò guardandola dritta negli occhi.
“Ed eccolo nuovamente, lo sguardo perfetto, dio che occhi... io.. AHH STUPIDA torna in te, è inutile che pensi ad una cosa simile, rimane sempre il figo-coglione della scuola con la sua fidanzatina bionda.. certo però..devo sdebitarmi in qualche modo..oh, ma è ferito sulla mano destra..sono arrivata” pensò Ashley mentre con la mano faceva cenno di fermarsi.
Harry accostò e la aiutò a scendere con estrema delicatezza.

Ecco, lo aveva detto, aveva seguito l'impulso, e si sentiva una cogliona poiché non stava ricevendo nessuna risposta, solo uno sguardo fisso sui suoi occhi che la ipnotizzava in un modo talmente profondo che le sembrava di andare a fuoco dentro.

rispose sorridendo lui.
Ashley aprì la porta e si diresse in bagno per prendere l'occorrente, fece sedere Harry in salotto e iniziò a bendare quella morbida ed enorme mano in modo veloce ed ordinato.

La ragazza sgranò gli occhi quasi preoccupata.
“ oh no! Vedrà il mio oribile corpo, e, ma ch razza di richiesta è?”

Il riccio le chiuse la bocca con la mano e le fece cenno di girarsi mentre con la sua solita aria di superiorità sorrideva divertito.
Ashley si girò, ed alzò la felpa cercando non scoprire la pancia, ma Harry, goffamente spostò la maglia su fino a scorgere l'enorme livido sulla schiena.

Le prese un tuffo al cuore pensando alla madre e con molta fretta si abbassò la felpa e accompagnando il ragazzo, ancora sconcertato da ciò che aveva visto, alla porta farfugliò qualcosa:
< Sono scivolata sul vialetto, comunque mamma arriverà a momenti e se ti trova qui mi scrocia..Non nel vero senso della parola eh, lei non mi sfiora, cioè non è colpa sua se lo fa, ma in fin dei conti non lo fa, quindi...Okay, senti, ti ringrazio davvero tanto per tutto..e.. beh..io..>
Arrossì abbassando la testa che le sembrava stesse per esplodere

rispose frettolosamente lui mentre si avviava verso la macchina
rispose Ashley chiudendo la porta.
Andò in camera e si cambiò frettolosamente per poi infilarsi sotto le coperte.
“ ' ci vediamo a scuola dopodomani se sarà' MI HA LIQUIDATA COSì, ecco, la perfetta prova di quanto gli interessi se vivo o muoio, cancellatelo dalla testa bella, è solo un coglione e tu sei solo.. beh tu. Dio mio, si è liberata di me con un saluto, come se non fosse accaduto nulla..sono una stupida. Cretina. AAH meglio che dormo” pensava la ragazza mentre piano piano le palpebra calavano fino a serrarsi.
Ashley si abbandonò ad un sonno profondo come se fosse l'unica cosa che le rimaneva di fare, non avrebbe riferito parola dell'accaduto con la madre, e molto probabilmente lui e Harry avrebbero continuato a non parlarsi come se fossero sempre stati due estranei.


*
Spazio Ashley

Eccomi nuovamente con voi.. beh ottavo capitolo... ho impiegato una vita per scriverlo, ma eccolo! Spero vi piaccia, non è nulla di che.. commentate, mettete mi piace e condividete!. Bye. <3
Love, Ashley.
  
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