Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: itspaola    17/02/2013    4 recensioni
[Dal capitolo 7]
Louis: Me la sono presa con te più di una volta, che non c'entravi nulla. Poi una sera, Niall, il ragazzo biondo che era con me fuori dal pub, mi ha detto che la vita continua, e di tornare a essere me stesso. Gli ho dato ascolto e per questo sono venuto qui. A chiederti scusa per tutto perché non sono il ragazzo che mi sono mostrato in questi giorni.. e per ricominciare da capo.
Io: Louis che mi chiede scusa? -mi guardava serio- ok. –ci riflettei un po’ su- Sì, si può ricominciare in fondo..
Louis: Allora.. -tossì- piacere, sono Louis Tomlinson.
Io: Piacere mio, sono Sophie Smith. -ci stringemmo la mano, scoppiando a ridere- ..
[In revisione..]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


#Sophie.

 
 
Erano già passate due settimane dalla partenza di Louis, e ancora non mi sapeva dire quando sarebbe tornato.
Mi mancava, sì.
In queste due settimane erano cambiate un po' di cose: Louis mi stava sempre vicino, nonostante la distanza. Mi aveva tirato su il morale quando mi sentivo giù, perché ripensavo ancora a quello stupido sogno, che tra l'altro non avevo raccontato a Louis e forse mai l'avrei fatto.
Mi faceva ridere, mi faceva stare bene. 
Era bellissimo quando sorrideva, arricciava il naso e abbassava lo sguardo.
Era bellissimo quando parlava con la sua voce roca, ma tenera.
Era bellissimo quando gli si illuminavano gli occhi.
Era bellissimo quando, annoiato, si metteva con i gomiti sul tavolo con le mani chiuse a pugni e poggiate sulla faccia.
Era bellissimo quando...
Era bellissimo, stop.
Perché dico così? Perché Louis iniziava ad essere importante per me, iniziava ad essere qualcosa di più di un amico.
Ulltimamente, quando parlavamo su skype mi faceva notare spesso che ero con lo sguardo perso nel vuoto, ma in realtà lui non sapeva che stavo osservando ogni piccolo particolare del suo viso.
 
 
Quella mattina mi svegliai di cattivo umore. 
Forse era stato il modo brusco con cui Louis aveva chiuso la video-chiamata. 
Forse perché avrei affrontato il primo test di chimica, il che mi urtava molto visto che di quella materia non ci capivo nulla e per giunta non avevo studiato! In più ci si metteva pure il ciclo.
 Fatto sta che arrivai a scuola imbronciata, dietro ad una Sam sempre sorridente.
«Ma come fai ad essere sempre sorridente tu?» le chiedevo. Lei mi rispondeva a sua volta con un sorriso.
Ma che si rideva? Me lo chiedevo sempre.
 
A un certo punto vado a sbattere contro una persona.
«Hey, stai attenta a dove vai ragazzina!»Ci mancava solo che qualcuno mi faceva seccare.
Alzai lo sguardo: era una bella ragazza, troppo bella. Capelli biondo ossigenato legati in una coda di cavallo, maglietta mooolto aderente, e una gonnellina lunga fin sopra al ginocchio.
E lei da dove sbuca? 
Lei mi guardò in cagnesco «Ragazzina a chi?»
«A te, adesso se non ti dispiace dovrei andare in classe.» non gli diedi il tempo di rispondere perché Sam mi tirò verso di sè.
«Ma sei scema o cosa?»
«Sono alterata oggi okay? Okay.»
Sì, ero abbastanza agitata. Entrai in classe e mi buttai completamente sulla sedia.
Sam continuava a ripetermi di stare calma. Ci provavo, ma non ci riuscivo.
 
 
 
 
Cinque ore stressanti di lezione si erano appena concluse, il test era andato decentemente e adesso io e Sam stavamo uscendo dal cancello principale, che dava al cortile.
Stavo parlando con lei, mi ero calmata un pochettino, ma avevo ancora l'umore nero, eh sì.
A un certo punto la sua espressione in viso cambia, diventa scioccata e sorpresa e guarda dietro di me.
Io mi volto e per poco non muoio lì stecchita!
«Sorpresa!» 
Mi cascarono i libri a terra e spalancai la bocca. No, non potevo crederci.
Mi venne un colpo al cuore. Mi sentivo svenire. Ok, calmati Sophie.
Respira profondamente.
«L..Louis?» sussurrai.
Mi venne ad abbracciare. Non ricambiai all'inizio, perché colta di sorpresa, ma poi lo strinsi forte a me. Mi era mancato terribilmente. Mi era mancato il suo profumo. Mi era mancato il suo sorriso.
Portava i rayban neri, una maglietta bianca molto aderente che lasciavano intravedere i suoi pochi muscoli, delle bratelle nere e dei jeans.
Era più bello del solito. 
«Sei molto più bella di presenza!» mi sussurrò nell'orecchio. Diventai un pomodoro.
«Ma che ci fai qui? Mi avevi detto che non lo sapevi quando tornavi.» gli tirai una leggera manata sul petto.
«Se te l'avessi detto che sorpresa sarebbe stata?» ovviamente. Sorrisi. Lui, Louis Tomlinson, aveva fatto una sorpresa a me, Sophie Smith.
Okay, potevo morire felice. «Andiamo»
«Dove?» chiesi sorpresa.
«Ti porto a mangiare.» disse convinto. Io indicai Sam.
«Tranquilli, io vado a casa. Ci vediamo stasera Sophie, ciao Louis!» mi sorrise. Quel sorrisetto malizioso non glielo toglieva nessuno dal suo viso. Così si incamminò verso casa  mia.
Io invece seguii Louis, che mi stava portando verso il parco.
A quell'ora per fortuna non c'era molta confusione, perché i ragazzi erano già usciti tutti da scuola.
 
Mentre camminavamo Louis mi raccontava di quello che avevano fatto in America, anche se lo sapevo a memoria, visto che me lo raccontava ogni volta che ci vedevamo in web.
Mi era mancato davvero, nessuno ci poteva credere.
Ci sedemmo sul prato, lui con sè aveva un cestino, proprio come nei film, con all'interno molte cose da mangiare.
«Non mi dire che hai cucinato tu!»
«No, infatti ha cucinato mia madre.» scoppiammo a ridere. 
Che scemo che era.
Ora che ci stavo facendo caso mi aveva fatto cambiare umore. 
 
 
Finito di mangiare, Louis si stende sul prato.
Io lo seguo a ruota. 
Mi metto con la testa vicino la sua. 
«Guarda quella nuvola, assomiglia ad un cuore.» la fissai, non era un cuore perfetto, anzi non ci somigliava per nulla, ma lui aveva tanta immaginazione devo dire. Sorrisi. «Vorresti fare una passeggiata?» annuii solamente.
Così aiutai Louis a mettere le cose dentro il cestino e uscimmo dal parco.
Posò il cestino dentro la sua macchina, che aveva lasciato poco più in là e.. mi prese la mano.
A me quel contatto rabbrividii.
Non c'ero abituata, non l'aveva mai fatto.
Lo fissai per dire 'e questo gesto?',  ma lui mi sorrise e iniziammo a passeggiare. Mi piaceva quel contatto. L'idea delle sue dita intrecciate alle mie mi rendeva felice. Il cuore mi batteva talmente forte, che me lo sentivo in gola.  Iniziavo seriamente a sentirmi male.
Mi piaceva. Mi piaceva seriamente e avevo paura di essermi innamorata di Louis.
Non potevo essermi innamorata! Ma che spiegazione potevo dare a un cuore scalpitante dall'emozione, alle mani sudate, agli elefanti che ballano la conga nello stomaco, agli occhi pieni di luce.. alla voglia di averlo accanto, di sentire le sue braccia attorno alla mia vita, alle sue dolci parole.. ?
Sì, mi ero innamorata, non si era capito?
Continuavo a guardare le nostre mani e un brivido percosse tutta la mia schiena. Tremai. D'istinto mi avvicinai di più a lui, in modo da farmi abbracciare.
«Hai freddo?» mi chiese, premuroso. Come volevo, mi abbracciò. 
«No, tranquillo.» gli sorrisi. Ma nonostante la mia risposta fosse stata negativa, mi tenne fra le sue braccia.
 
Ci sedemmo su un muretto, e lui mi fissò.
«Che hai da fissare?» sorrisi.
Avevo qualcosa fuori posto? Oddio, e se avevo i capelli scombinati? E se avevo qualcosa frai i denti? E se ..
«Mi piaci quando sorridi.» cosa? Gli piacevo? Io gli piacevo. Okay, ma solamente quando sorridevo, non era nulla di che! «Soph, io devo dirti una cosa.»
Inspira ed espira. Inspira ed espira.
«Dimmi.» cercai di essere il più tranquilla possibile. Dentro ero un miscuglio di agitazione, ansia, nervosismo.
Lui mi accarezzava la mano, che era ancora intrecciata alla sua.
«Io credo di essermi innamorato di te Sophie.» alzò lo sguardo che in quel momento era  dolcissimo. Mi guardava con quei suoi occhi cristallini che mi facevano impazzire.
Aspettate! Aveva detto che si era innamorato di me? No, forse avevo sentito male.
«Cosa?» chiesi conferma.
«Mi piaci Sophie. Mi piace passare del tempo con te, mi piace il tuo sorriso, io sono innamorato di te.» mi accarezzò la guancia. Mi lasciò una striscia di fuoco.
«Io..»
«Lo so, tu magari non ricambi. Però avevo il bisogno di dirtelo. In queste due settimane mi sei mancata più del dovuto e.. lì ho capito cosa provo per te.»
«No! Io credo che.. credo che forse anche io sono.. innamorata di te!» abbassai lo sguardo verso le nostre mani. Sorrisi. Lui mi prese il mento e mi costrinse a guardarlo negli occhi. 
Si avvicinò a poco a poco verso le mie labbra, sentivo il suo repiro sulla mia pelle. 
Annullò la minima distanza che c'era. 
Il cuore mi scoppiò dentro al petto. 
Mi baciò delicatamente le labbra, per poi approfondire il bacio. Dischiuse le labbra, e fece scontrare la sua lingua con la mia. Il cuore non lo sentivo più davvero. Avevo raggiunto la mia massima felicità, o quasi. 
Mi staccai da quel bacio, un po' a malincuore e lui mi guardò contrariato. Presi un bel respiro e iniziai a confessargli tutto. «Mi piace stare in tua compagnia. Mi piace stare accanto a te, essere abbracciata. Sento di ricevere l'affetto  che non ho ricevuto. Mi sento protetta con te, però..»
«Però?»
«In queste due settimane non ti ho raccontato una cosa.» lui mi fissava, in attesa di una spiegazione. «Ho fatto un sogno. C'eravate tu ed Eleanor. Ridevate di me, e lei mi diceva che tu non potevi stare con me e io credo che forse aveva ragione.»
«Ma cosa dici? Io ed Eleanor non potremmo mai tornare insieme. Mi ha solo preso in giro.. adesso ci sei tu nel mio cuore, non potrei desiderare altre ragazze. Voglio darti l'affetto che non hai mai avuto. Voglio starti vicino come un fratello, come un migliore amico, come il tuo ragazzo e come un padre. Voglio stare accanto a te.»
Non sapevo cosa rispondere. Era tutto ciò di cui avevo bisogno in quel momento.
Lo presi dalla maglietta e lo baciai, mentre lacrime di gioia rigavano il mio viso.
Lui se ne accorse mi guardò negli occhi e col pollice mi asciugò le lacrime.
«D'ora in poi voglio vedere solo splendidi sorrisi da parte tua.»
«Grazie Lou.» lo abbracciai forte a me.
Adesso sì, ero felice.
La ragazza più felice del mondo.






**

MENTRE IL MONDO CADE A PEZZI, IO COMPONGO NUOVI SPAZI E DESIDERIIII CHEEEE..

Ok, scusate, sono felice perché Marco Mengoni ha vinto Sanremo, aw.
Non ve ne frega niente, okay.


Passiamo al capitolo.
Diciamo che questo è un capitolo bum AHAHAHAH finalmente i due si sono dichiarati, era ora! e.e
Capitolo scritto interamente dalla parte di Sophie, credo fosse più adatto.
Cosa ne pensate? Per me fa schifo, nella mia testa avevo in mente un capitolo più bello, ma ne è uscita questa cosa, non so come definirla lol
Fatemi sapere nelle recensioni.
Volevo ringraziare di cuore: _Debora, cha_Directioner, niallersmyall, 1Direction23July2010, Swag Masta from Doncasta, eledifra, MartyLoveMusic, Giulia_994ever e infine heimalik! Siete fantastiche ragazze, vi amo. 
Ringrazio infine le ragazze che seguono/preferiscono/ricordano questa fan fiction. GRAZIE.


xtommosmile.
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: itspaola