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Autore: pollama    15/02/2013    5 recensioni
Cacciatrici di demoni. Un mestiere improbabile per delle semplici ragazze, ma è la loro vita, il loro destino.
Quando tutto sembrava fosse tornato alla normalità, qualcuno va a cercarle, per metterle in guardia da un qualcosa di terribile.
Cosa accadrà alle giovani Cacciatrici? E cosa nasconderà questo insolito avvertimento?
Genere: Azione, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Fato non sposta le pietre per noi
senza una ragione.
(David Anthony Durham)

 

I passi del ragazzo risuonavano nel sotterraneo, mentre proseguiva verso l’uscita.
Il suo ‘principale’ gli aveva dato degli ordini ben precisi e lui li avrebbe portati a termine, proprio come aveva fatto sempre per cinquecento anni.
Passò accanto a degli edifici grigi, con le pareti colme di graffiti rossi e verdi. Diede loro un' occhiata, facendo una smorfia.
Non aveva mai apprezzato quella forma d’arte contemporanea. Lui preferiva i dipinti su tela. Gli piaceva quell’odore tipico delle tempere ad olio.
Un ragazzo, di poco più vent’anni, passò accanto a lui e lo spinse per passare, facendolo vacillare e rise vigorosamente appena vide che si posò pesantemente sul proprio bastone.
«Ehi, stupido! Guarda dove vai!»
Il ragazzo si voltò di scattò portando dietro sé un lembo della lunga giacca scura.
«Se fossi in te non parlerei così.»
Il ragazzo tirò in avanti la visiera del berretto e fece una fragorosa risata.
«Bene. Hai fatto la tua scelta ed io… la condivido.» disse quelle parole facendo divenire gli occhi nero petrolio. Il ragazzo prima così sfacciato assunse un' espressione di terrore che divertì il demone.
«Chi sei?» chiese in modo instabile.
«Io? Io sono Zorayr, ma per te ciò non cambierà nulla… Tanto sarai morto ben presto.»
Allungò il bracciò facendo scrocchiare le ossa del collo e con un movimento veloce alzò la punta del bastone, fissando il ragazzo impaurito. Sorrise soddisfatto, appena delle lingue d’acqua balzarono affilate dal bastone e si andarono a conficcare nel petto del ragazzo prima così sfrontato. Questo iniziò a biascicare qualche parola, prima di accasciarsi al suolo privo di sensi.
«Ottimo… Mai rinunciare ad un buon pasto prima di un lavoro importante.»
Sorrise malignamente e con garbo si aggiustò le manche della giacca ricamata.
Cominciò a camminare nuovamente, fischiettando e borbottando le parole di una vecchia canzone, mentre cercava di degustare con l’immaginazione il sapore delle giovani Cacciatrici.
«Uccidere quel ragazzo non era nei piani, Zorayr.»
Il demone si voltò, incrociando gli occhi castani del suo amico.
«Levon. Che ci fai qui?»
«Mi ha mandato Lui. Mi ha detto che dovevo aiutarti.»
Zorayr avanzò svelto, facendo tornare gli occhi completamente neri e lo stesso fece Levon.
«Io non ho bisogno di aiuto!»
«Mi è stato ordinato così e di certo non voglio farmi uccidere per la tua testardaggine… Ora andiamo.»
Zorayr picchiettò il bastone sul suolo, prima di cominciare a camminare.
Levon lo osservò per un po’, bisbigliando: «Proprio lui mi dovevano affidare?» sbuffò per poi iniziare a seguirlo corrucciato.
Zorayr e Levon erano due dei demoni d’acqua più importanti.
A Zorayr venivano affidati gli incarichi più fondamentali, mentre Levon era considerato l’aiutante dei demoni. Grazie alle sue abilità era riuscito a consigliare nel modo giusto molti dei suoi compagni, portando a termine missioni vitali per la loro stirpe.

 

§§§
 

«E’ stato stupendo!» disse entusiasta Sky, appena le quattro ragazze fecero ritorno a casa in un batter di ciglio.
Amira aveva ancora stampato sul volto un sorriso sereno, proprio come Valerie.
La Cacciatrice dai capelli rossi, socchiuse gli occhi per un istante, sospirando un pensiero: «Torniamo lì qualche altra volta… ti prego.» si lasciò cadere sul divano, mentre la leggera luce del mattino colorava  la stanza.
«Quindi vi è piaciuto questo… viaggio?» chiese Eleni, guardando le tre ragazze che all’unisono dissero di sì, annuendo vigorosamente.
«E’ stata una bella esperienza.» Amira posò una mano sulla spalla della ragazza e non riuscì a fare a meno di rabbrividire per quella solita sensazione di freddo.
“Eppure questa sensazione non l’ho avvertita con Giustizia.”, pensò la ragazza, ricordandosi di quando fu abbracciata dal fratello di Eleni.
«Per- Perché stai pensando a mio fratello?» chiese Eleni, sussurrandole all’orecchio.
«Io? Cosa?» fece colorare di rosso il volto per poi scoppiare a ridere imbarazzata.
«Cosa dici? No, no… e poi come fai… Lascia stare.» Amira guardò per un secondo Eleni dritta negli occhi, rimanendo sconcertata nel sapere che la ragazza poteva leggere i suoi pensieri… o per lo meno una parte.
Si allontanò di fretta dirigendosi in cucina ed aprendo il frigo tirò fuori delle uova ed il latte.
«Si fa colazione. Evviva!» disse Sky battendo le mani e andò ad aiutare la Cacciatrice.
«Mi devi scusare» disse Valerie avvicinandosi a Eleni.
«Non avrei dovuto reagire in quel modo.»
«Hai paura di essere abbandonata… Lo so.»
Le due ragazze si sorrisero e dopo poco furono chiamate per la colazione.
«Qual è ora il piano?» disse a bocca piena Valerie, guardando Sky e Amira.
La Cacciatrice dai capelli neri fece un sorso di succo d’arancia prima di iniziare a parlare: «Prima di tutto dobbiamo capire come si possono uccidere i demoni d’acqua. Non possiamo basarci solo sui poteri di Sky» si fermò un secondo riflettendo su tutto ciò che sapeva dei demoni. Né aveva uccisi molti nella sua carriera di Cacciatrice, ma non aveva mai incontrato questa specie di nemici. Perché?
«Non sappiamo nulla su di loro. Eleni puoi chiedere qualcosa a tuo fratello? Sembrava sapesse molto sul conto di questi demoni.»
La figlia di Fato annuì, bevendo in un colpo solo l’aranciata che aveva nel bicchiere.
«Non avevi detto che non avevi bisogno di bere?» fece notare Sky.
«Sì, infatti non ne ho bisogno… Ma sento lo stesso i sapori.» sorrise, poi chiuse gli occhi,pensando intensamente al fratello.
Pochi istanti dopo, un fulmine colpì il centro della stanza, procurando un forte odore di bruciato.
Giustizia guardò le ragazze con aria interrogativa «Che volete chiedere?»
Ma prima di rispondere Valerie si portò avanti dicendo irritata: «Entri in scena sempre con questi… fulmini?»
«No, ma mi piace… Mi fa sentire importante.» sorrise maliziosamente in direzione di Amira che lo guardò senza riuscire a non pensare alla bellezza del suo sorriso.
«Vogliono chiederti come si uccidono i demoni d’acqua.» disse Eleni, facendo distogliere l’attenzione di suo fratello dalla Cacciatrice.
«Sky Wide vi può aiutare.»
«Io?» chiese sgranando gli occhi la strega.
«Sì, non vedo altre streghe nei paragi» fece una risata sommessa.
«Tu puoi fare qualche bel trucchetto su queste lame.» con un gesto fece tremare il mobiletto a parete, dentro il quale c’erano lame di ogni genere.
Amira e Valerie, infatti vantavano una grande collezione di armi per cacciare.
«Sì, ma quale incantesimo o pozione serve?» gli chiese Amira.
«Ve lo dirò in un altro momento. Per ora devo schiacciare due moscerini.»
Giustizia si voltò e dietro le sue grosse spalle, le quattro ragazze videro due demoni: Zorayr e Levon.
«Come pensi di schiacciarci, figlio di Fato?» disse ridacchiando Zorayr.
«Così.» Giustizia disse quelle parole con una tale semplicità che pareva una scena di uno spettacolo teatrale. Con un movimento veloce batté le mani facendo comparire fulmini saettanti nella camera.
«Bel trucchetto, ma non funzionerà questa volta.» Levon era sparito per poi ricomparire alle spalle di Eleni.
«Ricordati che noi sappiamo come uccidere tua sorella… Lei non è come te.»
«Maledetti!» esclamò a denti stretti Giustizia, che fece placare le scariche elettriche, continuando ad osservare il demone dai capelli ricci e dagli occhi furbi che era alle spalle di sua sorella.
«Che vuol dire?» chiese a bassa voce Sky ad Amira che scuotendo il capo sussurrò: «Non lo so.»



NdA: Volevo dire grazie ad Aven che mi ha consigliato un po' di musica che ho usato da sottofondo durante la scrittura del capitolo. 
:)

  
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