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Autore: Julia of Elaja    16/02/2013    4 recensioni
Storia nata inizialmente per un contest, ma alla fine continuata per il puro piacere di scrivere di questo pairing!
Oliver Baston - Hermione Granger: crack pairing? O forse una coppia più che ideale?
La storia è ambientata durante il terzo anno a Hogwarts per il nostro trio!
Recensite numerosi!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Il trio protagonista, Oliver Wood/Baston, Un po' tutti | Coppie: Ron/Hermione
Note: Lemon, Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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N.D.A.
 
Rieccomi con un nuovo capitolo di questa long!
Vi preannuncio che per caricare il prossimo dovrete aspettare una decina di giorni, perché devo dare due esami in università e, credetemi, mi stanno rubando tempo ed energie D:
Ma tornando a noi… godetevi la lettura di questo capitolo e, come sempre, se avete voglia di dirmi cosa ne pensate scrivetemi pure una recensione!
Accetto le critiche e i punti di vista diversi dai miei, perciò se notate una minima traccia di OOC, o qualcos’altro che non vi aggrada, fatemelo sapere! ;)
E ora… buona lettura!
Ci si sente a fine capitolo!
 

 

 
CAPITOLO 2:

Quidditch… che passione!

 
 
Hermione, il mattino seguente, si svegliò di buon’umore.
Quando aprì gli occhi, erano le otto e mezzo.
Attorno a lei alcune sue compagne erano già fuori dai propri letti, altre invece rimanevano pigramente sotto le coperte.
Scivolò giù dal suo confortevole letto, infilò le ciabatte e si diresse in bagno, nel quale si lavò e si vestì; infine, dopo aver indossato la sua divisa, uscì dal dormitorio dirigendosi alla Sala Comune, dove trovò Ron steso sul divano e intento a fissare le fiamme scoppiettanti nel camino.
“Ron?” lo chiamò.
Il ragazzo si girò: “Oh, buongiorno Hermione. Buona Domenica.”
“Anche a te!”
“Allora, andiamo a fare colazione e poi raggiungiamo Harry agli allenamenti?”chiese lui, alzandosi in piedi.
La ragazza annuì: i due uscirono quindi dalla Sala Comune, e scesero le sette rampe di scale per giungere infine nella Sala Grande..
“Come mai vuoi assistere all’allenamento di Harry?” chiese Ron, servendosi delle aringhe affumicate mentre Hermione spalmava della confettura d’arancia sul suo toast.
“Oh… ecco…” fece, imbarazzata “Così! Mi piacerebbe vedere come si svolgono gli allenamenti!”.
Ron, con la bocca piena di aringhe, le sorrise: “E da quando questo desiderio? Non sei mica un’amante del Quidditch! Segui le partite, d’accordo, ma non sei una tifosa sfegatata e…”.
“Ron, ti ho detto che sono solo curiosa! Tutto qua!” lo interruppe lei, sorseggiando del succo di zucca.
Ron non chiese altro al riguardo: parlarono del loro programma di giornata, di quanto fossero buoni quella mattina i muffins e…
“La prima partita di Quidditch dell’anno sarà Grifondoro contro Tassorosso!” fece Ron “Mi auguro che Harry prenda il Boccino prima di quel Diggory!”
Hermione immaginò per un folle attimo Baston che le confidava di essere agitato per la partita, di voler vincere il trofeo quell’anno… Oliver che mentre le parlava le si avvicinava e…
“Ehi, Hermione? Terra chiama Hermione!” esclamò Ron, riportandola bruscamente alla realtà.
La ragazza sussultò, poi guardò il suo amico e gli chiese: “Ron, cosa c’è?”
“Miseriaccia, sembravi su un altro pianeta! Non mi dire che stavi pensando allo studio!” fece Ron, strabuzzando gli occhi.
Hermione ridacchiò: “Può darsi.”
“Sei un caso disperato.” rispose quello, scuotendo il capo con aria rassegnata.
Si diressero verso il Campo da Quidditch parlando delle gite a Hogsmeade che quell’anno li attendevano, di quello che avrebbero fatto, di cosa avrebbero comprato da Mielandia…
Più si avvicinavano al campo, più Hermione sentiva crescere in sé l’agitazione: cosa alquanto strana, visto che era un tipo di ragazza che difficilmente si lasciava trasportare dalle emozioni…
Eppure, quando i due giunsero davanti al capo di Quidditch, le sembrò che il suo cuore dovesse collassare.
Si diressero verso gli spalti, prendendo posto il meno rumorosamente possibile.
E poi lei alzò lo sguardo: lui era lì.
Oliver.
Bello, come al suo solito, ma in divisa era dannatamente affascinante!
Il sole lo illuminava in pieno, e lui stava davanti alle porte per parare i tiri dei suoi compagni di squadra.
“Ciao ragazzi!”
La voce di Harry la raggiunse come in un sogno, poiché era troppo presa dalla contemplazione di Oliver…
“Harry!” lo salutò con un gran sorriso “Come sta andando l’allenamento?”
“Bene, direi… ora torno a cercare il Boccino!” rispose l’amico, allontanandosi in sella alla sua scopa.
Oliver aveva notato i due nuovi arrivati con la coda dell’occhio e quando vide Hermione non potè far altro se non sorridere.
Era stranamente contento del fatto che lei fosse lì, anche se, ne era certo, era venuta ad assistere agli allenamenti solo per Harry… in fondo, erano molto amici!
Mentre la osservava di sfuggita, la Pluffa lo superò veloce e Angelina segnò.
“Baston! Non è da te non parare una palla così facile! A cosa pensavi, alle vacche?” scherzò Fred.
“Oh, scusate… ero sovrappensiero… sapete, la partita…”
Ma Fred e George avevano dato un’occhiata agli spalti e subito avevano notato Ron e Hermione. Partì una serie di risate complici fra i due, che canzonavano Baston dicendo: “Sì, la partita, come no!”
“Ma la tua partita ha i capelli ricci?”
“La tua partita è una secchiona?”
“E, soprattutto, la tua partita è sedu…”
“MUOVIAMOCI! RIPRENDIAMO A GIOCARE!” urlò Baston, cercando di sovrastare le canzonature dei due gemelli, che rischiavano di far capire tutto a Hermione.
La ragazza, dal canto suo, era troppo presa dai suoi pensieri per ascoltare ciò che i due gemelli Weasley stavano dicendo a Baston… il sole la accecava e questo, purtroppo, non le permetteva di osservare Baston…
Quasi a voler esaudire i suoi desideri, una grossa nuvola oscurò il sole e, finalmente, Hermione potè posare nuovamente il suo sguardo sul Capitano della squadra.
Per qualche istante si soffermò sul suo volto: lineamenti decisi, marcati, ma molto belli.
Mentre osservava ammaliata le labbra carnose del giovane, Oliver gettò un’occhiata di sbieco alla ragazza.
I loro sguardi, così come la sera precedente, si incrociarono.
Oliver alzò una mano e la salutò: Hermione rispose subito al saluto, agitando anche lei una mano e sfoderando un bel sorriso.
“Oliver! Dannazione, è la seconda volta che mi fai segnare! Ma stai dormendo?” esclamò Angelina.
Il ragazzo distolse lo sguardo da Hermione: “Scusami, stavo solo…”
“Lascialo stare, Angelina, il nostro amico Oliver oggi è un po’ distratto!” intervenne George ridacchiando.
“Chissà perché?” fece eco Fred con un ghigno.
“SMETTETELA VOI DUE! E ORA, RIPRENDIAMO!” sbottò Oliver, il volto paonazzo per l’imbarazzo.
Hermione spostava in continuazione il suo sguardo, facendolo vagare per tutto il campo: avrebbe tanto voluto guardare solo e soltanto il bell’Oliver, ma così facendo forse avrebbe attirato un po’ troppo l’attenzione…
“Miseriaccia, Harry ha preso il Boccino! E’ un grande!” esclamò al suo fianco Ron, mentre Harry si sbracciava e ammiccava verso di loro.
“Sì… grande Harry!” rispose entusiasta Hermione.
Oliver, nel sentire la voce cristallina della ragazza, si distrasse nuovamente e riprese a guardarla.
I suoi lunghi capelli crespi erano ancor più scompigliati del solito, a causa del leggero vento che soffiava; sorrideva a Harry, e rideva assieme al fratello più piccolo di Fred e George.
Una morsa allo stomaco lo investì in pieno: avrebbe tanto voluto essere lui quel ragazzo seduto al suo fianco.
Quella ragazza lo aveva incuriosito parecchio e, complici anche i gemelli Weasley, i suoi pensieri dalla sera precedente non facevano altro se non tornare sul viso di quella ragazzina.
“E’ piccola…” una vocina insidiosa si fece spazio dentro di lui “E’ troppo piccola per te, Oliver… è del terzo anno e tu invece del settimo…”
“Sciocchezze! La differenza d’età non conta nulla!” si rispose, mettendo a tacere quella che, ne era certo, era la voce della sua coscienza.
L’allenamento continuò, più o meno indisturbato: l’unico elemento di fastidio fu la coppia Weasley.
I due gemelli, infatti, non perdevano occasione di canzonare Oliver quando lo vedevano con lo sguardo rivolto alle tribune o quando non riusciva a parare qualche tiro di Angelina e Katie.
“Bene gente, per oggi è tutto! Ottimo allenamento, davvero!” esclamò Baston alle undici in punto, scendendo dalla sua scopa e dirigendosi verso gli spogliatoi.
“Allora, vi siete divertiti ragazzi?” chiese Harry ai suoi due amici mentre quelli lo raggiungevano in campo.
Ron fece spallucce: “Sì, ma non è entusiasmante come una partita… questo è certo! E poi Baston non ha giocato molto bene, hai notato?”
“Sì, hai ragione. Chissà cosa aveva per la tes… Hermione, cos’hai?” Harry si interruppe nel notare che la sua amica stava sorridendo mentre guardava verso gli spogliatoi.
Ron inarcò un sopracciglio: “E’ diventata matta!”
“Ron!” esclamò stizzita lei, ricomponendosi “Non sono diventata matta… è che mi sono ricordata di una cosa simpatica e ho sorriso, tutto qua!”.
“Oh, bene… perché sembrava che tu stessi guardando l’entrata dello spogliatoio come se fosse un dio sceso in terra!”
“Non dire sciocchezze!” ridacchiò Hermione.
Mentre Harry raggiungeva la squadra nello spogliatoio per potersi cambiare, Ron e Hermione lo aspettarono fuori dalla tenda.
“Accidenti… era davvero perfetto. E poi ho notato che un paio di volte ha guardato verso di me! Chissà cosa avrà pensato quando mi ha vista…” continuava a chiedersi Hermione.
“Miseriaccia, io ho fame!” si lamentò Ron, massaggiandosi lo stomaco.
“Ma, Ron! Sei incredibile, meno di due ore fa’ hai finito di fare colazione e già vuoi mangiare di nuovo?” Hermione trattenne una risata: Ron era davvero comico!
“E allora? Sono passate due ore, mica dieci minuti! Io ho fame!”
“Che succede?” Harry era uscito dallo spogliatoio, la scopa in mano.
“Ron ha fame! Come al suo solito, d’altronde!” fece Hermione, un sorrisetto beffardo sul volto.
“Finiscila Hermione! Vorrei vedere te al posto mio!”
Harry rise: Ron era un vero spettacolo di comicità.
“Ehm… Harry?”
La voce di Oliver raggiunse le loro orecchie: Hermione sentì il suo cuore battere freneticamente.
“Dimmi Oliver!” rispose Harry, voltandosi.
“State andando in Sala Comune?” chiese quello, avvicinandosi.
“Sì” fece Harry.
“Perfetto, vengo con voi!” Oliver gli sorrise e si unì ai tre amici.
Hermione, dal canto suo, teneva gli occhi bassi e continuava a fissare il prato su cui camminava.
“Accidenti! Mi starà guardando? E perché ha deciso di venire con noi in Sala Comune?! Oddio, chissà come sembrerò stupida in questo momento!” si passò una mano tra i capelli crespi, cercando inutilmente di domarli.
“Allora, Hermione…” Oliver si schiarì la voce “Malfoy ti ha più dato fastidio, poi?”.
La ragazza deglutì: lui le aveva rivolto la parola?
“Rispondigli!” le urlò una voce nella sua testa “Cosa stai aspettando?”
“Oh, no!” esclamò, decidendosi finalmente ad alzare il capo e guardandolo di sfuggita “No, ha rinunciato a fare l’idiota!”.
“Meglio così!” Baston le sorrise “Altrimenti sarei intervenuto senza esitazione!”
Hermione gli rivolse un sorrisetto tirato: “Stupida, stupida, stupida che non sei altro! Cosa stai facendo? Parlagli!”
“Heilà!” le voci dei gemelli Weasley li raggiunsero e i quattro si fermarono.
“Oh Fred, che gentili! Si sono fermati ad aspettarci!”
“Sì, George. Ma sai, Oliver andava troppo di fretta per poter aspettarci! Vero, Oliver?”
“Coraggio, dicci cosa…”
“Muovetevi voi due, o potremmo anche cambiare idea e andarcene per conto nostro!” gridò Baston in risposta mentre i due fratelli arrancavano su per la salita, a pochi metri da loro.
Fred e George si guardarono e risero, lo sguardo complice: “Oh ma certo, Oliver. Va’ pure! Però immagino che per te non sia un problema se rimaniamo qui a parlare a quattr’occhi con Harry e Ron!”.
Oliver avvampò: ma cosa avevano in mente quei due? Volevano far capire a Hermione tutto quanto?
La ragazza, intanto, era diventata paonazza: non poteva assolutamente restare sola con Oliver, l’imbarazzo sarebbe stato troppo e avrebbe palesato i suoi sentimenti per lui…
… forse stava impazzendo, parlava già di ‘sentimenti’…
“Cosa volete voi due?” chiese Ron, avvicinandosi ai due gemelli.
“Vieni qui Ron, e ti diremo tutto!” disse Fred, continuando a ridacchiare sommessamente con George.
Ron e Harry si scambiarono un’occhiata incerta, poi si avviarono verso i gemelli Weasley.
“Voi…” iniziò Baston, ridacchiando “Voi due siete…”
“Ah non preoccuparti Oliver, a dopo i ringraziamenti!” esclamò Fred, prendendo suo fratello Ron e dirigendosi assieme a George e Harry verso la rimessa per le barche.
Hermione e Oliver si scambiarono un timido sguardo: lei gli sorrise.
“Allora…” iniziò Oliver, grattandosi la nuca “… vogliamo andare?”
“Oh! Sì, certo!” esclamò lei in risposta, avvampando violentemente e guardando nuovamente a terra.
I due presero a camminare con passo lento, tranquillo… nessuno dei due sembrava andare di fretta e si godevano quella passeggiata fino al castello, sotto ai tiepidi raggi del sole.
Oliver si schiarì la voce: “Dunque… hai assistito all’allenamento di oggi… cosa ne pensi? Abbiamo qualche possibilità di battere quegli sbruffoni di Serpeverde?”
“Ehm… sì, credo proprio di sì!” rispose Hermione incoraggiante, facendo un grande sforzo per alzare lo sguardo e fissarlo per qualche secondo.
“Sono contento di sentirtelo dire! Abbiamo bisogno di quella vittoria, sai, se riuscissimo a batterli per…”
Ma Hermione non gli stava più prestando attenzione: i suoi occhi erano fissi sul volto di Oliver, quella mascella lievemente accentuata, i profondi occhi verdi…
E poi, c’era da dire che il suo fisico non era niente male: era un giocatore di Quidditch e da bravo sportivo aveva spalle ampie e braccia muscolose.
Il torace ampio, il fisico imponente… Hermione immaginò per un folle istante di abbracciarlo e sentire i suoi muscoli sotto il suo delicato tocco…
“… pensi che vada bene?” concluse Oliver il suo lungo discorso.
Hermione annuì, senza sapere di cosa avesse parlato fino a quell’istante lui.
Oliver le sorrise di nuovo: “Sai, Hermione, mi avevano detto che eri un tipo di ragazza a cui non piace molto il Quidditch… eppure stamattina sei venuta ad assistere agli allenamenti della squadra e ora sei qui con me che parli della partita… devo ricredermi sul tuo conto, allora!”
“Ehm… sì, direi di sì!” rispose impacciata lei.
“Così sei del terzo anno, eh?” chiese lui.
Hermione annuì, continuando a guardare davanti a sé.
“Quindi quest’anno inizieranno per te le gite a Hogsmeade!”
“Oh sì!” rispose quella “Non vedo l’ora che arrivi la prima gita, si dice che Hogsmeade sia una comunità di soli maghi e streghe! Io sinceramente non ho mai visitato un villaggio di ma…”
“La cosa più bella di Hogsmeade è Mielandia!” la interruppe Oliver, lo sguardo sognante “Ci trovi veramente di tutto lì dentro! Api Frizzole, Gomme Bolle Bollenti, Fildimenta Interdentali…”
“Cosa sono?” chiese curiosa lei.
“Dolciumi! Di tutti i tipi…” rispose Oliver.
Hermione rise: “Sai, io purtroppo non ho potuto mai mangiarne molti! I miei genitori sono dentisti e mi hanno sempre proibito di mangiare dolci! Temevano una carie e…”
Oliver rise assieme a lei: “Cosa? Non hai mai mangiato dolci?! E’ uno scandalo!”
“No, aspetta… non che non ne abbia mai mangiati, ma purtroppo non ho mai avuto il piacere di fare un’abbuffata di dolciumi, ecco! Tutto qui!”
Erano ormai giunti nella Sala D’Ingresso: salirono assieme le scale, continuando a parlare di Hogsmeade e dei vari negozi che vi si trovavano.
Giunti in Sala Comune, infine, i due si fermarono.
I loro sguardi si incontrarono e un sorriso nacque spontaneo sui loro volti.
“Allora, a presto Hermione! Magari potremmo fare un giretto assieme a Hogsmeade, quando ci sarà la prima gita!” propose Oliver.
Hermione avvampò: era un appuntamento, quello?
“D’accordo! Sì, molto volentieri!” si portò un ciuffo cespuglioso dietro all’orecchio.
Oliver la salutò con un cenno della mano e salì su nel dormitorio, probabilmente per riporre la scopa al suo posto.
Hermione si gettò sullo stesso divano su cui si era stesa la notte precedente, assorta nei suoi pensieri; “E così Oliver mi ha dato un appuntamento. Un appuntamento? A me?”.
Scosse la testa, sorridendo “No, è impossibile! Lo ha chiesto davvero a me?”
Ma fu in quel momento che Harry e Ron assieme a Fred e George rientrarono nella Sala e la ragazza, ricompostasi, si avvicinò loro, fingendosi indifferente a tutto ciò che fino a poco prima le era capitato.

 
 
 
 
… bene, bene, bene!
Hermione, ma cosa mi combini!? Non ti starai mica invaghendo sul serio di Oliver?
Ok, lo ammetto, è un gran bel tipo… :D
Non so voi, ma a me piace molto quel personaggio… per non parlare dell’attore che lo interpreta! ;D
Bene, allora ci si vede al prossimo capitolo gente!
Spero che la storia vi stia piacendo!
Un abbraccio
Julia of Elaja
   
 
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