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Nonostante
fossero solo i primi di marzo, la temperatura quel giorno era davvero
gradevole. Un gruppo di bambini correva e giocava nel grande parco di
Malfoy
Manor, non senza causare preoccupazione ai genitori.
“James,
smettila di arrampicarti su ogni cosa che trovi! Finirai per farti del
male!”
Il
bambino si limitò ad annuire, per poi ritornare alla sua
attività, come se
niente fosse successo. Il
Bambino-sopravissuto-a-Voldemort-ma-non-alla-paternità si
lasciò cadere su una
sedia, le mani tra i capelli.
“Non
so più come fare!”
Draco
si distrasse per un istante dallo spingere suo figlio
sull’altalena.
“Sfregiato,
non sai farti rispettare neanche da tuo figlio?”
“Papà!
Continua a spingermi!” protestò Alex.
Harry
sogghignò.
“Imparerò
da te, Malferret!”
Una
giovane donna dai capelli rossi, visibilmente incinta, si
limitò a guardarlo di
sbieco.
“Tesoro,
devi semplicemente usare le parole giuste.”
Ginny
si alzò e si diresse verso il figlio.
“James
Potter, se non scendi direttamente da quell’albero stasera di
farò fare il
bagno due volte, mangerai minestrone per una settimana e ti puoi
scordare la
tua scopa giocattolo per un mese! E se poi vedo che Albus ti imita,
allora
preparati a scappare perché non mi limiterò a
questo!”
Il
bambino, quasi impaurito, scese dall’albero a testa bassa,
mormorando uno
“Scusa mamma…” sconsolato.
Ginny
si risedette e guardò il marito con aria soddisfatta.
“Semplice
no?”
Blaise
rise.
“Fortuna
che la mia piccolina è semplicemente adorabile…
Vero, Katie?”
La
bambina si limitò ad abbracciare suo padre e dargli un bacio
sulla guancia.
Draco
rise nel vedere la scena.
“Ti
sei rammollito con quella bambina, Blaise! Ti compra con
niente!”
L’amico
lo guardò storto.
“Vedrai
quando avrai una figlia anche tu! Non le saprai resistere!”
E
così dicendo tornò a coccolare la sua bambina.
Pansy scrollò la testa in segno
di diniego, ma stava sorridendo nel vedere la scena.
“Papà,
dov’è la mamma?”
“Non
lo so, Alex. Se mi aspetti, vado a cercarla.”
“Ok!
Zio Harry, mi spingi?”
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Dall’alto
del balcone della camera da letto, Hermione guardava la scena
sorridendo. Era
incredibile come il tempo passava. A breve, Alex avrebbe compiuto 3
anni.
Ormai
era la copia sputata di suo padre. Capelli biondi e lisci o occhi grigi
che le
facevano venire i brividi solo a guardarli. Era un bambino solare,
allegro e
curioso e lei semplicemente lo adorava. E anche Draco.
Vide
suo marito avvicinarsi alla casa. Sapeva che sarebbe venuto a cercarla.
Si
era allontanata apposta, voleva stare un momento sola con lui.
D’altronde,
quella che doveva dargli era una notizia importante.
La
porta si aprì cigolando e Hermione sentì i passi
di Draco. Dopo pochi istanti,
era avvolta nel suo abbraccio.
“Avevi
voglia di giocare a nascondino?”
La
donna sorrise e si voltò verso il marito, baciandolo
dolcemente.
“Tu
devi dirmi qualcosa, vero?”
Hermione
lo guardò sorpresa. Come aveva fatto a capirlo?
“Hermione,
ti conosco ormai. Quell’espressione vuol dire che mi devi
dire qualcosa… Se no
perché saresti venuta fin quassù senza dire
niente a nessuno?”
Hermione
abbassò lo sguardo, per poi rialzarlo e sorridere al marito.
“Beh,
in effetti qualcosa c’è…”
Draco
sembrava spazientito.
“Avanti,
dimmelo…”
“Hai
presente la camera dove stava Alex appena nato? Quella che comunica con
la
nostra?”
Draco
la guardò strano.
“Si,
perché?”
Hermione
si lasciò scappare un risolino isterico. Perché
certe cose erano così difficili
da dire?
“Beh…
ecco… io…”
Coraggio,
Hermione, coraggio.
“Credo
che sarebbe il caso di sistemarla un
po’…”
Draco
alzò un sopraciglio.
“Perché?”
Forse
doveva fargli un disegno?!
“Perché
ci servirà ancora, tra pochi mesi…”
Draco
la guardò in silenzio. Voleva dire che…
cioè…
“…Sei
incinta?”
Hermione
annuì, sorridendo.
“Si…
Da sette settimane per l’esattezza!”
Draco
l’abbracciò e la bacio con passione.
“È
meraviglioso Hermione…”
Lei
sorrise e lo baciò ancora.
“E
questa volta sarà una bambina!”
Draco
ghignò.
“E
somiglierà tutta alla sua mamma…”
“Allora
sarà bellissima!”
“Nessuno
ha mai affermato il contrario.”
Draco
baciò la moglie di nuovo, accarezzandole il ventre ancora
piatto.
“Dai,
Draco, torniamo dagli altri…”
Lui
annuì.
“Ad
Alex, quando lo diciamo?”
Lei
ci pensò su qualche istante.
“Sarà
meglio dirglielo subito, deve abituarsi all’idea…
Stasera?”
“Andata.”
“E
se ci chiede come nascono i bambini?”
“Lo
distraiamo facendolo giocare.”
“Ok,
credo che possa funzionare. Ehm… Draco?”
“Si?”
“Posso
chiederti un favore?”
“Si,
certo.”
“Non
è che avresti voglia di prepararmi un sandwich con peperoni,
cipolline, salsa
rosa, maionese, un paio di acciughe e una spruzzata di pepe?”
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Salve!
Chiedo
subito venia per la demenza finale, ma ci voleva…;) Altra
cosa: come avrete
notato, per i figli di Harry ho preferito mantenere i nomi originali:
spero non
vi dispiaccia! Ma passiamo ai ringraziamenti!
NIMPHA93:
*ç* me commossa!grazie tesoro, sei sempre carinissima!visto
che ho esaudito il
tuo desiderio(la sorellina)? Cmq continua commentare xchè mi
invogli veramente
a continuare a scrivere!un bacione grande grande!
8MARTA8:
sono contenta che il mio Draco ti piaccia! Grazie del commento! Spero
anche
questo capitolo ti piaccia!un bacione
BETH:
grazie del commento! Per il nome avevo già quella mezza idea
anch’io! Continua
a commentare!un bacio!
Grazie
anche a chi legge soltanto!
Un
bacio!
Giuliastarr