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Autore: ZaynLighter    16/02/2013    37 recensioni
‘Hey superstar’ Savannah aveva risposto al telefono elettrizzata, vedendo il numero di Zayn comparire sul display del suo cellulare.
‘Non ancora piccola, prima devo passare i bootcamp e poi sconfiggere tutti gli altri partecipanti’ rise il ragazzo.
***
‘Va bene, Savannah è stata la tua ragazza per molto tempo, non devi giustificarti se ne senti la mancanza.’
Genere: Erotico, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NEUTRON STAR COLLISION.



Ottobre.

Erano le otto meno un quarto, Savannah ed Allie erano pronte, vestite, truccate e tirate a lucido.
La prima indossava una maglia nera con una croce borchiata sopra, un paio di leggins di jeans e degli stivaletti di pelle neri, anche quelli borchiati.
I lunghi capelli mori ricadevano lisci fino al suo seno ed un sottile strato di eye liner incorniciava i suoi grandi occhi blu impreziositi da pagliuzze azzurre intorno alla pupilla.
Allie indossava un vestitino nero, attillato, dei tacchi bianchi, non molto alti, ed un cappotto in tinta. I biondi capelli vaporosi erano più corti del solito, arrivandole alle spalle quasi ad incorniciare quei verdi occhi da cerbiatto.
‘Allora, andiamo ?’ chiese la mora.
‘Yeah babe’ rispose euforica la bionda.
Per le otto furono in macchina, alla volta degli studi di x factor, dove i ragazzi si sarebbero esibiti per la prima volta.
C’era eccitazione nell’aria, agitazione, e, forse, anche un po’ di magia.

 

Novembre.
Dicembre.
Gennaio.
 

‘Sei sicura di voler andare ?’ Chiese Allie strofinando la spalla dell’amica, forse cercando di infonderle coraggio.
‘Sicura.. non sono più sicura di niente. So solo che lo amo ancora.’ Rispose Savannah rassegnata: dopo la prima serata ad X Factor, le due ragazze aveva continuato a seguire Zayn, Harry, Liam, Louis e Niall, votando ininterrottamente per loro, passando ore ed ore davanti al televisore seguendo ogni loro movimento ed andando, quando potevano, ai live serali.
Hannah e Louis si erano lasciati prima che tutta quell’avventura avesse inizio: nessuno dei due avrebbe saputo gestire una situazione del genere, ma entrambi si amavano ancora, così decisero di continuare a sentirsi come amici.
Allie e Harry, con la leggerezza che li contraddistingueva, si erano salutati con un bacio, convinti che, dopo X Factor, sarebbe stato tutto come prima.
Zayn e Savannah erano quelli che avevano accusato di più il colpo: nessuno dei due sapeva spiegarsi come avessero fatto ad innamorarsi così profondamente e perdutamente l’uno dell’altra nel giro di pochi mesi.
Erano ancora lì, risuonavano nella testa della ragazza come una melodia, quella che rimbomba,  ti tormenta, distrugge: tutte le promesse che si erano scambiati, non sapeva che sarebbero affondate nel nulla.
Niente era rimasto come prima.
Erano le nove quando Allie e Savh scesero dalla macchina.
Si diressero a passo svelto verso il grande palco munite di biglietto e, dopo averlo mostrato ad un omone pelato e vestito completamente di nero, raggiunsero la terza fila, sotto il palco, ed attesero insieme alle centinaia di ragazze che l’ ‘X Factor Tour’ avesse inizio.
 
‘Ed ora, signore e signori, GLI ONE DIRECTION’
Fu un attimo, il cuore di Savannah perse uno, forse due battiti, ed improvvisamente i cinque furono sul palco a cantare Granade di Bruno Mars.
Niall, durante il ritornello, incrociò lo sguardo di Savh: per un attimo i suoi occhi si illuminarono e le labbra si incurvarono in un sorriso, ma non appena si accorse dello sguardo preoccupato della ragazza, capì di dover tenere per sé quello che aveva appena visto.
Per il resto della canzone non fece che rimbalzare il suo sguardo da lei ad Allie, come a voler trasmettere loro l’amore di cui erano state private in quei mesi.
Se ne andarono solo quando fu il turno di Rebecca Ferguson, mentre l’immagine di questa e Zayn che si baciavano durante l’Extra Factor, continuava ad apparire nitida davanti ai suoi occhi.
  

***
 

Erano passati circa diciotto mesi da quel concerto, era una mattina di Settembre, il sole picchiettava contro le tapparelle appena alzate della stanza di Savannah, mentre questa, alzatasi, si stropicciava gli occhi dirigendosi verso la porta del bagno.
Dopo essersi lavata e truccata con un velo di cipria ed un filo di matita ad incorniciare i suoi grandi occhi, tornò in camera, estrasse dal suo armadio un jeans chiaro attillato, un maglietta dello stesso celeste del jeans ed una giacca bianca, in tinta con le converse basse.
Afferrò velocemente una borsa bianca di pelle, ci tirò dentro soldi, portafoglio e chiavi di casa, allungò la mano fino al suo blackbarry bianco e partì alla volta dell’ufficio del signor Parkington.
Camminò attentamente per i prati di Bradford, quasi non li avesse mai visti, sorprendendosi di ognuna delle cose che solitamente non la colpivano minimamente.
Sentiva una strana energia nell’aria, pura elettricità statica che si espandeva dalla testa alla punta dei piedi.
Stava riscoprendo una nuova voglia di vivere, non più costellata dell’assenza di qualcuno, ma disseminata di presenze; eccetto quella di Allie, ovviamente.
Lei, beh.. lei era in America ‘non dall’altra parte del mondo’ no ?
 
Salì i pochi gradini di un color bianco sporco, varcò la porta vetrata che la divideva dalla reception e si diresse dalla donna con l’auricolare, seduta dietro un bancone semicircolare bianco.
La donna sorrise cortesemente chiedendo a Savannah cosa volesse.
‘Cercavo l’ufficio del signor Parkington’ rispose la ragazza sforzando un sorriso timido.
‘Quarto piano, terza porta a destra.’ Spiegò la donna indicandole l’ascensore.
La mora arrivò davanti l’ascensore, sospirò scorgendo le scale e optò per quelle; aveva sempre avuto paura di rimanere bloccata dentro uno di quegli ascensori grigi in cui non passa l’aria.
Arrivò davanti all’ufficio dell’uomo con qualche minuti di anticipo, si specchiò su una parete riflettente lì vicina e poi si avviò verso la porta in legno, probabilmente mogano, bussando.
Sentì un ‘avanti’ provenire distrattamente dall’ufficio.
Entrò, scorgendo la figura di un uomo sulla cinquantina, con i capelli radi color caramello ed il riporto verso destra, gli occhi dello stesso colore, ed un completo, che doveva essere molto costoso, nel quale il suo corpo era stipato.
Le labbra incurvate in un sorriso invitarono Savannah ad accomodarsi sulla poltroncina in velluto rosso. Quando si fu accomodata, affondò i suoi occhi in quelli dell’uomo che si trovava davanti:
‘Buongiorno, signor Parkington, io sono Savannah Morrison.’ Sorrise porgendogli la mano.
‘È un vero piacere signorina Morrison, io sono Frank Parkington.’ Ricambiò la stretta cordiale.
Diede un’occhiata veloce al curriculum della ragazza, soffermandosi solo in alcuni punti, poi passò al colloquio verbale vero e proprio.
‘Allora, signorina Morrison, il suo curriculum è ottimo: si è diplomata a pieni voti, ha partecipato a molte attività extra scolastiche.. però qui parla solo dei suoi studi, ha esperienze nel mondo lavorativo?’ chiese il signor Parkington visibilmente interessato.
‘Sì certo – rispose Savannah – mentre frequentavo il college ho lavorato in un negozio di musica, occupando principalmente di servire i miei coetanei o dare dei consigli ai clienti che dovessero fare regali a figlie o nipoti’. Sorrise cordiale.
‘Oh, quindi sa occuparsi anche di pubbliche relazioni ?’
‘Beh sì, sono stata anche PR in alcuni locali.’ Concluse la ragazza soddisfatta.
‘Sarò franco signorina Morrison – l’uomo fece una pausa - lei mi piace parecchio, abbiamo bisogno di ragazze giovani, gente nuova, pronta ad impegnarsi anima e corpo nel proprio lavoro, e credo che lei sia la persona più adatta ad un lavoro del genere. Non sbaglio mai una previsione io. Non mi deluda.’  Concluse entusiasta il signor Parkington.
‘Non lo farò, può starne certo.’ Sorrise Savannah cercando di mantenere un tono fermo.
‘Dunque.. credo che non ci sia altro da dire; le verrà recapitato un fax con le opzioni lavorative, il luogo e gli orari dopodiché lei non dovrà far altro che accettare!’ L’uomo si alzò dalla sua sedia, così come Savannah, si diedero una seconda stretta di mano e la ragazza se ne andò felice.

 

Alcuni giorni dopo.

 

Signorina Savannah Morrison,

siamo lieti di annunciarle che abbiamo preso in seria considerazione la sua domanda di lavoro, esaminando più volte il suo curriculum vitae.
Ci farebbe davvero molto piacere che una ragazza qualificata come lei entrasse a far parte del nostro staff, quindi alleghiamo a questa lettera i termini di un possibile contratto, ci faccia sapere al più presto se ha intenzione di accettare, avvisandola fin da subito che, se accetterà, dovrà trasferirsi a Londra.

 
‘Londra’ bisbigliò tra sé e sé ‘dovrei andare a Londra, e mi pagherebbero pure per farlo !’ strepitò ridendo a quel pensiero.
Non perse tempo, mando un sms ad Allie avvertendola di accendere skype e, mentre accendeva il pc, chiamò sua madre per dirle dell’offerta lavorativa, convinta che sarebbe stata altrettanto contenta.
Ovviamente lei, suo padre e suo fratello Andy furono entusiasti di questo, ordinandole però di farsi viva a casa loro per una cena familiare così avrebbero potuto parlare del lavoro e della partenza.
Accese skype e subito chiamò Allie raccontandole del colloquio e della lettera.
‘Non potevano spedirti in America?’ sbuffò Allie scatenando l’ilarità di entrambe.
La bionda si congratulò con l’amica per poi iniziare a parlare del più e del meno.

 
Città nuova, occasioni nuove, vita nuova e, magari, anche un ragazzo nuovo .



 

Quante promesse, sii onesta, ragazza, quante lacrime hai lasciato che colpissero il pavimento.
One less lonely girl - Justin Bieber


 

ciao, ciao, ciao, ciao, ciao, ciao, ciao.
Mi dispiace enormemente per questo ritardo, ma dire che
sono stata indaffarata con la scuola è un eufemismo .
Allora, parliamo un po' del capitolo: è cortino, lo so, ma solo i primi tre lo sono,
e dal quarto in poi ne capirete il motivo, ed ovviamente diventeranno molto più lunghi.
Quindi, non lo so.. Previsioni ? Speranze ? Sospetti per il prossimo capitolo ?
Fatemi sapere cosa vi aspettate e cosa ne pensate con una piccola recensione.
( P.S Per farmi perdonare del ritardo sto già lavorando al terzo ).


50 Persone hanno messo tra le preferite.
10 Tra le ricordate.
60 Tra le seguite.
Grazie a tutte, ma soprattutto Grazie a chi ha recensito il prologo .

  
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