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Autore: BogartBacall    15/02/2013    10 recensioni
Guida pratica per la perfetta caratterizzazione del Salvatore del Mondo Magico
[Questa storia fa parte della serie "Manuali Pratici per Fanwriters"]
Genere: Comico, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'Manuali Pratici per Fanwriters'
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Caratteristiche generali

Harry Potter. Lo sfigato. Questo manuale potrebbe tranquillamente concludersi qui, ho già detto tutto quello che la fanwriter deve sapere per una perfetta caratterizzazione. Se ad Hogwarts succede qualcosa di terribile, state pur certi che lui, pora stella, è nei paraggi. Puntuale come la morte o la diarrea quando sei appena salito in seggiovia.


Famiglia

Harry Potter è un povero orfanello che è stato cresciuto dai malvagi zii materni. Dai defunti genitori ha ereditato gli occhi della madre e le fattezze, nonché l’indole da faccia di culo cosmica del padre.
Crescendo, si sposa con Ginny Weasley, sorella del suo migliore amico, uno zuccherino con il carattere di Patton, il generale d’acciaio, concepiscono tre figli a cui danno il nome di almeno cinque defunti e che la fanwriter si diverte a fare accoppiare, a turno, con l’erede del suo più acerrimo nemico. No, non Voldemort. No, non Piton. L’altro nemico. Quello biondo.


Frequentazioni

Harry Potter si circonda di personaggi curiosi. Il suo migliore amico è un ginger, la sua migliore amica è una petulante ragazzina nota come “il bagascione della saga di Harry Potter” e frequenta pure un mezzogigante con una scarsa conoscenza della grammatica. Inspiegabilmente, peraltro, visto che siamo certi abbia frequentato Hogwarts almeno fino ai tredici anni. Evidentemente saper leggere e scrivere non è una delle capacità richieste per entrare in una scuola di magia. Aldo Biscardi (ginger e lontano parente dei Weasley) sarà felicissimo di saperlo.
Ad ogni modo, la fanwriter non approva le frequentazioni del nostro protagonista, anelando una sua intima amicizia (moooolto intima) con un personaggio a caso, uno che non viene mai considerato dalla fanwriter, l’essere con un martello pneumatico al posto del pene, l’uomo che non deve chiedere mai: Draco Malfoy. Sì, ancora lui. Lo so, è noioso. Draco Malfoy sta alla fanfiction come Belen Rodriguez sta allo showbiz italiano.
L’unica cosa che ci consola è che, per la nostra autrice, non è il solo a dilettarsi con il nostro beniamino.

Dimenticatevi del Ragazzo che è sopravvissuto, del Prescelto, del Salvatore del Mondo Magico e di tutte quelle altre stronzate. Harry Potter, nella mente prolifica della fanwriter è una sgualdrina di proporzioni cosmiche. Harry, al pari, forse, della sempre arrapata Hermione Granger, si fa chiunque. Ma proprio chiunque. Dalla classica Ginny Weasley alla giovanile Cho Chang, dal padrino Sirius Black al redivivo Severus Piton, che in lui ritrova gli occhi dell’amata Lily, dalla puttanella di Hogwarts Draco Malfoy al fascinoso Blaise Zabini, per concludere in bellezza con l’abusatissima Hermione. Dimenticavo, i gemelli Weasley: da soli o in coppia, utilizzano Harry come una bambola gonfiabile.
Sono quasi certa di aver dimenticato qualcuno, ma tant’è: basta che pensiate ad un personaggio a caso e state pur certi che sarà stato la causa dei gemiti di piacere di Potter.

Ora, però, voglio togliermi un sassolino dalla scarpa. Se, come dice la scrittrice provetta, ad Hogwarts ci si può dare al sesso selvaggio e disinibito in molteplici locations (Stanza delle Necessità, Bagno dei Prefetti, dormitori, Bagno di Mirtilla Malcontenta, solo per citarne alcune), allora perché J.K. Rowling non ha fatto divertire un po’ il nostro Harry? Magari sarebbe stato quel filino più simpatico e rilassato. Magari non sarebbe stato perennemente teso come una corda di violino.


Carattere

Harry Potter soffre di svariati disturbi della personalità.
Innanzitutto, ha un ego smisurato. Dopo sette anni, ancora è convinto che gli auror, l’Ordine della Fenice, Silente, Piton, Sirius, Fred, Lupin, Florian Fortebraccio, Aragog, e chi più ne ha più ne metta, siano morti per lui. Non per un mondo migliore, in cui tutti i maghi sono uguali. Per lui. Abbassa la cresta, Potter.

Ancora, Harry è uno stalker. Ha una vera e propria fissazione per due personaggi della saga, cui, a turno, attribuisce le più svariate colpe. Peraltro sbagliando clamorosamente ogni volta. Nella sua mente, esistono solo due opzioni per la voce “colpevole”: “è stato Piton” e “è colpa di Malfoy”. Ci credo che poi le fanwriters ci ricamano sopra, Potter riesce a pensare solo a loro due, arrivando persino a pedinarli sotto il suo utilissimo Mantello dell’Invisibilità. Oh no. Oh, ti prego no. Credo che la febbre della fanwriter mi abbia contagiata, perché mi sono appena figurata Harry Potter, completamente nudo sotto il Mantello dell’Invisibilità che segue nei bagni Draco Malfoy per poi trastullarsi allegramente guardandolo fare pipì. Che brutta immagine. Credo andrò a vomitare.

Particolare non indifferente: Harry sente le voci. Umane e di serpenti, eredità di quel colpo in testa ricevuto da Voldie che, a mio dire, non l’ha lasciato del tutto illeso, non so se mi spiego. Per i maghi si chiama incanto Horcrux, ovvero trasferimento di una parte della propria anima in un oggetto. A casa mia si chiama “schizofrenia”.

Non da ultimo, Potter è simpatico come un dito nel culo. Ok, a Draco Malfoy questa pratica piace, parecchio anche, però non sottilizziamo. Ron ed Hermione sono dei santi a sopportarlo. Quell’uomo ha più crisi isteriche di una preadolescente al suo primo ciclo mestruale. Dio ce ne scampi e liberi. Poi qualcuno si chiede come mai Hermione non abbia mai dimostrato interesse per Harry. Per forza! Quell’uomo è pesante come la morte!


Prospettive per il futuro

Nel suo futuro c’è la tanto agognata pace dei sensi. Lo ritroveremo sul binario nove e ¾, diciannove anni dopo la fine di Voldemort, straordinariamente somigliante a Paolo Bonolis, con moglie e prole al seguito, mentre lancia uno sguardo carico di sottointesi al grande amore della sua vita, Draco Malfoy (ah ridaje…), arrivando a porci l’unica domanda sensata: ma Uan, dove l’ha lasciato?

   
 
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