In quindici anni di
vita, Luna Lovegood aveva trovato solo porte chiuse.
Aveva finito per
abituarsi agli sguardi sprezzanti e derisori che le venivano rivolti,
così come ai rifiuti netti degli altri ragazzi di
coinvolgerla nelle
loro attività. Anzi, era solo al primo anno quando aveva
messo fine
ai suoi tentativi di legare con una qualsiasi delle persone che la
circondavano.
Harry, Ron,
Hermione e Ginny erano stati, in un certo senso, la sua prima porta
su un mondo del tutto nuovo, un mondo che corrispondeva al nome di
amicizia. E Luna l'aveva varcata volentieri, quella porta, aveva
donato subito il suo sorriso alle prime persone che sembravano
accettarla per quella che era.
Ma con Neville
c'era qualcosa di diverso. La parola amicizia non
si adattava
più alla piacevole sensazione che le ribolliva nello stomaco
quando
incrociava gli occhi scuri e gentili del ragazzo. Era qualcosa di
più... più intenso, più coinvolgente,
più significativo. Di più.
Un giorno le loro
mani si erano accidentalmente sfiorate, mentre chiacchieravano seduti
su un muretto del parco di Hogwarts. E, nel momento in cui le sue
gote erano state invase da un rossore violento, Luna aveva finalmente
compreso il nome della porta Neville aveva aperto per lei: amore.