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Autore: sunnymargot    15/02/2013    6 recensioni
Harry si volto velocemente e si lasciò sfuggire un “oops” mentre i suoi occhi verdi venivano ingoiati da quelli blu dell’altro ragazzo. Un millesimo di secondo e i cuori dei ragazzi persero un battito.
[Larry]
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Fuori controllo

La mattina seguente Louis si svegliò sudato e nervoso. L’incubo che aveva fatto durante la notte lo aveva scosso e non poco. Gli sguardi schifati, le risate di derisione, gli insulti urlati per strada. Tutto questo perché Harry lo aveva baciato davanti a tutti, si era avvicinato e con uno schiocco gli aveva lasciato il suo sapore sulle labbra. Le persone circostanti facevano il segno del vomito, gli indicavano e sghignazzavano malignamente. Scosse la testa per mandar via il ricordo dell’incubo. Non sarebbe dovuto succedere, non davanti a tutti, quando erano in pubblico dovevano mantenere le distanze. Le altre persone non avrebbero capito, le altre persone non capiscono mai. La maggior parte delle volte non ci provano nemmeno, se vedono due ragazzi baciarsi non pensano ai sentimenti che ci sono dietro, all’amore, ai sacrifici, alle lotte, alle lacrime, a tutto quello che hanno dovuto passare per arrivare fin lì, al coraggio che hanno avuto per mostrarsi al mondo. No, alla gente non interessa capire, si bloccano all’aspetto superficiale ed è per questo che qualsiasi cosa ci fosse tra lui ed Harry sarebbe dovuto rimanere tra loro.
 
Harry si alzò dal letto felice come non lo era da tanto tempo, si sorrise anche allo specchio ripensando a quello che era successo il giorno prima, al bacio a fior di labbra che Louis gli aveva lasciato prima di uscire e alle coperte impregnate del suo odore.
Quella mattina Harry non perse nemmeno il pullman e arrivò quasi in anticipo a scuola, così pensò di aspettare il più grande al suo armadietto.
 
Louis arrivò a scuola puntuale come sempre dopo esser passato a prendere Zayn e si diresse al suo armadietto dove vi trovò il riccio tutto sorridente.
Lo salutò nervoso “Buongiorno Harry.”
“Buongiorno” rispose il più piccolo posandogli una mano sul braccio, ma Harry non avrebbe mai pensato di scatenare quella reazione in Louis. Questo ritirò il braccio con uno strattone e sbottò “Che cazzo fai?!”.
Harry si immobilizzò spaesato, non capiva cosa avesse sbagliato questa volta “Io, non capisco, ti ho salutato e appoggiato la mano sul braccio e..”
“Non lo fare più Harry, cazzo, non davanti a tutti!”
“Louis, ti ho appena toccato, non ho fatto niente di più!”
“La gente sa che tu sei bisex, se dovesse vederci in atteggiamenti troppo espliciti penserebbe male e cazzo, Harry, ti chiedo solo di non starmi addosso.”
Harry non riusciva a credere a quello che aveva appena sentito, non era possibile che lo stesso ragazzo che lo stringeva tra le sue braccia la sera prima fosse lo stesso che lo stava allontanando per essersi a malapena avvicinato.
“Volevo solo salutarti e smettila di dire ‘cazzo’, hai scoperto che ti piace?” Harry quasi urlò ma nessuno gli prestò attenzione.
“Vaffanculo Harry”
“Vaffanculo Tomlinson”.
 
Harry si rinchiuse in bagno per la prima ora, per poi decidere che era meglio rimanerci tutta la mattina. Fanculo la scuola. Fanculo Louis. Sentiva gli occhi pesanti e le guance bruciargli per le troppe lacrime che le avevano corrose.
Harry si sentiva usato, umiliato e ferito. Louis aveva giocato con lui e gli aveva fatto male. Harry non permetteva mai a nessuno di avvicinarsi così tanto al suo cuore da farlo soffrire, Louis non sarebbe dovuto essere un’eccezione. Harry, però, non sapeva cosa provava. Troppe emozioni, nessun controllo.
Finita l’ora di pranzo, quando ormai tutti erano tornati in classe, cercò di ricomporsi per quanto fosse possibile e finalmente di uscire dal bagno. Aprì la porta che inevitabilmente andò asbattere contro un ragazzo che,di vista, conosceva fin troppo bene, il miglior amico di Louis, Zayn Malik.
“Oddio, scusa Zayn!”
“Allora è proprio un vizio quello di sbattere contro le persone” rise Zayn, probabilmente Louis non gli aveva raccontato quello che era successo, infatti disse poco dopo “Hai mica visto Louis? Perché io è da quando mi ha accompagnato che non lo vedo, non è venuto a lezione, ma la sua macchina è sempre nel parcheggio e.. Harry è successo qualcosa?”
Sì, Zayn, è successo che il tuo migliore amico è uno stronzo. “Io devo andare, scusa..”
 
Louis era infuriato, non sapeva se più con se stesso o con Harry, ma sicuramente oggi non avrebbe retto nemmeno un’ora di lezione, così prese la sua roba, uscì e iniziò a camminare diretto non sapeva dove. Senza nemmeno accorgersene stava scappando di nuovo, come dopo il loro primo bacio, solo che questa volta aveva aspettato il giorno seguente.
Louis è fatto così, lui scappa. Quando è spaventato dai suoi sentimenti, scappa. Quando non si sente in grado di affrontare le persone, scappa. Quando non trova il coraggio per agire, scappa.
Per lui essere attratto e provare sentimenti indefiniti nei confronti di un altro ragazzo era una cosa totalmente nuova. Louis non aveva mai pensato di essere gay, non aveva nulla contro di loro ovviamente, ma non sapeva cosa stessesuccedendo, lui non era attratto dagli altri ragazzi, lui era attratto da Harry e non poteva nascondere il fatto che tutto ciò andasse oltre l’aspetto fisico. Harry non poteva pretendere baci e sentimenti sbandierati ai quattro venti.
Camminò per circa due ore prima di sedersi su una panchina ecalmarsi. Piano piano riprese lucidità e si rese conto di quanto avesse esagerato, Harry non aveva preteso proprio nulla e lui aveva travisato i suoi piccoli gesti. La rabbia cedette lentamente il posto ai sensi di colpa per aver fatto soffrire Harry, per aver fatto siche i suoi occhi bellissimi si riempissero ancora di lacrime.
Si alzò e si incamminò verso scuola, avrebbe portato a casa Zayn, si sarebbe fatto una doccia perché era in condizioni pietose e poi sarebbe andato dal suo riccio, gli avrebbe detto quanto gli dispiaceva e quanto fosse stato stupido, che aveva solo bisogno di un po’ di tempo per abituarsi alla situazione, ma che non lo voleva allontanare per nessuna ragione al mondo.
Stava giusto per uscire quando qualcuno suonò alla porta, corse ad aprire e si trovò davanti Eleanor.
“Oh El, che ci fai qui?”
“Quanta galanteria” disse, facendo un gesto con la mano molto teatrale che innervosì Louis, “tranquillo,ti ho solo portato delle cose che avevi lasciato a casa mia.”
“Oh grazie, allora entra un attimo e porta tutto dentro così faccio prima che sono di fretta. Non pensavo di riuscire a seminare così tante cianfrusaglie a giro.”
Louis prese delle cose e le portò in soffitta perché era consapevole che non le avrebbe usate, ma non gli andava di buttarle via. Mentre cercava un posto allo scatolone sentì di nuovo suonare il campanello.
“Eleanor puoi aprire te? Grazie!”
 
Harry odiava i momenti di stallo, non sopportava essere divoratoda dubbi e incertezze. Per questo dopo essere passato da casa si diresse verso quella di Louis, aveva bisogno di chiarimenti, anche se questi lo avrebbero fatto soffrire, non voleva illudersi. Dopo tutto non avevano mai parlato di quello che c’era stato tra loro né dei sentimenti che provavano e forse lui aveva frainteso tutto.
Era già andato a casa di Louis una volta, per studiare filosofia. Era andato da lui perché a casa sua c’erano suamadre e sua sorella che stavano litigando e non gli sembrava il caso che Louis assistesse alle loro urla.
Arrivato alla porta esitò qualche secondo e poibussò, la maniglia si abbassò,la porta si spalancò e i suoi occhi si fecero subito lucidi alla vista della ragazza con lunghi capelli castani. Perché Eleanor era a casa di Louis? Perché era stata lei ad aprirgli la porta?
“Harry?” la voce della ragazza gli martellò in testa e gli fece male.
Non poteva mettersi a piangere davanti a lei, si girò e iniziò a correre.
Io ed El ci siamo lasciati. Era questo che gli aveva detto, non se lo era sognato né immaginato. Louis aveva detto che lui ed El si erano lasciati. Perché era da lui allora? Perché proprio oggi che avevano litigato? Perché oggi che lo aveva allontanato? Si era forse reso conto di aver fatto uno sbaglio ed era tornato da lei? Di sicuro con lei sarebbe stato tutto più semplice, da lei si sarebbe potuto far toccare davanti a tutti senza che nessuno giudicasse. Eleanor era di sicuro la scelta più facile, ma era anche la più sentita?
 
Eleanor richiuse la porta.
“Chi era?” chiese Louis scendendo dalla soffitta.
“Nessuno, avevano sbagliato indirizzo” mentì Eleanor, non amavapiù Louis, ma dagli occhi di Harry aveva capito che tra i due c’era qualcosa e non voleva certamente rendergli le cose facili. Anche lei era stata ferita.
“Ok, io però ora devo andare, grazie di aver portato qui le mie cose” gli sorrise Louis, Eleanor si sentì quasi in colpa, ma non voleva essere la sola a soffrire.
Louis la salutò e poi, in macchina, si diresse a casa di Harry. In un modo o nell’altro si sarebbe fatto perdonare, ne aveva bisogno, anzi, necessitava di Harry, del suo calore, della sua dolcezza, della sua risata roca.
Suonò alla sua porta innumerevoli volte, alzò gli occhi, le luci in casa erano tutte spente, nessun rumore proveniva da dentro, non c’era nessuno. Provò a chiamare Harry, ma non ne voleva sapere di rispondere al cellulare, gli lasciò un messaggio in segreteria telefonica. Harry, sono Lou, mi dispiace tantissimo per oggi, ti devo parlare.
 
Dopo un tempo indefinito Harry si ritrovò davanti casa di Liam.
“Harry che è successo?” chiese Liam preoccupato, voleva bene ad Harry e vederlo in quello stato con gli occhi gonfi per le troppe lacrime che non riusciva a contenere e le gote arrossate per l’affanno lo facevano stare male.
Harry gli raccontò tutto accoccolato contro di lui sul divano. Liam non sapeva se essere più dispiaciuto per lui o incazzato con Louis, come aveva potuto trattarlo in quel modo?
“Senti Haz, che ne dici di rimanere a dormire qui? Chiamo anche Niall, stiamo tutti insieme e domani niente scuola, così ci distraiamo un po’ tutti, soprattutto tu..”
“Liam, tu e le tue idee siete la mia salvezza” sorrise il riccio facendo ricomparire piano piano le fossette sulle guance umide.
Passarono la serata davanti la tv, Niall, come sempre, non smetteva un attimo di mangiare e Harry ritrovò un po’ di serenità.
Il giorno dopo, come deciso, non andarono a scuola, ma passarono la giornata al parco giochi che frequentavano da quand’erano piccoli. Ormai quel posto era andato in rovina, ma a loro piaceva, gli ricordava il loro primo incontro, avevano su per giù cinque anni e Harry colpì i due bambini con un pallone, Niall scoppiò a piangere e Liam rise. Da quel giorno divennero inseparabili.
“Stasera Twenty One?” chiese Niall, aveva voglia di bere, Niall ha sempre voglia di bere.
“Sì, ci sto” asserì Harry, aveva visto le molteplici chiamate di Louis e aveva sentito anche il suo messaggio in segreteria. Perché lo voleva vedere? Per dirgli che aveva scelto Eleanor? Sapeva che la sera anche Louis sarebbe andato al Twenty One con Zayn, magari si sarebbe sbattuto un ragazzo proprio davanti ai suoi occhi, così, giusto per fargli capire cosa si stava perdendo.
 
Louis il giorno dopo andò a scuola inutilmente visto che stette tutto il tempo a pensare dove diavolo fosse finito Harry. Lo aveva cercato per tutta la scuola e non c’era, come aveva notato l’assenza di Liam e Niall, probabilmente era con loro.
Aspettò Zayn all’uscita di scuola “Lo stai ancora cercando?”
“Sì, non risponde alle chiamate, né ai messaggi, a casa non c’è e io non so dove trovarlo e..”
Zayn lo strinse a sé “Tommo stai calmo, quasi sicuramente lo troviamo stasera al Twenty One, ok?”
“Ok” annuì Louis poco convinto.
 
La sera Harry si mise la sua solita maglietta bianca e un paio di jeans molto aderenti, per poi avviarsi con i suoi amici al pub. All’inizio l’unica cosa che faceva era guardarsi intorno agitato cercando gli occhi di Louis in ogni angolo del locale, alla fine rinunciò e iniziò a bere la prima birra, poi passò alla seconda. Non c’era traccia di Louis, passò alla terza.
“Hei Haz, vacci piano con quelle birre, siamo qui per divertirci non per farti andare in coma etilico” gli disse Liam guardandolo con rimprovero.
Per tutta risposta Harry si alzò e si mise a ballare in mezzo alle altre persone, tutte sudate e ubriache. Vari ragazzi e ragazze si avvicinavano a lui, era uno dei più bei ragazzi di Harlow e ne era consapevole. Guardava chi gli si avvicinava, anche se in modo sfuocato riusciva a vedere che nessuno di loro aveva gli occhi blu di Louis, nessuno aveva le stesse labbra sottili e rosa, nessuno aveva il suo profumo dolce.
Un ragazzo quasi poggiò le labbra al suo orecchio “Come ti chiami?”.
Harry si voltò di scatto, non riusciva a mettere a fuoco la figura davanti a lui, ma che gliene importava? Era ubriaco e Louis stava entrando dalla porta principale, era il momento, il momento per cui si sarebbe odiato per molto tempo.
“Come se davvero t’importasse come mi chiamo”.
 
Louis e Zayn entrarono nel locale già affollato e non fecero in tempo a guardarsi intorno che Louis lo vide subito, vide Harry, il suo Harry, avvinghiato a un altro ragazzo che gli stava infilando schifosamente la lingua in gola.
“Louis, vuoi andare via?” la mano di Zayn cercava di scuoterlo, ma lui non si mosse, incastonò il suo sguardo ghiacciato in quello verde del riccio.
Harry prese mano il ragazzo e si avvicinò ad un Louis pietrificato “Vedi Loulou, c’è chi non si vergogna a farsi vedere con me.”
Fu in quel momento, un attimo soltanto, un millesimo di secondo, giusto il tempo che ci misero le parole ad arrivare come lame affilate al suo cuore e Louis Tomlinson perse totalmente il controllo delle sue azioni.
 

Ciao bella gente!
Allora, so che mi odiate per questo capitolo perché anche io mi odio perché mi faccio stare male da sola, sono masochista skst.
Allora Louis è sempre il ragazzo confuso ed ha fatto un bel casino. Harry ci tiene davvero tanto a lui, tanto da starci male ed è quel tipo di ragazzo che quando soffre si deprime e poi cerca una sottospecie di sollievo ferendo la persona causa del suo dolore (mi rivedo tanto in Harry e forse è per questo che sto particolarmente giù in questo periodo).
Eleanor, non ne voglio nemmeno parlare la detesto skst.
 
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, aspetto tante recensioni please *occhioni dolci*
Scusatemi gli errori di grammatica, ma non ho tempo per ricontrollarlo dettagliatamente.
Per qualsiasi cosa potete contattarmi anche su twitter, sono @sunnymargot
Un bacio, alla prossima,
Sonia xx
 

  
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