Psychopathy- Studio della follia umana
Deidara-
la follia di un artista incompreso.
Paziente 416
Nome: Deidara (cognome non
identificato)
Età: ignota, intorno ai 20
Segni particolari: Atteggiamento eccentrico e frequenti crisi
di nervi ed esaurimenti nervosi; concezione distorta del mondo; uso di sostanze
stupefacenti; ripetuto tentato suicidio.
Diagnosi:
Il paziente ha una concezione particolare
della realtà, pertanto è portato ad atteggiamenti tali da renderlo al centro
dell’attenzione. Ha un bisogno continuo di attenzione da parte di chi lo
circonda, questo ha favorito alla creazione di un carattere isterico ed
espansivo, creativo e molto suscettibile.
La sua grande fantasia e abilità nel creare
statuette d’argilla lo ha indotto a trasformare le sue stesse opere in mezzi per
attirare l’attenzione, inserendo infatti al loro interno dell’esplosivo, fa
esplodere i modellini, causando danni per lui irrilevanti, data la concezione di
quello che lo circonda.
Il paziente è inoltre convinto di saper
volare, a bordo delle sue opere, questo potrebbe far trapelare un bisogno di
libertà negatogli da bambino.
Un ulteriore modo di accaparrarsi più
attenzione possibile è assumendo atteggiamenti lascivi ed ambigui, cercando di
far infatuare uno o più individui (sia maschio che femmina) di se
stesso.
Informazioni:
Il paziente faceva uso da anni di sostanze
stupefacenti, quali eroina e cocaina; tali sostanze hanno contribuito alla
creazione e definizione del suo mondo, dove si vede come un artista capace di
far esplodere delle statuette di argilla, egli spiega inoltre di saper usare
tali jutsu (parola presumibilmente di
sua invenzione) che parrebbero somigliare a tecniche d’arti marziali combinate a
poteri sovrannaturali.
Il soggetto ha tentato molte volte il
suicidio, sia nella sua permanenza nell’istituto che precedentemente, non è
tuttavia consapevole del fatto che tali azioni nuocciano alla sua salute,
infatti i tentativi corrispondono ai periodi di esaurimento nervoso e/o crisi
isteriche, che ultimamente stanno aumentando ed andando via via aggravandosi
pericolosamente.
Prova uno strano piacere a vedere oggetti
esplodere, sostenendo che quella sia arte e ripetendo convulsivamente “L’arte è
un’esplosione”.
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-Pare
proprio un bel ragazzo.
-Già,
lo è.
-Ha dei
disturbi alimentari ultimamente, credo stia diventando
bulimico.
-Lo
scriverò sulla sua cartella.
-Bene.
Eccoli
ancora li, h’m.
Ma si
divertono così tanto a studiarmi…?
Ok che
sono bello, già molto bello, ma non vedo proprio il bisogno di mettermi ogni
giorno in questa stanza bianca!!!
Ohh, è
così poco artistica, già.
Ci
sarebbe bisogno di qualcosa per renderla più
bella…un’esplosione!
Si…!
Un
attimo d’effimera bellezza…ora c’è, ed ora è
scomparsa.
-Ciao
Deidara, come ti senti oggi?
Sempre
la stessa domanda: come dovrei stare?
Dico
sempre “bene”, “bene”, “bene”…ma io non sto bene.
Lo so,
altrimenti sarei la fuori, con la mia arte.
Mi
chiedo ancora cos’ho di sbagliato…
-Bene.
-Ottimo,
allora partiamo con i test, come al solito?
-Si…
“Cosa
ti ricorda questa figura?”
“Un’esplosione.”
“E
questa?”
“Un’esplosione.”
“Quest’altra,
Deidara?”
“Un’esplosione.”
-Bene
Deidara, abbiamo finito, ora l’infermiera ti riporta nella tua
stanza.
-Va
bene.
***
Sono
condannato a questa vita?
Non
capisco…io voglio solo esprimere la mia arte.
Questa
gente è tutta stupida, ignoranti, ecco cosa sono!
Non
colgono la magia di un’esplosione, la grazia delle fiamme, la stupenda danza del
fumo che sale dal braciere…
Io sono
un artista incompreso, ecco quello che sono.
Un artista incompreso.