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Autore: morgana avalon    14/02/2013    0 recensioni
ciao a tutti avevo già pubblicato questa storia sul mio account quando qualcuno mi ha cortesemente fatto notare che era contro le regole, anyway questa è l'immeritevole traduzione di una bellissima storia, è una what if, in cui si racconta cosa sarebbe successo se Severus fosse sopravvissuto.
Genere: Angst, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Severus Piton, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Capitolo 2
“Madam Pomfrey! Professoressa Mc Grannith!”
La voce di Ron risuona nei corridoi che portano all’infermeria e mi riporta alla realtà, studenti e corpo insegnanti mi guardano con odio e lo accetto, sapendo che non merito niente di meglio.
“Signor Weasley!” Minerva  avanza verso di noi e non posso fare a meno di notare che non porta il cappello a punta e mi domando cosa le ha fatto perdere il cappello che ama così tanto.
“Professoressa, abbiamo trovato Piton” dice Harry
E’ la prima volta che Minerva non lo corregge, dicendogli di chiamarmi professor Piton. Questo la dice lunga quanto lei detesti la mia vista. Non posso biasimarla. La cerva preme il suo naso sul mio torace, come per correggere i miei pensieri, ma si sbaglia e poi perché si fa vedere?
“E’ ferito” dice Harry senza smettere di camminare. Continuano a condurmi verso l’infermeria, mi domando come reagirà Madam Pomfrey alla mia apparsa inaspettata, lei è una delle poche persone che sospettano che abbia fatto il doppio gioco. Molte volte quando ritornavo dalle chiamate dell’Oscuro Signore con lividi e ferite più gravi,  e mi ha curato più di una volta; la maggior parte delle volte Albus si era precipitato ansioso si vedermi guarito qualche volta troppo impaziente per aspettare di ascoltare le notizie che portavo così Poppy era ancora presente mentre davo ad Albus le informazioni che bramava. Il preside sembrava fidarsi di lei e sembrava che per lui non ci fosse nessun problema per il fatto che lei ascoltasse conversazioni che dovevano rimanere private.
“Signor Potter che è successo?”
Potrei dire che la presenza della cerva disorienta Minerva a giudicare dal lieve tremore nella sua voce; e lei non si disorienta facilmente. È confortante che si stia comportando come un Preside ora. Hogwarts si merita qualcuno come lei.
“E’ stato attaccato prima da Voldemort  poi dal suo serpente” rabbrividisco al nome di Nagini. Posso essere un Serpeverde ma non questo non vuol dire che mi piacciano i serpenti. “E il Patronus?” Domanda la preside. “Non ho idea da dove venga, non è mio, né di Hermione ne di Ron”.  Minerva sembra esitare per un po’ ma poi dice “Il Patronus di tua madre era una cerva” Harry sembra sconcertato, vorrei potergli offrire una spiegazione ma non l’ho neanche io, non so come mai Lily ha deciso di interferire o come sia stata capace di farlo. “Severus!” mi chiama madam Pomfrey indicando il letto vicino a lei “Poggiatelo qui, cari e fate attenzione!” L’approvazione della mia presenza è qualcosa per cui avevo sperato ma che non mi sarei mai aspettato. Madam Pomfrey ci raggiunge ed io gemo di dolore nel momento in cui il mio corpo martoriato si trova a contatto con il materasso. La cerva cambia posizione e di mette in piedi vicino a me posando la testa sul cuscino vicino alla mia testa e continuando a guardarmi – a guardare me!
“Sembra che il Patronus lo stia tenendo in vita” dice Minerva e potrei dire che sta combattendo per sembrare razionale, ma la sua voce continua a tremare leggermente.  Madam Pomfrey non fa caso ai bottoni della mia tunica; la sua magia li strappa, rivelandole il mio torace e la mia gola. Mi sento a disagio quando capisco che Harry e gli altri mi stanno fissando, prima erano solo Albus e Madam Pomfrey i testimoni di ogni ferita che il Signore Oscuro mi aveva inflitto.
“Severus, mio caro, la situazione è abbastanza seria” poi voltandosi verso Minerva aggiunge “Hai ragione, sarebbe morto se non fosse per il Patronus”
“non ho mai sentito che il Patronus possa fare qualcosa del genere” dice Harry,  “Nessuno può lanciare un incantesimo per chiamarlo, come può un Patronus tenerlo vivo?”  “Non lo so caro” dice madam Pomfrey “ma ci dobbiamo preoccupare di cose ben più importanti” manda un assistente a prendere le pozioni che servono e inizia col chiudere la mia gola tagliata ed io non ho voce in capitolo, sembra, l’infermiera è determinata a salvarmi, e gli altri guardano, stando attenti a non intralciare. Le pozioni arrivano e lei le versa a forza giù per la mia gola provocando un dolore lancinante, mi sembra di essere incapace di mandare giù niente e mi sembra di soffocare quando mi vanno giù per la gola. “Mi spiace caro” dice dolcemente “Ma sai che è l’unico modo per contrastare il veleno.” Certo che lo so ma mi manca la forza per assicurarglielo, mi fa riappoggiare contro i cuscini e comincia ad occuparsi delle altre mie ferite. Guardandomi attorno mi accorgo che Harry se ne è andato e so dove, nelle stanze di Albus. Vuole usare il pensatoio e poi saprà cosa ho fatto, conoscerà la mia vergogna.
Devo aver perso conoscenza dopo tutto perché quando mi sveglio sono ricoperto da un unguento puzzolente e da delle bende. Madam Pomfrey ha avuto un bel daffare, mi guardo attorno, sono solo nella stanza, la cerva mi ha lasciato finalmente, non avrebbe dovuto lasciarmi vivere come può aver fatto un errore così grosso?
La porta si apre e agendo di riflesso, voglio puntare la mia bacchetta, ma non sto indossando i miei abiti e ho bisogno di un momento per localizzarla. È sul comodino vicino a me, che strano che me la lascino così vicina. Provo ad alzare il braccio, ma non lo posso muovere, è pesante e il veleno in circolo mi rende indifeso, il mio corpo ha bisogno di tempo per liberarsene ed ho bisogno delle pozioni e delle mani guaritrici di Poppy. Sposto l’attenzione dalla mia mano alla porta, Harry è lì e mi guarda in modo strano, ho l’impressione che abbia pianto, i suoi occhi sono rossi ed ancora lucidi di lacrime, un pugno si chiude attorno al mio cuore al pensiero che abbia visto le mie memorie. Sa quel che ho fatto, sa il mio crimine. Non parla annuisce soltanto e chiude la porta dietro di se lasciandomi nel panico. Che vuole fare? Quel ragazzino attira catastrofi dovunque vada! Devo tenerlo d’occhio, devo intervenire per salvarlo se necessario, voglio alzarmi dal letto e corrergli dietro ma non posso. Il mio corpo si rifiuta di obbedirmi. Sono inutile totalmente incapace di intervenire per la prima volta in anni, nel mio panico chiamo la persona più vicina a me.
Minerva compare dopo pochi secondi, la sua espressione severa mi avverte che c’è qualcosa di sbagliato, di terribilmente sbagliato, e devo sapere cos’è “Dim.. mi” la mia voce manca della solita forza e detesto quanto sembro debole; si mette vicino al letto e mi guarda in un modo che mi fa rabbrividire “Dim…mi” Questa volta la sto pregando spudoratamente di darmi quell’informazione.
“Harry mi ha permesso di vedere le tue memorie, Severus” sono basito dalle sue parole, è l’ultima cosa che mi aspettavo dicesse , quindi sa anche che ho tradito Lily, sa che la colpa della sua morte ricade su di me, di così tante morti. “Harry è andato nella foresta proibita, ho cercato di fermarlo ma ha fatto capire chiaramente che deve farlo da solo”
“No! Avre..sti do…vu..to fe…rma…rlo”  Harry sta andando ad affrontare Lord Voldemort e non c’è niente che possa fare per aiutarlo. “Non posso Severus, il destino di Harry attende, non puoi impedirgli di fare la sua parte in questa guerra” Se solo potessi muovermi! Se solo potessi avere la forza! Troverei un modo per aiutarlo “Minerva…” Cerco di alzarmi dal letto di scostare le coperte per scendere da questo dannato letto, ma il dolore che mi percorre le mani e le braccia mi tramortisce.
“è il veleno di Nagini” dice Minerva, spiegando cose che già so “Poppy dice che le pozioni possono in qualche modo gestirlo ma ci vorrà tempo. Severus non puoi fare niente per aiutare Harry, ma abbi fede in lui, ce la farà”
Onde di dolore pulsano nelle braccia, potrei combattere questa lenta agonia se sapessi ci fosse una possibilità di combattere ma in questo stato il Signore Oscuro mi userebbe come arma contro Harry e peggiorerei la situazione, dannazione!!
“Severus” dice mentre fa un passo verso di me e posa la mano sulla mia spalla, toccandomi, offrendomi conforto quando non ne merito “Albus diceva sempre di credere in te, mi vergogno di dire che ho dubitato di lui e di te” Voglio scuotere la testa per rifiutare le sue scuse, non sono necessarie ma il dolore che continua a rimbombare mi persuade dal muovermi “Non è colpa tua” tento di dire ma anche quelle due parole mi sfiniscono. “Eri una spia tutit questi anni. Ora capisco perché Albus si fidava completamente, non avevo idea”
“Non… dove…vi ave…rne, se ti fo…ssi f.i.dat…a, il signo….re os..cu…ro si sa…rebbe inso..spet..tito”
Non riuscirò a stare sveglio ancora per molto, le pozioni e la mia stanchezza mi rendono difficile stare vigile, il mio corpo chiede riposo per guarire.  “Avrei comunque potuto credere ad Albus”
Mi sembra che Minerva sia un po’ troppo commossa e mi preoccupo per quello, mi serve calma e controllata, questa guerra non è finita.
“Hogwarts, situazione? Si.. a…mo  sot…to at…tac…co?” perchè la mia forza mi deve lasciare? Sono inutile così!
“Non ancora” dice e mi risollevo vedendo che si raddrizza, l’espressione nei suoi occhi è più lucida “Ma i Mangiamorte stanno arrivando e sto organizzando le difese come posso ma Severus, io non sono Albus, non sono te” “Fortunatamen…te …. non …. sei me!” Non voglio che nessuno sia come me “Puoi farlo …. caduti?...” prego di no.
“Qualche studente ferito, ma nessuno seriamente…”
“Il Signore Oscuro arriverà …. E i suoi seguaci … Ti devi preparare… per quello” Se solo potessi aiutare! Detesto essere confinato in un letto d’ospedale!  “Severus…” il suo tono mi avverte, mi preoccupo “Hai combattuto da solo tutti questi anni. Hai rischiato la tua vita innumerevoli volte, hai fatto quello che molti di noi non avrebbero mai fatto per paura di perdere la vita. Permetti di combattere noi questa volta. Hai fatto così tanto che non potremmo sperare di più, non è più solo la tua battaglia è nostra ora” capisco quello che sta cercando di dirmi, ma si sbaglia, di grosso  “Non sono un eroe, Minerva, ho … solo … cercato … di scontare…” ma mi guarda ancora in quel modo e taccio, non riuscirò a convincerla. “Sembrerà così a te, amico mio” amico, sentirla chiamarmi così mi fa distogliere lo sguardo per paura di piangere. Non posso versare lacrime, non ora, non qui, non così.  “Hai fatto i tuoi sacrifici, ora è il nostro turno di combattere, ti terrò informato, ma tu hai bisogno di riposare. Dormi Severus”
“Minerva” ho ancora una domanda a cui ho bisogno di rispondere “Harry… ha …permesso a qualcun ….altro di… vedere”  mi manca la forza per finire la domanda, mi sento così dannatamente debole.
“A hermione e ron. Pensava che dovessimo conoscere la verità ed io sono d’accordo con loro. La verità deve uscire” E’ peggio di quanto avevo pensato. Potrei vivere sapendo che Harry conosce la verità ma anche gli altri ormai la conoscono.
Il mio sonno non è pacifico; continuo a combattere il Signore Oscuro nei miei sogni e Nagini mi attacca ancora una volta, e ancora. Mi stanca ulteriormente e alla fine mi sforzo di svegliarmi. La prima cosa che noto è il silenzio tombale che c’è. Ho paura che ci sia qualcosa di terribilmente sbagliato. Posso anche non essere più il preside ma la connessione di cui Albus mi ha avvertito rimane per qualche motivo bislacco. La magia presente in queste mura continua a chiamarmi, ed alla mia richiesta i mattoni cambiano posizione e formano una finestra attraverso cui posso guardare cosa succede fuori e guardando harry a faccia a faccia con voldemort mi scuote nel profondo. Harry e il Signore Oscuro stanno combattendo una battaglia ed una esplosione fa tremare hogwars che grida di dolore. La reazione mi colpisce, ero stato talmente sciocco di accedere alla connessione per ottenere delle informazioni, grido per il dolore lancinante e perdo i sensi ancora una volta.
“Severus … Severus!”
La voce di Madam Pomfrey mi spaventa e la guardo sicoccato mentre mi otna alla mente la scena di cui sono stato testimone prima “Harry … è? Ho paura a finire la domanda perché non mi potrebbe piacere la risposta.
“Sta bene, non ti preoccupare per lui, comparirà presto”
“E’… vivo?” non ci posso credere. Come può essere sopravvissuto a quel duello? Albus era certo che il ragazzo dovesse morire per sconfiggere l’oscuro signore
“E’ vivo, “ madam Pomfrey ripete “Ammaccato forse ma niente che un bagno e una buona notte di sonno non possono curare, lo stesso non si può dire di te”
E’ vivo Harry è sopravvissuto, è l’unica cosa che conta. Ci sono riuscito in qualche modo sono riuscito a dargli quello che gli serviva. “Grazie…. Grazie…” sussurro a chiunque o qualunque potere che ha fatto sopravvivere il ragazzo.
“Severus, caro, dovresti dormire. Se vuoi posso portarti una pozione che ti può aiutare”  ma si zittisce guardandomi “Sono gli incubi non è vero?? So che c’è una pozione anche per quelli”
Con calma e sopportando il dolore che mi causa, giro la testa, non voglio che gli incubi smettano, sconterò la punizione perché merito di essere punito; solo la morte mi potrebbe salvare ma la morte è l’unica cosa che mi è stata negata, grazie a Lily.
“Abbiamo vinto, Severus, Harry ha vinto” è Minerva che torna indietro e viene da me “Abbiamo avuto vittime” dice con rimorso “ma voldemort è sconfitto! Harry c’è riuscito, Severus!”
“Lo so…” mi guarda in modo strano, e se fossi stato meglio avrei spiegato.
“Hogwarts …ha dei modi… di comunicare … con” ed il pensiero mi colpisce: sono ancora il Preside qui, pensavo che la mia fuga mi avesse privato della posizione giustamente, ma Hogwarts ha deciso diversamente. “Con il suo preside?” Minerva aggiunge e mi offre un cenno di sorriso “Albus mi ha detto qualcosa in merito… la connessione” riesco ad annuire “Dovete ….prendervi cura… degli studenti … dei feriti” E’ la persona giusta  per quel lavoro, capisce facilmente e gli studenti si fidano di lei, dovrebbe essere la preside. “Lo sto facendo, fortunatamente il resto degli insegnati sta aiutando, perfino Lumacorno è fuori ma è Hagrid che fa il grosso del lavoro.”
E’ bello saperlo, mi è sempre piaciuto Hagrid anche se non potevo dimostrarglielo “Te la caverai… molto bene”
“Severus” Minerva sta aggiungendo altro ma la porta si apre e Harry appare, ron e Hermione sono dietro di lui ma rimangono alla porta mentre Harry si avvicina al mio letto e si siede. Mi sento a disagio e non ho parole, il sollievo che provo a vederlo è ben al di là delle parole, rimane in silenzio mentre mi studia e capisco che vuole che sia io a parlare. “Albus sarebbe … così … fiero di te”  è l’unico conforto che posso offrigli.
“Lo so, ho parlato con lui quando ero morto, e miha detto che dovevo tornare indietro”
Sono scioccato, il ragazzo è morto e Albus sficcanasa ancora nei suoi affari?! Perché non sono sorpreso?
“Sono contento… che sei ancora …. Vivo” dico mentre harry è ancora silenzioso, non credo di avere mai pensato di trovarmi in questa situazione e sono impreparato, non ispadea di come comportarmi o come agire.
“E io professore sono contento che anche lei è vivo”
Lacrime mi offuscano gli occhi sentendo quelle parole ma impedisco loro di cadere “Non mi sarei mai aspettato di vivere” Harry annuisce “Ne parleremo dopo” dallo sguardo che mi lancia capisco che lui deve aver sospettato che io sia andato volontariamente incontro alla morte, ma non si sarebbe potuto aspettare che io poi abbia voluto combattere per la mia sopravvivenza. “Voldemort è morto finalmente”
Sono contento di saperlo, assicurare la sopravvivenza di Harry e la caduta del Signore Oscuro è stato il mio solo obiettivo in tutti questi anni e sono contento che abbiamo avuto successo. Madam Pomfrey si precipita da Harry, mi aspetto che cominci a coccolarlo, ma invece indica me: “Harry caro, mi aiuteresti? Severus si rifiuta di bere le sue pozioni”  questo io lo chiamo gioco sporco, che nemmeno io avrei fatto se fossi stato in lei, le lancio un occhiataccia ma il danno è stato fatto, Harry si alza, si avvicina ancora di più e alza la testa. “E’ vero preside?”
Mi sorprendo che mi chiami in quel modo. Credevo avesse perso ogni rispetto che poteva avere per me, che già non doveva essere molto, considerato il modo in cui l’ho trattato nel passato “Non … Sono necessarie” ma ho già perso la partita, Harry non accetta un no come risposta.  “Le prenderà , professore, sono stato chiaro?”  E’ come se ascoltassi la voce di Lily, sarebbe inflessibile ogni volta che ritenesse che io trascuri il mio benessere. “Vedremo” dico alla fine, non voglio essere sconfitto davanti a tutti, ma Harry sa che ha vinto, posso dirlo dalla sua espressione. “Come dicevo, ne parleremo più tardi” alza il braccio e la sua mano si posa sulla mia, il tocco mi sorprende completamente e non posso non chiedermi perché lo ha fatto “Nel frattempo, voglio che lei riposi, tornerò presto, prima ci sono cose di cui devo occuparmi”.
Non credendo che la mia voce sia forte abbastanza mi limito ad un debole cenno, Harry stringe le mie dita e lascia la stanza. Sono disorientato in tanti modi ma è stato quel tocco il vero colpo di grazia. “La tua medicina Severus” dice madam Pomfrey ritornando al mio capezzale “e la berrai tutta sono stata chiara?” ingoio la rivoltante pozione e ci riconosco la mia mano, deve averla presa dalle mie scorte personali, sembra che sia compiaciuta dal mio gusto quando raccoglie le fiale e le porta sul suo carrello. Pensavo che Ron e Hermione e Minerva fossero andati via con Harry, mi sorprendo che siano ancora vicino alla porta. “Grazie,” inizia Hermione “per tutto quello che ha fatto e che non avremmo mai saputo” non so rispondere in altro modo che con un ulteriore cennodel capo lei sembra soddisfatta e sparisce portando con se Ron, Minerva rimane, si siede e ho il presentimento che ci siano nuove notizie, spero che la pozione faccia effetto presto. “Il Ministero si è messo in contatto con te, quando hanno saputo che eri vivo, volevano arrestarti, ma gli ho detto cosa avevo visto nel pensatoio e penso dovrai rispondere a delle domande ma hanno deciso di non perseguirti, sei salvo. Pensavo fosse un pensiero che potesse toglierti il sonno”
Le invio uno sguardo stanco “Avrei accettato qualsiasi sentenza avessero…”
“Saresti andato ad Azkaban senza muovere un dito in tua difesa, come hai fatto con voldemort?” mi tronca, quindi lo sa “Cosa ti aspettavi che facessi?”
“Severus, sto tentando ancora di capire cosa è successo qui in questo ultimo paio d’anni. Non sei la persona che credevo, e le trame di Albus si sono spinte più in profondità di quello che avevo previsto, abbiamo anche il futuro a cui pensare.”
Il futuro? Non avrei mai pensato di averne uno, e non me ne frega niente ora, sento i miei occhi che si chiudono e un profondo senso di pace scende su di me, le pozioni stanno facendo il loro effetto allafine, l’ultima cosa che sento è Minerva che mi sposta una ciocca di capelli dalla fronte e poi il sonno mi prende.
Apro gli occhi e tento di scacciare i residui del sonno, ho dormito profondamente e senza incubi, non so per quanto tempo ma conoscendo il calibro delle pozioni, che mi ha dato Poppy devo aver dormito almeno 20 ore. “E’ sveglio” sentire all’improvviso la voce di Harry mi disorienta, occupa la sedia vicino al mio letto, sembra conciato meglio dall’ultima volta che l’ho visto, sembra riposato “Harry” dicendo il suo nome per la prima volta, al posto di usare il cognome in modo più formale ma che suonerebbe strano. Si inumidisce le labbra e una timida espressione apparre nei suoi occhi “Non mi ha mai chiamato così” Per forza, ma sdraiato qui indifeso mi fa sentire vulnerabile, e cerco di tirarmi su con un gomito ma sono ancora debole, ed è difficile muoversi, ma si alza Harry mi aiuta ad acquisire una posizione quasi seduta, poi si ritrae come se fosse stato scottato, capisco che il peggio deve ancora venire £”Sta comodo?” domanda come se ci avesse pensato dopo, mi domando cosa voleva domandare in un primo momento “Abbastanza” ma la mia voce di spezza. “Le prendo qualcosa da bere” Lo guardo mentre riempie una tazza di te e me la porge, provo ad alzare le braccia, ma queste non si muovono, appare confuso un primo momento, poi accosta la tazza alle mie labbra permettendomi di bere, deve essere stato sul comodino per un po’ ma rinfresca e calma la mia gola dolorante. Il ragazzo mi aiuta ancora a mettermi comodo e rimane accanto al letto.
“Ho guardato le sue memorie, come ordinato”
Ah vogliamo parlare di quello  “Volevo che tu sapessi, ti serviva tutto l’aiuto se volevi sconfiggere il Signore Oscuro”
“Voldemort è morto” Dice in un tono gelido, che si riscalda mentre continua “Non vogio discutere di quello, sono qui per altre faccende.” Le sue parole mi confondono “Che faccende”
“Ho guardato le sue memorie di nuovo sta mattina e ho delle domande”
“Vai avanti” non capisco dove vuole arrivare, il pargoletto[C1] …
“Ha tentato in tutti i modi di tenermi al sicuro e lei … nessuno me lo ha mai detto…” all inizio penso sia solo confusione dfa parte sua ma poi capisco che è rabbia che gli impedisce di parlare, e non mi sorprende, è normale che sia arrabbiato con me “E’ stata tutta colpa mia a cominciare… “ ammetto come l’ho ammesso a me stesso molto tempo fa “Per le mie azioni i tuoi genitori sono stati uccisi”
“No, questo non è quello di  cui voglio parlare” non capisco la rabbia che continua ad aumentare sul suo viso. “Di cosa vuoi parlare allora?”
“Voglio sapere” Spero che il ragazzo cominci a parlare sensato presto.
“Perché non mi ha detto che le importava di me? Perché lo so. Ho visto la sua rabbia quando Silente le ha detto i suoi piani. Gli ha detto che mi aveva cresciuto come un maiale per il macello.”
Mentire non mi può portare da nessuna parte, lo so e magari è ora di svelare un po’ di segreti – tutti. “Ma certo che mi importava, sei il figlio di Lily, la amo, come può non importarmi di te?”
Ha bisogno di un momento per digerirla ma poi “Allora perché mi ha tormentato tuitti questi anni?”
Sospiro, desiderando di essere morto, non avrei mai voluto per niente al mondo avere questa conversazione. “Se il Signore Oscuro avesse lo avesse visto non avrebbe creduto in me. Dovevo distanziarmi da te il più possibile, è stata dura, tutte le volte che mi guardavi io…” pensavo a Lily e le chiedevo scusa per aver maltrattato suo figlio
“Perché chiama ancora voldemort cosi? È morto lo sa?”
“Non posso dimenticare il passato così facilmente, ero sempre in guardia, mi è venuto automatico chiamarlo così, essere una spia significa camminare a piedi nudi slla lama di un rasoio Harry” sbatte ancora gli occhi quando lo chiamo per nome, magari dovrei smettere, sembra che lo disturbi.
“Cosa glielo ha fatto fare? Perché mi ha dato quelle memorie?”
Il ragazzino non fa domande facili… hmp! “volevo che tu sapessi delle trame di Albus e avevi bisogno di sapere che saresti morto se avessi fronteggiato il signore… Voldemort, non volevo andassi in battaglia senza sapere che saresti morto” “Perché le altre memorie?” “Se ti ricordi, non ho avuto il tempo di sceglierle, stavo morendo dopotutto” Lo sguardo di Harry cambia e non posso capire perché  “Avrei dovuto essere più accurato ma”
“No non è quello che voglio dire” dice, facendo fermare il mio sproloquio “Voglio sapere… lei amava mia madre, vero?”  “Ancora ora” ammetto “Mi sono perfino offerto di essere il loro custode segreto, con l’aiuto di Silente, sarei riuscito a tenerlo nascosto al Signore Oscuro. Avevo già imparato a confonderlo a quel punto ma  tuo padre si è  rifiutato, giustamente ma…”
“E’ stato Codaliscia a tradirli! se avessero accettato la sua offerta sarebbero vivi”
“Potrebbero essere, Harry! Non sappiamo cosa sarebbe potuto succedere se avessero accettato la mia offerta. E non faccio una colpa a tuo padre, aveva ogni ragione per dubitare di me” Harry chiude gli occhi e sembra combattere per controllare le sue emozioni, non se lo aspettava “Cos’altro vuoi sapere?” Meglio farlo quando ne ho ancora il coraggio.
“Hagrid mi ha portato da Petunia , quella notte, ma nelle sue memorie ho visto lei entrare nella casa, stava stringendo mia madre e stava piangendo” ingoia a vuoto e sembra che non voglia incrociare il mio sguardo “Ero nella culla vicino a lei”.
Mi sarei aspettato qualcosa d’altro ma è questo quello che posso fare per lui “Ti ho preso in braccio quella notte, sapevo che i mangia morte erano rimasti vicini. Ho pensato che i più fedeli avessero voluto vendicare la morte del loro leader. Così ti ho preso in braccio e ho tentato di calmarti. E’ stata dura lasciare Lily indietro ma avevi bisogno e ti ho portato da Albus. Lui a sua volta si è assicurato che andassi da tua zia”
“Così era lei che …” trema un po’  “Sa, sin da quando sono piccolo ho un sogno ricorrente, l’incubo in cui muoiono i miei genitori, capisco perché ho quell’incubo ma quello che non capisco è la presenza subito dopo… delle braccia attorno a me che mi tengono. Era lei vero?”
“Magari ricordi Albus che ti teneva in braccio o Hagrid”
“No era lei.”
Mi sento sulle spine allo sguardo che Harry mi sta dando, perché non ho tenuto la bocca chiusa?! Sto in silenzio dandogli la possibilità di digerire il tutto.
“Non l’ho mai detto a nessuno, ma la prima volta che l’ho vista, durante lo smistamento, l’ho guardata e la mia cicatrice ha cominciato a far male. Ma normalente quando succede mi preoccupo, mentre lei mi guardava però ho sentito di conoscerla, che mi sarei potuto fidare, tutto è cambiato quando…”
“Ho iniziato a tormentarti, per quello l’ho fatto, ma…” Questa conversazione mi sta stancando parecchio e vorrei un altro po’ di the, non me la posso prendere, potrei usare la magia ma sono troppo debole per un uso senza bacchetta e la mia bacchetta è fuori dalla mia portata, Harry lo ha notato e si affretta a riempire una tazza “Madam Pomfrey dice che dovrebbe bere più che può” puntualizza in maniera assente, mi accosta la tazza alle labbra e trangugio il contenuto “Guardi che ne può avere ancora” dice in un goffo tentativo di farmi calmare.
Ci riesce e bevo la seconda tazza molto più piano, poi mi aiuta a sistemarmi meglio contro i cuscini e sistema perfino le lenzuola “Altro che vuoi sapere?”
“Tante cose…” Si passa una mano fra i capelli e mi guarda a lungo “Non se ne andrà, vero?”
Mi sorprende ancora “Sono bloccato a letto”
“non è quello che intendevo. Quando ha rischiato di morire non si è difeso. Abbiamo trovato la sua bacchetta nelle pieghe del suo vestito, e non aveva pozioni su di se ma lei sapeva di Nagini, e di quanto volatile era Voldemort, e lei è andato senza pensare ad una difesa.”
Non sapevo che gli importasse di me, ma deve essere qualcuno a cui importa a capire cosa ho fatto.
“Perché avrei dovuto combattere? Sapevo di morire, e ho accettato il mio destino. La mia vita è finita nel momento in cui Lily è morta perché ho rivelato la prima parte della profezia al Signore.. a Voldemort. Se Albus non avesse messo in campo il fatto che avevi bisogno di protezione, mi sarei ucciso allora. Sapeva bene come manipolare le cose per farmi rimanere in vita, sottolineando che avevi i suoi occhi”
“Mi ricordo che lo diceva, che se lei avesse amato mia madre allora avrebbe dovuto proteggermi.”
“Albus non ha mai giocato lealmente, ma me lo sono meritato”
“Severus Piton!”
Sentirlo pronunciare il mio nome in quella maniera manda pesanti brividi giù per la mia spina dorsale, mi sforzo di incrociare il suo sguardo, non posso leggere le emozioni nei suoi occhi e non voglio violare la sua mente, così aspetto.
“Si, ha riferito una parte della profezia a Voldemort, e non avrebbe dovuto farlo, ma non ha ucciso i miei”
Lo guardo come se venisse da un altro pianeta
“Ti sbagli”
“No. E’ come ha detto Silente, hanno messo la loro vita nelle mani della persona sbagliata, si è punito da quando sono nato. Non pensa che sia ora di smetterla?”
“Tu sei pazzo” gli grido e voglio che se ne vada via ora “non so di cosa stai parlando!”
“Che succede qui?!” Minerva era con madam Pomfrey nel corridoio a parlare  “Harry ti ho detto che potevi parlare con il professore per 5 minuti senza aaffaticarlo, per quanto sei stato qui”
“Non essere arrabbiata con lui!” il ragazzo continua a guardarmi con quei dannati occhi.
“No ha ragione, si sta ancora rimettendo ed ero fuori luogo”
Minerva sembra compiaciuta e mi domando perché. assottiglio gli occhi guardandola, tentando di capire cosa le fa così piacere.
“Penso che ti lascerò ancora 5 minuti Mr. Potter a farti compagnia Severus” Madam Pomfrey sembra voglia protestare, ma Minerva la trascina fuori dalla stanza lasciandomi da solo ancora con il ragazzo.
“Lei non li ha uccisi” ripete guardandomi negli occhi “Davvero Professore dovrebbe smetterla di punirsi per qualcosa che ha fatto qualcun altro.” Scuoto la testa voglio che se ne vada subito “Ti sbagli!
“Ha bisogno di tempo” sussurra “come me, ho dovuto accettarlo e lei deve fare lo stesso”
“E perché lo dovrei fare?” per quanto sia preoccupato non ho ragione di continuare a vivere, Harry è al sicuro e Voldemort è morto. Ho vissuto oltre il mio scopo. Avrei dovuto morire, sarebbe stato tutto molto più semplice. Non vorrei essere costretto a fare questa conversazione per esempio.
“Perché ho bisogno di lei!” Harry me lo grida in faccia e mi fa sobbalzare.  “Non hai bisogno di me, hai i tuoi amici, hai Minerva, hai gli Weasley”
“Si ma ho bisogno di lei, forse di più”
Chiudo gli occhi e prego per forza e pazienza “Perché lo pensa?”
“Lei conosceva i miei parenti, lei ha amato mia madre, mi ha preso in braccio e mi ha tenuto al sicuro e poi lo ha fatto per tutta la mia vita tutta la mia vita e non me lo ha mai detto! Non capisce? Lei non è quello che pensavo, a lei importa di me, io ho bisogno di lei, non capisce?”
La sua rabbia se ne è andata ed è apparso un tono di preghiera . “Non posso far finta di capire, Harry ma te lo devo e io starò vicino” se non mi sbaglio è quello che vuole sentirsi dire “Continuerò a guardarti le spalle, non me ne andrò” “Sarà meglio che se lo metta bene in testa” Non è esattamente una minaccia, e me ne accorgo, la quantità di disperazione che posso vedere nei suoi occhi mi dice che non è solo la rabbia che lo ha motivato. “Starò vicino” ripeto poiché sembra che ne abbia bisogno “Starò qui a Hogwarts.”
“Certo che devi!” dice Minerva, una volta entrata nella stanza “Preside, ho dei problemi che richiedono la sua attenzione”
Sia benedetta lei e il suo salvarmi ma maledetta per il suo ricordarmi la posizione che ricopro ancora qui. Harry ha il coraggio di ridacchiare al sentirlo.
“Mi dimenticavo che lei è ancora il nostro Preside. Lei non può andarsene da qui.”
Sono scappato l’ultima volta, ma scelgo di non ricordarglielo anche perché quella volta Minerva mi ha chiamato codardo e il ricordo continua a riecheggiarmi nelle orecchie, avevo una ragione non avrei mai potuto sopportare di doverle fare del male, è stata una buona amica.
“Torno dopo” Harry dice sembrando felice e sollevato.
Lo guardo andarsene, e vedo Minerva che si accomoda sulla sedia, appoggia i gomiti sui braccioli e si mette le mani damanti alla faccia guardandomi”
“Me lo immaginavo severus”
La sua frase enigmatica non mi dice niente, ma mi sto stancando sempre di più, senza dubbio deve essere qualcosa nel the, mi forzo di ascoltarla “Cosa ti sei immaginata?” “Perché sei scappato quel giorno, non potevi farlo, non è vero? Non mi volevi fare del male.”   
Maledettissima donna! Distolgo lo sguardo sperando non continui. Anche se non andrò da nessuna parte continuando ad ingnorarla.
“Ho ascoltato la tua conversazione, ti importa Severus, lo hai sempre fatto, mi consideri un’amica; una buona amica a cui non volevi fare del male. Conosco il calibro dei tuoi poteri, mi potevi uccidere facilmente, quando io ed Harry ti abbiamo affrontato.” Mi sforzo di incrociare il suo sguardo, perché sembra compiaciuta?  “Non ci pensavo”
“Oh, no lo stavi facendo! Pianifichi tutto prima, lo fai sempre vero? Come Albus, tieni in considerazione ogni possibile sviluppo nella tua mente,  sapevi che non mi sarei fermata davanti a niente dopo aver saputo della sua uccisione, ti avrei trovato anche solo per vendicare la morte e non volevi rischiare”
Una parte di quello che dice è vero, è inutile negarlo “Se fossi rimasto sarei stato costretto ad ucciderti. Il Signore Oscuro non avrebbe ammesso altro. Ritirata era l’unica opzione possibile”
“Dimmi,” dice mentre si alza e si avvicina a me guardandomi negli occhi con il suo sguardo penetrante. “Come ha reagito Voldemort alla notizia che Hogwarts era persa per lui? Che eri scappato”
Ingoio a vuoto, non voglio rivelare quell’informazione, mi è costato caro.
“Ti ha fatto del male?”[C2] 
“Non hai bisogno di saperlo.” Voglio che anche lei se ne vada. Mi sta togliendo una maschera dopo l’altra e non sono preparato, non voglio che veda il vero me.
“Lo ha fatto vero?”
Non parlo, ma ha ragione e non posso distogliere lo sguardo. La memoria di quel particolare incontro con il Signore Oscuro mi causa un tremore involontario. Quella volta essere punito è stato straordinariamente doloroso.
“Ed è successo altre volte vero? Poppy mi ha confidato che eri in infermeria di frequente con ferite gravi, ma Albus ti accompagnava, e sembrava che ci fosse una ragione valida per le tue condizioni. E capitava quando ti chiedeva particolari informazioni. Ho ragione anche su quello vero?”
La sua voce sembra ipnotizzarmi  e mi trovo a rispornderle con sincerità “Al Signore Oscuro e agli altri Mangiamorte non piaceva che facessi certe domande, ma sembrava che avessi sempre ottimen ragioni per farlo. Non sospettavano che avevo altri piani in mente e il Signore Oscuro non ha mai avuto ragione di…”
“Oh Severus!”
Mi accarezza il braccio, non toccando nessuna ferita, il suo tocco mi porta fuori da quella specie di  trance e mi sento un po’ confuso. “Ho pagato quel prezzo volontariamente, per assicurami che stessimo sempre un passo avanti del Signore Oscuro, Harry doveva essere al sicuro, non importava niente altro.”
“Ti ho giudicato così male” mi stringe lievemente il braccio e si risiede “Ho parlato con Poppy delle tue condizioni e mi ha assicurato che puoi tornare nelle tue stanze tra poco e a patto che tu obbedisca alle sue istruzioni riguardanti pozioni e le visite di routine, non hai bisogno di stare qui”
Le sono grato che abbia cambiato discorso, il fatto che conosce così tanto di me mi snerva.”
“Come ti ho detto non voglio rimanere Preside.”
“Non hai scelta, Severus”
“Posso dimettermi”
“Non lo farai.” È uno scontro di volontà e debole e insonnolito come sono so che posso solo perdere. “Ne discuteremo più tardi.”
“Come vuole preside. Farò preparare le sue stanze per il suo ritono e se posso suggerire, il trasferimento potrebbe avvenire domani mattina. Harry si è già offerto di aiutare a portarla giù, visto che è troppo debole per camminare senza aiuto.”
Potrei smaterializzarmi   ma mi indebolirei ulteriormente. Non mi sembra di avere scelta ed annuisco.

 [C1]Spero si capisca che è sarcastico
 [C2]Curse you non ci stava e maledetto te non mi piaceva
  
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