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Autore: Sprezia    02/09/2007    3 recensioni
un primo incontro, un'amicizia appena nata... tra bolle di fango! dedicata ad aida... leggetela!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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PENSA AGLI EFFETTI PRODOTTI SU DI TE DALLA PRESENZA DELL’AMORE E,METTENDOLI A CONFRONTO CON QUELLI RIFERITI DA DANTE,PROVA A RIFLETTERE SULLA CONCEZIONE DEL RAPPORTO SENTIMENTALE TRA RAGAZZIE RAGAZZE NELLA SOCIETà MODERNA

BOLLE DI FANGO

 

Le sue piccole manine curiose erano immerse nel fango, la loro forma arrotondata e dolce coperta da quella melma scura e grumosa che avrebbe fatto dare più di un sospiro di paziente alla mamma che chiacchierava con le sue amiche qualche panchina più in là. Ma a lei piaceva troppo immergersi in quel mar di fanghiglia, la divertiva tanto vedere quei grumi più densi che le scivolavano tra le sue piccole dita da bimba di quattro anni. Rideva contenta mentre si sporcava il viso con gli schizzi che pervenivano dal suo dimenarsi, sporcandosi le guanciotte paffute e rosate come due pesche delicate, il piccolo nasino che s’intrufolava dappertutto e la fronte. Le piaceva lottare anche con i capelli che la sua mamma tanto adorava, le diceva sempre che luccicavano come una luce nel buio e lei s’immaginava lì, ferma nel buio totale a far luce alla sua mamma con i suoi boccoli, ma ora tutto quello splendore se n’era andato, lasciando posto ad una piccola massa arruffata piena di nodi. Sapeva che la mamma avrebbe fatto il bagno con lei dopo per aiutarla a liberare quella chioma, e non vedeva l’ora. Adorava giocare nell’acqua, e adorava farlo ancor di più con la sua mamma. Le voleva tanto bene, e ‘avrebbe abbracciata forte forte e avrebbe riso con lei.

Tra uno sguazzo e l’altro, la piccola donnina alzò lo sguardo attento e vivace come quello di ogni bimbo felice. Si guardava intorno elettrizzata dagli altri bimbi che si arrampicavano sugli altri giochi del parco. Sorrideva senza sapere perché. I suoi occhi curiosi e vigili videro però sulla panchina più vicina a lei seduto un bimbo, piccolo quanto lei forse, che teneva le gambine chiuse e si guardava le ginocchia immobile immobile, solo gli occhi che alzava di sfuggita per non farsi vedere facevano trapelare la sua voglia di sperimentare tutte quelle meraviglie.

Era proprio un piccolo omino; vestito come si vestiva il suo papà per le grandi feste, e le sue scarpine lucide lucide dondolavano piano piano senza alcuna possibilità di toccare terra tanto che erano piccine, come le sue. Più guardava quel bimbo insolito (una parola che le aveva insegnato la mamma e che ora usava con molto orgoglio), e più decideva di volerlo come amico e scoprire il sorriso di quel visino pallido e sottile, dai lineamenti delicati e visibili gia da ora, con due occhi d’argento vivo e lucente, dello stesso colore del cielo quando si scatenava un temporale e lei per la paura si andava a nascondere nel lettone di mamma e papà. Le piacevano i suoi occhi, voleva guardarli ancora. Voleva anche toccare i suoi capelli fini e chiarissimi, uguali al sole (lo sapeva perché alzava sempre gli occhi al cielo fino alle lacrime per osservarlo, facendo sempre preoccupare la mamma), e pensava che anche lui potesse essere un faro per la sua mamma.

-Ciao.-

Il bimbo vestito come il suo papà saltò dalla sorpresa e la fissava quasi spaventato. Guardava le sue mani che grondavano fango, quando le sue erano chiuse a pugno sulle bambine.

-Ciao- le risponde incerto.

-Come ti chiami?-

Il bimbo la guardò un po’ reticente sul fatto se dare quella preziosa notizia. –Mi chiamo Draco- le disse poi arresosi che forse non era troppo pericoloso dire il proprio nome.

-Ciao Draco, io sono Hermione. Che strano nome che hai sai? Però mi piace. Sei qui anche tu con la tua mamma?-

-No, aspetto mio padre.-

-Il tuo papà? Perché dov’è?-

-In giro per lavoro. Mi ha lasciato qui con l’ordine di non muovermi-,e si morse il piccolo labbro con la paura di aver detto troppo.

-Sei da solo allora? Vuoi giocare con me? Ti faccio compagnia io.-

Il piccolo Draco la guardava smarrito.

-Tu... tu sei una... babbana?-

-Babbana? Cos’è un nuovo gioco?-

-No, quindi tu non sei una strega? Non fai magie?-

-Cosa dici? Che strane parole che usi, però le magie le so fare... vuoi vedere?-

Gli occhi del bimbo si spalancarono mentre ora sorrideva più tranquillo.

-Va bene. Che incantesimo ti hanno insegnato i tuoi? Hai gia una bacchetta?-

Le sue bambine non dondolavano più, erano ferme e rigide mentre il loro padroncino aspettare una risposta.

-Ahah, come parli strano. Vieni con me ti faccio vedere.-

Di nuovo incerto il bimbo si guardò intorno in cerca di qualche pericolo, ma vedendo  che tutto era innocuo, scese dalla panchina con un salto e seguì quella strana bambina. Era diversa, non era come i figli degli amici dei suoi genitori, lei sorrideva sempre. Gli sembrava simpatica.

Ma quando arrivarono non era convinto del tutto del suo giudizio di prima. Erano tra il fango. Ma la piccola Hermione sorrideva ancora. Prese un bicchiere da chissà dove e lo riempì di quel liquido marroncino, poi prese una cannuccia arancione e la mise dentro come se avesse appena preso una granita. Lo guardava divertita.

-Lo sai che mi ricordi il mio papà? Vesti come lui ma le tue scarpe sono più lucide.-

Lo fissava e lo vedeva sempre più perfetto, anche se quella parola ancora non la conosceva, l’avrebbe chiesta alla mamma poi quella sera. Le piaceva e le faceva rimpiangere di essere così sporca. Voleva essere perfetta come lui. Fece un grande sorriso al suo nuovo amico e poi avvicinò la bocca alla punta della cannuccia.

-Avvicinati, guarda nel bicchiere.-

Il bimbo si avvicinò alla bambina e guardò incuriositò. Non succedeva nulla di magico.

La superficie si mosse. Si creò una... bolla.

Come aveva fatto? Allora davvero sapeva fare le magie! Una piccola strega!

 Nel bicchiere incominciarono a crearsi sempre più bolle che scoppiavano sporcandoli tutti, ma questo stranamente lo faceva ridere.

-Ahahah!-

Due bambini di quattro anni che ridevano di quella piccola magia. Ridevano tanto che sbattevano le bambine nel fango sporcandosi e ridendo ancora di più.

Due bimbi così diversi. Due bambini che si sarebbero ritrovati nemici e  rivali. Ma questo loro ancora non lo sapevano.

-Vuoi essere mio amico Draco?-

Hermion gli sorrideva allegra come se fosse naturale la sua domanda, ma lui era impreparato. Non sapeva cosa volesse dire avere degli amici, i suoi genitori glielo avevano sempre proibito.

-Mi piacerebbe essere tuo amico Hermione- . Forse potevano esserlo di nascosto.

-Ah! Ho un nuovo amico! Ti voglio bene Draco!- e gli scoccò un bacio misto a fanghiglia sulla sua guancia, che lo fece sorridere, stranamente felice.

-Ti voglio bene anche io-

Continuarono a giocare nel fango.

 

-Draco, cosa fai lì? Mi sorprendi, giochi con un’insulsa babbana? E poi guardati, come sei ridotto, ma non ti ho insegnato proprio nulla? Avanti andiamocene da questo posto pieno di feccia.-

Draco appena sentì la voce di suo padre s’irrigidì e chiuse gli occhi, poi si alzò e si avviò nerso il suo papà.

-Hey, Draco... dove vai?-

Il bimbo alla voce della sua nuova amica si bloccò, si voltò e tornò verso di lei per ricambiare il bacio di prima, mentre quel papà li fissava indifferente, senza sorridere. Aveva i capelli chiari come Draco ma molto più lunghi con un bastone nella mano destra. Se,brava... cattivo. Non le piaceva. Le faceva paura e si preoccupava per Draco, per il suo amico.

-Hermione ti voglio bene. Addio.- il bimbo la guardò negli occhi per un attimo, poi si allontanò con il suo papà.

Era certa che non lo avrebbe più rivisto.

-Addio Draco.-

 

-Vieni Hermione è tardi! Guarda come ti sei conciata, la mia piccola... ma come ci riesci? Nessuna bimba è tanto brava come te a sporcarsi di fango.-

-Mamma,mamma... ho deciso, non giocherò più nel fango. Voglio essere perfetta. Cosa vuol dire?-

-Beh, significa essere sempre buona, imparare molte cose e non fare i dispetti.-

-Ah! Allora io sarò sempre buona, imparerò molte cose, non farò i dispetti e non giocherò più col fango. Sarò sempre pulita. Va bene mamma, sono perfetta?-

-Si, sei perfetta tesoro.-

La bimba prese per mano la donna saltellandole al suo fianco.

-Ti voglio bene mamma.-

-Te ne voglio anche io, Herm.-

 

 

AVEVO VOGLIA DI SCRIVERE COSE PACIOCCOSE, E COME LA NOSTRA HERMIONE AVESSE DECISO DI ESSERE LA PERFETTINA CHE CONOSCIAMO EHEH... SPERO VI PIACCIA... ASPETTO VOSTRI GIUDIZI E OPINIONI! FATEMI SAPERE! CIAO UN BACIO A TUTTI.

 

P.S. QUESTA FF LA DEDICO AD UNA PERSONA A ME MOLTO CARA AUTRICE ANCHE IN QUESTO SITO, AIDA, ANDATE A VEDERE LE SUE FF NN SONO PER NIENTE MALE FIDATEVI!! AHAH UN BACIO TI VOGLIO BENE SARETTA MIA.

  
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