(Fifth Chapter)
ice rink.
«Ariel,
dannazione svegliati!»
Socchiusi
gli occhi assonnata, infastidita dalle urla della ragazza al mio
orecchio destro. Avendo notato di essere in biancheria intima di
fronte a lei, la quale però non sembrava essersene neppure
accorta
tanto era agitata, sollevai con un sospiro il lenzuolo avvolgendolo
frettolosamente al corpo.
«Sta
prendendo a fuoco la cucina, ti vuoi sbrigare?»
grugnì Pixie,
incitandomi a fare veloce e a seguirla. Lanciai un’occhiata
di
sbieco a Zayn, ancora sotto le coperte con gli occhi velati dal
sonno, chiedendo pietà col solo sguardo. Rise tirandomi
scherzosamente un cuscino che riuscii a schivare per un pelo, per poi
correre via seguendo il tanfo sempre più intenso man mano
che ci
avvicinavamo alla cucina. Vidi con ribrezzo Louis che tentava di
soffocare le fiamme con un panno umido tenendone un altro sulla
bocca, mentre Pixie era nel frattempo corsa in suo aiuto.
«Stavo
saltando gli spaghetti in padella quando ha preso fuoco
tutto!»
spiegò affannato.
Fiamme color amaranto, alte un paio di
centimetri, si ergevano prorompenti sulla padella. Afferrai
mestamente un coperchio e con esso tappai le fiamme, le quali in
pochi istanti si ridussero in cenere.
«Sei un genio!» esclamò
Pixie fiondandosi tra le mie braccia.
«Non bisognava essere un
genio per capirlo – esclamai sbigottita –
È tutta una questione
di logica.»
«Ieri sera l’uscita è stata un fiasco
– disse
poi cambiando di colpo discorso e umore – Spacciatori in ogni
angolo, giuro. Pontia è quasi morta soffocata, ha ingerito
un sasso
pensando fosse una caramella.»
«Avrebbe mangiato una caramella
presa da terra?» domandai sciogliendomi in una smorfia di
disgusto.
Ero a conoscenza del fatto che fosse una ragazza strana, ma speravo
non fino a quel punto.
«Oh no, volevo offrirgliela io –
ridacchiò Louis – Ma non pensavo ci cascasse
davvero.»
«Siete
delle pesti – scherzai estraendo dal frigorifero il cartone
della
limonata e lanciando un’occhiata fugace
all’orologio da muro –
Mi avete svegliato alle sei del mattino quando non
c’è scuola, vi
odio!»
Pixie ridacchiò, «pazienza,
sopravvivrai.»
«Ehi
Lou, piuttosto, perché stavi cucinando alle sei del
mattino?»
chiesi mentre sorseggiavo la bevanda asprigna direttamente dal
contenitore. Potevo farlo, essendo l’unica in casa ad
apprezzare
una bibita sana che non fosse alcolica e che non gelasse la testa al
primo sorso.
«Cucinavo per il pranzo, dato che dopo si va a
pattinare.» esclamò entusiasta il ragazzo,
rubandomi imperterrito
il cartone dalle mani e posandolo in frigo. Il suo maniacale
desiderio di voler vedere tutto in perfetto ordine
all’interno
della casa mi infastidiva a tal punto che il desiderio di buttarlo
fuori a calci non mi abbandonava mai, peccato che fosse il fidanzato
della mia migliore amica e che pagasse un quarto della pagnotta
mensile.
«Pattinare? Voi non sapete pattinare – borbottai
– E
neppure io!»
«Pattinare in coppia è romantico – Pixie
guardò
Louis – E noi siamo romantici.»
«Se voi siete romantici
Explorer è più veloce di Chrome –
sospirai, stringendomi nel
lenzuolo dal freddo – Vado a vestirmi, e non toccate i
fornelli per
favore.»
«Sì signor Capitano!» urlarono in coro i
due,
battendo buffamente una mano sulla fronte.
Tornai in camera
trascinandomi pigramente sulle babbucce, storcendo il naso per il
fetore che nel frattempo si era propagato in tutto
l’edificio.
Bussai due volte alla porta, entrai.
«Zayn, dormi – sussurrai
vedendo il ragazzo fissare con sguardo vacuo il soffitto –
Sono
ancora le sei del mattino.»
Mi accucciai sotto le coperte accanto
a lui che mi cinse delicatamente le spalle col braccio e mi
posò un
bacio sulla fronte, «che è successo di
là?»
«Niente di serio
– mormorai posandogli la mano sul petto – Lou e
Pixie vanno a
pattinare più tardi, vuoi andare?»
«Perché no?» mormorò
accarezzandomi la nuca.
«Perché non sappiamo pattinare, non
abbiamo i pattini, potremmo annoiarci – elencai sollevando ad
ogni
pretesto un dito – Ci sarebbero tanti motivi per cui dire
no.»
«E
tanti per dire sì – abbozzò un sorriso
– Dai,
andiamo. Sarà divertente.»
Sospirai,
«okay. E con i pattini come la mettiamo?»
«Ce
ne sono a bizzeffe lì, li danno in prestito.»
«Okay,
mi hai convinto – sospirai rovesciando la testa all'indietro
–
Andremo a pattinare.»
La pista di pattinaggio era immensa
tanto che era impossibile osservarla per intero con una sola
occhiata. Era piena di bambini, coppie e professionisti che saltavano
e danzavano sui pattini come se poggiassero sulla normale terraferma.
Zayn e
io ci incamminammo mano nella mano verso l'entrata, dove un
bigliettaio grasso, sudato e completamente calvo ci sorrideva
meccanicamente.
«Buongiorno
e benvenuti alla pista Ice Angel – esclamò
annoiato – In cosa
posso aiutarvi?»
«Due
biglietti, per..»
«Aspettate,
ci siamo anche noi! - strillò Pixie alle nostre spalle,
correndoci
incontro seguita a poca distanza da Louis – Quattro, i
biglietti
sono quattro.»
L'uomo
ci lanciò uno sguardo interrogativo e ci porse i biglietti,
«venti
sterline grazie, dovete noleggiare anche i pattini?»
«Due
paia, grazie.» sorrisi cortesemente, guardando con la coda
dell'occhio Pixie piegarsi in due col fiatone per la corsa. Louis mi
lanciò un'occhiataccia, rimproverandoci col solo sguardo per
averli
lasciati indietro in strada.
«Ecco
a voi – fece riluttante il bigliettaio, porgendoci i pattini
–
Taglia standard. Potete andare, buon divertimento e buona
giornata.»
recitò.
Già
attrezzati, Louis e Pixie entrarono subito in pista senza neppure
aspettarci – ripagandoci con la stessa moneta –
mentre noi ci
avviavamo verso gli spogliatoi.
«C'è un freddo cane qui.»
borbottai tremando come una foglia, forse a causa della leggerissima
t-shirt con scritto ''Ice? No thanks'' indossata solo per essere in
tema, per la quale però rischiavo di prendere una terribile
influenza.
«Questi
pattini sono stretti.» sbottò Zayn, strisciando la
lama sul
pavimento per testarla.
«Dai, andiamo, sarà divertente – lo
scimiottai – Dov'è andato a finire quell'animo
trasgressivo di
stamattina?»
Zayn
rise, «l'importante è stare insieme.» e
sgattaiolò via.
«Piano,
non correre!» gridai senza ricevere alcuna risposta dal
ragazzo, il
quale era già entrato in pista tenendosi sempre ben saldo
sulla
ringhiera. Feci anch’io il mio ingresso agitando
elegantemente le
braccia in aria nel vano tentativo di parere una pattinatrice
professionista, ma fui subito costretta a sostenermi sulle sue spalle
per evitare di ruzzolare sul ghiaccio.
«Tesoro.»
sorrise guardandomi intenerito.
«Odio questo posto – grugnii
per l’ennesima volta, tirandogli un pugno sul petto
– Questa è
la prima e l’ultima volta che mi trascini con te in un posto
del
genere, signorino Malik!»
Scoppiò a ridere, cingendomi i
fianchi. «Sei bellissima quando ti arrabbi, amore.»
«Piccioncini,
stop – squittì Pixie tirandomi un buffetto sul
fianco – Zayn, te
la rubo un attimo.»
Lanciai un’occhiata interrogativa a Zayn e
immediatamente venni trascinata via dalla bionda, che pattinava
serenamente senza alcun segno di cedimento.
«Corri! – sbottò
acida, tirandomi ancora per il polso – Muovi un po’
quei piedi
che non cadi.»
«Ma io non so pattinare! – urlai al culmine
dell’esasperazione – Si può sapere dove
mi stai portando? Giuro
che se è una delle tue..»
«Stai zitta un attimo! – strillò
coprendo la mia voce – Siediti, devo dirti una cosa
importante.»
Scendemmo dalla scaletta togliendoci i pattini e
dirigendoci affannosamente verso gli spogliatoi. Pixie mi
incitò a
sedermi sulla panca, obbedii fissandola con sguardo interrogativo.
«Forse
mi odierai per questo – iniziò con un sospiro
– Ma poi mi
ringrazierai. Forse pensi che non sia la cosa migliore da fare in
questo momento, ma magari lo è..»
«Smettila
– sbottai – Passa al dunque.»
Inspirò chiudendo gli occhi,
«c'è Harry.»
Aprii
bocca per dire qualcosa ma ero troppo scioccata per formulare una
frase di senso compiuto. Il riccio mi si presentò davanti,
gli occhi
puntati sul pavimento e il viso per metà nascosto dal
cappuccio
della felpa. Tamburellava nervoso sui jeans, mentre Pixie alternava
lo sguardo da me a lui, con un ghigno stampato sulle labbra.
«Vi
lascio soli.»
La
guardai allontanarsi, giurando che al termine di quell'imbarazzante
incontro l'avrebbe pagata cara. E strozzarla mi sembrava la vendetta
minima.
«Quella è matta.» disse soltanto Harry,
facendo
spallucce.
Sogghignai,
«già. Mi dispiace, sai.»
«Non
è nulla.»
Silenzio
di tomba. «..Ariel.» aggiunse, inghiottendo a vuoto.
«È-è
impossibile - balbettai, incrociando le braccia al petto –
Non è
possibile che.. tu e io.. oh, hai capito.»
«Lo
so – sibilò Harry, mordendosi il labbro inferiore
– T-ti va di
bere un caffè?»
Sussultai, non potevo assolutamente lasciare
Zayn così su due piedi e andare al bar con uno sconosciuto,
perdipiù
il fattorino per cui lo sapevo essere geloso. Sospirai facendo
spallucce mentre il cellulare vibrava nella tasca dei jeans.
«Scusami.»
sussurrai mentre toglievo il blocco. Due messaggi inviati uno il
minuto dopo dell'altro, di Pixie e di Zayn.
''Amore,
dove sei?'' di Zayn, ''Lo distraggio il tuo boy, tu va' a bere
qualcosa con Harry!'' da parte di Pixie. Sbuffai, arrivando a
chiedermi se i due – Pixie ed Harry – non si
fossero messi
d'accordo prima dell'incontro e se dagli armadietti non sarebbe
uscito un cameraman che mi avrebbe urlato ''Siamo su Punk'd!''. Harry
mi fissava paziente e solo in quel momento notai che mi stesse
porgendo qualcosa. Un biglietto per lo sconto in pizzeria.
«Oh.»
dissi solamente, grattandomi la nuca.
«Tieni,
è un regalo.»
«P-perché?»
«Così
mi vieni a trovare.»
Scoppiai
in una fragorosa risata, non sapevo se per la battuta o per la
disperazione.
«Allora, quel caffè?»
«Oh,
s-sì – balbettai, annuendo distrattamente
– Oh, Zayn, se mi
vedessi adesso..»
«Cosa? Non ho sentito.»
«Nulla
– sospirai, prendendo il cappotto dall'attaccapanni e
stringendolo
tra le braccia – Andiamo.»
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Buongiorno!
Non so con che coraggio ho pubblicato il capitolo, dopo aver
abbandonato la long per un mese. Perdonatemi çç
Non voglio
dilungarmi perché l'ho già fatto col capitolo,
quindi mi limito a
ringraziarvi di cuore per le recensioni e perché stiamo
raggiungendo
le CENTO
seguite,
e siamo solo al quinto capitolo! Grazie, siete stupendi/e :)
Ah,
domanda che si pongono in molti: non ci saranno più
discussioni su
Omegle?
Sinceramente non ho ancora proseguito coi capitoli quindi
NON
LO SO,
ma.. magari ce ne saranno più avanti ;)
Al prossimo capitolo
:D
Bacioni,
Lu
p.s. Vi va di passare dalla mia nuova mini-long sovrannaturale sui ragazzi, Welcome back? :)