Crossover
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Autore: miciuzumachi    12/02/2013    1 recensioni
In una cittadina vicino a Buenos Aires, le persone sono obbligate a rimanere in una situazione di eterna giovinezza da circa 200 anni e non possono ne morire (in qualsiasi modo immaginabile) ne procreare. Solo una ragazza può farlo, una ragazza dai capelli ricci color del fuoco e gli occhi verdi come le foglie d'arancio. Lei, unica speranza della città, riuscirà ad estinguere la maledizione e a riportare la tranquillità nei cuori delle persone, potendogli finalmente permettere anche solo di morire?
(Se vi sono errori grammaticali, per favore, fatemelo sapere tramite commento! Io non mi offenderò! XD)
(Crossover molto blando con Bleach e Yu-Gi-Oh!)
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: AU, Cross-over, Lime | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate
Capitoli:
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The Flame Dancer

Bentornati in un nuovo capitolo del mio parziale Crossover. I fatti si svolgono in un mondo, quello di Yu-Gi oh!, ma sono fatti totalmente distinti, così come la stra-maggioranza dei personaggi: infatti solo tre di essi sono di altri manga. Uno verrà svelato presto, gli altri due tra qualche capitolo. Spero che anche questo capitolo piaccia come il precedente. Un particolare ringraziamento va ad Angy Valentine, che mi ha segnalato errori di cui non mi ero accorta e che mi ha suggerito di fare cose che, per quanto semplici, mi hanno aiutata tanto! XD Grazie ancora, Angy Valentine! ^^

Bacioni Miciuzumachi.

Capitolo 2 – Because I’m Just Lose it And You Just Lose It Without me BD

Mentre tornava a casa, Kah vide una luce accecante che si schiantava al suolo a circa 15 kilometri di distanza dal punto in cui si trovava con la moto. Anche se non lo aveva detto a nessuno, lei credeva fermamente nel potere delle stelle cadenti, tanto che appena ne vedeva una esprimeva subito un desiderio. Quindi decise di esprimere l’ennesima “magica richiesta”, ovviamente fermandosi.

-Bella stella cadente, che avveri i desideri… mandami per posta prioritaria un bel figo da spupazzare! XD- disse, ridendo, la giovane. Ovviamente lei sapeva che era difficile che il suo desiderio si avverasse, ma tutti speriamo che succeda, no? “Nel mondo c’è chi vuole vincere al lotto, no? Bene. Io voglio un fidanzato!” pensava e ripensava la bella rossa. Mai avrebbe immaginato che quello fosse il giorno fortunato.  Si rimise in sella alla sua moto e ripartì. Proprio in quel momento ricevette una telefonata dalla sua tutrice e ovviamente si rifermò, incuriosita, per rispondere e capirci qualcosa. Era raro che Balia la chiamasse più di tre volte al giorno: in genere lo faceva alle 11:00 (appena dopo la lezione del mattino), alle 14:00 (dopo pranzo) e alle 18:00 (orario di uscita dalla palestra di danza).

-Pronto? Chi alla all’altro capo del telefono? XD- chiese, pimpante e sorridente, nonostante sapesse chi fosse. Già immaginava che le chiedeva cosa volesse mangiare per cena: spaghetti con sugo e salsa piccante o hamburger con formaggio e salsa piccantissima? Così non fu, purtroppo… le diede una bruttissima notizia.

>Ehm, signorina? Ha presente quelle belle rose arancio, che sfumavano verso il rosa, e che le piacevano tanto? Bene… sono morte!< Kah si schiaffò una mano in faccia, mentre i suoi pensieri in materia di cibo sparivano… anche perché conosceva bene lo scarso pollice verde della sua tutrice.

-Come, scusa? HAI FATTO MORIRE ANCHE QUELLE? Sei una bimba cattiva, Balia!- disse, piagnucolando. Quelle rose le sarebbero mancate tantissimo, le amava proprio, tanto che erano profumate. Aveva anche intenzione di far loro un funerale, con tanto di incenso, e di commemorarle a vita, una volta l’anno.

>Si, ma… non è colpa mia! Anche il baobab è andato!< la rossa iniziava a pensare che non avesse il coraggio di dirle qualcosa. Poi iniziò la tristezza per il baobab, quello che aveva piantato al centro del giardino suo padre su sua richiesta.

-Noooo! Il mio baobab!- stava soffrendo per quelle piante. Povere piante. Per questo la giovane iniziò ad urlare su come l’avrebbe menata e torturata per vendicare quei poveri fiori. –Erano delle piante che dovevi accudire con amore, mentre io frequentavo i corsi! Come hai fatto a farli morire, eh?- chiese alla fine, esasperata.

>Beh, vede… qualcosa è caduto nel nostro giardino! Un qualcosa che assomiglia ad un essere umano!< disse Balia, >Quindi non è colpa mia, è colpa del presunto tizio che è caduto qui dal cielo!< concluse poi. Ora… questa era proprio la faccia che stava facendo in quel momento Kah:ààààò__ò. Un tizio? Caduto nel giardino? Dal cielo? UN TIZIO CADUTO DAL CIELO NEL SUO GIARDINO? LA POSTA PRIORITARIA ERA GIA’ ARRIVATA?

-Come sarebbe a dire che un uomo è appena caduto dal cielo? Balia, non è uno scherzo convincente!-  domandò, perplessa, ma allo stesso tempo molto speranzosa di trovare suddetto uomo li, disteso a terra.

>Non è uno scherzo! E si, è caduto dal cielo! Ed ancora… accidenti, se è bello!< rispose la donna, con molta perplessità nella voce. La rossa stava saltando di gioia, la posta era arrivata con straordinaria precisione e soprattutto con una puntualità unica! Per di più era figo come l’aveva richiesto!

>Signorina, è ancora al telefono?< Kah si bloccò improvvisamente, cercando di darsi un contegno. Balìa, però, sapeva che stava saltando di gioia… la conosceva troppo bene, l’aveva praticamente cresciuta!

- Si, Balìa! ^^ ‘ Senti, non fare niente, ok? Sto arrivando!- quindi chiuse il telefono per tornare in pista, agitata ed emozionata, e arrivare in pochi minuti a casa. Ciò che vide la scosse non poco… nel cratere c’era un giovane uomo, bello, alto e muscoloso (il tipo di uomo verace che cercava lei, insomma! U.u Come darle torto?! Nd Me).

–Non ci credo! Mi è davvero caduto un uomo dal cielo! O_O- affermò tra se e se, sbalordita. Ed era anche un gran bel figo! Certo, era particolarmente colorato, con quei capelli azzurri e il trucco sotto gli occhi dello stesso colore, ma era davvero molto figo. –NON POTEVO SPERARE DI MEGLIO! IL CIELO MI VUOL BENE, MI MANDA I BONAZZI PER POSTA PRIORITARIA DALLE STELLE! XD Guarda che bicipiti, complimenti davvero tessoro! XP- urlò di gioia la poveretta, che a quanto pare di delusioni in amore ne aveva avute fin troppe! Poi notò una cosa stranissima, un buco in pancia.

–NOOOOOOOOOOOOO! Me lo hanno già ucciso, ammazzato e stecchito! Beh, quando mai i fighi cadono dal cielo, dopo tutto? Solo quando sono morti! Buahahahahahahahahahah!- Disse piangendo. Iniziò a battere i pugni a terra per la disperazione, come una bambina viziata, per poi rotolarsi a terra un paio di volte.

Balìa, però, le poggio una mano sulla spalla e affermò convinta –Signorina… è vivo! Respira!- e Kah, tirando su con il naso, si girò verso di lei, sperando che fosse vero, che prima o poi avrebbe aperto gli occhi, sorprendendola con l’effettivo colore di essi, e che le avrebbe fatto sentire la sua voce. Chissà com’era, la sua voce? Forse era roca e profonda, o magari alta ed un po’ squillante. Nonostante questi pensieri, la sua espressione  non era cambiata.

–Davvero, Balìa? È vivo?- la donna la guardò apprensiva, cercando di darle speranza, ma la faccia della giovane non era propriamente da pianto disperato ed era troppo divertente per poter restare seri. La sua tutrice scoppiò quindi a ridere.

-Ma Balìa, perché ridi adesso?- chiese alquanto stranita, ma ancora con le lacrime, alla sua tutrice. La guardava come se la donna più grande fosse pazza ed appena uscita da un istituto di sanità mentale.

-Ha una smorfia impagabile, signorina! Ahahahahahahah!- Kah sbuffò, gonfiò le guance e si voltò, offesa. “Ecco! Ora mi prende in giro!” pensò la poveretta. Non bastava avere un uomo con un buco in pancia, ci voleva anche la mentore in preda ad una crisi isterica.

- Mi scusi.- disse ridacchiando la donna, per poi aggiungere –Parlando d’altro… non penso sia umano!-. Kah, riprendendosi dallo shock, dovette concordare annuendo. -Si ricorda dei mostri di cui parlava suo padre?- la ragazza annuì di nuovo.

-Gli hollows? Si, me ne ricordo! Beh, lui ha la maschera…- disse girando il volto dell’uomo -…e anche il buco, ma in lui non vedo niente di mostruoso! Cioè… guardalo! Nonostante tutto ha due occhi, due orecchie, un naso, una bocca… ed anche se non avesse tutto questo, lo vedrei comunque come un uomo!- disse convinta, facendo sorridere teneramente la sua tata.

-Sa, signorina… lei è sempre così buona!- la giovane sorrise raggiante, sentendosi gratificata da quelle parole –Ma se non offriamo un letto comodo a questo giovane e verace uomo, come pensa che possa reagire, sentendosi tutto indolenzito e svegliandosi per terra, vicino ad una perdita d’acqua, per di più?- fece presente, alla fine. Inutile dire che Kah aveva la stessa faccia di Homer quando gli chiedono quanto fa due più due.

-Me ne ero dimenticata, eheheheheh!- ridacchiò imbarazzata. Senza problemi apparenti, si passò il braccio sinistro del bello addormentato nella fossa dietro al collo, trascinandolo in casa più come un sacco che come un persona. Lo portò nella camera degli ospiti, dove preparò le coperte, stranamente in tinta con l’ospite, con cura non eccessiva. Mise quindi il cuscino e ve lo adagiò dentro, per poi rimboccargli le coperte. –Ecco! Ora dormirà beato e domani mi dirà come si chiama! XD- cinguettò, spensierata. Accese l’abatjour, chiuse le luci della stanza ed infine la porta, facendo il più possibile silenzio.

-Ma come siete premurosa, signorina!- le prese un po’ in giro Balìa, notando l’insolita premura. La rossa si limitò a fare spallucce, e a tenere le braccia dietro la schiena. Kah sorrise con molta dolcezza e simpatia, facendo accorgere Balìa di quanto fosse realmente cresciuta.

“Signorina… è cresciuta meravigliosamente!” disse dentro di se, ammirando la sua piccola protetta, ormai non più piccola, mentre scendeva le scale, coi capelli lunghissimi che si muovevano a tempo del suo passo.

Erano passati circa tre giorni da quando il giovane che era caduto nel giardino, uccidendo le sue rose ed il suo baobab. Lei, che in quel periodo non aveva lezioni per una strana serie di influenze, stava ripiantando suddette piante (aveva ordinato un baobab bello grande! XD Nd Me) ed aiutava ogni tanto gli addetti ad aggiustare le tubature.

-Strano che un meteorite delle dimensioni di una palla da calcio abbia fatto una buca così piccola!- urlò in direzione della padrona di casa uno degli addetti. Lei rise, quasi incantando i suoi interlocutori, e gli lanciò un bacio con la mano. Inutile dire che ormai quello si comportava come un disco rotto.

-Fa attenzione, scemo! Stavi cadendo nella buca!- gridò di rimando il suo collega, per evitare un incidente e soprattutto un morto sulle spalle. Poi si ricordò che non potevano morire e si schiaffò quindi una mano in faccia.

Nel frattempo, Kah era rientrata in casa ed attendeva di potersi fare finalmente una doccia in casa, piuttosto che chiedere alla sua migliore amica di poterla fare a casa sua. A Kah non piaceva fare i suoi comodi nella casa degli altri, salvo in casi estremi. Non che non si fidasse… semplicemente era un tipo rispettoso degli spazi altrui. Si ridestò improvvisamente dai suoi pensieri quando notò che qualcuno non solo dormiva, ma russava pure sonoramente, così sonoramente che sembrava un terremoto.

–Dannato Jack… si mette sempre a dormire sul tetto, iniziando anche a russare! Stupido uomo, ora vado a dirgliene quattro!- disse, inviperita, iniziando a camminare a passo di marcia. Per andare sul tetto passò proprio davanti alla camera degli ospiti… rendendosi conto che era l’hollow a russare come un marinaio che dormiva scomodo.

Ora… lei aveva una pazienza davvero ammirevole (Se, certo! Come no! -.- Nd Me), ma una delle poche cose che non sopportava era il russare! Cielo, come non sopportava la gente che russava. Fu per questo che aprì la porta di scatto, facendola anche urtare contro la parete con un rumore assordante ed assurdo! Per tutta risposta, l’azzurro non si mosse neanche. Anzi, di tutta risposta, si girò di spalle e si gratto i glutei con davvero tanta calma.

Già esasperata, Kah allora urlò con tutta la voce da cantante nata che aveva, allenata in anni ed anni di esperienza –SVEGLIAAAAAAAAAAA!-. Il povero uomo bucato addirittura saltò da sopra il letto e si aggrappò come un gatto impaurito al soffitto con le unghie (riflesso incondizionato! XD Nd Me). Si guardarono, si scrutarono, lui scese atterrando pesantemente sul povero letto che gridava aiuto e continuarono a scrutarsi. Poi lei parlò. E cominciò il putiferio!

-Tu… io ti ospito e tu che fai? INIZI A RUSSARE BELLAMENTE COME SE LA CASA FOSSE TUA? MA SEI SCEMO?- gli inveì contro, senza rendersi conto che tutti potevano sentirla. L’uomo si sedette ad indiano sul letto, continuando a fissarla un po’ sconcertato, pensando “Ma chi diavolo è questa pazza che continua ad urlarmi contro?” e cercando di trovare una risposta guardandosi in giro. Alla fine si stancò di guardarsi intorno e delle cretinate che in quel momento stavano uscendo dalla bocca della rossa, quindi, alquanto spazientito, preferì urlare anche lui!

-MA CHI CAZZO TI CREDI DI ESSERE, EH? SI SVEGLIA COSI’ UN’OSPITE, DA QUESTE PARTI? BRAVA, DAVVERO OSPITALE, LURIDA STRONZA!- urlò il giovane. Lei si scandalizzò e si decise a stare zitta. Quando lui pensava di poter finalmente avere un po’ di pace, non fu così: lei prese il cuscino e cercò di soffocarlo. –Ohi, e smettila! Mi vuoi uccidere, per caso?- chiese lui. La giovane annuì e si rimise in posizione pronta per il tentato omicidio. Poi si fermò e si ricordò che non sapeva nemmeno il suo nome.

-Si può sapere almeno come ti chiami?- chiese, cercando di non perdere la calma e di dargli un attimo di tregua. L’azzurro scese dal letto alzandosi in piedi, facendo realizzare alla ragazza quanto fosse realmente alto. Fece scrocchiare un attimo le ossa stranamente indolenzite, mentre si preparava a presentarsi. Fece per dire qualcosa, poi si bloccò. Ed aveva anche uno sguardo incredulo e alquanto confuso.

-Beh, sto aspettando?- incalzò impaziente Kah, ma lui la guardò come a dire <>. Lei alzò un sopracciglio, non poteva crederci… dopo averle urlato contro, si faceva prendere dalla timidezza? Non gli sembrava per niente il tipo!

-Non me lo ricordo!- la sparò così a brucia pelo, senza farci caso e con una sicurezza degna di una faccia da bronzo, che la nostra cara amica cadde per terra malamente dallo stupore. Si rialzò quasi subito, schiaffandosi una mano in faccia. E sorrideva pure, il suo ospite!

“Non ci posso credere… ho uno svampito in casa!” disse dentro di se lei, interloquendo poi con un –Quanti anni hai, almeno questo lo ricordi?-. <> annuì, fiero. –Beh, allora dimmi quanti anni hai!- appropinquò la rossa.

-Ho 310 anni, decina più decina meno!- disse sornione. Per la seconda volta Kah cadde all’indietro per terra. “Si riesce anche a mantenere più giovane di tutti i vecchiacci della città! Pazzesco!” pensò sbigottita, mentre si rialzava tenendosi allo stipite della porta.

-Ed ora posso sapere il tuo, di nome, gnocca?- chiese il bel smemorato. Si guardarono per un lungo minuto negli occhi, come se non sapessero cosa fare, poi Kah si ricordò di non avergli detto il suo nome. “Che vergogna!” pensò scandalizzata la nostra ballerina.

-Mi chiamo Kah… Hitodama Kah! E non chiamarmi mai più gnocca, mi da fastidio!- rispose, leggermente imbarazzata, girandosi di spalle per non far vedere il rossore sulle guance… era rimasta affascinata da quegli occhi così azzurri e freddi!

-Piacere! Senti, bambola… avevo una spada con me, una katana! Sai dov’è?- la voce roca dell’ospite senza nome gli trapanò le orecchie. Sembrava che avesse un rospo in gola. Si girò infastidita dall’appellativo, per poi indicare la poltrona, con i nervi a fior di pelle. Lui si girò in direzione della poltrona e mormorò un qualcosa di indefinito simile ad un ringraziamento.

-Posso sapere da dove vieni?- chiese nuovamente la ragazza, cercando di attirare la sua attenzione. Lui fece finta di non sentire... già gli piaceva farla incavolare. La rossa quindi gli tirò un cassetto appena sfilato dal comodino e svuotato. Si, avete capito bene: Kah, quando si arrabbiava, tirava mobilio addosso alle persone.

Preso alla sprovvista, il povero “Arrancat” gridò dal dolore, poiché era stato colpito prima dallo spigolo e poi dal resto del cassetto, che sembrava obbedire ciecamente a quella pazza sclerata che si ritrovava davanti. –MA SEI IDIOTA O COSA? PERCHÈ MI HAI TIRATO IN TESTA UN CASSETTO?- sbottò l’uomo, guardandola come una pazza appena uscita dal manicomio.

-Ti ho fatto una domanda, neh! RISPONDI, UOMO METEORA, O TI METEORO NELL’OCEANO!- la scarsa pazienza della protagonista uscì fuori come la lava da un vulcano. Grimmjow la squadrò dalla testa ai piedi, stando muto come un pesce (o forse dovremmo dire come un gatto con in bocca un pesce? O.o Nd Me). Ma non era certo il tipo da farsi comandare come un cuccioletto bastonato.

-Mettiamola così: NON RICORDO UN CAZZO, A PARTE L’ETÀ. SEI CONTENTA, ADESSO?- l’affermazione dell’azzurro fece strabuzzare gli occhi a Kah. Lei sapeva che non tutti avessero una casa in cui tornare. Ma essere addirittura senza alcun ricordo le sembrava la punizione peggiore del mondo.

-Come sarebbe a dire?- disse, sconsolata. –Quindi ora devo fare i conti con un idiota che russa come un trombone deformato, che grida come un gatto litigioso  e che ha la memoria di un pesce rosso?- (i pesci rossi hanno una memoria di pochi secondi. U.u Nd Me).

L’arrancar si incavolò alquanto, affermando di rimando –Ehi, a chi hai detto di avere una memoria da pesce rosso, razza di squillo, eh?-. Lei si scandalizzò, lo guardò in cagnesco e gli prese la spada. –Sei scema? È troppo pesante per te!- rise l’uomo. Ma la rossa non lo ascoltò. Sguainò quella spada tenendola perfettamente in mano, senza nemmeno avvertire il peso reale della stessa.

-Cosa vuoi che ti tagli, per prima cosa? La testa o… I TESTICOLI!- disse, iniziando a maneggiare la spada come a volergli tagliare per davvero qualcosa. L’azzurro si rese conto della cazzata, ma riuscì a bloccarla prima che potesse tagliargli qualcosa per davvero. Ormai disarmata, la ragazza non aveva scelta… gli diede un calcio dritto nei gioielli di famiglia, quando lui meno se lo aspettava, che quindi si accasciò per terra dolorante. –Bene, guarda chi striscia ai miei piedi! Chiedimi scusa, gatto! Altrimenti ti prendo di nuovo a calci nelle balls, fino a quando non ti uscirà sangue dall’uretra!- sussurrò con aria omicida Kah.

Grimmjow pensò “Se mai recupererò la memoria, sono certo che questo resterà il ricordo peggiore della mia esistenza!”. Infatti non aveva mai visto sguardi di quel genere! Non era intimorito, ne aveva paura, ma era alquanto esterrefatto dal coraggio della ragazza. Di una cosa era sicuro: nessuno prima di allora si era permesso di parlargli in quel modo, perché gli faceva paura, lui, alle persone. Eppure quella se ne stava in posa di pseudo vittoria davanti a lui come se fosse una persona normale!

-COL CAZZO CHE DICO SCUSA AD UNA COME TE! OUCH…- appropinquò l’uomo, per poi ricevere il secondo cassetto addosso, questa volta arrivato di fondo e dritto in faccia! –Possibile che i cassetti sembrino obbedirti? COMUNQUE, SMETTILA DI MANDARMI OGGETTI ADDOSSO!- ma la giovane sembrava non dargli retta e cominciò a lanciargli piatti in faccia. –TEME, SMETTILA DI LANCIARMI OGGETTI IN FACCIA!- gridò ancora il povero malcapitato.

-Non sento le paroline magicheeeeeeee!- sussurrò la rossa, con aria dispettosa. Fu allora che l’arrancar rabbrividì! “Ma questa… è sana di mente o ha la voglia di sezionarmi vivo?”. Non sapendo più che fare, per tutti quegli oggetti che attentavano alla sua vita, pensò bene di proteggersi, sforzandosi a pronunciare quella parola.

-S… S… Scu…sa!- bofonchiò, rosso in viso dalla vergogna. Si sentiva preso in giro. La ragazza schioccò le dita, i pezzi di piatti si rinsaldarono in men che non si dica, i cassetti si aggiustarono… il tutto avvenne con un gioco di colori tra il rosso e l’arancio. –Ma… come diavolo hai fatto?- chiese, stupito da quelle capacità.

-Ho il potere del fuoco. Il fuoco può riforgiare gli oggetti, riportandoli allo stato iniziale o addirittura modificandoli e dandogli nuova forma.- spiegò la bella. La guardò di nuovo. Nonostante l’avesse già guardata, doveva riconoscere che guardarla una volta in più ogni volta gli piaceva. Il corpo prosperoso, i lunghissimi capelli rossi, pelle chiarissima e gli occhi color smeraldo erano un quadro che madre natura non aveva esitato a dipingere nei minimi dettagli.

-Sai, devo ammettere che sei un tipo tosto, da come ti comporti, pupa!- le disse, mentre Kah si girava per andare a prendere qualcosa in un armadio. Mentre lei frugava in cerca di probabili vestiti maschili, lui le guardò il fondo schiena, aggiungendo –E hai anche un bel culo!-. Lei si girò e gli tirò in faccia una scarpa.

Mentre ancora l’azzurro si lamentava del dolore al naso, la ballerina si appropinquò a dire –Guardare, ma non toccare… e nemmeno commentare!-. Poi, con passo deciso, si avvicinò al letto, dove posò i capi che gli aveva scelto. Camicia bianca, pantaloni blu oltremare, scarpe dello stesso colore, cinta nera e giacca bianca e blu. –Mio padre amava questi colori. È l’unico completo che si è salvato, visto che era in tintoria. Puoi metterlo tu, se vuoi!- disse con voce apparentemente tranquilla.

-Perché hai detto che è l’unico che si è salvato?- chiese. Lei sospirò pesantemente, cercando di non far capire niente al suo ospite, oltre che di dare troppe informazioni su di se. Grimmjow si accorse di ciò, ma sapeva che avrebbe risposto con poche parole.

-Mio padre e mia madre morirono in un incendio, tanti anni fa. Questa casa è stata ricostruita dagli abitanti della città circa due mesi dopo il fatto.- l’uomo annuì, e si girò verso la finestra. La giovane lo fermò appena in tempo.- Aspetta, se ti affacci ti vedranno di sicuro. Sarai anche uno spirito, ma qui tutti possono vedere gli spiriti! Capito?- disse, afferrandolo per un braccio. Dalle labbra mascoline uscì un suono scocciato: lui voleva prendere aria!

-Senti, bambola, voglio solo un po’ d’aria fresca, quindi apro la finestra, d’accordo?- detto fatto, l’aprì, ma nel giardino, già tutto risistemato, non c’era nessuno. – Non è che mi hai preso per il culo? In giardino non c’è nessuno!- asserì, cercando di farle intuire che si stava innervosendo. la padrona di casa quindi si affacciò, constatando l’assenza degli operai!

-Come hanno fatto a finire così presto? Ah, che stupida! Mi avevano avvertita che ci sarebbe voluto poco, oggi! Beh, allora fa pure! Prendi aria, micione!- a suddetto micione non piaceva quell’appellativo, e ringhiò di rimando.

-Non micione! Inventatelo, un nome, ma non chiamarmi micione! Chiaro?- ringhiò ancora. La ragazza ci pensò un po’ su, per poi schioccare le dita, soddisfatta. Poi ridacchiò, con aria divertita e felice. –Beh, allora? Come mi vuoi chiamare, scema?- domandò l’arrancar.

-Ti chiamerò come l’architetto preferito di mio padre: Grimmjow! Non è esattamente lo stesso… è che ho preferito dargli un suono più spagnoleggiante!- lui si stupì: aveva scelto un nome che gli piaceva moltissimo!

-Sempre meglio di micione!- asserì, divertito. Si, quella ragazza lo divertiva tanto. Non solo gli atteggiamenti, ma gli occhi, le movenze. Lo divertivano molto.

-Beh, vado a preparare la cena! Tra un’ora scendi giù, ok? A dopo!- si congedò, uscendo dalla stanza lasciando aperta la porta. Lui la seguì con lo sguardo, fino a quando non scomparì dietro la porta. Ridacchiò ancora quando la sentì parlare con un’altra donna, al piano inferiore. Si sdraiò sul letto, ripensando a quel nome che, doveva ammetterlo, gli piaceva davvero tanto.

ANGOLO DELLO SCLERO

Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto! XD Come vedete è molto lungo.

Kah: Mi piace! Cerco di ucciderlo in più di un’occasione! Così si trattano gli uomini! XD
Grimmjow: A me non piace appunto per questo. Mi fa sembrare uno smidollato! Io sono il tipo che ti ammazza a dovere con tanto di infilzo stile spiedino alla fine! DB
Me: Ricordati che qui non sei il vero te! Hai perso la memoria! U.u
Grimmjow: A me non piace comunque! DX
Me: ma stai zitto! D8
Grimmjow: Basta abbandono la parte! Metteteci qualcun altro! U.u
Kah: Siiiiiiiiiii! Magari quell’Ace di One Piece… è così figo! XD
Grimmjow: *si blocca*
Me: E’ morto! T^T
Kah: NOOOOOO! Che peccato! T.T
Grimmjow: *si rilassa*
Kah: che ne dici di quel bel tenebroso di Itachi Uchiha! BD
Grimmjow: *si ri-blocca*
Me: Sarebbe stata un’ottima idea… ma è morto pure lui!
Grimmjow: *si rilassa nuovamente*
Kah: Uffiiiiiiii! t.t CI SONO! Che ne dici di quel Kai di Beyblade? XD
Me: Troppo piccolo per te! u.u
Grimmjow: *si gira* va bene, ho capito! Rimango! DX
Me/Kah: BD

Scusate lo sclero improvviso! Ci riscriviamo presto! XD Segnalatemi eventuali errori grammaticali e commentateeeeeeeeeee! XD Baci a tutti da MICIUZUMACHIIIIIIIIIIIIIII! XD

   
 
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