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Autore: Wolly    02/09/2007    16 recensioni
Beginning ~ Le Origini di ciò che ormai è Storia.
Black e Malfoy, due famiglie purosangue ed i loro eredi.
La più grande delle avventure: la crescita.
Le vite di Lucius e Narcissa, due mondi così simili e differenti al contempo, che si intrecciano in uno sfiorarsi ed allontanarsi continuo.
Lotteranno per essere gli unici fautori del proprio Destino, anche se il Futuro è già stato scritto.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Black, Famiglia Malfoy, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy, Sorelle Black | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto, Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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Titolo: Beginning
Titolo del Capitolo: V. (Estate 1967) – 21 giugno.
Autore: Wolly
Beta: laMari
Capitoli: 5/?
Personaggi: Per il momento la Famiglia Black (in particolare le tre sorelle) e la Famiglia Malfoy.
Genere: Commedia, anche se il termine è riduttivo visto che questa FanFiction ha alcune caratteristiche tipiche del romanzo storico dal momento che narra le vicende dei protagonisti (ed in particolare di Narcissa) dalla loro infanzia all’età adulta, e di conseguenza mostrerà tutti gli aspetti della loro vita come quello avventuroso, comico, introspettivo e più avanti anche romantico.
Rating: Arancione.

Note dell’Autrice:
Eccoci qui con il quinto episodio che sarà un po’ di “transizione”, ed in cui faremo la conoscenza di qualche nuovo personaggio (uno in particolare che amo molto) ed a breve diremo addio anche a questo 1967!
Sono contentissima che la mia storia sia già fra 15 preferiti! ;)
Buona lettura a tutti, le risposte alle recensioni sono come sempre alla fine.
Ormai sono lanciatissima, ed è ahimè! una mia reale abitudine storpiare i proverbi. Vi lascio quindi alla massina del capitolo XD

E ricordate sempre:…

COMMENTATE!!!
Un Commento al giorno, toglie Madame Chips di torno!

Off course u.ù



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Tutti i grandi sono stati bambini una volta. Ma pochi di essi se ne ricordano.
(Antoine de Saint Exupéry)

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5.

Estate 1967



Una volta riavuta la propria libertà, la prima cosa che Narcissa aveva fatto, oltre riesumare i propri giocattoli, era stata concedersi delle belle passeggiate all’aria aperta, con le proprie sorelle evitando, per quanto possibile, la compagnia di Malfoy. Questi si staccava miracolosamente da Andromeda solo quando se ne andava a zonzo con la secondogenita, confabulando su chissà cosa: in ogni caso, Narcissa non ci teneva a scoprirlo, ma sperava che non si trattasse dei soliti scherzi ai propri danni.

Lucius e Bellatrix si sarebbero potuti definire simili, caratterialmente parlando: entrambi assumevano, infatti, atteggiamenti formali non solo con tutti gli altri, ma anche fra loro e mantenevano sempre un certo distacco.
Per questo Narcissa non avrebbe saputo dire se fossero veramente amici, certamente erano complici: avevano subito capito quanto gli convenisse stringere alleanza fra loro, per garantirsi il divertimento durante le vacanze.

In quei giorni Narcissa sembrava però avere altro a cui pensare: un pomeriggio, mentre lei e Bellatrix erano in giardino e gli altri due erano con le rispettive istitutrici ad allenarsi in incantesimi, la bambina si rivolse titubante alla sorella:
“Tra un po’ è il solstizio...”

La mora le rivolse una breve occhiata, con alzata di sopracciglio, prima di tornare al proprio disegno parlando con tono di sufficienza:
“E’ tra una settimana... ma sta’ un po’ ferma!”
Ultimamente aveva preso l’abitudine di ritrarre un po’ tutti quanti, costringendoli a stare in posa, finchè ne aveva voglia: quel giorno era toccato a Narcissa.

“La festa di Andromeda…”
Continuò la più piccola, subito zittita da uno sbuffo seccato dell’altra che detestava essere interrotta durante le proprie attività.
La bimba sembrava però decisa a non desistere, poichè non erano molte le occasioni di parlare fra loro: i compleanni erano quel genere di cose i cui preparativi dovevano rimanere segreti e fuori portata d’orecchie della festeggiata in questione, sennò addio sorpresa!

“Lo so.”

Narcissa riprese a riflettere sulla festa di compleanno della più grande delle sorelle Black. Andromeda era nata il 21 giugno, in coincidenza del solstizio d’estate, data molto importante per le comunità magiche di tutto il mondo.
Come le avevano sempre insegnato i grandi, si celebrava il trionfo del Sole nel giorno più lungo dell’anno: cioè nel momento in cui coincideva la fine dell'anno crescente con l'inizio dell’anno calante.
Per questo, da sempre, era usanza nella loro famiglia che il genetliaco della maggiore si festeggiasse secondo le celebrazioni del Litha(1).

Litha è uno dei quattro sabbat minori dell’antica tradizione pagana, ed è in questo giorno che le forze magiche raggiungono la loro massima potenza tanto da influire sia sulla vita dei maghi sia su quella dei babbani, i quali divengono testimoni di singolari esperienze causate dalla coincidenza dei due mondi. Per questo Narcissa, ogni anno, aspettava con ansia quella data perché il compleanno di Andromeda veniva festeggiato in un modo del tutto particolare: infatti essendo la stagione favorevole era possibile organizzare un party all’aperto, con danze intorno al fuoco secondo le tradizioni del Litha, alle quali tutti partecipavano lasciando da parte l’etichetta, ebbri della grande energia magica di quella notte di mezza estate.
Persino Narcissa, pur non avendo ancora cominciato a praticare la magia con la bacchetta ed avendo quindi avuto, solo di tanto in tanto, piccole manifestazioni involontarie dei propri poteri, entrava in maggior sintonia con essi durante i sabbat.
Era una sensazione strana, misteriosa e difficile da spiegare: qualcosa che sembrava palpitare nel suo stesso sangue, come un istinto selvaggio radicato nel suo “io” più profondo.

“Lo so che lo sai, ma –si scosse dal turbinio dei propri pensieri, era un po’ in difficoltà perché Bellatrix, certe volte, sembrava far di tutto per metterla a disagio- senti, tu hai già pensato ad un regalo?”

Gli occhi scuri della sorella tornarono su di lei, mentre replicava:
“Ovvio. Non mi riduco mai all’ultimo momento, io.”

Narcissa incassò mordicchiandosi il labbro inferiore.
Come temeva: Bellatrix si era già arrangiata per conto proprio mentre lei non era ancora riuscita a combinare nulla.

Narcissa ci teneva a preparare qualcosa di personale più che comprare un regalo in negozio, anche perché sapeva che Andromeda preferiva qualcosa fatto da lei.
Però quest’anno non aveva idee, anche perché sedici anni gli sembravano un traguardo importante per sua sorella ed aveva paura di sbagliare facendole un regalo inappropriato.
Inoltre Bellatrix, con quella risposta, aveva fatto sfumare anche la possibilità di collaborare assieme.

“Già… uhm… neanch’io.”
Farfugliò Narcissa, come volendosi giustificare per essersi effettivamente ridotta all’ultimo momento, negando l’evidenza dei fatti. Si guadagnò semplicemente un’ultima occhiata da Bellatrix prima che questa, con la sua solita noncuranza, tornasse alla propria occupazione.
Trascorsero diversi minuti di silenzio, poi la più piccola, che suo malgrado non riusciva a nascondere di esserci rimasta male, sentì le casuali parole dell’altra che sembrava ragionar fra sé e sè.

“Certo che, se fossi io in una situazione del genere, senza idee e con così poco tempo, chiederei a Abby.”

Con quest’uscita le comunicazioni furono ufficialmente chiuse, visto che la mora si era di nuovo immersa nel proprio lavoro.
Narcissa impiegò alcuni istanti a realizzare che Bellatrix aveva capito tutto e che il suo voleva essere un suggerimento.
Un ottimo suggerimento.

Regalò un sorrisone alla più grande “Grazie” disse quindi affettuosamente in poco più di un bisbiglio, non volendo disturbarla ancora.
Bellatrix non diede segno di aver sentito il ringraziamento, né tanto meno rispose, limitandosi a mantenere la propria aria concentrata, seppur un leggero incresparsi delle labbra tradì un mezzo sorriso.

Era davvero una buona idea. La minore si ricordava che in passato le era già capitato di rivolgersi, insieme a Bellatrix o Andromeda, a tata Abby per preparare piccole sorprese o presenti.
Fu così che, appena possibile, raggiunse l’anziana strega e restò a confabulare con lei per il resto della mattinata finchè, trovata una buona idea, decisero di darsi da fare a recuperare tutto il necessario per preparare il regalo.

Le due sembravano avere un’aria piuttosto sospetta mentre uscivano di casa, insistendo per andar sole, lasciandosi dietro una piuttosto perplessa Andromeda, a cui era stato praticamente vietato di seguirle; una piuttosto compiaciuta Bellatrix, che invece sapeva perfettamente cosa c’era sotto; nonché un più che piuttosto contento Lucius, felice di essere rimasto da solo con le sorelle più grandi.

Il desiderio di Narcissa di stare alla larga da Lucius era abbondantemente ricambiato dal giovane Malfoy, lieto di non averla fra i piedi poiché, come tutti i ragazzi in età adolescenziale, si sentiva già adulto e non gradiva la compagnia di “mocciosi petulanti”: forse dimenticava di esserlo stato anche lui, e neanche tanto tempo prima, come voleva far credere.

::

La sveglia per Narcissa era sempre un trauma.

Un siparietto che si apriva tutte le mattine allo stesso modo:
irruzione di Mademoiselle con istantanea sottrazione di coperta.
Mugugni da parte dell’occupante del letto – Narcissa - e conseguenti richieste di “ancora cinque minuti”.
Rinnovato attacco del nemico che, incurante delle proteste, impietoso spalancava le tende, con successiva penetrazione di luce accecante – unica arma in grado di svegliare la nostra eroina che, tentava di salvarsi, cacciando la testa sotto il cuscino.
Trionfo finale delle Forze del Male che, senza pietà, le portavano via il guanciale: ultimo baluardo di salvezza.

Una tragedia, insomma.

Quel giorno l’ingarbugliata bambina di sei anni sbadigliò sonoramente cercando di star dietro alle parole dell’istitutrice.
Di per sé svegliarsi e connettere il cervello per formulare pensieri e frasi di senso compiuto era già abbastanza difficile nella propria lingua, se poi ci si aspettava che lei rispondesse in francese, era una vera e propria tortura.

Stropicciandosi gli occhi ringraziò il fatto che fosse già mercoledì e che mancassero solo altre due mattine a sabato, giorno nel quale Mademoiselle metteva momentaneamente da parte il francese.

Arriva il sabato! Sabato, sabato, sabato! pensò la bimba con gioia e, cercando di non apparire troppo assente a Mademoiselle, annuì meccanicamente, pur non prestando minima attenzione alle sue parole: la trovava terribilmente noiosa.

Ed ecco che di colpo trasalì nel fare mente locale, oggi è mercoledì! si disse, saltando in piedi – e per un breve, meraviglioso istante, Mademoiselle credette che fosse scattata sull’attenti per merito suo - mentre la bimba con un sorrisone correva fuori dalla propria camera per raggiungere quella della sorella maggiore, incurante dei richiami della Fouetter – nuovamente sprofondata nel baratro della triste realtà - che la seguiva portandole vestaglia e pantofole.

“Andromeda!”
Spalancò la porta pronta a correre incontro alla festeggiata per farle gli auguri. Però, con una nota di delusione s’accorse che la stanza era deserta e, imbronciata, si lasciò vestire dall’istitutrice che andava lamentandosi per quella sua cattiva abitudine a camminar scalza e girar in pigiama per casa.
La bimba, dal canto suo, rifletteva su dove potesse essere finita la sorella.

Impiegò alcuni istanti a ricordare che il 21 giugno, ella era solita alzarsi all’alba(2) “per accogliere il nuovo giorno e per entrare nello spirito del Litha, dopo aver meditato sulle qualità del Sole e sul suo Destino: la massima forza coincide con l'inizio del suo declino” come Andromeda era solita dire.

Qualche rara volta anche lei aveva tentato di svegliarsi al sorgere del sole come le sorelle seppur con molta fatica ma, anche quando ce l’aveva fatta, non aveva capito su cosa bisognasse tanto meditare, con il risultato di riaddormentarsi subito dopo.

Mademoiselle, s’il vous plait, où sont-allez mes soeurs?(3)
Attese pazientemente che la strega avesse finito di abbottonarle la vestaglietta rosa, per rivolgersi a lei in francese: la bimba iniziava ad essere consapevole dei sensibili miglioramenti che stava facendo in quella lingua.

Elles sont allèes étudier en bibliothèque.(4)
Narcissa stava già per ripartire di corsa verso la propria meta quando venne saldamente acchiappata per la collottola dalla strega che, senza lasciarle scelta, la riportò perentoria in camera: prima si doveva lavare e vestire e solo dopo sarebbe andata a cercare le altre.

La bimba bionda dal canto suo pensava che i compleanni fossero quel genere di ricorrenze per cui valesse la pena di mettere a dura prova la pazienza di Mademoiselle. Però la Fouetter l’ebbe vinta: fu quindi a velocità supersonica che la piccola si preparò, lavandosi, vestendosi e trangugiando letteralmente la propria colazione, lasciando appena il tempo alla strega di pettinarle i capelli prima di fiondarsi nuovamente lungo i corridoi con l’istitutrice alle calcagna, che le urlava invano:
Mademoiselle, arretez-vous! Où croyez-vous d’être? On ne court pas içi dans la maison! Mademoiselle!(5)

Uno spettacolo piuttosto divertente se non che, la bambina, distratta come suo solito, non tenne conto di un fatto fondamentale: cioè che pavimenti incerati e scarpine nuove decisamente non vanno d’accordo. E, come da copione, voltando l’angolo, rischiò un quasi capitombolo dal quale si salvò in extremis, trovando a che – o meglio a chi – appigliarsi.

“Insomma, che modi.”
Giunse il secco commento, mentre veniva aiutata a rimettersi diritta. Fu con aria colpevole che la bimba levò gli occhioni chiari sulla donna che le stava davanti, cercando di abbozzare un sorrisino innocente:
“Scusami zia Walburga. Non ti avevo vista.”

Walburga Black la lasciò andare, per poi spazzolarsi seccamente l’abito che si era sgualcito dopo che la piccola le si era aggrappata addosso. I suoi occhi penetranti non lasciarono però per un solo istante il volto della nipote, che iniziava a sentirsi davvero molto, molto a disagio.

“Se tu ti fossi comportata come si addice ad una signorina ben educata, ciò non sarebbe successo.”
Replicò tranquillamente per poi alternar lo sguardo prima alla Fouetter, che le aveva raggiunte inorridita, e poi alla cognata:
“Druella, mia cara, non mi stavi giusto raccontando di certi episodi di incompetenza?”
Fece mellifluamente ironica, mentre la padrona di casa tradiva una nota di irritazione increspando fugacemente le sopracciglia: mai e poi mai avrebbe palesato più di tanto il proprio disappunto.
Tutti i rapporti, in quell’ambiente, si gestivano in una piacevole farsa dove nessuno lasciava mai trapelare anche solo la metà di ciò che pensava o delle emozioni che realmente provava.

“Scusami.”
Ripeté la bimba abbassando colpevole gli occhi al pavimento.
Decisa Walburga le sollevò bruscamente il mento fra pollice ed indice, obbligandola ad alzar lo sguardo:
“Sei una Black, composta! –disse, per poi picchiettarle leggermente una guancia con la mano- La prossima volta fa’ più attenzione, però!”
Questo era davvero il massimo dei suoi gesti affettuosi: la nipote parve impacciata non sapendo che dire, ma nel momento in cui intercettò l’occhiata piuttosto eloquente della madre aggiunse precipitosamente:
“S-sì, lo farò. Bene arrivata zia! Come stai? Tutto bene? Hai fatto buon viaggio?”

Non era stupita di vedere Walburga: i parenti arrivavano sempre prima della festa vera e propria.
Realizzò poi che se la zia era lì dovevano esserci in giro anche lo zio Orion ed i suoi cugini.
Sorrise.

“Alle solite.”
Replicò la zia con noncuranza facendole un cenno di congedo, prima di riprendere a braccetto la cognata – e davvero non c’era niente di caloroso in quel gesto piuttosto meccanico – ed allontanarsi con lei chiacchierando.

Fu con rinnovata compostezza che Narcissa si rassegnò ad andare al passo con Mademoiselle che, tenendola saldamente per mano, sembrava ben decisa a metterci molto più tempo del previsto e perciò camminava volutamente più lenta del solito. Narcissa si trattenne a stento dallo sbuffare.
Non mancava molto a raggiungere la biblioteca. Riconosceva quel corridoio, era una delle zone della villa che meno le piaceva: la tappezzeria era di un bordeaux decisamente cupo ed affisse lungo tutta la parete, oltre ai ritratti di maghi e streghe che la mettevano in soggezione con i loro sguardi altezzosi, erano state incorniciate le teste mozze dei vecchi elfi domestici - a perenne ricordo.

Rabbrividì distogliendo lo sguardo.

Le era parso di scorgere un movimento di una di quelle facce rugose e non era davvero sicura che quelle “cose” disgustose fossero morte per davvero, seppur staccate dai corpi.
Sapeva che era stato un qualche loro parente ad inaugurare quella macabra usanza: togliere di mezzo e conservare così gli elfi che erano stati particolarmente servili, ma che ormai non erano più in grado di portare decentemente il vassoio del tè.
Come non mancava mai di sottolineare, con una nota d’orgoglio, sua zia tutto ciò era “molto pittoresco”.
E Narcissa in quel preciso istante decise: l’usanza “molto pittoresca” non sarebbe mai entrata in casa sua.

Così raggiunsero finalmente la grande porta di mogano intarsiata, la spalancarono ed entrarono in biblioteca: l’arredamento era elegante ma molto austero, secondo i gusti del padre Cygnus, a differenza dello sfarzo di tutto il resto della casa.
Ed ecco che quattro teste more si volsero nello stesso istante verso di loro: Narcissa si precipitò subito fra le braccia della sorella maggiore stringendola forte forte ed augurandole “Buon compleanno, finalmente ti ho trovata!”

“Sono sempre stata qui.”
Sorrise Andromeda, carezzandole i capelli e prendendola in braccio. Bellatrix le lanciò un’occhiata lievemente ironica:
“Ma che brava che ci hai trovato!”

A cui la bimba bionda rispose imbronciando le labbra e pensando Morgana! che Bella ci creda o no non è mica stato così semplice trovarle!, non capendo che evidentemente l’ironia era dovuta al fatto che non aveva salutato, come avrebbe dovuto, anche la secondogenita.
Gelosia.
Decise però di non ribattere nulla e, rivoltasi quindi ai due ospiti presenti, li salutò. Ogni conversazione venne però troncata sul nascere da Mademoiselle Fouetter che intimò a tutti quanti di non perdersi in ciance e di riprendere a fare i compiti così da terminarli entro la mattinata, se volevano avere il pomeriggio libero per prepararsi alla festa.
Non molto dopo vennero raggiunti anche da Lucius che, seppur stanco per essersi esercitato con la Bauer in nuovi incantesimi, si mise a studiare con gli altri.

Le due istitutrici rimasero a sorvegliarli per tutto il tempo finchè un elfo domestico non giunse ad annunciar loro che erano entrambe convocate dalla signora Black, per discutere di faccende inerenti alla giornata ed al programma della serata e del giorno successivo.
Era evidente che la padrona di casa voleva che, per quei giorni, tutto filasse liscio: nessuna sorpresa, nessun problema specie di sera visto che la casa sarebbe stata piena di ospiti illustri e che ci sarebbe stata l’invasione di una nuova orda di ragazzi e ragazzini, figli di amici e conoscenti di famiglia o compagni di scuola della festeggiata.

Così le due streghe, dopo essersi non poco raccomandate con i loro allievi di restar tranquilli e concentrati sui loro compiti, decisero di fidarsi a lasciarli da soli e raggiunsero lo studio della signora Black.

::

“Che noia...”

Bellatrix levò gli occhi al soffitto, infastidita dall’ovvietà di quelle parole. Stava per tornare alla propria lettura di Storia della Magia, ma prima riprese la bambina bionda al suo fianco, indicandole seccamente il suo libro: “Vai avanti, sei ferma da mezz’ora sulla stessa pagina.”

“Mi annoio.”
Disse la stessa voce infantile di poco prima, per poi esordire in un sonoro sbadiglio.

“Sai che dobbiamo aspettare.”
Rispose Andromeda, pacata e conciliante, continuando a scrivere il proprio tema di Trasfigurazione.

“Mi annoio!”
Ripeté il ragazzino con voce petulante, dondolando fastidiosamente le gambe sotto il tavolo.
“Non è che perché Mademoiselle se ne è andata ora devi iniziare a disturbarci tutti quanti. Perché non provi a sgranchirti un po’ e poi ti rimetti a studiare tranquillo?”
Replicò Bellatrix, schioccando la lingua, infastidita dalle continue interruzioni. Come se già non fosse sufficientemente noioso starsene chiusi in casa a studiare, con una così bella giornata e tanti preparativi da fare per il Litha, senza che l’altro continuasse a lamentarsi.

“Perché, invece, non provi a stare un po’ zitto?”
Le fece eco la voce strascicata di Lucius che aveva appena sbattuto la propria piuma sul tavolo dopo aver macchiato la pergamena, a causa delle continue distrazioni.

Un sorrisetto furbo comparve sul viso paffuto, prima che Sirius Black esordisse in una sonora linguaccia verso Malfoy.

“Guarda che ti ho visto.”
Ringhiò il biondo cercando di arginare il danno dell’inchiostro che stava imbrattando anche tutte le altre pergamene sottostanti.

Regulus Black si distrasse, osservando la scena che vedeva come protagonisti suo fratello e Lucius. Erano scontri sempre piuttosto divertenti e lui non mancava mai di studiarli con sguardo critico, da bambino introverso qual era.

“Mica l’ho fatto di nascosto!”
Fu la serafica risposta di Sirius che, ad enfatizzar le proprie parole, aggiunse un'altra pernacchia prima di sghignazzare, facendo bella mostra del suo “sorriso con il buco”: infatti era con grande orgoglio che aveva perso il suo primo incisivo, qualche settimana prima, ricevendo ben tre galeoni dalla Fatina dei Dentini.

Lucius si limitò a ringhiare tra i denti qualcosa di poco lusinghiero, ostentando il fatto che era di diversi anni più grande dell’altro e quindi non intendeva abbassarsi al suo livello.
Andromeda in quel momento ebbe pietà di lui e, impugnata la propria bacchetta, pronunciò un semplice incantesimo per riparare ai danni cagionati dall’inchiostro.

“Sirius, finiscila! Stai dando cattivo esempio ai bambini!”
Lo riprese severamente Bellatrix, indicando con un cenno una Narcissa decisamente compiaciuta – i nemici di Lucius erano suoi amici, evidentemente – ed un sempre taciturno Regulus.

Sirius, finiscila! Stai dando il cattivo esempio!… gnè gnè gnè”
Le rifece il verso il cugino, chiudendo di scatto il libro che aveva davanti e saltando in piedi, avvicinandosi poi alla più grande:
“Dromeda, dài! Usciamo. Non ce la faccio più.”
La pregò, sfoderando occhioni da cucciolo e congiungendo le manine in muta preghiera.

“Non vedi che sta studiando e non ha tempo da perdere con i mocciosi?”
Lanciò l’ironica frecciatina Lucius, fingendo di rileggere con noncuranza il proprio componimento ora pulito.

“Sarò anche un moccioso, ma IO almeno ho imparato ad usarla, la piuma!”
Replicò il più piccolo, che sembrava avere sempre la risposta pronta, riferendosi all’incidente di poco prima. Le gote pallide del giovane Malfoy si fecero di colpo rosate mentre stava per replicare qualcosa di altrettanto mordace ma Andromeda, scuotendo il capo, si affrettò a sedare all’origine quello che sarebbe potuto sfociare in un ennesimo battibecco fra i ragazzini.
“Dài Dromeda! Se ne sono andate tutte e due –disse il bambino, riferendosi alle istitutrici- approfittiamone per svignarcela.”

“Sirius, basta!”
Osservò come il cuginetto, nel giro di pochi istanti, fosse tornato all’espressione “cucciolo innocente e supplichevole” ed a stento riuscì a trattenere un sorriso, prendendo in considerazione solo per attimo quell’idea del piano di fuga: in fondo era il suo compleanno!
Poi però s’impose di restare seria, davvero non era il caso di combinar guai:
“Prima finisci i tuoi compiti: la zia è stata chiara in proposito, e anche noi dobbiamo finire i nostri. All’una pranziamo e dopo potremo uscire.” Ed a questo punto, sorridendo leggermente, si volse all’altro che stava stringendo con forza eccessiva la propria pergamena, stropicciandola per il nervoso “E tu, Lucius, cerca di scusarlo…”
Il biondo con uno sbuffo leggero fece spallucce, lasciando perdere, almeno per il momento.

Gli occhi attenti di Sirius notarono l’atteggiamento remissivo dell’altro nei confronti di sua cugina e nel tornare a sedersi riprese a sfoggiare il suo sorrisone furbo. Certo, ubbidiva quasi sempre, quasi, se era Andromeda a chiedergli le cose, però restava il problema della noia. Lui ci provava a concentrarsi, ma cominciava ad essere davvero stufo.
“Dromeda, ma quanto manca al pranzo?”

“Mezz’ora.”
Rispose la ragazza, per poi tornare al proprio tema. Le mancavano pochi pollici per terminarlo.

Ristabilita l’attenzione tutti ripresero i propri compiti: il silenzio rotto solo dal grattare delle piume sulle pergamene e dal fruscio delle pagine sfogliate. Seppur svogliatamente, Sirius decise di starsene buono almeno per quella volta, consolandosi al pensiero di tutte le cose divertenti che avrebbe potuto combinare più tardi.

Sirius Black non era mai stato un bambino paziente.

Non lo era stato fin dal momento della nascita: le doglie avevano infatti colto sua madre Walburga, con diverse settimane di anticipo e comunque le condizioni di salute del prematuro pargolo si rivelarono subito del tutto ottimali.

Non lo era stato quando era venuto il momento di imparare a camminare e aveva tentato ancora e ancora, cocciutamente, prendendosi più di una craniata contro questo o quel mobile. Riuscendo molto prima di tanti suoi coetanei e facendo impazzire gli elfi domestici perché sgambettava a folle velocità per tutta la casa.

Non lo era stato quando aveva precocemente imparato a parlare e stressava tutti quanti con i suoi continui “Perché?”

Era un vulcano in piena attività, una “peste esuberante” a detta dei suoi genitori che, a stento, riuscivano a tenerlo a freno sotto il proprio controllo. Senza contare che era una vera e propria calamita per i guai: sembrava sguazzarci dentro, più che felicemente, ogni qualvolta che ne combinava una della sue.
Inoltre Sirius era quel genere di bambino a cui piaceva circondarsi di propri simili così da avere spettatori a testimonianza delle proprie incredibili ed eroiche gesta; per questo spesso coinvolgeva, volenti o nolenti, il fratello e la cugina più piccola in incredibili peripezie, cacciandosi sempre con tutti in guai più o meno grossi.

Druella più di una volta si era lamentata con Cygnus del fatto che quella peste di loro nipote avesse un’influenza del tutto negativa sulla loro terzogenita, ma a quelle uscite il marito si limitava a scuotere il capo ridacchiando.
In fondo a cosa serviva avere governanti profumatamente pagate al loro servizio se non ad occuparsi dell’educazione dei ragazzi?
Che fossero loro a tenere a freno le figlie!
Non riguardavano il padre quel genere di cose, e lui non aveva alcuna intenzione né di discutere con i propri parenti né di non frequentare la famiglia di sua sorella a causa di un “mocciosetto vivace ed un poco turbolento”.

E poi non era forse vero che Regulus, con la sua pacatezza, compensava tutta l’esuberanza dell’altro?

Crescendo le cose si sarebbero sistemate da sé.
Sirius avrebbe messo la testa a posto; Narcissa non avrebbe risentito in alcun modo dell’influenza del cugino e sarebbe cresciuta al meglio, secondo i rigidi schemi dell’educazione della loro classe, come d’altronde le sorelle maggiori.
Cygnus ne era sicuro, i ragazzi non avrebbero mai combinato nulla di grave.

Erano Black, quindi sarebbero cresciuti e si sarebbero comportati esattamente come i loro genitori si aspettavano da loro, esattamente come avevano fatto i padri prima di loro ed i padri dei padri(6).

Argomento chiuso.

Ogni ulteriore obiezione avrebbe semplicemente fatto irritare il capofamiglia; quindi meglio per Druella non insistere, né criticare oltre. Aveva da tempo imparato che la pazienza non era di certo una delle caratteristiche tipiche dei Black.

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Note Conclusive:


(1) Gli otto Sabbat (Samhain, Yule, Imbolc, Ostara, Beltane, Litha, Lughnasadh, Mabon) sono le feste pagane di origine celtica legate ad un evento stagionale.
Sono otto momenti dell'anno molto speciali in cui si celebrano particolari riti in onore delle stagioni, degli dei, e della Natura per entrare in simbiosi con essa e con noi stessi.
Sono quindi le maggiori feste dell’odierna religione Wicca (o Wiccana. Il termine Wicca viene usato per chi, comunemente, si definisce strega e per questo attiene, se vogliamo, al mondo di Harry Potter) questo culto fu iniziato da Gerald Gardner il quale affermava che fosse una sorta di “sopravvivenza” delle religioni matriarcali pagane, delle antiche religioni celtiche e dell’ancora più remoto culto della Dea Madre, diffuso nell’Europa preistorica.

Personalmente è grazie alla divina Marion Zimmer Bradley ed ai suoi eccelsi romanzi del Ciclo di Avalon (ed alla mia precedente passione per il ciclo arturiano) che, per la prima volta molti anni fa, lessi dello splendore della cultura celtica rievocata dall’autrice.

Per questo mi sono oggi presa la libertà di supporre che il Mondo Magico sia sensibilmente legato alle tradizioni degli antichi culti druidici, e perciò dedito alla celebrazione di date importanti come i solstizi e gli equinozi, legati ai movimenti del sole ed alla ciclicità della natura e delle stagioni, rappresentata nella Ruota dell’Anno. Tra l’altro molte di queste festività sono state ereditate anche dal Cristianesimo: ad esempio il 24 giugno, giorno dedicato a San Giovanni, coincide con il Litha e si narra che in molte culture contadine era tradizione accendere i classici falò sulle colline. Tra l’altro una delle piante associate al Litha è l’iperico, anche conosciuto come l’erba di San Giovanni, appunto.

Dal canto mio mi ero fatta l’opinione che Andromeda, caratterialmente parlando, fosse nata sotto il segno del cancro, eppure questi capitoli sono un “fuori programma”. L’idea ha preso a stuzzicarmi per caso ed alla fine mi son detta: perché no? e mi sono lanciata nell’impresa, cercando prima di reperire tutto il materiale a riguardo. Spero di aver fatto un buon lavoro, personalmente, come ho già detto, l’argomento mi interessava già da un po’ e mi sono divertita.

(2) E’ usanza, appunto, celebrare il Litha alzandosi all’alba, accogliendo poi il sole nascente con questo saluto (come ho scoperto da alcune fonti che mi sono pervenute): "Salute a te Sole nel giorno del tuo trionfo!"

(3) "Signorina, per favore, dove sono le mie sorelle?"

(4) "Sono in biblioteca a studiare."

(5) "Signorina, fermatevi! Dove pensate di essere? Non si corre così in casa! Signorina!"

(6) Come si suol dire: “…le ultime parole famose”.

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Ringraziamenti:


Babe:
Ciao Elettra (bellissimo nome, ;) mi riprende la fissazione con i miti) sono contenta che per puro caso tu sia giunta a leggere la mia fanfiction e che ti sia piaciuta, anche se è ancora all’inizio. Ti ringrazio molto per i tuoi complimenti, faccio di tutto per renderla fluida e dinamica, così da coinvolgere chi legge. Nello scrivere penso a cosa piacerebbe leggere a me, e cerco di rendere i personaggi “vivi” così da farci affezionare ed interessare alle loro avventure/disavventure (o come nel caso della Fouetter e della Bauer, far venir voglia di avadakadevrizzarle! XD Sono rimasta stupita dal fatto che anche altri mi abbiano scritto che questa terribile istitutrice gli ricordava persone con cui hanno avuto a che fare, come nel caso dei tuoi insegnanti. Io in prima persona mi sono “ispirata” ad una mia odiosa tata e alla Rottermayer di Heidi).
Sono contenta che tu abbia notato anche i “piccoli particolari” della storia quali le note. Sono un tipo piuttosto perfezionista lo ammetto (non si era notato… eheh) e dato che a me per prima piace trovare questi particolari nei libri o nelle storie di altri ci ho tenuto ad inserirle nella mia e anche, se vogliamo, creare un rapporto di dialogo con chi legge nell’introduzione (e per usare le tue parole credo che abbiamo entrambe una mente bacata che apprezza queste “piccolezze” …e direi che va più che bene così :D ). Spero che continuerai a seguire le disavventure di Cissy e di quel “mascalzone di Malfoy” e che la storia continui a piacerti. Ciao, baciotti :***

Lily 90:
Ciao Lily! L’influenza è passata? Guarda, se può consolarti quando ho pubblicato il IV capitolo, nonostante fossimo in agosto, io ero in piena “fase bronchite”! Eeeh… che vuoi farci?! Non siamo più giovani come una volta, è l’età che avanza! XD Ghgh.
Me felize che Druella riscuota la tua approvazione *__* praticamente la parte su di lei si è “scritta da sola” partorita dal mio neuroncino folle ed anch’io mi sono immedesimata in lei quando tutta composta e tranquilla va da Andromeda e succede il putiferio per via dei ragazzini che hanno dormito vicini-vicini. Ahah anche tu hai fatto un balzo! :P Sai, in nell’idea originaria questo capitolo non doveva esserci, i ragazzi avrebbero dovuto passarla liscia, ma dopo che ho iniziato a scrivere di Druella non ho resistito a “gettare un po’ di scompiglio” in casa Black!
Allora abbiamo una passione in comune! :P Sì esatto, l’adoro anch’io e sin da piccola mi leggevo di quei librozzi con tutti i miti e appunto è stato utile a farmi vivere un po’ di rendita ai primi anni del liceo. L’anno appena trascorso abbiamo anche iniziato con tutte le tragedie greche, fantastiche davvero! Bè, vedrai che in futuro riuscirò ad incastrare dentro alla ff tanti altri riferimenti ;) grazie a te per leggere ed le tue recensioni sempre carine e spiritose. Mi fanno sempre tanto piacere! A presto ;) beso

Natalie_S:
Ciao Natalie, sono contentissima che la storia ti piaccia. Già, Lucius da piccolo è un qualcosa che vale davvero la pena di descrivere (anch’io l’adoro *__*) anche se ti dirò, lui è un pochino più difficile da rendere perché è un ragazzo, ma mi sembra fin’ora di esserci riuscita abbastanza bene. Tranquilla, Bellatrix non vuole essere cattiva, però sin da giovane è ovvio che abbia determinati atteggiamenti, che poi nell’evolversi della sua psicologia la porteranno a fare determinate scelte negative nella sua vita. (A questo proposito, ti consiglio di leggere una recensione di laMari del secondo capitolo di questa ff, essendo studentessa di psicologia ha fatto un’ottima ed interessante analisi di Bellatrix!) Personalmente fino ad un po’ di tempo fa detestavo questo personaggio (per via della morte di Sirius) ma adesso mi sono affezionata come a tutti gli altri e mi trasmette solo un pizzico di malinconia perché non ha avuto certo un’infanzia facile e felice nonostante le apparenze.
Lucius condivide pienamente il tuo pensiero su Narcissa evidentemente ;)
Per quanto riguarda Andromeda è comprensibile che se la cavi sempre bene, dopo sedici anni in una famiglia del genere credo che una, capito l’andazzo, sappia bene come far quadrare le cose in modo da vivere un po’ tranquillamente. Inoltre non dimentichiamo che la storia si svolge quasi sempre dal punto di vista di Cissy e di conseguenza tende a dipingere in maniera rosea la maggiore. Ovviamente nessuno è perfetto e la “perfettina Andromeda” presto creerà un bel po’ di scompiglio nella sua famiglia… vedrai che l’interesse di Lucius a breve svanirà, che vuoi farci Dromeda ha il fascino della ragazza grande è per questo che probabilmente riesce a calamitare così su di sé l’attenzione di tutti gli altri ragazzini. In conclusione spero che anche questo capitolo di transizione ti sia piaciuto, fammi sapere che ne pensi del seguito! Un bacione :*

Giuggiola:
Ciao Giulia, come và? Allora che ne pensi del V capitolo? Purtroppo la scuola temo sia il “flagello dell’umanità” eheh, pensa che fra un paio di giorni ho l’esame per il recupero di greco -.- che due pluffe! (giusto per restare in tema XD ) Ho visto la pagina del forum dove hai parlato della mia storia, grazie ancora per la pubblicità! E per i tuoi complimenti che mi fanno sempre tanto piacere. Eeeh Druella è proprio una signora, non si può fare a meno di restarne un poco affascinati, come anche di Eleanor seppur in modo diverso (la seconda è decisamente più simpatica, come avrai notato!)
Si forse nel IV capitolo me la sono presa in particolare con Lucius, però anche le sorelle non se la sono passata troppo bene! Comunque ci hai azzeccato riguardo alla punizione di inginocchiarsi sulle gobbiglie. Prima avevo pensato ai ceci ma mi sembrava appunto troppo babbano.
Ed ecco che con questo episodio ti ho finalmente accontentata (e mi sono accontentata visto che lo amo pure io!) e ho fatto comparire i nostri Sirius e Regulus *__* io li ho sempre immaginati così, spero che ti soddisfino!
Rispondendo alla tua seconda recensione si, faccio anche la beta, sai è più facile trovare le imperfezioni nei lavori degli altri che nei propri, sono una vera “seminatrice di virgole a vanvera” come dice la mia povera Mari (la mia beta). Spero che la tua influenza sia passata, è mal di scuola, fidati!!! Neppure io mi sento molto carica -.- Sinceramente non so quanti capitoli totali saranno, ma conto di arrivare al 1980 anni di nascita di Draco *__* però non so se poi scriverò di proprio tutti tutti gli anni in mezzo. Si vedrà. Comunque sì, intendo anche parlare della vita di Cissy ad Hogwarts, tranquilla. Ecco qui, spero di aver risposto a tutto e di averti fatta divertire con il seguito. Ciao un bacioneoneone :*

madonna:
Ciao Madonna (come la cantante o nel senso del “donna cinquecentesca”? :) ) grazie per il tuo commento, sono contenta che la storia ti piaccia e ti ringrazio per i complimenti ed anche per il tuo consiglio. Cercherò di velocizzare i tempi anche se è improbabile, visti gli impegni scolastici e della vita in generale, che io riesca a scrivere più di un capitolo a settimana (anche perché, come avrai visto, sono episodi abbastanza sostanziosi, una media di 10 pagine escluse tutte le note e le risposte ai vostri commenti…) spero che i lettori capiscano e che non si stufino, come hai detto tu. Personalmente mi è capitato di seguire diverse storie che si sono protratte a lungo nel tempo e non è mai stato un problema. Ovviamente ognuno è fatto a modo suo, uno può anche lasciar da parte una ff, aspettare che sia finita e poi leggersela tutta in una volta così da non aver problemi. Comunque spero che tu continuerai a seguirmi. Ciao, a presto ^__^

Lady Tsepesh:
Ciao Lady, ben tornata! Visto che non ti ho fatto aspettare troppo a lungo per il nuovo capitolo? Grazie per i complimenti agli ultimi due! Sono contenta che ti siano piaciuti e che siano stati per te una bella sorpresa. Eheh è vero… i pigiama party *__* che ricordi! Eeeh non ho più l’età! Ghgh. Lucius poverino ultimamente non se l’è passata molto bene -.- la Bauer è odiosa (il bello è che i personaggi li descrivo io e poi certi li detesto XD solo che ad un certo punto è come se prendessero vita e si scrivessero da soli, indipendentemente da me  ) e anche la Fouetter non scherza. Prima o poi ci vorrà un po’ di vendette dai nostri ragazzi!!!
Sììì, ci hai azzeccato! Abbiamo una cosa in comune, entrambe al classico! Ci manca solo che sei anche tu dell’89! (?) :P La “mitologite acuta” dilaga! Io mi sono aggravata dopo l’anno scorso che abbiamo iniziato a fare tutte le tragedie antiche in greco *__* assolutamente divine! Ci saranno altri riferimenti ai miti antichi in futuro, per nostra somma gioia! A presto cara, baciotti :***

frafave:
Ciao Fra e ben tornata! Eheh si poverini i ragazzi, puniti così duramente per così poco… però ho cercato di immedesimami nel contesto e nella mentalità di questa famiglia. Siamo in due ad odiare le governanti e sì, ci hai preso in pieno, c’è molto della signorina Rottermayer in Mademoiselle e nella Bauer. Reminescenze del cartoon di Heidi. Ti giuro da piccola mi inquietava un sacco l’istitutrice di Clara e poi ho avuto esperienze analoghe con una mia tata, quindi ti lascio immaginare… La Bauer andrebbe gambizzata solo per aver alzato le mani addosso a Lucius -.- VENDETTA! In ogni caso tranquilla che lo vogliamo tutto intero il nostro Malfoy *__* Eheh…
Sì, come ti ho già detto mi piacerebbe leggere una tua storia visto che hai detto che ti piace scrivere! Guarda anch’io, come te, sono sempre stata incerta se pubblicare o meno, avendo sempre scritto solo ed esclusivamente per mio divertimento, visto che mi rilassa. In ogni caso qui siamo tutti ragazzi accomunati dalla stesse passioni per la scrittura e le fiction, quindi pure io mi son detta: perché no? Poi ovviamente vedi tu cosa decidere, a me servì la “spintarella” di un’amica per convincermi. In ogni caso se deciderai di pubblicare avvisami: sarò la tua prima lettrice! ;) A presto cara, un abbraccio.

laMari:
Ciao tesora! Si infatti ho deciso di tenere il carattere Arial, chi si è ricordato di esprimere la preferenza ha concordato sul fatto che questo sia migliore. Eheh grazie per i complimenti sempre graditissimi, wow! Addirittura “crescendo Rossiniano” (H) sono onorata! Bè l’esperta di musica sei tu, né! Druella veramente si è scritta da sola e sono felice di essere riuscita a trasmetterle quel senso di nobiltà e stile, anche nel momento in cui rimprovera la figlia e la governante. Andromeda ormai è una donna e la Fouetter, finalmente, se la gira più o meno come le pare! Grazie, faccio il possibile per rendere i personaggi della storia a “tutto tondo” e sarei più che felice se tu mi “psicoanalizzassi” anche altri oltre a Bellatrix, sai che mi piace leggere le tue opinioni in proposito. Allora il nuovo capitolo come ti sembra? Grazie per i tuoi suggerimenti di “alleggerire” la parte centrale sui pensieri di Cissy. Mi ero lasciata andare a mille riflessioni e descrizioni perché sono molto appassionata alle tradizioni Wicca. A presto cara, ti vi ti bi :*** besitooos!

mery:
Ciao Mery! Grazie per i complimenti, come sai fanno sempre tanto tanto piacere e servono a “ispirarmi”. Bello, abbiamo una passione in comune. Io sto aspettando il ritorno di mio padre per scannerizzare i miei disegni su Beginning. Sinceramente non so se sono belli o brutti, ma in ogni caso sono nati dal mio bisogno di esprimere anche così i personaggi. Carattere Arial aggiudicato, è decisamente più leggibile. Grazie, faccio il possibile per non rendere la ff troppo lenta, noiosa o pesante, ma piuttosto dinamica e divertente esattamente come le storie che piace leggere a me. I capitoli vengono aggiornati in base all’ispirazione del momento ed al tempo a mia disposizione (ho anche lo studio e tutto il resto a cui pensare. Il pc è un hobby :) ) spero che anche questo di transizione sia riuscito a “catturarti”. Fammi sapere, alla prossima! :)

Beth:
Ciao Beth! Non riusciamo a contattarci con il fatto che non hai una mail. Ti faccio il copia incolla dell'ultimo messaggio che ti avevo lasciato tramite recensione:
"Mi occupo io di betizzartela, però ho bisogno un attimo di parlarne con te. Devo occuparmi solo di errori di battitura e di tempi verbali o sistemarti anche tutta la sintassi delle frasi? (in questo caso si tratterebbe di cambiare anche tutta la punteggiatura, i periodi, ecc...) Inoltre, Jane e Sara, le amiche di Lily sono gemelle o semplicemente sorelle? Mi è venuto il dubbio per via del pezzo dove scrivi: "erano sorelle ma diverse". Nel caso in cui fossero solo sorelle sarebbe una cosa ovvia, se invece sono gemelle allora ci si può ricamare sopra al fatto che magari sono eterozigote. Rispondimi il prima possibile così te la pubblico."
Essendo tue queste fanfiction bisogna parlarne e coordinarci. Io ti ho corretto già da un po' quella Lily/Severus, te la pubblico e mi dici se ti va bene. Ti faccio io un account tuo, ok? (visto che hai prob con mail, ecc.) Fammi sapere. Ciao.

angelle:
Ciao Cloe, passate buone vacanze? E’ bello risentirti, mi fanno sempre piacere i tuoi commenti!
Eheh sì, decisamente Cissy si caccia sempre, sempre nei pasticci! Anche a me piace descrivere i momenti di tenerezza di Bella, il personaggio in sé è molto complesso e fa tanto la dura, ma sotto sotto… tu hai già finito di leggere DH in inglìsc? Io l’ho comprato quando ero a Malta in vacanza studio, ma per via dei compiti per la scuola non sono riuscita ad andare molto avanti -.- sob! Appena possibile seguirò il tuo suggerimento per quella ff Lucius/Narcissa su fanfiction.net anche perché mi sembra proprio una di quelle che piacciono a me, se procede passo passo nello sviluppo del rapporto fra i protagonisti. Guarda, il tuo complimento su “Lucius Lucioso” è il più bello che tu potessi farmi. Sai alla fine descrivere le sorelle è relativamente facile, ma se si parla di fanciulli è un po’ più difficile per me immedesimarmi, però a quanto sembra per il momento sta andando tutto bene! Sono contenta! Alla prossima *__* kisses

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