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Autore: Miss_Albert    16/02/2013    1 recensioni
Odio e Amore, due facce della stessa medaglia, così diversi tra loro da completarsi a vicenda ed essere perfetti insieme.
Ma quando sono due persone a provare questi sentimenti, cosa succede?
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bugie  



Zayn suonò il campanello di quella che poteva considerare la sua seconda casa. Lui e i suoi amici passavano la maggior parte del loro tempo da Liam perché i suoi genitori, a causa del lavoro, erano spesso fuori casa. Ci erano praticamente cresciuti lì e a volte restavano anche a dormire.
Andò ad aprire una delle sorelle di Liam e dopo i consueti saluti Zayn si diresse in camera del suo amico.

«Guarda un po’ chi ha deciso di tornare tra i comuni mortali» lo prese in giro Harry scherzosamente, ma c’era anche del risentimento nella sua voce che Zayn non seppe spiegarsi.

«Che ti prende?» gli chiese infatti. Harry borbottò qualcosa, mentre riprendeva a giocare all’X-box con Niall.

«Niente, lascialo perdere. Piuttosto, che fine hai fatto oggi?» intervenne Liam. 

«Sono andato a casa perché… ehm… avevo da fare.»
Zayn si grattò la nuca leggermente imbarazzato, cercando di essere credibile. Non voleva mentire ai suoi migliori amici, ma non poteva neanche dire che aveva passato il pomeriggio con Serena. Prima di tutto le aveva dato la sua parola che non avrebbe detto niente di quello che era successo e lui manteneva sempre la sua parola. Poi non voleva che i suoi amici ci rimanessero male per aver permesso a una ragazza di salire sulla sua moto, mentre a loro non lo permetteva. Già ci erano rimasti male per quella famosa festa, non voleva rischiare di perderli o allontanarli per una stupidaggine. Inoltre voleva evitare battutine e frecciatine sul suo rapporto con Serena. Ufficialmente si odiavano e tutti dovevano continuare a pensarlo.

«Ti ho anche mandato un messaggio.» Louis lo fissò con quegli occhi azzurri che gli ricordavano tanto quelli della bionda.

«Sì, lo so, ma… mi si era scaricato il cellulare, quindi l’ho letto solo poco fa.»
Tutti annuirono e per un po’ nessuno parlò. Harry e Niall continuavano a giocare, Louis guardava fuori dalla finestra canticchiando, Liam stava al cellulare. Zayn aveva come l’impressione che ci fosse qualcosa di diverso dal solito, ma non sapeva spiegarsi cosa. Non era da loro stare così in silenzio. Di solito avevano sempre qualche scemenza da dire, tanto che le sorelle di Liam si lamentavano di continuo per il baccano e a volte pure qualche vicino. Forse era successo qualcosa di grave e non volevano dirglielo per chissà quale motivo. O forse ci erano rimasti male per il fatto che non era uscito con loro quel pomeriggio e non li aveva neanche avvisati. Non sapeva che pensare e stava iniziando a sentirsi davvero a disagio quando Niall, dopo aver vinto l’ennesima partita, decise che umiliare Harry non era più divertente e propose di guardare un film horror. Lo facevano spesso quando stavano da Liam. La cosa bella era che riuscivano a trasformare in comico anche il film più pauroso. Tutti accettarono volentieri, anche se Zayn era ancora un po’ preoccupato. Quello che lui non sapeva era che i suoi amici ci erano davvero rimasti male, ma non perché non si era fatto sentire quel pomeriggio e neanche perché aveva permesso a Serena di salire sulla sua moto, mentre a loro non lo permetteva. Erano rimasti delusi dal fatto che lui avesse mentito. Si conoscevano da anni, si dicevano sempre tutto, non avevano praticamente segreti, ma nonostante quello lui aveva mentito spudoratamente. Alla fine però erano comunque migliori amici e oltretutto lui non sapeva che loro sapevano, quindi decisero di lasciar perdere, almeno per quella sera. E qual è il modo migliore per gettarsi alle spalle qualcosa, se non smontare un film con gli amici? Infatti, dopo neanche cinque minuti, tornarono a comportarsi come al solito e risero e scherzarono tutta la serata.



 

Quella notte Serena, come quella precedente, non dormì molto, ma mentre entrava a scuola non era affatto nervosa. Anzi era decisamente più allegra del solito e salutava tutti con un caloroso sorriso. Si fermava continuamente a fare due chiacchiere con qualche suo compagno di classe o con studenti che non aveva neanche mai visto. Il fatto che non fosse malata la rendeva felice e in quel modo forse sarebbe stato più facile dimenticare quello che era successo. Attraversando il parcheggio, salutò perfino con la mano un gruppo di ragazzini del primo anno che cercavano di farsi notare da lei. Di solito non l’avrebbe fatto perché odiava tutte quelle attenzioni solo per il fatto che fosse bionda e con un bel corpo, ma quella mattina le trovava divertenti. Niente avrebbe guastato il suo ottimo umore.

«Serena?» Si sentì chiamare e si voltò, vedendo i quattro amici di Malik uno accanto all’altro che la fissavano; il riccio, quello che aveva parlato, leggermente più avanti.
“Come non detto!” pensò, alzando gli occhi al cielo. Chissà cosa volevano da lei, considerando che si conoscevano solo per nome.

«Ce l’hai con me?» chiese sperando di aver sentito male.

«C’è qualcun altro nei paraggi che si chiama Serena? Non mi pare, quindi è ovvio che ce l’ho con te.» Fulminò immediatamente Harry con lo sguardo, sentendo l’allegria scomparire. Quella conversazione già iniziava male.

«Senti bello, ma chi cavolo ti credi di essere?»

«Guarda che io volevo solo…» ma il riccio venne interrotto da uno degli altri.

«Okay Harry, ci penso io» disse quell'ultimo mettendogli una mano sulla spalla e aspettando che si allontanasse. Poi si girò verso la bionda.
«Scusalo, è di cattivo umore oggi. Comunque io sono Louis.» Sorrise cordiale, ma lei, spazientita, non ricambiò.

«Lo so chi sei e non ho tempo da perdere, perciò vieni al punto.» Louis non si aspettava quella risposta. Di solito Serena era sempre gentile, tranne che con Zayn.

«Ti sei svegliata di cattivo umore anche tu oggi?» Lei fulminò anche lui con lo sguardo e fece per andarsene.

«Ci vediamo in giro.»

«No, aspetta.» La richiamò un paio di volte, ma la bionda continuò imperterrita per la sua strada. Louis allora la seguì.
«Ehi fermati. Volevamo solo chiederti se ieri pomeriggio sei stata con Zayn.» Serena si bloccò all'istante e sbarrò gli occhi per un secondo.

«Perché me lo chiedi?» domandò curiosa, voltandosi. Il ragazzo di fronte a lei fece spallucce.

«Solo per sapere.» La bionda assottigliò gli occhi, scrutandolo. Chissà perché gliel’aveva chiesto. Era quasi tentata di mandarlo a quel paese e intimargli di farsi gli affari suoi, ma si ricordò della promessa fatta al moro, così decise di negare tutto per non insospettirlo.

«Perché sarei dovuta stare con Malik, visto che non lo sopporto?»

«Perché dopo che avete avuto quella litigata è venuto a cercarti, o no?»

«Sì, è venuto a cercarmi e mi ha chiesto scusa, niente di più.»

«Quindi non hai passato il pomeriggio con lui?» Lei sbuffò esasperata. Non riusciva a capire il motivo di quella specie di interrogatorio, ma non le interessava più di tanto a dir la verità. L’unica cosa che sapeva era che aveva fatto una promessa e doveva mantenerla.

«Ti ho già detto di no. In che lingua devo dirtelo? Ho ben altro da fare che uscire con Malik, okay? Ora se non ti dispiace devo andare.»
Si voltò sventolando i lunghi capelli biondi e si allontanò velocemente tra la folla, mentre Louis tornava dagli amici.

«Allora?» chiese subito Liam.

«Ha negato di essere stata con Zayn.»

«Secondo voi è successo qualcosa tra loro, ma non vogliono dirlo visto che si sono sempre odiati?» ipotizzò Niall.

«Può essere. Perché mentire altrimenti?»

«Dobbiamo far confessare Zayn» propose Harry.

«E come?»

«Basta stuzzicarlo un po’. Se gli facciamo credere che Serena ha confessato, confesserà anche lui.»

«Sei un genio» si complimentò Louis, mentre tutti annuivano.

«Lo so.»



 

«Lasciate fare a me, ho un piano.»
Liam, Louis, Harry e Niall erano seduti in mensa e stavano aspettando Zayn, in ritardo come sempre. Il riccio aveva passato la mattinata ad ideare un piano diabolico per far confessare il loro amico.

«Sarebbe?» chiese scettico Liam.

«Prima lo faccio innervosire un po’ con mille domande, sapete quanto le odia, e poi gli dico che Serena stamattina è venuta a parlarci e gli faccio intendere che ci abbia raccontato tutto. Reggetemi il gioco.» Tutti annuirono, mentre il moro finalmente li raggiungeva.

«Ciao a tutti.» Dopo aver ricambiato i saluti ed essersi raccontati cos’era successo di strano o curioso durante le lezioni quella mattina, Harry mise in atto la sua brillante idea.

«Ah Zayn, alla fine non ci hai detto che hai fatto ieri dopo scuola.» Il moro rimase un attimo con la forchetta a mezz’aria. Non si aspettava che venisse di nuovo tirato in ballo quel discorso, ma poi fece spallucce tornando a mangiare.

«Niente.»

«Ma non hai detto che eri andato a casa perché avevi da fare?»

«Infatti.»

«Avevi da fare e non hai fatto niente?» Zayn non capiva il motivo di quelle domande, ma già iniziava a sentirsi a disagio.

«Di importante. Non ho fatto niente di importante» sbottò alzando la voce, ma quando vide l’espressione dispiaciuta di Harry capì di aver esagerato.

«Se non vuoi dircelo, non ci offendiamo mica, sai?»

«No, è che…» Odiava quella situazione. Non voleva mentire ancora ai suoi amici, ma aveva dato la sua parola a Serena che non avrebbe detto niente e lui manteneva sempre la sua parola.
«Ho badato alle mie sorelle più piccole, okay?» Disse la prima cosa che gli venne in mente, sperando di essere stato convincente, ma Harry non si diede per vinto perché sapeva che non era vero.

«E non poteva farlo tua sorella grande?»

«E’ uscita con il fidanzato.» Zayn aveva smesso di mangiare ormai.

«Non si erano lasciati?»

«Saranno tornati insieme.» Cercava di mantenere la calma, ma dentro il cuore gli batteva a mille. Quella situazione stava diventando davvero scomoda.

«Ma non si sono lasciati perché lui era gay?» Sbarrò gli occhi. Come aveva potuto dimenticare quel dettaglio? Soprattutto dopo che aveva passato due settimane a cercare in tutti i modi di distrarre sua sorella, dopo che l’aveva scoperto.

«Be', sì. Ma poi saranno fatti suoi dov’è andata ieri, o no? Non sono mica mio padre.» Decise di mettersi sulla difensiva, magari Harry avrebbe smesso con quell’interrogatorio.

«Okay, ma rilassati, amico.» Zayn sbuffò e riprese in mano la forchetta credendo che avesse funzionato, senza sapere che in realtà Harry aveva appena cominciato.
«Aspetta, ma tua madre non è a casa il pomeriggio? Perché non ha badato lei alle tue sorelle?» domandò infatti.

«Aveva delle commissioni da sbrigare» mentì ancora il moro.

«Quali commissioni?» Posò di nuovo la forchetta vicino al piatto. Stava davvero iniziando a innervosirsi.

«Ma che ne so! Mica gliel’ho chiesto.» Zayn strinse un pugno, cosa che al riccio non sfuggì. Stava andando tutto secondo il piano.

«E la tua vicina che fa sempre da baby-sitter?»

«Influenza?»

«Ah... dici sempre che non si ammala mai.»

«Mi hai preso per il suo dottore?»

«Ma che hai oggi? Sembri nervoso.» Sembrava nervoso!? Per forza, non la smetteva di riempirlo di domande, sebbene sapesse quanto le detestasse. Oltretutto, pensandoci meglio, era dal giorno prima che Harry si comportava in modo diverso dal solito.

«Io non ho niente. Piuttosto sei tu che è da ieri che ti comporti in modo strano. Se hai qualcosa da dire, dillo e basta.»

«No, va tutto bene.»

«Okay.»
Harry sorrise senza farsi notare da Zayn e fece un occhiolino agli altri tre. Era il momento di passare al piano B.

«Ah, ragazzi, non crederete mai con chi ho parlato stamattina.»

«Con chi?» chiese fintamente curioso Liam.

«Serena.»

«McFinn!?» Zayn era sorpreso.

«Sì.»

«Perché hai parlato con lei?»

«In realtà è lei che è venuta da me.»

«E perché l’ha fatto?» Ora il moro era anche decisamente preoccupato. E se per caso gli avesse detto che avevano passato il pomeriggio insieme? Doveva sapere qualcosa in più.

«Voleva dirmi una cosa.»

«Cosa?» insistette Zayn.

«Perché ti interessa tanto?»

«Perché… non avete mai avuto tutto questo gran rapporto.»

«Solo per questo non possiamo parlare?»

«No, potete parlare quanto volete.» Stava iniziando a sudare freddo. Doveva assolutamente sapere cosa si erano detti.
«Ma che ti ha detto?» Harry sorrise in modo malizioso.

«Sei geloso?» Ecco, aveva frainteso.

«No, ma che dici!? Ti sei dimenticato che ci odiamo!? E’ solo curiosità.» Il suo tono era più alto del solito, ma l’amico parve crederci.

«Mi ha chiesto se avevo già fatto il compito di biologia, visto che abbiamo la stessa insegnante.» Il moro tirò mentalmente un sospiro di sollievo. Poteva stare tranquillo allora.
«E poi io le ho chiesto di ieri pomeriggio.» Zayn perse un battito e sbarrò gli occhi.

«Come scusa!?» Sperò davvero di aver capito male.

«Sì, volevo sapere se stava un po’ meglio.» Il moro annuì sperando che Harry continuasse a parlare e infatti così fece.

«Mi ha detto che è uscita e che si è divertita.»

«Davvero?» Zayn rimase colpito da quelle parole. Davvero si era divertita con lui, nonostante l’ansia per le analisi e le solite frecciatine che si erano lanciati?

«Già. Mi ha anche detto che l’hai accompagnata nel parcheggio.» Di nuovo strinse i pugni. Come aveva potuto dire una cosa del genere? No okay, doveva assolutamente calmarsi, se non voleva farsi scoprire. Lei aveva solo detto che l’aveva accompagnata nel parcheggio. Non c’era niente di male in quello. E non aveva neanche rotto il patto in teoria.
«Non pensavo che saresti stato così gentile con lei. Con gli altri non lo sei mai di solito, neanche con noi che siamo i tuoi migliori amici.» O forse l’aveva rotto? Guardò l’amico negli occhi e gli venne il sospetto che lui sapesse qualcosa.
«Ha anche detto che le piace la tua moto.» Ecco, lo sapeva, l’aveva davvero rotto il patto, altrimenti come faceva Harry a sapere della moto? E pensare che si erano stretti la mano. Quello era proprio un colpo basso. Lui si era comportato da amico e l’aveva aiutata e in cambio cosa aveva ottenuto? Niente. Anzi, lei non aveva mantenuto la promessa e l’aveva tradito, andando a spifferare tutto ai suoi amici.
Si alzò di scatto, tanto che Niall, seduto al suo fianco, sobbalzò e senza dire una parola uscì dall’edificio, mentre i suoi amici, confusi, lo chiamavano. Li ignorò e non gli importò neanche della nota che avrebbe ricevuto per essere uscito senza permesso. Arrivato nel parcheggio, infilò il casco, salì sulla moto e partì. Sapeva benissimo cosa fare. Nessuno poteva prenderlo in giro in quel modo e passarla liscia. Se Serena McFinn voleva la guerra, l’avrebbe avuta!
 



SPAZIO AUTRICE:
Ciao a tutti! Come state?
Prima di tutto voglio ringraziarvi per le tante visite e le recensioni che mi avete lasciato. Significa tanto per me, grazie davvero! :D
E ora ecco il quarto capitolo! Come vi sembra? :)

Cosa credete che succederà adesso? Cosa farà Zayn? Sono curiosa di leggere le vostre ipotesi ahahah :)

Se volete lasciarmi un piccolo commento potete anche farlo su Twitter, vi ricordo che sono @chiara_martin92
Al prossimo aggiornamento
Un bacio e buon fine settimana :)
Kia

   
 
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