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Autore: Pulciosa    04/09/2007    4 recensioni
Ma il profumo era grande: tutta la stanza già n'era piena. Io ti veggo ancora, quando afferrasti con le due mani il mazzo e dentro ci affondasti tutta la faccia, aspirando. [...] Io ti ricoprivo il petto, le braccia, la faccia, con i fiori, opprimendoti. Tu risorgevi continuamente, porgendo la bocca, la gola, le palpebre socchiuse. Fra la tua pelle e le mie labbra sentivo le foglie fredde e molli. Se io ti baciavo il collo, tu rabbrividivi in tutto il corpo, e tendevi le mani per tenermi lontano.
Gabriele D'Annunzio - Il piacere
ATTENZIONE! Spolier HPDH
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Evans, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Ricordava gli occhi di Lily Evans?

Il sole acceca. L’aria soffoca. Lei uccide.
La fine dell’estate si raggrumava insieme a tutto il suo disappunto. Poteva anche chiamarlo così, ormai. Non aveva senso stordirsi la mente con mille altre riflessioni, se quando stremato andava a letto, pensava di nuovo a lei. Pensieri brutti, pensieri belli; poco importa. Lily era ancora lì, ad ossessionarlo e a spaventarlo.
La porta chiusa tra loro due era invalicabile, troppo squallore di mezzo. Non poteva fare a meno di pensare che non si era immaginato tutto, doveva pur esserci qualcosa, una passione così non nasce dal vuoto, dal nulla, e perché allora aveva sposato Potter, se lui non era stato con lei sin dall’inizio, a guardarla bere i raggi di sole mentre era sdraiata sul prato secco?
Non poteva che redimersi sfigurando fiori, strappando steli e petali, mordendosi la mano fino a farla sanguinare, e tutto un genere di cose molto poco romantico, sì cercava di trovare la sua bellezza nella distruzione dell’innocenza.
Ma non poteva cambiare le cose.

Ricordava gli occhi di Lily Evans?

Ora muore. Era infetto, marcio, viscido. Liquame nerastro, maleodorante, infame. Come quando sei strumento di piacere. Non hai anima, solo corpo.
Non voleva questo.
Sei più lontano. Va bene così, stai lontano.
Illusioni miste a speranze indigeste, qualunque cosa possa significare. E’ un delirio, un cambio. Non c’è più l’iniziale pacatezza, altalena tra imbarazzi e rabbia spropositata.
Stava vomitando in una stanza aperta, dava sul cielo grigio senza stelle. Ma quali stelle?
Infame, tutto.
Giovinezza sfiorita, strappa le pieghe del tuo viso una ad una, lecca piano.
Piano.

Ricordava gli occhi di Lily Evans?

Spirali di fumo, di gioia, di dolore.
Incollati su di lui, mentre amo in silenzio e odio con passione.
Suo figlio.
Suo figlio.
Tuo. Nemico.
Sei tu.
Vivida immagine, colori sbiaditi, acqua sotto i ponti.

Ricordava gli occhi di Lily Evans?

Lascialo piangere sui resti di foto strappate a metà e parole senza senso. Pergamene vecchie, sentimenti vecchi, sentimenti attuali. Non esisteva allora, non esisteva adesso, non c’è mai stato spazio per lui.
Le bacia le ciglia, mentre rovista nella stanza fredda ed ostile.
E piange, ma nessuno viene ad asciugare le sue, di ciglia.

Ricordava gli occhi di Lily Evans?

Ed era davvero bella, vestita di bianco.
Perché il sangue dei suoi colori ha sporcato l’abito da sposa?
E’ colpa sua.

Ricordava gli occhi di Lily Evans?

E allora guardalo un ultima volta, per favore, così può morire in pace. Il dolce sorriso di tua madre lo accompagna verso la fine, ma non è questa l’importante, l’importante non è neanche aver vissuto una vita secondaria, prona alle esigenze di qualcun altro, imbrogliando e nascondendosi nell’ombra, senza mai avere il coraggio di alzare lo sguardo più di quel tanto che bastava a nascondere una vita piena di amore, che non hai mai esito positivo, mai, ma forse è la sua forza. E allora guardalo, e lascialo andare, verso le sue stelle e le sue idee, e finalmente può pacificarsi, non senti lo scorrere della vita, com’è meraviglioso? E’ libertà questa, sei in te e in tutte le cose che ti circondano e la natura ti accoglie e ritrovi la ragazzina dai capelli rossi che ti prende la mano e allora sai che non c’è vita dopo la morte ma solo

Voi.

Cara E’ La Fine

Grazie, o forse dovrei scrivere ti odio. Non importa.

  
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