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Autore: nemuruhito_kun    04/09/2007    2 recensioni
Una strana calma si è distesa su tutte le terre shinobi...
Perfino l'Akatsuki sembra voler mantenere un profilo basso...
Eppure un ombra aleggia minacciosa e i nostri amici si troveranno ad affrontare un nemico in grado di manipolare l'essenza stessa del mondo...
Ma forse non tutto è come sembra...
Genere: Avventura, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Capitolo 3

Capitolo 3: Ricerca sul campo

 

Il viaggio per arrivare a Suna si era dimostrato tranquillo... I tre giorni necessari per coprire la distanza tra i due villaggi erano trascorsi senza troppi intoppi, se si eccettuano le continue lamentele di Chouji che aveva fame, le sporadiche litigate tra Ino e Sakura, o eventualmente tra Kiba e Naruto e gli eventuali svenimenti di Hinata; questi ultimi solitamente seguiti da urla dirette al povero Naruto che continuava a non capire perché la ragazza dagli occhi bianchi arrossisse o svenisse ogni volta che lui le parlava o le si avvicinava...

 

Durante le soste erano spesso entrati in contatto con la squadra di Yamato, che tramite gli insetti di Shino o gli animali disegnati da Sai faceva rapporti periodici su quanto avevano scoperto...

 

Sfortunatamente avevano ottenuto meno informazioni di quanto sperato, nei villaggi del paese del vento nessuno sembrava essere al corrente di molto più di quanto ne sapessero i nostri ninja...

 

Speriamo di scoprire qualcosa di più da Gaara...”, pensava Naruto mentre il suo gruppo di amici si avvicinava all’enorme parete a gradoni che delimitava il villaggio di Suna, molti ninja erano appostati su di esse e apparivano tutti piuttosto tesi...

 

Uno di essi probabilmente li notò avvicinarsi, perché cominciò febbrilmente ad allertare gli altri... Non appena i giovani ninja furono a portata di voce questo si mise a gridare “ALT! CHI SIETE? IDENTIFICATEVI SUBITO O SARETE ATTACCATI!”

 

A questo punto la tensione era visibile anche sui volti del gruppo di Konoha... L’unico che non sembrava aver perso la calma era Neji che avanzò tranquillamente e rispose “Siamo ninja di Konoha... E’ stata richiesta la nostra presenza da parte del Kazekage... Dovremmo darvi una mano riguardo il fatto avvenuto cinque giorni fa!”

 

Il ninja che aveva parlato scese allora dagli spalti e si mise davanti alla comitiva proveniente dalla regione del fuoco...

 

Sembrava un uomo sulla trentina, indossava quello che sembrava un turbante di colore nero che gli copriva la parte superiore del volto fino alle sopracciglia, due ciuffi bruni che spuntavano in corrispondenza delle tempie suggerivano che avesse i capelli marroni, gli occhi, che erano di un vago tono grigio, si spostavano rapidamente da un ragazzo all’altro senza fermarsi particolarmente su nessuno e una barba appena accennata gli dava un aspetto ispido e lievemente trasandato...

 

Portava un abito di stoffa leggera, come si usava tipicamente nei climi caldi di Suna, abbastanza largo e di un colore marrone scuro, che aveva un collo particolarmente alto, tanto da arrivargli più o meno al livello dei lobi delle orecchie, era però aperto sul davanti per lasciare scoperta la bocca...

 

Una fascia bianca in vita fungeva da cintura e divideva il vestito in due parti... La parte superiore era tenuta chiusa da diverse piastre metalliche che fungevano da fibbie; la prima di esse, posizionata proprio alla base del collo, altro non era che un coprifronte riadattato allo scopo e sfoggiava il simbolo del villaggio... Una piccola clessidra stilizzata...

 

L’uomo aveva uno sguardo accigliato... Sembrò dare un rapido sguardo ai coprifronte per assicurarsi che i ragazzi dicessero il vero... Accertata la loro provenienza il suo viso si rilassò e assunse una espressione amichevole “Bene...”, disse, “Il Kazekage ci aveva detto del vostro arrivo... Vi aspettavamo con impazienza... Perdonate la brusca accoglienza, ma dopo i fatti avvenuti alcuni mesi fa...”, qui la sua espressione si rabbuiò per un istante, si riferiva ovviamente al rapimento di Gaara da parte dell’Akatsuki, “... Non possiamo più permetterci opere di difesa approssimative...”

 

“Già... Credo che tu abbia ragione... Quella non è stata certo una bella esperienza... Speriamo di esservi di aiuto con maggior prontezza questa volta...”, Naruto pronunciò queste parole con un tono calmo, ma il suo sguardo, rivolto a terra, era estremamente assorto... Era evidente che rievocare il fatto non gli piaceva, specialmente perché quella volta erano arrivati tardi, e benché poi tutto si fosse risolto Naruto non se lo era esattamente perdonato...

 

Anche Sakura era stata presente agli avvenimenti di allora quindi, comprendendo la situazione dell’amico, disse subito “Sono d’accordo con te, ma sono sicura che andrà tutto bene... Riusciremo a sistemare tutto senza che ci vada di mezzo qualcuno...”, poi la rosa abbozzò un sorriso a cui il biondo rispose...

 

Il ninja di Suna, che aveva seguito il discorso, era rimasto piacevolmente sorpreso dalla preoccupazione che i due membri rimasti del team sette sembravano dimostrare per l’incolumità della gente del suo paese, dunque sorrise “Immagino che tu sia Naruto Uzumaki... E che tu sia Sakura Haruno...”, i due annuirono, “Il Kazekage ci ha parlato molto dei vostri sforzi in occasione dell’ultimo attacco... Tutto il nostro paese vi è riconoscente...”

 

I due giovani accennarono un sorriso, poi passarono a presentare gli altri membri della loro squadra, “E’ un piacere conoscervi...”, disse poi il ninja dagli occhi grigi, “Mi chiamo Gaido Sabote e per tutta la vostra permanenza nel nostro villaggio è mio compito farvi da guida... Se volete seguirmi vi scorterò al palazzo del Kazekage dove vi sarà illustrata la situazione... O almeno quello che siamo riusciti a capirci noi...”, detto ciò si diresse verso un’apertura nella parete a gradoni seguito dai ninja di konoha

 

“Immagino che l’attacco di ieri abbia scosso il morale dei vostri uomini...”, disse Shikamaru rivolgendosi a Gaido mentre si inoltravano tutti nello stretto passaggio... “Vero... Ma non possiamo certo biasimarli... L’ultima volta a causa di un traditore l’intero corpo di guardia venne massacrato...”

 

Il gruppo di ninja era ora uscito dall’apertura nelle mura e si era ritrovata in una grande piazza... L’improvviso ritorno ad uno spazio aperto e illuminato (il passaggio per entrare era nell’ombra delle immense pareti a gradoni) costrinse tutti a portarsi per un istante una mano sul volto per riparare gli occhi dalla luce...

 

Suna appariva come una città grande e vivace... Le costruzioni avevano uno stile diverso da quello di Konoha, gli edifici prediligevano delle forme più tondeggianti, i colori predominanti erano le tonalità della terra che variavano da un giallo spento al marrone, anche i vestiti delle persone sfoggiavano principalmente questo genere di tonalità e le strade erano piuttosto polverose...

 

I nostri amici imboccarono una strada molto larga e piena di gente, benché l’ambiente fosse vivo si avvertiva la preoccupazione nell’aria e soprattutto nei discorsi della gente... Ciò ovviamente mise addosso ai giovani di Konoha una certa insicurezza, Hinata particolarmente sembrava sentirsi a disagio...

 

Shikamaru e Gaido intanto erano andati avanti a discutere sulla situazione di Suna e dei suoi uomini, in fin dei conti era ormai norma per il giovane moro fungere da ‘rappresentante’ di Konoha a Suna proprio come Temari fungeva da ‘rappresentante’ di Suna a Konoha...

 

“Avete dislocato degli uomini sul territorio?”, fece Shikamaru; il loro accompagnatore rispose “Sì... Abbiamo istruito le squadre ANBU in modo che tengano il territorio e i suoi confini sotto stretta osservazione... Ci hanno però richiesto di inviarli in missione in pattuglie di due squadre ciascuna...”

 

“Ma questo non rallenterà le operazioni?”, domandò il giovane chunin, “Forse... Ma se non altro ogni squadra avrà subito dei rinforzi se necessario... Inoltre...”, cominciò a rispondere l’altro...

 

Il discorso fu interrotto da alcune urla provenienti da un vicolo laterale... Un ragazzino dai capelli scuri e dagli occhi di un verde acceso uscì dal vicolo correndo, aveva un largo ghigno sul viso... Poco dopo un uomo di mezza età si sporse ansante sulla strada gridando dietro al ragazzino “PICCOLA PESTE... anf... E’ LA TERZA VOLTA IN UNA SETTIMANA CHE MI DISTRUGGI LE MERCI ESPOSTE... anf... SE TI PRENDO UNO DI QUESTI GIORNI!”, e dopo aver sbuffato se ne tornò nel vicolo...

 

“Quel ragazzaccio continua a combinare guai!”, esclamò una donna, “Già! Dovrebbero dargli una raddrizzata!”, rispose un’altra...

 

I nostri amici si erano fermati ad assistere alla scena e Hinata non potè fare a meno di accostare quel ragazzino a Naruto... A quel pensiero gli sfuggi una lieve risatina... Ora si sentiva molto più sollevata, Suna e Konoha non erano tanto diverse infondo...

 

“... Dicevo... Inoltre dopo quello che è avvenuto al santuario è chiaro che anche gli ANBU non si sentano tranquilli...”, concluse Gaido riprendendo a camminare come se niente fosse...

 

“Santuario?”, chiese Naruto, “Quale santuario?”, gli fece eco Kiba; gli occhi di tutti si spostarono su Gaido e a questo punto non sarebbe certo stato necessario un genio per capire che il povero ninja di Suna avrebbe tanto voluto strozzarsi per essersi fatto sfuggire più del dovuto...

 

“Ehm...”, cominciò l’uomo dal turbante nero con una voce insicura, “Spiacente... Non... Ehm... Non sono esattamente autorizzato a parlare di faccende tanto importanti qui sulla pubblica via... Saprete tutto quello che è necessario sappiate dalla bocca del Kazekage in persona...”

 

“Questo santuario ha a che fare con l’attacco di ieri?”, chiese Naruto... Probabilmente aveva usato un tono di voce troppo alto perché alcuni passanti si erano voltati incuriositi...

 

L’accompagnatore dei nostri amici se ne accorse e si affrettò a rispondere “Ho già detto che non posso rivelare nessun dettaglio, saprete tutto una volta che sarete al cospetto del Kazekage... Vi pregherei di non farmi altre domande su questo argomento lungo la strada... Non dobbiamo attirare l’attenzione o allarmare la gente più di quanto non lo sia già...”

 

Naruto assunse un’espressione dispiaciuta “Scusi... Non intendevo essere importuno...”, Gaido aggrottò le sopracciglia per un istante, poi sorrise tranquillamente “Non preoccuparti... In un certo senso anche io non amo lasciare i discorsi in sospeso, ma gli ordini sono ordini... Fra poco saprete comunque tutto per bocca di qualcuno che conosce i fatti meglio di me...”, detto questo allungò il passo e si diresse seguito dal gruppo di Konoha verso un imponente edificio al centro del villaggio...

 

Nell’ufficio del Kazekage regnava la più totale calma... Gaara sedeva dietro la sua scrivania sulla quale si trovavano in buon ordine alcune importanti carte da firmare e una piccola pianta ornamentale molto curata... Il giovane sembrava estremamente intento nel suo lavoro e lo svolgeva con perizia ed efficienza riponendo le carte già bollate e visionate ordinatamente negli archivi...

 

Tutto l’ufficio del più importante ninja di Suna era estremamente ben tenuto, cosa che faceva un po’ a pugni con l’idea di ‘ufficio’ che si sarebbe fatto chiunque avesse visto la stanza della sua controparte di Konoha...

 

Non dovrebbe mancare molto al loro arrivo... Sono già passati quattro giorni... Mi auguro che non abbiano incontrato contrattempi... O peggio i nostri assalitori...”, questo era il pensiero fisso del giovane Kazekage dai capelli rossi mentre continuava a visionare e firmare i pochi documenti ancore sulla sua scrivania... Benché all’apparenza sfoggiasse il solito temperamento freddo e tranquillo non poteva fare a meno di essere preoccupato per i suoi amici di Konoha...

 

Sicuramente mi sto preoccupando inutilmente... Naruto non si farebbe battere tanto facilmente... Sono sicuro che presto saranno qui...”, ragionava tra sé il giovane e quasi per confermare la sua convinzione Kankuro entrò rapidamente nell’ufficio “Gaara... Scusa l’interruzione ma ci tenevo a farti sapere subito che i nostri amici di Konoha sono arrivati...”

 

“Ottimo...”, disse il Kazekage al fratello, “Dì alle guardie di inviarli subito nella stanza del consiglio appena arriveranno qui... Convoca Temari e recati là insieme a lei... Io vi raggiungerò appena sistemate queste carte...” “Certamente! Eseguo subito...”, e detto questo il marionettista uscì dalla stanza lasciando che il fratello continuasse il suo lavoro...

 

Gaido e il gruppo di giovani ninja si trovavano ora davanti al grande edificio che era il palazzo del Kazekage... Dopo essersi fatti riconoscere dalle guardie furono indirizzati verso la stanza del consiglio...

 

Vi erano molti jonin e molti ANBU che stavano di guardia in vicinanza e all’interno dell’edificio e notando l’espressione incuriosita di alcuni membri del suo seguito si mise a spiegare “I passati problemi con la sicurezza e le brutte esperienze che ne sono derivate ci hanno insegnato che la prudenza non è mai troppa... Anche se secondo il mio parere se avessero voluto attaccarci lo avrebbero già fatto... Temo che il loro obbiettivo lo abbiano già raggiunto...”

 

Le nebulose parole di Gaido avevano stimolato la curiosità di una buona parte del gruppo, ma le richieste del jonin di non indagare sull’argomento fino a tempo debito fecero si che nessuno fiatasse...

 

Arrivati al termine di un lungo corridoio si ritrovarono davanti ad una porta piantonata da due membri delle squadre speciali... Il ninja dal turbante nero avanzò fino ai due ANBU e mormorò qualcosa a quello che sembrava il capo; finita la breve discussione bussò e aprì la porta invitando i giovani ninja ad entrare...

 

La stanza del consiglio era molto grande... Le finestre erano oscurate da alcune tende di stoffa preziosa, in modo tale che il sole non vi entrasse direttamente; di conseguenza tutto l’ambiente era avvolto in una piacevole penombra... Lungo la parete che dava verso ovest erano allineate diverse statue di pietra raffiguranti uomini avvolti in lunghe vesti... Molti dei giovani ninja ne rimasero rapiti...

 

Alla base di ciascuna statua era inciso un numero: primo, secondo, terzo e così via; quello indicato come quinto, fra l’altro l’ultima statua presente, aveva delle fattezze che la rendevano fortemente rassomigliante a Gaara...

 

Devono essere i Kazekage...”, pensava Ino che era rimasta affascinata dalle alte ed imponenti statue, “Quello laggiù è Gaara...”, pensò Chouji aggrottando le sopracciglia, “Uhm... Sembrerebbe una tradizione analoga alla nostra di scolpire i volti degli Hokage sul monte che sovrasta Konoha...”, rifletteva tra sé Neji, mentre Hinata osservava i duri volti con aria intimidita “Incutono quasi soggezione...

 

L’unico che non si era particolarmente distratto per ammirare le statue era Naruto, che essendo fortemente curioso riguardo la richiesta di soccorso da parte di Suna aveva lasciato che la sua attenzione cadesse sulla grande tavola di forma circolare al centro della stanza... Al di là di essa sedeva il Kazekage ed accanto a lui Kankuro e Temari, rispettivamente a destra e a sinistra...

 

“Prego accomodatevi...”, disse il giovane dai capelli rossi accennando alle diverse sedie che si trovavano disposte intorno al tavolo e riscuotendo i vari giovani dai propri pensieri... Naruto subito si sedette nella sedia che si trovava a lui più vicina, quella proprio di fronte al Kazekage e iniziò a fissarlo con aria curiosa, ugualmente fecero gli altri sedendosi un po’ dove capitava, Gaido rimase in piedi presso la porta che era stata richiusa alle sue spalle...

 

“Immagino vi stiate tutti chiedendo perché ho richiesto il vostro intervento così urgentemente...”, iniziò Gaara tranquillamente, “Ci è stato detto che siete stati attaccati da nemici sconosciuti, immaginiamo che sia per questo”, disse Naruto, gli altri annuirono...

 

“In parte sì... In parte no...”, spiegò Temari, “La situazione è molto più complessa di quanto non sembri a prima vista e può avere delle conseguenze a lungo termine... Forse anche estremamente gravi... E’ questo il principale motivo che ci ha spinto a chiedere il vostro aiuto, abbiamo pensato che poteste aiutarci e in quanto alleati credevamo fosse corretto avvertirvi dei possibili sviluppi di questo attacco...”

 

“Possibili sviluppi? Situazione complessa? Non capisco... Eppure da quanto abbiamo capito i vostri assalitori hanno colpito fuori dal villaggio, in mezzo al deserto... E benché siano passati diversi giorni non pare che abbiano intenzione di assalirvi qui... O almeno così ci è stato detto... Non colgo quali possano essere le gravi conseguenze di cui parlate...”, disse Lee confuso...

 

“Già...”, concordò Tenten, “Inoltre il ritardo nell’attacco al vostro villaggio potrebbe significare che i nemici sono troppo affaticati a causa dello scontro... o magari che sono addirittura rimasti feriti... D’altra parte non ha alcun senso rimandare tanto un assalto al cuore di questo territorio oramai che sono stati individuati...”

 

“Non credo che sia così semplice Tenten...”, fece Shikamaru, “Tanto per cominciare mi sembra strano che si siano fatti scoprire attaccando in mezzo al nulla alcune pattuglie di ANBU... Cosa ci avrebbero guadagnato? Se davvero avete subito tante perdite come dite gli assalitori dovevano essere molto potenti... Se io avessi avuto un tale potere e fossi stato al loro posto avrei tentato la sorte e cercato di colpire la città fintanto che nessuno se lo aspettava... Che senso avrebbe farsi scoprire per poi dover affrontare una città fortificata al massimo e con tutti gli uomini in stato di massima allerta?”

 

Tenten era confusa... Il ragionamento di Shikamaru filava: un assalto in mezzo al niente solo per essere scoperti e fare doppia fatica per assalire il villaggio non era solo un azzardo era una azione totalmente insensata...

 

“Nara ha perfettamente ragione...”, fece allora Kankuro, “Anche noi abbiamo pensato che non avesse senso all’inizio... Ma poi abbiamo pensato che forse stavamo considerando il problema dal punto di vista sbagliato... Forse i nostri assalitori non volevano attaccare il villaggio... Forse non era mai stata loro intenzione... Forse il motivo del loro attacco, il loro obbiettivo, si trovava proprio tra quelle dune di sabbia...”

 

“Ma a noi è stato detto che l’attacco è avvenuto in mezzo al nulla... Un mucchio di rovine e poco più...”, intervenne Kiba che cominciava a non capirci più niente...

 

“Non eravamo in condizione di lasciar trapelare tutte le informazioni subito... Ma siamo giunti alla conclusione che il loro scopo in questo territorio si è già concluso... Quello che cercavano lo hanno già trovato in mezzo a quelle rovine...”, riprese Gaara...

 

“Ti riferisci forse a un qualche genere di santuario? Stavo per chiederti perché dovrebbero averlo attaccato?”, lo interruppe Naruto ricordandosi della conversazione di prima con Gaido... Anche i suoi amici ricordandosi le strane razioni della loro guida incominciarono a chiedere chiarimenti...

 

Il Kazekage rimase molto stupito che conoscessero il luogo dell’attacco e aggrottate le sopracciglia lanciò un’occhiata accusatoria verso il povero jonin, che in quel momento avrebbe tanto desiderato di conoscere la Hiru Bansho* (*Tecnica della mimetizzazione ambientale... Quella usata da Zetsu per intenderci) per sprofondare nel pavimento...

 

“Quello è... O meglio, era... Il santuario del vento...”, spiegò il giovane capo villaggio, “Questi santuari sono presenti in ognuna delle cinque grandi nazioni shinobi che si richiamano ad uno dei cinque elementi... Ciascuna racchiude in sé il ‘cuore’ del territorio in cui si trova... Una incarnazione di chakra dell’elemento specifico a cui il tempio è dedicato... Sono l’essenza stessa della nazione e uno dei simboli della forza dei ninja che vi vivono...”

 

“Davvero? Non ne avevo mai sentito parlare... Possibile che nessuno sia a conoscenza di edifici così importanti...”, chiese Naruto cercando di assimilare velocemente quanti più dati poteva...

 

“Beh...”, gli rispose il Kazekage, “A differenza dei territori ninja minori, come quello della pioggia o della cascata, che prendono il loro nome da situazioni climatiche o conformazioni ambientali, i territori della terra, del fulmine, dell’acqua, del fuoco e del vento posseggono una ‘rappresentazione’ dell’elemento che li contraddistingue... Questa rappresentazione, come ho detto, non è altro che chakra legato ad un elemento... Forse la forma più pura con cui gli elementi sono in grado di manifestarsi nel nostro mondo senza bisogno che un ninja li evochi... La forza di queste incarnazioni va di conseguenza ben oltre l’immaginabile... Sono una sorta di segreto di stato per i grandi paesi shinobi... Probabilmente solo i vari Kage, i loro più stretti collaboratori e alcuni dei clan più importanti sanno della loro esistenza... E ovviamente i guardiani prescelti per difenderli...”

 

“I... in effetti...”, intervenne Hinata, “c... credo di aver... di aver sentito... che una volta mio padre... a... accennava ad... un luogo... dove r... risiede il... ‘cuore’ del fuoco... ne parlava con... il Terzo Hokage...”

 

“Già...”, disse Neji pensieroso, “Ne ho sentito parlare anche io... Anche se non avevo esattamente capito cosa significasse... A giudicare da quello che ho sentito il potere di questo ‘cuore’ deve essere immenso...”

 

“Il potere di ciascuna di queste emanazioni di chakra elementali è enorme...”, riprese Gaara, “E sfortunatamente siamo convinti che il loro scopo fosse ottenere l’elemento del vento, dal momento che esso non si trova più all’interno del santuario...”

 

“Ma se il loro potere è tanto enorme non credo che ci sia qualcuno in grado di dominarlo...”, affermò Naruto...

 

“Purtroppo ti sbagli... Le squadre ANBU che avevamo inviato sono state sbaragliate da un singolo attacco, almeno così affermano i superstiti... E a giudicare dal loro resoconto il jutsu che li ha colpiti era troppo potente per essere stato evocato da un normale ninja...”, gli rispose Kankuro...

 

“Dunque sembrerebbe che i nostri avversari possiedano almeno un certo livello di controllo sul ‘cuore’ del vento... I sopravvissuti vi hanno dato qualche altra informazione utile? Che so... Numero degli assalitori? Una descrizione?”, chiese Shikamaru...

 

Temari sospirò poi disse “Ci hanno riferito di aver affrontato due persone e di essere stati sconfitti con un solo attacco... Dalla descrizione che ci hanno dato sembrerebbe trattarsi di... membri dell’Akatsuki...”

 

Ancora loro... Possibile che non ci sia modo di tenere a bada quei bastardi...”, pensò Naruto serrando i pugni, poi chiese con un tono molto nervoso “Chi?” “I due sono stati identificati come Deidara e Sasori...”

 

Sakura all’udire questi nomi spalancò gli occhi per lo stupore e volse lo sguardo verso Naruto con aria interrogativa, il compagno di squadra la osservava di rimando con un volto altrettanto sconcertato, nel suo sguardo c’era qualcosa che sembrava invitarla a esprimere quello che pensava...

 

“Impossibile!”, esclamò allora la rosa, “Non posso avere la certezza per Deidara, ma sono sicura al cento per cento che Sasori non può essere ancora vivo!”

 

“Lo pensiamo anche noi...”, disse con tono deciso il giovane Kazekage riprendendo la parola, sul volto di tutti i ragazzi di Konoha era apparsa un’espressione stupita, “Mi pare di capire che sospettiate l’uso di un Henge* (*Tecnica di trasformazione)...”, disse Shikamaru...

 

Il giovane capo di Suna annuì, “Questo è un altro dei motivi che ci ha spinto a richiedere il vostro intervento... Avendo già combattuto contro i presunti assalitori ne conoscerete senza dubbio le tecniche... Vorremmo che vi recaste presso il luogo dell’aggressione per investigare, se ci riuscite cercate di capire con chi abbiamo realmente a che fare... Vorremmo inoltre che cercaste di fermarli e di riportarci l’elemento del vento...”

 

“Immagino che abbiate bisogno di un po’ di riposo dopo il lungo viaggio... Gaido vi mostrerà i vostri alloggi... Oggi pomeriggio Temari vi scorterà fino al santuario così potrete cominciare le vostre indagini... In bocca al lupo...”

 

Naruto si alzò in piedi e fatto un largo sorriso esclamò “Grazie! Crepi!”, poi segui i suoi compagni che stavano ordinatamente abbandonando la grande sala, anche Kankuro e Temari uscirono lasciando Gaara da solo a riflettere...

 

Il giovane dai capelli rossi, appena tutti furono usciti si alzò, si avvicinò ad una finestra e scostò la tenda osservando le vie del villaggio dove la gente continuava a portare aventi i propri affari, solo in parte consapevole di quanto era avvenuto e stava per avvenire... “Suna non potrebbe essere in mani migliori...”. pensò Gaara con un lieve sorriso, “Questo è certo...

 

Il pomeriggio era arrivato e tutti i nostri giovani ninja si stavano recando verso il luogo dell’attacco guidati da Temari... Si stavano muovendo rapidamente attraverso il deserto...

 

“Strano che non tiri nemmeno un filo di vento... Mi sarei aspettato almeno una tempesta di sabbia in questo periodo sono frequenti...”, fece improvvisamente Shikamaru mentre il gruppo continuava ad avanzare velocemente attraverso le dune...

 

“E ne sei scontento?!”, gli rispose Ino, “Abbiamo avuto una tremenda fortuna e tu ci sputeresti sopra perché ti aspettavi almeno un cataclisma mentre eravamo in viaggio...”

 

“Non abbiamo più avuto un filo di vento da dopo l’attacco...”, iniziò Temari che si trovava appena davanti a loro, “Comunque non c’è bisogno di prendersela, Ino... Dopotutto il nostro amico Nara deve pur trovare un modo per dire che questa missione è fastidiosa...”

 

Ino si mise a ridere “Già... E poi senza un filo d’aria il nostro povero Shikamaru non potrà osservare le sue stupende nuvolette correre libere e spensierate nel cielo...”, mentre diceva queste parole si era messa a fare una vocina dolce dolce e a compiere dei saltelli aggraziati...

 

“Vero... Scommetto che finirà con l’arrostirsi il didietro nel tentativo di stendersi sulla sabbia rovente...”, concluse Temari e le due ragazze iniziarono a fare delle risatine sommesse...

 

Oh mamma mia... Non bastava che rompessero una alla volta adesso si coalizzano pure...”, pensò il povero ragazzo ormai esasperato, “Voi due siete una vera rottura! Siete senza dubbio le donne più fastidiose che abbia mai conosciuto!”

 

“Lo sappiamo bene...”, iniziò Ino, “Stiamo combattendo per restare in cima alla tua lista delle donne più fastidiose del mondo...”,concluse Temari... Finito di parlare, la prima gli fece una linguaccia e la seconda un ghigno maligno, poi entrambe tornarono a sghignazzare sommessamente tra loro...

 

Che rottura! Ma che ho fatto di male...”, pensò Shikamaru sull’orlo di una crisi di nervi...

 

All’orizzonte cominciavano a scorgersi delle rovine quasi completamente inghiottite dalla sabbia... “A quanto pare non manca molto”, disse Naruto, “Infatti dovrebbe essere questione di minuti ormai...”, gli disse Lee seriamente incuriosito da quelle rovine...

 

Poco dopo si trovavano davanti ad un edificio semisepolto dalla sabbia, delle grandi colonne decorate con dei disegni a spirale ne indicavano l’ingresso... Tutt’intorno vi erano ancora le tracce della lotta che era avvenuta qualche notte prima... Della sabbia di un colore bruno indicava i luoghi dove si trovavano i corpi, era il segno inequivocabile del sangue...

 

“Allora... Diamoci da fare...”, disse Neji al gruppo, “Io con Naruto, Shikamaru, Kiba e Hinata ispezioneremo l’interno dell’edificio... Tutti gli altri cerchino indizi qui attorno...”, tutti quelli che erano stati assegnati al gruppo esterno annuirono e iniziarono ad ispezionare la zona, “Ora... Temari ti dispiacerebbe guidarci dentro il santuario...”, la jonin della sabbia sorrise e disse “Non c’è problema... Venite... Vi faccio strada...”

 

La ragazza iniziò ad inoltrarsi nell’antico edificio e i cinque che facevano parte del gruppo di Neji la seguirono...

 

La ricerca sul campo di battaglia non aveva dato i risultati sperati, non avevano trovato nulla di particolare... E questo sembrava confermare il fatto che gli attaccanti fossero sotto l’effetto di un Henge...

 

“E cosa te lo farebbe credere?”, chiese Tenten a Sakura che aveva chiaramente detto di ritenere gli assalitori due impostori...

 

“Beh...”, cominciò a spiegare la rosa, “... Gli attacchi di Deidara e Sasori sono molto particolari e difficilissimi da imitare... E non vedo tracce riconducibili alle loro tecniche...”

 

“Che intendi dire?”, chiese Ino... Sakura rispose “Tanto per cominciare Sasori utilizza quasi esclusivamente delle marionette in battaglia e qui non vedo segni che indichino l’intervento di un marionettista... Inoltre Sasori imbeve tutte le armi delle proprie marionette con veleni di sua creazione e nessuno dei corpi recuperati mostrava segni di avvelenamento...”

 

“E per quanto riguarda Deidara?”, chiese Tenten, “Su di lui sono meno informata... Avremmo dovuto chiedere a Naruto... Ma da quanto ho capito basa i suoi attacchi su jutsu esplosivi e li considera arte... Sembra esserne orgoglioso... Ma qui non ci sono tracce di detonazioni...”

 

“Effettivamente se è davvero così orgoglioso della sua ‘arte’ non vedo perché si sarebbe privato di una possibilità tanto buona per mostrarla...”, riflette Ino...

 

Mentre le tre ragazze discutevano Lee e Chouji stavano esplorando la parte superiore del santuario, che era facilmente accessibile grazie alle alte dune che circondavano gli antichi ruderi...

 

“Mmm... Stando a quanto ci hanno detto a Suna qui si trovavano le vedette di Guardiani del Vento...”, iniziò Chouji parlando al suo compagno in tutina verde... “Giusto... Chouji-kun non credi che sia un po’ strano che le vedette non si siano accorte subito dell’arrivo dei nemici... La visuale qui è molto buona e ci hanno riferito che nella notte dell’attacco la visibilità non era ostacolata da nulla... Anzi l’aria era più tersa del solito...”

 

Chouji si avvicinò al parapetto di uno dei grossi finestroni usati dalle sentinelle e notò che quello che diceva Lee era vero... Da lì il suo sguardo si stendeva sul deserto per diversi chilometri...

 

“Hai ragione...”, disse Chouji appoggiandosi ad un piccolo pilastro mezzo diroccato che divideva le finestre, “Non riesco ha capire nemmeno io... Stando qui si riuscirebbe a vedere qualcuno sopraggiungere con ore di anticipo... E’ incredibile che...”, lo sguardo del ninja cicciotello era caduto sul piccolo pilastro a cui era  appoggiato... Circa all’altezza della sua testa e del suo addome erano conficcati degli oggetti simili a spilloni, sembravano sporchi di sangue...

 

“Qualcosa non va, Chouji-kun...”, chiese Lee preoccupato dall’improvvisa interruzione del compagno... “Guarda... Ci sono degli spilloni sporchi di sangue in questa colonna...” “Uhm... Fammi vedere... Hai ragione...” “Guarda... ce ne sono altri tre in quella colonna laggiù...”, riprese Choji indicando una colonna a poca distanza da loro, “E altri anche lì... E lì...”, disse indicando una terza colonna e il pavimento...

 

“Diamine ma questo posto ne è pieno...”, sbottò Lee, “Aspetta ora provo a prenderne uno...” e detto fatto estrasse uno spillone dalla parete più vicina...

 

L’oggetto era lungo e appuntito da entrambi i lati, non sembrava più lungo di quanto non lo fosse un indice e benché incrostato di rosso si poteva scorgere che era di un colore verde rilucente...

 

“Ahi!!”, esclamò Lee che si era tagliato, a quanto pare oltre che appuntiti quegli spilloni erano anche affilati, “Pensi che questi arnesi siano la causa della morte delle vedette?” “Non lo so, ma è molto probabile... Spiegherebbe perché non hanno visto i nemici avvicinarsi... Ma non capisco come possa qualcuno averli colpiti qua dentro senza che lo notassero... A meno che non vi fosse un traditore...”, rispose Chouji...

 

“A giudicare dalle prove a cui si devono sottoporre i ninja per diventare guardiani lo escluderei... Temari-chan ci ha detto che le persone qui erano tutte degne di fiducia...”, fece Lee...

 

“Forse hai ragione... A proposito che cosa credi che siano?”, chiese Chouji osservando il pezzetto che Lee si rigirava tra le mani... “Mmm... A giudicare dalla durezza e affilatezza dell’oggetto, credo che sia un pezzetto di vetro... O forse di un qualche genere di cristallo...”, disse il giovane dalle folte sopracciglia...

 

“Sarà meglio farli vedere anche agli altri...”, concluse Chouji, “Sono d’accordo... OUCH! Che male!”, disse Lee tagliandosi nuovamente con il pezzetto di cristallo... Detto questo i due shinobi si recarono dalle ragazze del loro gruppo per mostrargli quello che avevano trovato...

 

Temari stava guidando il gruppo di Neji lungo una scalinata che li stava conducendo sempre più in profondità... I disegni a spirale di colore bianco che contraddistinguevano le grosse colonne esterne proseguivano lungo le pareti e il soffitto e sembrava quasi che emettessero una eterea luce biancastra, molto simile a quella lunare...

 

“Certo che questa scale non finisce mai!”, sbottò Kiba lievemente scocciato... “Non preoccuparti!”, gli rispose Temari, “Ci siamo quasi...”

 

I nostri amici stavano ora percorrendo un corridoio abbastanza largo e ornato da meravigliose colonne in marmo, sul soffitto proseguivano le lunghe serie di spirali... “Questo posto è di una maestosità incredibile...”, pensava Neji mentre varcavano un grande arco di pietra che dava accesso a quella che sembrava essere una enorme sala...

 

La sala era enorme, tanto che i ninja di Konoha spalancarono gli occhi allibiti: delle altissime colonne di marmo decorato ornavano le pareti e ai quattro angoli della stanza vi erano dei grossi bracieri di pietra, tutte le pareti, le colonne e i quattro bracieri erano ornati da disegni a spirale che sembravano correre lungo il pavimento per concentrarsi al centro del salone dove si ergeva un sorta di piccolo tronco di piramide, alto almeno un metro e mezzo e dalla base moto stretta; le spirali bianche risalivano lungo i lati e si univano in un punto sulla cima di esso...

 

“Siamo arrivati!”, soggiunse Temari...

 

“Ma è straordinario... Questo posto mi fa sentire un essere minuscolo e insignificante... Davvero imponente...”, esclamò Naruto impressionato... “Beh... Dopotutto è... uhm... Era la sede di una delle cinque incarnazioni elementali...”, fece Temari rabbuiandosi lievemente al pronunciare quell’ “Era”...

 

“Immagino sia il caso di guardarsi attorno e cominciare a capire quale sia la causa di questa rottura pazzesca...”, sbuffò Shikamaru, “Sono d’accordo!”, disse Kiba, “Forza Akamaru diamoci da fare!” “Woof!”

 

Tutti iniziarono a studiare con attenzione la immensa sala... “N... Neji-niisan... percepisci... anche t... tu... questa enorme... traccia d... di chakra?”, chiese timidamente Hinata, “Sì...”, rispose Neji, “E’ incredibile... Proviene da quel piedistallo piramidale al centro della sala...” “Quello era il piedistallo su cui risiedeva l’elemento del vento...”, spiegò Temari... “Pur non risiedendo più in questo luogo quell’oggetto ha lasciato una traccia di chakra enorme... Mai visto nulla di simile...”, pensò Neji...

 

Lo sguardo del giovane membro della casata cadetta cadde sul piedistallo e notò qualcosa di strano... “Strano! La traccia di chakra è molto distorta sulla cima del piedistallo quasi come se qualcuno avesse violentemente strappato l’elemento dalla sua collocazione!” “Ma questo è impossibile! Una simile concentrazione di potere non potrebbe mai essere impugnata! Carbonizzerebbe le mani di chiunque ci provasse!”, sbottò Temari stupita...

 

Akamaru intanto aveva preso ad abbaiare puntando la base del ex-sostegno del ‘cuore’ del vento... “Cose c’è Akamaru? Che...”, iniziò Kiba ma rimase interdetto notando quello che il cane gli indicava, “Ragazzi! Venite qui! Akamaru ha trovato qualcosa!”

 

Sul pavimento intorno al piedistallo era stato disegnato con del sangue un cerchio e attorno ad esso erano state posti alcuni simboli... “Uhm... Quei segni per terra non mi ispirano niente di buono... Emanano una quantità di energia simile a quella dell’elemento...”, ponderò Neji, “F... forse è così c... che lo hanno r... rimosso”, affermò Hinata...

 

“Accidenti, questo può essere molto fastidioso! Sembra un qualche genere di jutsu sigillante...”, disse Shikamaru, “Cavolo! Stai dicendo che qualcuno ha sigillato dentro di sé l’elemento del vento!”, esplose Temari che era ora seriamente preoccupata...

 

“Non lo so per certo... Ma è una possibilità...”, rispose il chunin, “Guardate... Sul cerchio c’è qualcosa!”, esclamò Naruto piegandosi e passando un dito sopra le linee rosse che delimitavano il sigillo... Sul dito aveva ora una sottile polvere di colore verdognolo “cosa pensate che sia?”

 

“Sembrerebbe... u... un qualche t... tipo di cristallo...”, disse Hinata concentrando lo sguardo sul pulviscolo verde... “Credo sia il caso di riportare questo agli altri... E magari vedere se hanno scoperto qualcosa...”, disse Kiba...

 

Una volta riunitisi i nostri amici si scambiarono le informazioni che erano riusciti a raccogliere e cominciarono a interrogarsi su quello che restava da fare... “L’unico elemento comune sembrerebbero essere questi strani cristalli verdi...”, disse Neji, “Ma non abbiamo idea di come trovare gli assalitori, dunque questi oggetti non ci sono di alcun aiuto...”

 

“Potremmo usare il fiuto di Akamaru per rintracciare il proprietario di queste schegge...”, suggerì Tenten... “Potremmo provare ma dubito che servirebbe a qualcosa... Potremmo riuscire a trovarli con un po’ di sforzi, ma saremmo sempre costretti ad inseguirli e andare dietro ad una traccia che si allontana sempre di più è rischioso... Rischieremmo di perderli...”, mormorò Kiba...

 

“Eppure deve esserci un modo per...”, Sakura si interruppe, aveva visto qualcosa muoversi nella sabbia... Sembrava un piccolo serpente, ma la sua colorazione era strana: non sembrava sufficientemente viva, era quasi come se fosse stato dipinto...

 

Un sorriso dipinse il volto della rosa... “Guardate là...”, tutti si girarono verso il piccolo rettile, “Sembrerebbe che le informazioni stiano per arrivare...”

 

Non appena tutti si furono voltati ad osservare il piccolo serpente questo iniziò a contorcersi e piegarsi componendo quella che sembrava una frase scritta con inchiostro scuro... “A quanto pare Sai ha deciso di contattarci...”, disse Naruto con un sorriso tirato che non aveva nulla da invidiare a quelli del suo amico pittore...

 

Il serpente compose lentamente la seguente frase “Trovate informazioni sul nemico... Sua direzione regione dell’acqua... Esatto obbiettivo sconosciuto... Lanciati all’inseguimento... Richiesta rinforzi prima possibile...”

 

“Regione dell’acqua... Ma si trova dall’altra parte del continente! Per di più al di là del mare! Per quale motivo dovrebbero recarsi là...”, disse Kiba con aria crucciata, “Temo di saperlo... Ma mi auguro di sbagliarmi...”, disse Neji...

 

“Temi che possano aver in mente di attaccare anche gli altri santuari, vero?”, chiese Naruto... “Purtroppo sì...”, fece Neji sconsolato, “Uh! Naruto da quando sei così perspicace? L’aria del sottosuolo ti ha per caso riattivato il cervello?”, sibilò Kiba con un ghigno...

 

“Uhmp! Parla per te circo delle pulci ambulante!”, strillò Naruto con un aria offesa, “Piuttosto non capisco perché vadano così lontano... Per andare laggiù la via più breve è attraverso la regione del fuoco... Perché ignorarla in questo modo?” “Un motivo deve esserci per forza ma c’è un solo modo per saperlo... Fare una visitina ai nostri amici e chiederglielo direttamente...”, fece Lee...

 

“Già...”, affermò Neji, “Credo proprio che sia l’unico modo... Temari torna pure a Suna per avvisare che il villaggio non corre più pericolo, almeno nell’immediato... Ora potete solo aspettare e sperare che noi si riesca a recuperare l’elemento del vento... Per quanto riguarda noi dobbiamo riunirci con il gruppo di Yamato il prima possibile e trovare questi impostori...”

 

“Bene...”, sospirò la ragazza di Suna, “Allora immagino di dover partire subito... Grazie in anticipo per il vostro aiuto... Buona fortuna!” e detto questo iniziò a correre in direzione del suo villaggio...

 

“Immagino sia il caso che anche noi ci si metta in viaggio...”, disse Ino emettendo un piccolo sospiro, “Infatti... Meglio non fare aspettare i nostri amici...”, disse Chouji con un ghigno...

 

“BENE! Allora si parte!”, esclamò Naruto e i giovani shinobi di Konoha si diressero verso oriente...

 

CONTINUA...

 

Note: Fiuu! Questo capitolo mi è venuto lunghissimo! Spero non risulti troppo pesante! Nei prossimi capitoli inizieranno ad esserci un po’ di scontri e data la mia tendenza a descrivere devo pensare se portare il rating ad arancione... Per Gaido Sabote (“Gaido” significa guida e “Sabote” significa cactus) vale lo stesso discorso che valeva per Honshou, è solo un personaggio secondario... Sono aperto alle opinioni di chiunque volesse espormele (sia riguardi il cambio di rating o eventuali migliorie nel mio modo di scrivere...), purché esse non collidano completamente con la storia che ho in testa... Volevo inoltre informare che data la vicinanza dell’inizio della scuola e dato che questo è per me anno d’esame non credo che potrò mantenere il ritmo “Aggiornamenti ogni cinque/sei giorni”... Temo che i tempi di aggiornamento cresceranno, forse anche di parecchio (che posso dire... scusatemi in anticipo ^_^’’)

 

RINGRAZIAMENTI

 

Bambi88: Grazie per i complimenti ^O^... Spero che questo capitolo ti piaccia... Per quanto riguarda le coppie non sono esattamente un punto cruciale del mio racconto, ma non posso dire che ignorerò completamente l’argomento... Potrebbero esserci delle piccole dimostrazioni, ma comunque nulla di eccessivamente esplicito (questa storia non è segnalata come romantica)... In sintesi la risposta è sì, ma niente di eccessivo... Sul genere di paring forse un po’ di NaruHina e di NejiTen, sul triangolo InoShikaTema non saprei come pronunciarmi (anche perché ora l’azione si sposta da Suna), diciamo che deciderò in base a quello che mi diranno i commenti...

 

Grazie anche a tutti quelli che hanno letto ma non recensito!

 

I’ll See ya!

  
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