Videogiochi > Sonic
Segui la storia  |       
Autore: shinichi e ran amore    14/02/2013    4 recensioni
San valentino è alle porte e non c'è niente di bello che leggere qualcosa di romantico all'avvicinarsi di questa festa, ed ecco perchè vi propongo una raccolta di 4 one-shot, spero vi possano gradire.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Dr. Eggman, Mephiles the Dark, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La scuola dei robot
 

 
Era una bella giornata, anche se era inverno, però in una parte sconfinata di Mobius le cose non andavano bene, soprattutto all’interno di una base segreta, dove un nostro caro dottore dall’aspetto ovoidale stava facendo la predica a un suo robot.
 
“Sei senza speranza Bokkun, non fai altro che guardare rendendo ridicoli i tuoi compiti e francamente sembri più inutile tu di quei cialtroni li dietro” Disse Eggman squadrando con una arricciata ai suoi lunghi baffi Bocoe e Decoe che guardavano la scena silenziosi, sentendo tutto parola per parola.
 
“Saremmo noi i cialtroni?” Disse bisbigliando Bocoe a Decoe.
 
“Credo di si, ma il dottore ormai ci ha preso l’abitudine di chiamarci con quell’aggettivo, tanto che penso sia la parola più usata più spesso per il nostro operato” Rispose l’altro mentre vedevano la scena pietosa che Bokkun stava avendo.
 
“Ma signore, io ho fatto del mio meglio, ho svolto molti lavori, non può dire che io non sia utile” Cercò di difendersi il robottino.
 
“Quell’utile di cui parli non è sufficiente, per cui ho deciso di farti addestrare da un mio parente sulla Terra di nome Richard Robotnik, alla Robotic School, dove verrai insediato nell’arte di servire bene ed anche di obbedire in modo eccellente e con questo ti rilascio, sperando che vada tutto bene, ci rivedremo in estate ferrovecchio, vedremo se al ritorno avrai la stoffa oppure no” E con queste parole egli diede un biglietto con cui era indicato il motivo per cui doveva andarci dicendo di darlo al preside, che appunto era il parente.
 
“Faccia come vuole signore, mi mandi li” Rassegnato dal dover imparare molto sull’arte di eseguire ordini e di fare del proprio meglio.
 
Così il caro dottore con un raggio teletrasportatore lo mandò esattamente all’ingresso della scuola, che si trovava su un’isola dell’Oceano Pacifico di cui si vedeva il nome sul cartello in una piccola spiaggia poco distante da dove era lui che diceva: “Benvenuti a Cuba, l’isola famosa per i suoi sigari cubani”.
 
Bokkun meravigliato dal paesaggio incontaminato vi rimase perplesso per pochi minuti, troppo preso dal clima regolare per il corpo metallico e dai colori della vegetazione tutta attorno ad essa con qualche tucano e pappagallo pieno di piume che passava avanti e i fiori profumati che arricchivano l’aria di un buon profumo, quando qualcuno aprì la porta destandolo da quelle vedute.
 
“Scusa, sei il nuovo studente?” Disse una robottina dal color rosa con un vestitino dello stesso colore e un sorriso tenero sulla bocca.
 
“Si, mi chiamo Bokkun, tu chi sei?” Rispondendo con una stretta di mano al quale la robottina imporporò le guance al primo contatto con quel nuovo studente, che doveva dirlo, era piuttosto carino.
 
“Mi chiamo Chicha, piacere, sono anch’io una nuova studente, ma in pochi giorni mi sono abituata, seguimi, ti mostro la scuola” Disse iniziando il giro verso quella enorme scuola.
 
C’erano molti robot che vagavano in diverse aule li dentro, il pavimento era fatto di marmo lavorato a mano, le pareti erano colorate di grigio e c’erano bacheche  piene di fogli e armadi pieni di trofei esposti lungo i corridoi, infine un’ampia scalinata con un tappeto di color rosso saliva fino alla stanza dove il preside risiedeva.
 
“Spero che il tour sia stato di tuo gradimento Bokkun, ora ti porto dal preside, così ti assegnerà l’aula” Tenendolo per mano e salendo i gradini in fretta bussando alla porta dove di lato vi era una targhetta color oro con marcata in nero la scritta “Presidenza”.
 
“Avanti” Disse una voce molto bassa all’interno che cingeva ad entrare dentro.
 
“Buongiorno signor preside, c’è il nuovo arrivato come aveva detto lei signore” Si inchinò Chicha davanti all’uomo.
 
Era molto simile ad Eggman, tranne per i baffi, erano marrone scuro e cadevano all’insù.
 
“Ah si, Eggman mi ha parlato di te Bokkun, ma non mi ha detto il motivo per cui ti ha spinto a venire qui” Gli disse l’omone mentre Bokkun ammirava la stanza.
 
C’era una scrivania in legno molto antica dove era poggiato il preside Richard con un taccuino e una penna stilografica attaccata da una piccola cordicella su un portapenne e alcuni fogli sparsi lungo di essa, due piante di ficus dietro di essa con una finestra che solcava dietro con delle tende color bianco in cui si intravedeva un sole cocente e una piccola città.
 
Guardandosi di lato c’era un quadro raffigurante il preside e un paio di cornici contenenti  lauree di ingegneria, biochimica, metalmeccanica e chimica.
 
Infine intravide due comode poltrone marroni in pelle ben imbottite, con due cuscini di color rosso a farne comodità.
 
“Oh, mi scusi, mi sono letteralmente scordato di lei signor preside, ecco il motivo per cui sono qui” Disse il piccoletto blu porgendogli il biglietto che poco prima gli aveva dato il suo creatore.
 
“Uhm….” Leggendo attentamente il contenuto del messaggio. “Si può fare mio caro robot, sarà un ottimo studente e siccome vedo che stai molto simpatico a Chicha starai insieme alla sua classe. Ora andate ragazzi, le lezioni cominciano” Facendoli dileguare dalla stanza iniziando a meditare a destra e a sinistra, come se stesse meditando sull’avvenire della sua attività.
 
“Non farci caso, può sembrarti severo qualche volte il nostro preside, ma sa essere davvero buono, infatti ci ha voluto adottare in questa scuola, visto che i nostri creatori ci hanno definito inutili per il nostro essere, ma lui ci ha dato modo di essere felici, ed infatti lo siamo, non ci manca mai niente. Lo studio e il lavoro c’è sempre, il cibo nella mensa non manca mai e andare liberi negli spazi aperti è molto salubre per noi” Portandolo nell’aula.
 
Dopo un po’ di mesi fece molta amicizia con i suoi compagni, soprattutto con le femmine che lo ritenevano molto affascinante mentre i maschi rodevano.
 
Alla mensa molto ben ordinata, con tavoli circolari e buon arredamento,  quando si mangiava lui portava l’allegria pregustando insieme a Chicha e alcune compagne di scuola il suo umorismo, del quale non si stancavano mai mentre tenevano del buon olio sul tavolino.




 
Le ore di studio erano intense e il lavoro non molto faticoso, per cui era uno spasso per lui le giornate.
 
Dormiva serenamente nei dormitori della scuola, casualmente sopra il letto di Chicha.
 
Non se ne avvedeva, ma più la frequentava e più gli venivano strani sentimenti su di lei, come se il cuore metallico che aveva in corpo esplodesse o andasse in corto circuito da un momento all’altro.
 
Grazie a lei inoltre fece un’altra buona amicizia, Bailey, una robottina simile a lui, ma di colore viola e con un mantellino dello stesso colore.
 
Un giorno mentre aveva tempo libero lei lo avvicinò al praticello del campo.
 
“Bokkun, sai che fra qualche ora c’è il ballo di fine anno vero? Ecco, mi chiedevo se avevi già qualcuno con cui andarci” Disse lei seduta vicino a lui dando reazione a tutti e due di un rosso sulle guance e un leggero sorriso che dava gioia a lui

.



“Beh, c’è Chicha che vorrei invitare, sai che per me è molto importante” Gli disse lui accarezzandole la testa.
 
Bailey arrossì violentemente e gli regalò un’enorme sorriso.
 
“Lo sapevo, sapevo che ti piaceva” Disse soddisfatta lei.
 
“C-cosa?” Sopraffatto lui dalla affermazione di lei.
 
“Beh, si vede amico, hai una cotta per lei. In fondo si denota da come vi guardate ogni volta, con quelle occhiatine tra di voi durante le lezioni. Io vi vedevo e si notava l’interesse. Secondo me una prova dovresti farla amico” Rispose lei ammiccandogli con l’occhio e rialzandolo dal praticello per rincasare dentro.
 
“Però mi sento timido, non so se accetterà Bailey” Disse indeciso il robottino.
 
“Non ti preoccuopare, se sarai forte la cosa riserverà una buona riuscità” Disse convinta la robottina viola “Ora va da lei e chiedigli di andarci, io farò il tifo per te” Continuò tirando i pollici in su in segno di buon auspicio.
 
Il robot prima di entrare nella stanza unita dove dormiva con Chicha corse verso Bailey e l’abbracciò.
 
“Grazie Bailey, senza di te non avrei mai avuto il coraggio” Disse contento lui per poi guardarla mentre lei rimaneva stupita del suo gesto.
 
“Non c’è di che” Dandogli una pacca sulla spalla. “Chissà, magari succederà qualche bella sorpresa eheh, ci vediamo fra 2 ore nel grande salone, non vedo l’ora di vedervi danzare” Ammiccandogli con un occhio e rincasando velocemente nella stanza accanto.
 
Il robot arrossì un pochino, poi entrò e vide Chicha sfoggiare una bellezza ineguagliabile, aveva i capelli molto più ordinati del solito ed erano lisci e delicati quando li toccò, causando la sorpresa improvvisa di lei, che non immaginava di vederlo.
 
“Oh, ciao Bokkun, senti, io volevo dirti che…” Tentò di dire lei, ma venne fermata dalle parole di lui.
 
“No, prima io Chicha, ecco, stiamo un bel po’ di mesi e siamo diventati ottimi amici e già siamo in estate, ecco, siccome c’è fra poco il ballo, mi chiedevo se…” Innervosito dal dirlo, ma si prese coraggio e lo disse. “…volessi venire insieme a me come mia damigella” Prendendole la mano per baciarla e inchinandosi in modo galante.
 
La robottina ebbe un colpo a mancare nel suo cuore di metallo e lo guardò in tutta la sua magnificenza e la risposta arrivò da se.
 
“Oh si, lo voglio” Abbracciandolo forte.
 
Il ballo era ben allestito e molti robot si stavano divertendo con quelle luci di molteplici colori e il buffet con olio per motori di ottima qualità, mentre il preside metteva la musica romantica e i robot e le loro compagne stavano danzando in modo davvero incantevole.
 
Ma al centro dell’attenzione e della pista c’erano loro che non volevano avere una dolcezza smielata e che si scatenavano alla pazza gioia, ballando con un velocissimo ritmo, facendo piroette, ruzzando sotto la gonna di lei e sotto i piedi di lui, anche se con un po’ di vergogna nel vedere sulle mutandine di metallo che lei indossava, ruzzolando nell’aria come un cigno aggraziato, tutto andava alla perfezione, fino al gran finale, dove Bokkun senza accorgersene cadde dal casquè che avevano provato a fare.
 
Lei intenerita da lui non voleva che piangesse per la botta ricevuta, così per sfizio personale e per l’emozione che aveva avuto in quella serata lo baciò sulla guancia, rendendo al meglio ogni prospettiva di quella notte magica con un rossore che risplendeva su di lui in modo davvero dolce.




 
Alla fine la scuola finì, ma il preside per la validità che aveva dimostrato in quei mesi volle lasciare che Bailey e Chicha andassero insieme a lui a vivere, avrebbe stabilito con Eggman i dettagli.
 
Fu così che Eggman lo riprese insieme ai suoi assistenti prendendosi pure le due robottine e dopo poco tempo fu davvero utile aver ritrovato quel ferrovecchio che chiamava prima essere diventato un perfetto automa, per di più contento visto che aveva trovato l’amicizia e anche l’amore al suo fianco.
 
“Però alla fine ci abbiamo perso noi Decoe” Disse Bocoe al suo compagno.
 
“Già, le nostre stanze ora le prendono quelle piccole arpie e a noi tocca la montagna di spazzatura da buttare” Rispose Decoe.
 
“Però almeno abbiamo meno sforzi, in questo modo il nostro creatore ci prende meno per scansafatiche” Approvò con un sorriso Bocoe.
 
“Chiudi il becco, ci prenderà sempre per scansafatiche, siamo peggio dei cavalli, anzi dei muli da soma, perché carichiamo peso da troppo tempo e tu neanche te ne accorgi, somaro da quattro soldi” Inseguendo il compare con un sacchetto di plastica nero cercando di prenderlo in testa mentre quelli correva a perdifiato.
 
“Aiutoooooooooo” Non perdendo mai il ritmo di correre.
 
Fu così che da una vita sfaticata, un robot riacquisto stabilità, ma anche qualcosa di più, dei sentimenti.
 
Fine
 
 
 
 
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Sonic / Vai alla pagina dell'autore: shinichi e ran amore