Videogiochi > Sonic
Segui la storia  |       
Autore: Lynx__    14/02/2013    5 recensioni
Nella notte di capodanno Isabel, il personaggio creato da me,trova in un cratere un riccio nero molto misterioso. Chi è? E da dove viene? Non avrebbe mai potuto immaginare che quel riccio l'avrebbe aiutata a scoprire il suo destino...
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Shadow the Hedgehog
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Quando mi capitava di ammalarmi, all’orfanotrofio, sognavo sempre di fluttuare in un cielo dorato cosparso di nuvole color avorio. Era una sensazione talmente rilassante che mi rifiutai sempre di credere ai racconti delle mie compagne di stanza sulla mia convalescenza.
“Non è possibile: io stavo volando” dicevo.
Non sapevo ancora cosa volesse dire fluttuare e volare era la parola più semplice per esprimere il concetto. Eppure era vero, non mi sentivo mai intontita o debole. Non avevo più fatto sogni di quel tipo dall’età di dieci anni e mai, dico mai, mi sarei immaginata di ricominciare.
Invece del cielo dorato questa volta avevo un’infinita distesa nera come il petrolio. Un’oscurità perenne che pareva non volerne sapere di lasciare posto alla luce. Il disagio lo sentivo, in concomitanza con la paura e il senso di vuoto. Sapevo di non essere sveglia, ma sembrava tutto così reale. Il freddo mi penetrava nelle ossa fino a farmi rabbrividire violentemente e i miei occhi non riuscivano a distinguere neanche i contorni delle mani, strette a pugno.
Improvvisamente capii di non star più fluttuando, ma di essere adagiata su un pavimento freddo e liscio, simile al marmo. Mi misi a sedere con movimenti insicuri, non riuscendo ancora a capire dove mi trovavo e, soprattutto, se fossi sola. Percepivo una specie di respiro freddo sul collo e istintivamente mi voltai, per scoprire che esso sembrava essersi dissolto nel nulla. Mi misi in piedi e venni colta da un forte capogiro. Percepivo un’energia negativa penetrare nel cervello e avvertivo i miei arti farsi sempre più deboli e pesanti.
“Stai vivendo quello che ti succederà una volta che ti avrò assorbita nel mio corpo…” disse una voce femminile, alle mie spalle.
Mi voltai e vidi, grazie alla luce che sembrava emanare, Lilith, o più comunemente Darkness.
“Lilith…”
Lei arricciò il naso e con uno scatto felino arrivò accanto a me e mi puntò una delle sue frecce alla gola.
“Non chiamarmi mai più con quel nome, sorellina. Mi chiamo Darkness”
“Kora mi ha raccontato diversamente” dissi, per niente spaventata dalla punta della freccia.
Darkness ghignò e si allontanò, riponendo la freccia nella faretra che portava dietro la schiena. Evidentemente ci voleva troppa energia per generarle ogni volta.
“Quella vecchiaccia ti ha raccontato un po’ troppe cose per i miei gusti...” disse,mettendosi a sedere sul vuoto.
“Evidentemente pensava fosse ingiusto che io lottassi contro mia sorella senza conoscerla… Mi ha detto che hai creato un po’ di scompiglio quindici anni fa, e voglio sapere perché” dissi, sentendo che la mia spavalderia per una volta stava venendo alla luce.
“Non sono cose che una mocciosa come te può capire fino in fondo…”
“Sappi che questa tua follia sta distruggendo non solo la vita di quelli che ti sono intorno, ma anche la tua. Come puoi vivere con il peso di aver ucciso i tuoi genitori?!” urlai.
Darkness spostò lo sguardo, infastidita.
“Non hai il diritto di parlare dei nostri genitori. Eri appena nata quando successe, per tutti questi anni non hai mai neanche saputo della loro esistenza!”
Strinsi i pugni, spostando lo sguardo da lei.
“Hai ragione, non ho il diritto di giudicarti per le tue azioni. Sappi, però, che nonostante tutto non li ho mai odiati.”
Darkness tornò a guardarmi e nei suoi occhi c’era un accenno di sorpresa. Io sorrisi, vedendola dissolversi nell’oscurità.


Dopo quella specie di sogno premonitore, avevo deciso di lasciare casa di Psycho per allenarmi in città, dove era più probabile che Darkness attaccasse. Sentivo che il giorno della resa dei conti si stava avvicinando sempre di più e sapevo benissimo di non essere pronta né fisicamente nè psicologicamente. Shadow non aveva battuto ciglio alla mia richiesta di partire e aveva preparato molto minuziosamente il percorso da seguire, consapevole che non sapessi ancora pattinare decentemente. Il problema fu che Psycho non fu molto felice della mia partenza.
“Io vengo con voi” disse, mettendosi uno zaino in spalla e guardandomi fisso negli occhi.
Shadow mise le braccia conserte, visibilmente irritato.
“Te l’ho già detto, questa è una questione che non ti riguarda. Non voglio che un altro innocente paghi per colpa di mia sorella…”
“Non mi interessa. Io voglio seguirvi e combattere al vostro fianco” disse, battendo un piede sul parquet, quasi come se avesse messo fine alla questione.
“Sei davvero troppo testardo per i miei gusti, Psycho. Ti ho detto che c’è il rischio che tu muoia, non tieni alla tua bella faccina?” dissi, più arrabbiata di quanto non fossi prima.
“Questa bella faccina ha deciso di seguirti e non le interessa se morirà o verrà sfregiata, capito? O hai forse paura che io rovini la bella gita che tu e il tuo innamorato avete programmato?”
Strinsi denti e pugni e mi intimai di stare calma, nonostante la sua stupidità fosse troppo evidente per riuscire a tollerarla.
“La tua faccina verrà sfregiata dai miei stessi Sai se non chiudi quella bocca e non butti a terra lo zaino! Non ho voglia di rimanere a parlare con uno stupido che pensa che io stia andando a fare un picnic!”
“ E io sono stufo di essere sempre messo da parte! Ho capito che preferisci Shadow e me ne sono fatto una ragione, ma non puoi pretendere che io stia qui con le mani in mano quando la riccia di cui mi sono invaghito sta percorrendo la strada che forse la porterà al patibolo!” disse, prendendomi un polso e avvicinandomi a se.
Shadow non intervenne e io gliene fui molto grata. Era una cosa che dovevamo risolvere io e Psycho, da soli.
“Permettimi di venire con voi. Cercherò di non disturbarvi in nessun modo e mi terrò a una distanza ragionevole…”
“Ok, ho capito, fai come ti pare. Tanto non riuscirei comunque a farti cambiare idea, testa dura” dissi, mettendomi lo zaino in spalla e aprendo la porta d’ingresso, sentendo i passi di Shadow e Psycho seguirmi all’unisono.
Per almeno un quarto d’ora non rivolsi la parola a nessuno dei due, ancora troppo arrabbiata per sostenere una conversazione civile.



“Insomma questa è casa tua?” chiese Psycho, percorrendo a passi lenti il vialetto che attraversava il giardino antecedente casa mia.
“Si e non azzardarti a sfiorare i miei fiori” dissi, ancora arrabbiata dalla discussione avuta alcune ore prima.
Il riccio alzò le mani, in segno di resa, e mi seguì come un cagnolino fino al porticato mentre Shadow lo osservava da dietro, attento ad ogni sua mossa. Mi dispiaceva doverlo trattare come un carcerato, soprattutto dopo aver ricevuto una sua dichiarazione, ma ritenevo fosse la punizione migliore per non aver ascoltato i miei avvertimenti. Dopotutto io l’avevo fatto solo per il suo bene, consapevole del rischio che poteva correre.
Scossi la testa e alzai lo sguardo, notando di essere ormai a pochi centimetri dalla porta. Inserii la chiave nella toppa e la girai con forza, permettendo così l’entrata nella mia modesta casetta. Appena entrata buttai lo zaino sul parquet e mi diressi a spalancare le finestre, nauseata dall’odore di chiuso che c’era nelle stanze. La mia camera fu l’ultima a godere della fresca aria invernale e della tenue luce del sole, e sfiorando la testata del letto capii finalmente di essere a casa mia. Mi sedetti sulle coperte color lilla e rivolsi lo sguardo alle foto che tappezzavano il muro di fronte. Improvvisamente provai l’ardente desiderio che tra esse ce ne fosse una raffigurante me e Shadow.
“Ehi, non ti sarai addormentata spero!” fece Psycho, entrando senza bussare.
“No, e per fortuna non mi stavo neanche cambiando” risposi in tono brusco.
Lui ghignò e si sedette accanto a me, come se con quel commento pungente gli avessi dato il permesso.
“Ho visto che c’è solo un divano oltre al tuo letto. Dove metterai a dormire Shadow?”
“Proprio su quel divano, mentre tu andrai da una delle mie amiche” dissi, ancora più seccata di prima.
Quel ragazzo sembrava essere bravo solo a farmi saltare i nervi.
“Ma non vale! Perché devo essere io ad andarmene?” fece, sfoderando una faccina innocente.
“Perché io sono la padrona di casa e so chi merita di stare qui e chi invece merita di andarsene”
Detto questo mi alzai e mi diressi verso il soggiorno, dove Shadow stava osservando silenziosamente la libreria. Sembrava quasi che avesse paura che parlando avrebbe potuto disturbarmi. Afferrai il telefono e chiamai Laila, l’unica a cui potessi affidare un caso umano come Psycho. Sapevo quanto le piacessero i bambini e Psycho non era tanto diverso da un ragazzino di dieci anni, quindi non avrebbe avuto problemi ad occuparsi di lui. O almeno così speravo.
“Pronto?” disse lei, con la sua voce infantile e delicata.
“Laila, sono Isabel. Ho bisogno che tu mi faccia un favore..”
Lei non rispose, facendomi seriamente preoccupare per quello che le poteva essere successo.
“Laila, tutto bene? Perché non rispondi?”
“Finalmente sei tornata! Ci sei mancata così tanto, Is…. Certo che potevi anche avvertirmi che saresti partita!” disse e percepii che il tremolio della sua voce era una vano tentativo di nascondere i suoi singhiozzi.
Mi sentii in colpa e mi morsi il labbro inferiore.
“Scusami tanto Laila, non volevo farti preoccupare in questo modo…”
“Va bene, ma non farlo mai più. Cosa volevi chiedermi?”
“Potresti ospitare un mio amico per un po’?”
“Un amico?” chiese, indagatrice.
“Si, Laila, un amico. Solo un amico, non pensare male e per favore non dirmi di no” risposi, disposta a mettermi in ginocchio pur di convincerla.
“Se me lo dici così non posso certo rifiutarmi… però sappi che per il mio compleanno pretendo quel videogioco che abbiamo visto in quel negozio in centro.”
“Ma costa un patrimonio!” protestai istintivamente.
“O quello o niente amico, pensaci bene”.
Sospirai e mi ripetei mentalmente che facevo tutto ciò per liberarmi di Psycho e fare in modo che io e Shadow rimanessimo da soli. Non che volessi fare chissà cosa comunque…
“E va bene, ma tu lo terrai da te fino a che te lo dirò io”.
“Affare fatto! Gli preparo il divano letto e poi lo vengo a prendere” disse, interrompendo la conversazione prima che potessi avvertirla sui comportamenti leggermente “maniaci” del mio amico.
Laila non era certo una brutta ragazza, anzi la consideravo molto più attraente di me, e proprio per questo volevo avvertirla. Sospirai e riposi la cornetta al suo posto, per poi girarmi verso Shadow che mi guardava con curiosità.
“Quindi stasera saremo solo tu ed io?” chiese, ma con un tono completamente diverso da quello con cui me l’avrebbe chiesto Psycho.
Ringraziai il cielo per aver ricevuto un riccio tanto “innocente”. Una ventina di minuti dopo il campanello suonò e fui finalmente in grado di consegnare Psycho nelle mani capaci di Laila, che lo accettò con un sorriso cordiale, come suo solito. Il riccio non sollevò obiezioni, ma mi fece promettere che il giorno successivo ci saremmo rivisti. Li salutai con un gesto della mano e li guardai allontanarsi con passo lento fino a che non furono più visibili all’orizzonte. Chiusi la porta accompagnando al mio gesto un profondo sospiro e mi avviai in salotto. Shadow stava ancora errando per la stanza, osservando con attenzione ogni minimo particolare e sfiorando ciò che lo affascinava di più. Aveva uno sguardo talmente assorto che rimasi in silenzio, forse per paura che di colpo sparisse.
Istintivamente mi toccai le labbra e le immagini di quella sera balenarono nella mia mente, vive e nitide come la prima volta. Il suo calore, il suo profumo, la delicatezza del suo tocco, tutte cose che continuavano a tormentarmi e che mi inducevano a chiedere ancora, affamata di quell’amore.
Shadow si voltò e iniziò a guardarmi, ma il suo sguardo era completamente diverso da quello che avevo visto fino a quel momento. Sembrava mi volesse invitare a gettarmi tra le sue braccia, come se con quel gesto potessimo completarci. Mi avvicinai lentamente e lo abbracciai, trovando il rifugio di cui avevo tanto bisogno. Restammo in quella posizione fino a che il sole non sparì oltre le montagne innevate e il colore rosato del cielo si tramutò in un nero picchiettato di bianco.
“Hai freddo?” mi chiese, notando che la temperatura in casa iniziava a scendere.
“No, se continuerai a scaldarmi così…”
Lui sorrise e mi baciò delicatamente la testa, per poi iniziare ad accarezzarmi il braccio. Il suo amore, tanto silenzioso quanto inesperto, mi riempì di gioia. Il fatto che provasse ad esprimersi a gesti, in mancanza momentanea delle parole, mi faceva sentire davvero amata.
“Cosa stai provando in questo momento?” gli chiesi, mettendogli la mano sul petto e cercando di aggrapparmi a lui.
“Sento un calore ignoto invadermi il corpo… è una bella sensazione…” disse, continuando ad accarezzarmi.
Una lacrima mi rigò la guancia e io me ne accorsi solo quando essa toccò le mie labbra; fu qualcosa di talmente veloce e involontario che mi sorprese. In quella lacrima era racchiusa tutta la mia felicità: un solo suo sguardo o una sola sua carezza mi facevano sentire bella per la prima volta e inaspettatamente desiderata. Il calore che Shadow sentiva all’interno della sua cassa toracica era lo stesso che mi imporporava le guance e che aveva permesso a quella lacrima di scorrermi lungo il viso. Il sentirmi improvvisamente così apprezzata era qualcosa di troppo bello per essere vero.
Continuai a piangere sotto il suo sguardo sorpreso. La bambina che era in me, quella che si stupiva per ogni piccola cosa, aveva preso il sopravvento, richiamata da tutte quelle emozioni bellissime. Volevo trasmettergli i miei pensieri, volevo che capisse quanto fossi felice. Forse volevo semplicemente arrivare a lui.



*il mio angolino*

Buon San Valentino a tutti quanti!! E soprattutto ai forever alone come me che non hanno una cena a cui andare e che si stanno spallando davanti al computer :3
Naturalmente buon san valentino anche alle coppie u.u Mi sento troppo buona per discriminarvi, almeno per quest’anno u.u

Questo capitolo è dedicato a JacobtheHedgehog 08 , a cui (poverino) non viene mai dedicato un capitolo xD Non preoccuparti Jake, ti vogliamo tutti bene :3
METARUUUUUU!!! <3

Un ringraziamento speciale poi va a Polly98 che mi ha mandato il suo solito messaggio minatorio/ di incoraggiamento xD Ti ringrazio per spronarmi ogni volta a scrivere e mi scuso  per non aver ancora recensito il “remake” della tua storia *si inchina dispiaciutissima* ti prego perdonami ç_ç

Un “ciao, come stai?” invece va fatto ad Elaj_ che studia, studia, studia, legge manga (spero xD) e ristudia. Mi manchi tanto ç_ç Spero che tu stia passando una bella serata con Giovanni o che comunque tu abbia passato una bella giornata con lui :3

Poi un altro grazie va a djamustar, con cui ho avuto il piacere di sclerare un po’ su keroro xD e particolarmente sulla GiroNatsu u.u

Bene, finiti i ringraziamenti xD Comunque vi avverto, se avete dei pomodori non lanciateli ora, ho appena fatto lo shampoo u.u
Non sono molto convinta di questo capitolo, in primis perché ho paura di aver descritto uno Shadow non IC (e per me sapete che è un’eresia xD), in secundis perché è cortissimo xD
Tra un po' sono più lunghi i ringraziamenti che il capitolo in se xD Prometto che la prossima volta vi farò la decenza di un capitolo un po' più lungo u.u e scritto meglio (spero).
Comunque volevo avvertirvi che d’ora in poi Isabel & co. non si sposteranno più u.u rimarranno tutti a casa, finalmente *w* e poi vi avverto anche che i sogni in cui Isabel e Darkness si faranno una bella chiacchierata saranno piuttosto frequenti in questi ultimi capitoli. La scelta di mandare via Psycho ha un motivo per preciso, quindi non uccidetemi per ora u.u
mmm… penso di aver detto più o meno tutto… si… penso di si xD
Adesso mi volatilizzo, con la speranza che a qualcuno sia piaciuto questo capitolaccio.
Ancora tanti augur
i di Buon San Valentino e non disperevi che domani è la festa dei single u.u
Ciaooo <3
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Sonic / Vai alla pagina dell'autore: Lynx__