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Autore: Sawako_RagDOLL    12/02/2013    6 recensioni
[Raccolta di Song-fic]
[Zutara]
4 momenti significativi.
4 piccole deviazioni.
Ma anche una piccola deviazione può avere il potere di creare qualcosa di grande.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Aang, Katara, Zuko
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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B I T T E R    W O R D S


 

I don't know if I'll ever tell you this story
I don't even know whether we'll have the chance
I don't know if you'll ever see me shaking like this
I'm not sure I can open my door to more…

Bitter words, full of rage, and clever ways
To find the key to my weakest side

I just can't see where the truth lies
I remember seeing in your eyes…
But then, oh then, such bitter words
When you knew I wasn't hiding
You… you hit my soul, you couldn't make it any deeper inside
You just hit my soul and I cried, I cried over

Bitter words, full of rage, and clever ways
To find the key to my weakest side

Now only one word is left for me to say: why?


* * *

Come potevano stare lì a scherzare con lui così facilmente? Come ci riuscivano?
Soprattutto Aang, lui avrebbe dovuto essere il primo a provare risentimento dopo quello che Zuko gli aveva fatto in passato. Ma in fondo, Aang restava Aang.

Non ci riusciva. Katara non riusciva a fingere che andasse tutto bene, che non fosse mai successo nulla, non poteva sorridere e basta. Il dominatore del fuoco si era unito a loro già da parecchi giorni, da quando c'era stata l'eclissi. Dovevano ringraziare lui se erano riusciti ad andare via dall'isola incolumi. Era a tutti gli effetti parte del loro gruppo.

 

Avrebbe dovuto esserci abituata ormai, farsene una ragione e accettare questa nuova situazione.

E invece niente.


Non poteva fingere perché non poteva ammettere che Zuko l'avesse ferita così in profondità durante il loro ultimo incontro da non essere ancora guarita.

Erano state parole amare, forti, che facevano male e lasciavano segni.
Segni ancora troppo freschi. Bastava la vicinanza, una parola, uno sguardo, e i ricordi riaffioravano impietosi.

 

Più passavano i minuti meno la dominatrice dell'acqua si sentiva a suo agio in quello che era il suo stesso gruppo. Partecipava passivamente alla conversazione, limitandosi a guardare, il malumore che non sembrava intenzionato ad abbandonarla ormai da giorni. Da quando lui era arrivato in mezzo a loro, non riusciva a rilassarsi, era bloccata dietro una porta che lei stessa aveva chiuso. Intanto ascoltava.
-Se vuoi davvero tornare ai vecchi tempi Aang potrei, uh... inseguirti e cercare di catturarti-

 

-No grazie, se possibile rifiuterei-

 

La battuta del dominatore del fuoco venne accolta dalle risate di tutti gli altri, cosa che non fece che accrescere il disagio che la ragazza provava.


-Sì sì, molto carino e bla bla, che ne dite ora di un brindisi?-

 

-E a cosa vorresti brindare esattamente Sokka?-

 

-Mmh... ai miei piani genial-OUCH! Toph, mi hai fatto male sul serio!-

-Io proporrei un brindisi al Principe Zuko, che con un colpo di coda è arrivato all'ultimo il giorno dell'eclissi a salvare la situazione!!-

 

Poi ci fu il brindisi.
Brindavano per lui.

-Ragazzi grazie, non credo di meritarmelo!-

 

Fu in quella che decise di averne abbastanza.

 

-No, infatti.-

La stavano guardando tutti ora.
Non capite. Non potete capire.

-Me ne vado.-

Non aspettò che qualcuno cercasse di fermarla e sperò vivamente che nessuno si sovrapponesse tra lei e la sua via di fuga. Se ne andò lasciandosi dietro il silenzio.

Aveva bisogno di calmarsi, di raccogliere i pezzi, di... non sapeva nemmeno lei di cosa avesse bisogno. Forse semplicemente di allontanarsi da lui.


La solitudine non migliorò le cose. Lontano dal focolare era buio e freddo, e Katara scoprì ben presto che la sensazione che le opprimeva il petto non era affatto sparita.
Prese qualche respiro profondo, in attesa.

 

Toc-toc.
 

Lo sentì più che vederlo. L'aveva seguita alla fine.
Se lo aspettava, ma constatarlo e realizzare che avrebbe dovuto affrontarlo in quello stato era tutta un'altra faccenda. Era sempre così con lui. Tutto diventava caos.

 

-Non stavate facendo un brindisi? Dovresti essere con gli altri visto che ora siete tutti così amici.-

 

-Non tornerò fino a che non mi dirai cosa c'è che non va.-

 

Perché?

 

La voce profonda di lui irruppe nei suoi pensieri. Katara si aspettava rabbia, invece trovò dispiacere e frustrazione.

 

-Tutti sembrano avermi perdonato, perché tu sei ancora così ostile nei miei confronti?-

 

Pensavo avessi detto di essere cambiato!!”
“Infatti lo sono”.

Acqua contro fuoco.
Nemico, amico, qual era la realtà?

 

Le sentì risalire dentro di sé come il getto di un geyser, bollenti, rabbiose, incontrollabili.
Parole amare, piene di rabbia.
Le sue.

-Tutti quanti ORA si fidano di te?!? Anche io mi sono fidata di te molto prima di tutti gli altri, a Ba Sing Se, non ricordi?? E tu mi hai voltato le spalle e mi hai tradita! Ci hai traditi tutti!!-

 

Eccola la verità.
Quelle parole amare erano sempre state le sue. Parole che non facevano che far emergere la sua parte più debole. Più urlava, più le parole rivelavano ciò che non voleva ammettere,che non doveva ammettere.

E una volta pronunciate la possedevano interamente.
Non c'era ritorno, non c'era più freno.

Poteva solo lasciarle scorrere via, fino a consumarla.

 

-Lo so, sono stato un idiota ma sono qui per rimediare a quello che ho fatto! Ci sto provando! Cosa posso fare per farmi perdonare?-

 

-Sembra che gli altri ti abbiano già perdonato, quindi niente no? Sei ritornato, hai salvato la giornata aiutandoci a fuggire quando abbiam capito troppo tardi che Ozai non era dove avrebbe dovuto essere. Poi evviva evviva, ci hai difesi dall'uomo combustione che avevi assoldato. Che altro dovresti fare!-
 

Già. Che altro?

 

Un sospiro.
-Fammi riformulare. Cosa posso fare per farmi perdonare da te? -

 

Non avrebbe dovuto essere così accomodante con lei, perché voleva farsi perdonare a tutti i costi?

Perché sembrava così maledettamente sincero? Perché il fatto che lui cercasse così tanto il suo perdono, la sua approvazione, la faceva sentire felice e amareggiata allo stesso tempo?

 

-Vuoi davvero saperlo? Te lo dico io cosa puoi fare-

 

Fermati. Non continuare.

 

-Forse potresti restituire Ba Sing Se al Re della Terra!-

 

Bruciavano. Ormai era tardi.

 

-Oppure, già, potresti restituirmi mia madre!!-
 

Il silenzio che calò subito dopo pesava sulla sua anima con un macigno.
Nel momento stesso in cui le pronunciava, la ragazza si rese conto di quanto fossero sbagliate, ingiuste, di quanto fossero orribili.

Proprio a lui, che più di tutti capiva cosa voleva dire crescere senza l'affetto di una madre.
La persona che l'aveva colpita più in profondità di tutte.

 

Ecco perché aveva così tanta voglia di piangere.

 

Lo superò perché non sopportava di vedere il suo sguardo dopo il colpo che gli aveva inferto.
Lo superò perché quelle maledette lacrime premevano ai lati dei suoi occhi e non sapeva se sarebbe riuscita a dominarle questa volta.
Lo superò, perché non era mai stata pronta ad aprire quella porta.

 

Ma non poté impedire al vento di trasportare quelle due parole fino a lei.

-Se potessi.-

 

Quella notte, una ragazza andò a coricarsi nella sua tenda, domandandosi nel silenzio della notte come era arrivata ad essere influenzata tanto dalle parole di lui, dai suoi gesti... sarebbe stato così sbagliato, cedere?

 

Sempre quella notte, un ragazzo rimase a vegliare su quella stessa ragazza, per cui – realizzò in quegli interminabili momenti passati ad aspettarla- avrebbe fatto di tutto.
 

* * *
 

Eccomi con il secondo capitolo di questa ff.
Scusate la lentezza nell'aggiornare, ma sto ponderando bene ogni singolo capitolo in modo che questa "what if" risulti il più credibile possibile ><
Voi potreste dirmi "è una what if, potresti cambiare quello che vuoi!", e in effetti sì, potrei. Potrei benissimo farlo. Ma ci sono alcune cose che non si possono non tenere in considerazione U___U

Ho scelto un'altra canzone di Elisa.
Ora che stiamo andando avanti, posso rivelarvi di aver deciso di scegliere solo canzoni di questa autrice, e prima di cercare approfonditamente i testi non credevo che TANTI si potessero adattare a Zuko e Katara. °___°

E ora, spiegazioni time!!

Sì avete capito bene, Zuko è riuscito a raggiungere la Gaang il giorno dell'eclissi, purtroppo più tardi di quanto lui stesso avrebbe voluto, ma è intervenuto ed è riuscito ad aiutarli, cosa che gli ha fatto guadagnare la possibilità di poter andare via con loro.
Perchè non li ha raggiunti prima?
Quando Zuko lascia Ember Island non ha ancora bene idea dove Aang e gli altri possano essere andati.
Deve tener conto che Azula potrebbe decidere di seguirlo, dal momento che Zuko sa Ozai è a conoscenza del piano di invasione durante l'eclissi.
E soprattutto, Aang e gli altri si sono spostati in quel periodo.

La scena qui sopra poi, immagino l'avrete riconosciuta vero?
Ho voluto tenerla, ma, le cose si sono modificate leggermente. La risoluzione di Zuko è maggiore nel farsi perdonare da lei. Mentre Katara, beh, lei è più confusa di quanto non fosse stata nel cartone. Più turbata. HA VISTO Zuko aiutarli durante l'eclissi. Rivoltarsi contro la sua patria PER LORO.

E allora perchè, perchè è così arrabbiata con lui?

So che finora magari sono pochi cambiamenti, o vi aspettavate di più, ma spero continuerete a seguire e ad apprezzare questa storia e il modo in cui la sto gestendo (><)

Vorrei ringraziare INFINITAMENTE le persone che hanno recensito questa mia ff, xHoranismine, Little Redbird e BellaLuna.
Mi avete dato la carica.
E la mia amica Cry, che da giorni sopporta i deliri della sottoscritta sulle possibili variabili.

Alla prossima.

Sawako.

  
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