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Autore: Lilla    07/08/2004    4 recensioni
Ginny,quel pomeriggio,è intenta a studiare in biblioteca.Si accorge che è tardi e che deve tornare in Sala Grande.Camminando nel corridoio,si trova davanti una porta.Aprendola entra in un sogno...ma è veramente un sogno? Tutti i personaggi sono di proprietà di J.K Rowling,di mio c'è solo qualcuno!
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Tom Riddle/Voldermort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chissà com’era finito nelle sue mani quel diario.Forse l’aveva comprato al Ghirigoro,ma non se ne ricordava minimamente.Non aveva ancora scritto nulla.Era un’elegante diario di stoffa marrone,molto simile al cuoio.Sul retro era inciso un nome.Tom Marvolo Riddle.
Aveva un odore di antico,le pagine erano ingiallite dal tempo,ma non vi era scritto nulla sopra.
Lo avrebbe portato a scuola,facendone il suo confidente segreto.
*****
Qualche settimana dopo,Ginny era intenta a finire il tema di Incantesimi per l’indomani.Si trovava in biblioteca,dove luce filtrava velata dalle pesanti tende di seta.Si sentiva lo scribacchiare di qualche punta di una piuma su pergamena.
Si respirava un’aria viziata e pesante.Ginny alzò lo sguardo e vide minuscoli pezzetti di polvere in controluce.Madama Prince le passò accanto,silenziosa e severa.Come al solito.
La ragazza guardò l’orologio.Le 18.30.
Aveva ancora una mezz’oretta per finire il tema e dopo sarebbe andata a cena.Non aveva molta fame quei giorni,ma decise lo stesso di andare.Il tema d’Incantesimi era abbastanza semplice,ma non riusciva a trovare una formula adatta agli incantesimi casalinghi.Era inutile chiederlo a Madama Prince,avrebbe solo disturbato la quiete sacra di quella biblioteca.Non arrivava altro rumore che lo sfoglìo delle pagine.Era un silenzio molto innaturale.Troppo innaturale.Decise di terminare il tema dopo la cena.
Raccolse con cura la piuma di fagiano,screziata di marrone,e la ripose cautamente nell’astuccio.Quella penna aveva molto significato per lei,gliel’aveva regalata il padre per l’inizio di scuola,con un bigliettino di buon augurio per l’anno scolastico.
Ripensò alla sera prima di partire per Hogwarts.Era emozionata ed eccitata nel cominciare una nuova vita,ma nello stesso tempo aveva un po’ timore di non essere all’altezza degli altri fratelli,di non trovarsi bene con i compagni di stanza,di non trovarsi e basta.
La madre l’aveva rassicurata con dolcezza,ripetendole che non c’era nulla di cui preoccuparsi e che sarebbe stata un’ottima studentessa.E poi il padre,con un sorriso le aveva dato quel piccolo pacchetto di carta colorata,con un bigliettino attaccato. “Alla mia bambina,ormai cresciuta.Con affetto,papà.”
Quasi le veniva da piangere,quella sera.
Un tonfo la riportò alla realtà.Le era caduto il libro d’Incantesimi sul tappeto,ma era un tonfo sordo e non se ne era accorto nessun’altro.
Lo raccolse rapidamente e lo infilò in cartella,insieme all’astuccio.
Andò a posare il libro che stava usando della biblioteca e salutò a bassa voce Madama Prince.
Uscì dalla biblioteca e scese grandi scalini di pietra.Svoltò a destra e continuò per un corridoio lungo.Molti quadri la osservarono in silenzio e lei si sentì in soggezione.
Alla fine del corridoio c’era una porta.Strano prima non c’era.
La aprì cautamente e si trovò davanti a uno spettacolo strano.Era arrivata,non sapeva come,in giardino,ma non era sera.Era mezzogiorno circa.Un caldo sole la inondò e lei scese i tre scalini che di solito separavano l’erba perfettamente curata dal castello.
Si guardò intorno spaesata,e poi guardò l’ora e rimase allibita le 12.00.Si era persa oltre 14 ore della giornata.Guardò indietro e si spaventò.Non c’era più nessuna porta.
In lontananza notò una costruzione con un grande cancello in ferro battuto.Si avvicinò di più e vide uno squallido cartello con su scritto “Orfanotrofio”.
Rabbrividì.
Percorse il perimetro dell’orfanotrofio e,arrivata sul retro,vide dei bambini che giocavano in uno squallido parco.Si sentì stringere il cuore,guardando quei bambini,che ridevano spensierati.
Il suo sguardo venne attratto da un ragazzo seduto in disparte,su una panchina,intento a leggere un libro.Rimase oltre l’alto recinto di ferro per un tempo indefinito,come ipnotizzata da quel ragazzo.
Un suono che le spaccò i timpani la fece sobbalzare.Era la campana che segnava il mezzogiorno e mezza.Una suora uscì fuori da una porta e disse: “Bambini,entrate,è ora di pranzo!”.
I bambini,la seguirono spensieratamente e ridendo felici.Il ragazzo non si mosse dalla panchina.
“Tommy entra è pronto!” disse la suora.
Il ragazzo la guardò con odio e Ginny sentì i capelli sulla nuca rizzarsi.
La suora ebbe la stessa reazione ed entrò nell’edificio.Il ragazzo si rimise a leggere con aria molto concentrata.Ginny lo osservò a lungo.Era così strano…così dannatamente magnetico.
Il ragazzo alzò lo sguardo e si accorse della presenza di Ginny.Chiuse il libro e si avvicinò al recinto.Furono l’uno di fronte all’altra e Ginny si sentì in lieve imbarazzo.
Era un ragazzo veramente bello,con degli agghiaccianti occhi grigio-blu,dei capelli mossi,corti,neri.
Lui guardò la ragazza con estremo interesse.Aveva dei lunghi capelli rossi,occhi verdi e un po’ di lentiggini.Il suo sguardo diceva tutto:era imbarazzata,confusa e interessata a lui.
“Entra” disse con una voce altrettanto agghiacciante.
La ragazza si guardò intorno confusa e notò una piccola porta malandata di ferro.Con una leggera pressione la aprì e si trovò dentro il giardino,insieme al ragazzo.
“Vieni,sediamoci qui.”disse lui.
E si sedettero sulla panchina dove prima leggeva il libro.
Cadde su di loro un silenzio un po’ imbarazzato.
“Da dove vieni?”le chiese lui,con una nota di curiosità nella voce.Era strano vedere sconosciuti aggirarsi intorno all’orfanotrofio.
“Hogwarts”disse lei d’impulso,e si mise una mano alla bocca.Non avrebbe dovuto dirlo.Era proprio una stupida.
“Scusa?”
“Emh…lascia stare…”
“Anch’io vado a Hogwarts.”
Ginny ci mise qualche secondo a capire l’affermazione di quella frase.Anche lui andava a Hogwarts.Impossibile.
“Come sei arrivata qui?”le chiese in modo gentile.
“Ho attraversato una porta,alla fine di un corridoio.”
“Devi essere molto spaventata”disse lui,avvicinandosi a lei.
“E’ solo che non so come tornare indietro.”
“Dovrai aspettare la fine dell’estate,come me”
“La fine dell’estate?Ma non siamo in Ottobre?”chiese lei,sconcertata.
“No,magari!E’ esattamente il 19 Agosto 1945”
Rimase in silenzio,sconvolta.
Una lieve brezza soffiò accanto a loro e si sentì un grillo in lontananza che cantava.
“Tutto bene?”le chiese lui dolcemente.
Gli occhi le si riempirono di lacrime e ne scese una lungo la guancia.
“No” rispose con un singhiozzo.Ricacciò a fatica indietro le lacrime,sforzandosi di non piangere davanti a lui.Non andava bene per niente.Come avrebbe fatto a tornare?Possibile che era il 1945?
“Parlami di te”le disse lui con una voce calda e confortante.
E Ginny parlò di sé come non aveva mai fatto con nessuno,le raccontò le sue paure,le sue speranze,i suoi sogni e la sua vita.Raccontò di quando i fratelli la prendevano in giro,di quando la mamma le diceva che non poteva comprarle un animale,perché costava troppo.Di quando suo padre litigava con la mamma per motivi economici.Di quanto si sentisse in una campana di vetro,essendo l’ultima dei Weasley.Di quando sua cugina di secondo grado,Mafalda,le diceva con aria superiore di avere l’ultima bambola,quella appena uscita.E,sempre Mafalda,combinava guai e lasciava che le colpe ricadessero su di lei.
Lui annuiva e ascoltava attentamente,pendendo dalle sue labbra.
Ad un tratto le mise un dito sulle labbra e lei spense il suono che usciva dalla sua bocca.Si stava vergognando,lui ormai sapeva quasi tutto di lei,e lei nulla di lui.
Rimasero così per pochi istanti,e Ginny si rese conto di provare qualcosa per quel bellissimo ragazzo misterioso e ascoltatore.
“Ginny…”sussurrò il ragazzo.Si avvicinò ancora di più a lei e la baciò.
Un bacio dolce,romantico e molto casto.
Durò pochi attimi,ma parvero un’eternità.
Il ragazzo si scostò da lei e le sorrise.Lei aprì gli occhi le gli sorrise a sua volta.
“Non mi hai ancora detto il tuo nome…”si rese conto lei.
L’atmosfera stava svanendo.
“Tom…Marvolo…Riddle”sussurrò lui.

Un raggio di luce molto forte la colpì in pieno viso e Ginny si svegliò.
Era solo un sogno?Si guardò intorno.Si trovava ancora in biblioteca.Guardò l’orologio: le 18.32. Com’era possibile?Erano passati solo due minuti da quando si era addormentata?Ma si era veramente addormentata?
Mise la piuma di fagiano nell’astuccio e andò a posare il libro.Le sembrava di aver già vissuto quel momento.Salutò a bassa voce Madama Prince e uscì dalla biblioteca.Scese gli scalini di pietra e svoltò a destra.Si trovò davanti a un lungo corridoio pieno di quadri.Lo percorse quasi correndo.Si trovò davanti alla stessa porta di prima.Il cuore le martellava nel petto.Se avesse aperto la porta si sarebbe trovata di nuovo davanti all’orfanotrofio e avrebbe incontrato di nuovo quel ragazzo.Posò la mano tremante sulla maniglia e con uno scatto deciso aprì la porta.
Delusione.
Si trovava di fronte alla Sala Grande,quello che aveva percorso era un passaggio segreto.
Aveva sperato di tornare nuovamente da quel ragazzo,di continuare a parlare con lui per tutta la giornata.Nessuno l’aveva mai ascoltata e compresa in quel modo.
“Tom…Marvolo…Riddle!”
Si rese conto di conoscere già quel nome.Salì al dormitorio del Grifondoro e andò in camera sua.Aprì il piccolo cassetto del comodino e prese dal fondo il diario.Aveva promesso di scrivere ogni sua esperienza là dentro,ma non l’aveva più fatto.
Tirò fuori dalla borsa l’astuccio e prese la piuma di fagiano.La intinse nel calamaio pieno d’inchiostro e scrisse “Caro Tom,”,ma il diario assorbì l’inchiostro come una spugna.
Pensò ad un difetto dell’inchiostro,ma era lo stesso che usava anche per le lezioni.
Allora scrisse “Tom,ti ringrazio per avermi ascoltato questo pomeriggio.Ginny.” L’inchiostro sparì e dopo pochissimi attimi riapparì,prendendo una forma diversa.”Ginny.Una volta conobbi una bellissima ragazza di nome Ginny,ma era il lontano 19 Agosto del 1945…”

  
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