Ricordava gli occhi di Lily
Evans?
Il sole acceca. L’aria
soffoca. Lei uccide.
La fine dell’estate si raggrumava insieme a tutto il suo
disappunto. Poteva anche chiamarlo così, ormai. Non aveva
senso stordirsi la
mente con mille altre riflessioni, se quando stremato andava a letto,
pensava
di nuovo a lei. Pensieri brutti, pensieri belli; poco importa. Lily era
ancora
lì, ad ossessionarlo e a spaventarlo.
La porta chiusa tra loro due era invalicabile, troppo
squallore di mezzo. Non poteva fare a meno di pensare che non si era
immaginato
tutto, doveva pur esserci qualcosa, una passione così non
nasce dal vuoto, dal
nulla, e perché allora aveva sposato Potter, se lui non era
stato con lei sin
dall’inizio, a guardarla bere i raggi di sole mentre era
sdraiata sul prato
secco?
Non poteva che redimersi sfigurando fiori, strappando steli
e petali, mordendosi la mano fino a farla sanguinare, e tutto un genere
di cose
molto poco romantico, sì cercava di trovare la sua
bellezza nella
distruzione dell’innocenza.
Ma non poteva cambiare le cose.
Ricordava gli occhi di Lily
Evans?
Ora muore. Era infetto, marcio,
viscido. Liquame nerastro,
maleodorante, infame. Come quando sei strumento di piacere. Non hai
anima, solo
corpo.
Non voleva questo.
Sei più lontano. Va bene così, stai lontano.
Illusioni miste a speranze indigeste, qualunque cosa possa
significare. E’ un delirio, un cambio. Non
c’è più l’iniziale pacatezza,
altalena tra imbarazzi e rabbia spropositata.
Stava vomitando in una stanza aperta, dava sul cielo grigio
senza stelle. Ma quali stelle?
Infame, tutto.
Giovinezza sfiorita, strappa le pieghe del tuo viso una ad
una, lecca piano.
Piano.
Ricordava gli occhi di Lily
Evans?
Spirali di fumo, di gioia, di dolore.
Incollati su di lui, mentre amo in silenzio e odio con
passione.
Suo figlio.
Suo figlio.
Tuo. Nemico.
Sei tu.
Vivida immagine, colori sbiaditi, acqua sotto i ponti.
Ricordava gli occhi di Lily
Evans?
Lascialo piangere sui resti di foto
strappate a metà e
parole senza senso. Pergamene vecchie, sentimenti vecchi, sentimenti
attuali.
Non esisteva allora, non esisteva adesso, non c’è
mai stato spazio per lui.
Le bacia le ciglia, mentre rovista nella stanza fredda ed
ostile.
E piange, ma nessuno viene ad asciugare le sue, di
ciglia.
Ricordava gli occhi di Lily
Evans?
Ed era davvero bella, vestita di
bianco.
Perché il sangue dei suoi colori ha sporcato
l’abito da
sposa?
E’ colpa sua.
Ricordava gli occhi di Lily
Evans?
E allora guardalo un ultima volta, per favore, così può morire in pace. Il dolce sorriso di tua madre lo accompagna verso la fine, ma non è questa l’importante, l’importante non è neanche aver vissuto una vita secondaria, prona alle esigenze di qualcun altro, imbrogliando e nascondendosi nell’ombra, senza mai avere il coraggio di alzare lo sguardo più di quel tanto che bastava a nascondere una vita piena di amore, che non hai mai esito positivo, mai, ma forse è la sua forza. E allora guardalo, e lascialo andare, verso le sue stelle e le sue idee, e finalmente può pacificarsi, non senti lo scorrere della vita, com’è meraviglioso? E’ libertà questa, sei in te e in tutte le cose che ti circondano e la natura ti accoglie e ritrovi la ragazzina dai capelli rossi che ti prende la mano e allora sai che non c’è vita dopo la morte ma solo
Voi.
Cara E’ La Fine
Grazie, o forse
dovrei scrivere ti odio. Non
importa.