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Autore: Glory Of Selene    14/02/2013    5 recensioni
C'è solo un viso dietro la maschera di Kakashi?
"Hatake Kakashi. Figlio della Zanna Bianca della Foglia, allievo del Quarto Hokage. Divenuto chunin a sei anni, jonin a tredici. Inventore del famoso Taglio del Fulmine, altrimenti detto Mille Falchi. E…
Conosciamo tutti queste cose, e anche di più, considerando tutte le varie leggende che circolano sul suo conto. Ma a lei, personalmente, sensei. È mai riuscito qualcuno a mettere davvero in difficoltà?
Probabilmente avrebbe mentito.
"
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kakashi Hatake, Sakumo Hatake
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Senza rumore e senza odore… E’ questa la fine di un ninja.

 
C’era guerra.
C’era dolore. Acuto e martellante. C’era determinazione, una determinazione bruciante, o la riuscita o la morte, questa la consapevolezza.
Lui sapeva che cos’era la guerra, e quali erano le strategie – strategie – che permettevano di vincerla. Un soldato non valeva niente. Niente.
Quante persone aveva visto morire, Kakashi. Quante ne aveva fatte morire egli stesso; sembrava essere diventata una sua compagna abituale, la morte. Silenziosa, sempre al suo fianco, senza che mai lo toccasse.
Nel momento esatto in cui decise di morire, Kakashi la sentì. Nulla, nella sua testa. Solo un rimpianto.
Obito…
Fu un trapasso dolce, per sfinimento. Quasi come addormentarsi. Un attimo prima aveva chiuso gli occhi, un attimo dopo quel buio era diventato tutto il suo presente, tutto il suo futuro, tutto se stesso. Dentro al buio, si sentiva perso e insieme ritrovato. Avvertiva distinte le due forze – il suo corpo morto, e la sua anima che bramava il volo – impegnate in una lotta furiosa, atroce quasi, avrebbe detto.
E poi, gli capitò qualcosa.
Per la prima volta, avvertì il tatto della stoffa ruvida sul volto.
Un fastidio, una costrizione. Non più paura. E il desiderio di toglierla. E vivere. Libero.
Si ribellava, il suo cadavere. Lo tratteneva a sé, in quel limbo, in quel buio.
Sei tu, Kakashi?
Non l’aveva più sentita, quella voce. L’ultima parola che ricordasse avere quel suono, era stato un Grazie.
Kakashi avrebbe voluto fare tante cose, tante cose che anni passati a centellinare le proprie emozioni gli impedivano.
Non sapevo fossi qui.
Perché non mi racconti la tua storia?
Lui gli sorrise, sorrise a suo padre, e si sedette accanto a lui. Un senso di pacata beatitudine dentro di sé, persino in quel limbo nero. Finché…
 
Luce.
Il volto di suo padre che sbiadiva.
Che succede?
Sembra che per te sia troppo presto. Hai ancora da fare lassù.
Panico.
Papà…
Sono contento di aver parlato con te. Grazie per avermi perdonato. Finalmente riuscirò a riposare in pace, e a rivedere mia moglie.
La luce era sempre più forte, ma Kakashi non voleva andare. Voleva anche lui rivedere la mamma.
Voleva anche lui togliersi la maschera. Lo desiderava più di ogni altra cosa.
 
Quando riaprì gli occhi, non si ricordava di suo padre. Né della meravigliosa sensazione della promessa di poter vivere, un giorno, a volto scoperto. 




Ciò che dice l'Autore
E così finisce anche questa raccolta. E' stata breve, ma io l'ho trovata intensa. Scriverla mi è piaciuto da morire, mi sono divertita come non mi succedeva da molto tempo e sono davvero felice che abbia anche riscontrato dei giudizi positivi.
Per quanto riguarda questo singolo capitolo finale, devo dire che l'ho ideato molto prima di molte altre, ma mi è subito stato chiaro che avrebbe dovuto essere la chiusura di tutto. Morire e poi tornare indietro non dev'essere un'esperienza facile; soprattutto il tornare indietro. Pur essendo una cosa terribile, per Kakashi la morte avrebbe avuto un riscontro positivo, si sarebbe liberato da tutti quegli stupidi vincoli con la vita terrena, si sarebbe tolto la maschera, perchè non ne avrebbe più avuto bisogno. Pur essendo confinato in un luogo che non era il vero aldilà, lui capiva come sarebbe stata la sua esistenza senza maschera, e la desiderava con tutto se stesso.
Beh, adesso la smetto di dilungarmi, vi dico solo che spero davvero che la mia conclusione sia piaciuta a tutti. Prima di passare ai saluti, però, ho qualche disclaimer da fare: Kakashi Hatake, Sakumo Hatake, Obito e Rin non sono personaggi che mi appartengono, ma sono stati partoriti da quel geniaccio di Masashi Kishimoto, e compaiono nel manga Naruto. Non ho scritto a scopo di lucro. La frase che compare all'inizio di questa storia, scritta in corsivo, non è mia ma è tratta da una battuta di Kakashi nel numero 3 del manga (dove lui spiega alla squadra 7 che cosa sia un ninja inseguitore); anche tutte le battute che in questa storia si scambiano Sakumo e Kakashi sono tratte dal manga, dai numeri 46 e 48.
Dunque, che dire, devo solo ringraziare tantissimo chi ha voluto leggere le mie storielle e chi ha lasciato una recensione, che sono molto importanti per me per capire dove poter migliorare ^^ Ho un sacco di storie da finire e da pubblicare in altri fandom, ma credo che tra un po' di tempo potrei tornare con un'ideuzza che mi ha sfiorata proprio in questi giorni sul caro Kakashi... Ok, basta, devo rimanere coi piedi per terra.
Un enorme abbraccio a tutti, e buon San Valentino :D
Glory.





 
  
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