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Autore: JemellineJoker    16/02/2013    1 recensioni
Io non sono una VIP, ma la mia migliore amica lo e`.... Un giorno per strada incontro un certo Drago Asiatico... Cosa succedera`?
Storia scritta a quattro mani da Sixx e Dragon altrimenti note come le Jemelline Joker xD
Speriamo che vi possa piacere...
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, G-Dragon
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Cap. 1

 

Parkour in citta`

 

Malgrado facesse un tempo da lupi, per qualche motivo mi era venuta voglia di uscire a fare due passi per il centro. Non che ci fosse qualcosa di interessante anzi, a Bellinzona (una sperduta cittadina, ma che dico, un paesino sperduto in Svizzera) non c'è proprio nulla da vedere! Soprattutto se è brutto tempo. Okay, se sei un turista vai a vedere i 3 castelli medioevali, ma se no? Non puoi fare nulla! Figuriamoci di domenica. Fatto sta che io quella fredda domenica di gennaio avevo deciso di uscire a fare due passi sotto la bufera di neve. Presi la sciarpa, i guanti, il cappellino e infine l'iPod. Salutai mia madre con un veloce “Ciao Ma'!” e uscii di casa. Misi le cuffiette e alzai il volume al massimo. Ora il mondo era solo me e la musica pompata al massimo dei Black Veil Brides nelle mie orecchie.

Camminai per un po' verso Piazza del Sole, rendendomi conto di dove fossi solo quando alzai il capo e decisi che, dopo tutto, andare a fare un giro al primo castello non era un'idea tanto male, così mi diressi verso la grotta (a due passi dalla piazza) in cui c'era l'ascensore per salire al primo castello. Feci per entrare quando, ad un certo punto, sentii un borbottio sommesso distorto dall'eco della grotta artificiale, ma riuscii comunque a capire che la lingua in cui la persona stava parlando non era di certo italiano. Sembrava un misto fra cinese e tailandese, anche se non avevo nessuna base linguistica di entrambe le lingue per poter dire con esattezza a quale assomigliasse di più.

Mi nascosi dietro ad una sporgenza della roccia e aspettai che lo sconosciuto uscisse. Non so nemmeno io il motivo per cui mi nascosi, ma ipotizzai che forse il ragazzo si fosse nascosto li dentro per non farsi sentire. Poggiai la schiena contro la ruvida pietra e attesi.

Dopo una ventina di minuti, il ragazzo si decise finalmente ad uscire e, quando lo vidi, rimasi di sasso. Decisi immediatamente di cambiare i miei piani per quel pomeriggio e, invece di salire su al castello, pedinare il ragazzo di fronte a me. Era vestito in modo un po' eccentrico per le nostre parti, ma a me tutto ciò che era “fuori posto” intrigava tantissimo! I capelli erano una parte rasati, mentre in cima erano, per così dire, lunghi (rispetto alla rasata....)

Si voltò un attimo e, per poco, non mi vide. Aveva gli occhi marroni a mandorla, e sembravano seri, quasi preoccupati. Sibilai un “Fuck!” e mi nascosi dietro un angolo. Il ragazzo non poteva assolutamente vedermi o per me sarebbe andato in fumo tutto il piano. Alzai lo sguardo e vidi i vari davanzali e balconi del palazzetto a cui ero poggiata, pensando che forse forse... Mi allontanai un po' per prendere la rincorsa e, dopo aver fatto un paio di passi sul muro, mi aggrappai alla prima sporgenza. Mi morsi il labbro e, con un leggero sorriso sulle labbra, cominciai la scalata fino in cima al tetto. Alla fine le lezioni di parkour sotto la pioggia scrosciante a qualcosa erano servite. Una volta in cima, abbassai lo sguardo alla ricerca del ragazzo orientale e, una volta trovato, cominciai a correre da un tetto all'altro. Quando arrivò in piazza Collegiata, ebbi qualche problema. Davanti a me si trovava l'enorme chiesa di marmo, e io non avevo nessunissima idea per come fare a passarla senza, perlomeno, uccidermi! Ma, guardandomi attorno, ricordai che dietro c'era una stradina che conduceva direttamente in piazza Nosetto, così scesi dal palazzo e cominciai a correre a più non posso. Se il tipo fosse passato per la via a cui pensavo, non avrei avuto problemi a superarlo! Tagliai in un paio di viuzze, passando anche d'avanti al posto di lavoro di mia madre, e sbucai davanti al municipio. Voltai di scatto la testa e vidi che lui era ad una decina di metri da me, con lo sguardo basso e i capelli inzuppati dalla neve. Sorrisi appena e feci per andargli incontro, quando feci una delle mie solite fail. Poggiai il piede su una bellissima lastra di ghiaccio e feci un volo da dieci e lode. Sbattei la schiena e la testa, e una fitta di dolore mi passò nervo per nervo. Sentivo che faticavo sempre di più a respirare, e la vista mi si stava annebbiando, ma io non potevo svenire, non in quel momento! Non nel preciso momento in cui passava l'idolo della mia migliore amica! Non nel momento in cui... lui mi chiamava?! No! Non devi chiamare me! Devi chiamare la Jenny, è lei che ti vuole vedere e parlare a tutti i costi, io non centro! Ma se svengo come faccio a dirtelo?

Raccolsi assieme tutte le forze, concentrandomi sul viso pallido di JiYong che cercava di capire se stessi bene. Tossii un po' e mi misi a sedere, sentendo che, con un mano, mi aiutava a sorreggermi. Scossi piano il capo, evitando di aumentare il giramento di testa, e guardai l'idol dritto negli occhi, che sembravano cortesi e preoccupati. In un inglese un po' strano mi chiese «Tutto bene?»

Io annuii e, traballando, mi alzai in piedi ma, quando appoggiai il peso su entrambe le caviglie, ci volle poco che cadessi di nuovo se JiYong non mi avesse presa al volo. Feci una smorfia e mi guardai la caviglia destra, imprecando.

«Mi sa che mi sono slogata la caviglia. Ci mancava solo questa, e ora come faccio?» chiesi più a me stessa che a lui, ma parlai ugualmente inglese, in modo che pure il leader potesse capire.

«Non preoccuparti» disse lui «ora chiamo un taxi che ci porterà direttamente all'ospedale, ok?»

Sgranai gli occhi e lo guardai, scuotendo insistentemente il capo. Dovevo portarlo a casa mia! Doveva vedere Jenny e lei doveva vedere lui! Glielo dovevo come minimo ringraziamento per tutto quello che lei faceva per me. Gli misi una mano sul braccio e gli sorrisi «Non preoccuparti per me, sto bene. Se domani peggiora prometto che vado dal medico» cercai di rassicurarlo, ma lui scosse la testa e mi lasciò andare «Vediamo se riesci a camminare, poi decidiamo se è meglio andare dal medico o no» disse lui, serio.

Trattenni a malapena uno sbuffo e zoppicai per due passi, prima di cadere nuovamente. Lo sentì ridere appena, per poi avvicinarsi e aiutarmi ad alzarmi «Si va all'ospedale. Dove si prendono i taxi qui?» chiese, guardandosi in giro. Risi e tirai fuori il telefono dalla tasca della giacca, per poi sbloccarlo e digitare il numero del centro Taxisti Bellinzona.

«Non sei proprio di qui. Dobbiamo chiamare e prenotarlo. L'unico problema è che sono uscita di casa senza soldi»

«No problem, ci penso io a quello. Tu chiama che andiamo» rispose gentilmente lui.

Ci dirigemmo in piazza indipendenza e JiYong mi fece accomodare su una delle panchine. Chiamai il taxi e diedi tutte le informazioni per far si che ci trovasse, anche se non era tanto facile perdersi. Chiusa la chiamata, tirai fuori l'iPod e guardai l'ora, per poi rivolgermi al cantante «Arriverà fra circa venti minuti»

«Okay, ci toccherà aspettare. Va meglio la caviglia?» annuii, poco convinta, e mi misi una cuffietta nell'orecchio. Non feci nemmeno a tempo a far partire la musica, che G-Dragon mi chiese «Posso vedere la tua musica?»

Mi strinsi nelle spalle e, dopo aver sbloccato il lettore musicale, glielo passai, insieme all'altra cuffia che si infilò a sua volta nell'orecchio.

Fece passare tutti gli artisti fino alla G e, una volta trovato il suo nome d'arte, si voltò verso di me con un'espressione alquanto stupita.

«Tu sai chi sono?!»

Arrossii e mi nascosi il viso nelle mani. Lo sentii ridere e, quando sbirciai fuori dal mio “nascondiglio”, notai che mi stava sorridendo.

«Sai cos'è buffo? Il fatto che sono venuto qui nella speranza che nessuno mi conoscesse, e la prima persona che trovo è una VIP»

A quelle parole mi misi dritta e lo guardai seria «Vacci piano, eh! Non sono una VIP perché non mi piacciono le vostre canzoni, il vostro genere. Ce ne sono poche sul mio iPod e sono le uniche che ascolto, e raramente, chiaro?» dissi brusca. Sorpreso da tanta sincerità e schiettezza, lo vidi voltare il viso e guardare nel vuoto. Non offeso ma... ferito. Ero stata troppo diretta forse? Sicuramente se Jenny fosse stata con me, mi avrebbe rifilato un bello schiaffo, ma ora lei non era qui, perciò...

Per tutto il quarto d'ora seguente rimanemmo in silenzio ad aspettare il taxi, e solo quando dovetti salire che mi aiutò e mi chiese se andasse tutto bene. Riferì al taxista la nostra destinazione e lui mise in moto. Presa da un piccolo rimorso di coscienza, mi voltai e guardai JiYong dritto negli occhi.

«Scusa» bofonchiai.

«E per che cosa?» chiese lui, quasi non capisse.

«Per ciò che ti ho detto prima»

«Ah, tranquilla. Rispetto le tue decisioni, non posso mica piacere a tutti, e poi esistono molti generi di musica, ad ognuno il suo, no?» cercò di rassicurarmi lui.

Sorrisi appena e abbassai lo sguardo «Okay, ma forse sono stata un po' troppo... diretta e, ehm, cattiva»

Alzai lo sguardo e vidi che mi sorrideva, come per dire che andasse tutto bene.

Una volta arrivati all'ospedale, ci registrammo e attendemmo in sala d'attesa. Presi nuovamente l'iPod e guardai le reti Wi-Fi libere. Dovevo contattare Jenny, assolutamente!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Uhm... Beh, come capitolo non è un granché, ed è buffo pensare come sia nata la storia haha comunque... Sono Sixx e, ehm, la non VIP xD 

Se siete arrivati a leggere fino a qui vi ringrazio :)  

Vi saluto! Ci si vede fra due capitoli!

Sixx

   
 
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