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Autore: Kiarachu    17/02/2013    2 recensioni
AU: è la vigilia di Natale, e come ogni anno, Megamind va a rapire Roxanne, ma la testardaggine dell'alieno blu cambieranno lo status quo della situazione, e Roxanne avrà modo di scoprire qualcosa d'importante su Megamind. Molte tenerezze e scoperta di un lato nascosto di Roxanne.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Bernard, Megamind, MetroMan, Minion, Roxanne Ritchi
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Roxanne fece sedere Megamind sul divano, quindi prese il telecomando, e si sedette vicino a lui, coprendo entrambi con la coperta, e vedendo i vari canali della televisione a pagamento.
Lei sorrise maliziosamente, quando trovò il film perfetto: Nightmare Before Christmas.
Si ricordava che era uno di quelli che piacevano molto a Megamind, gli anni passati.
 
“Vuoi del popcorn? Qualcos’altro di caldo?” lei chiese all’alieno blu.
Lui scosse la testa, e disse, “No, grazie…diciamo che non ho molta simpatia per il poppus-corn, anche se, di tanto in tanto, ne mangio, e sono a posto così, grazie”, lui finì con calore nella voce, facendo sciogliere nuovamente il cuore di Roxanne.
 
Il timido alieno voleva dire che l’unica cosa calda che voleva era lei, ma non era così coraggioso.
Fortunatamente Roxanne era davvero una buona reporter investigatrice, e sapeva quello che lui voleva, così si accoccolò vicino a lui, appoggiando il suo braccio sinistro sulle sue spalle, e con la mano destra prese la sua mano, e appoggiò la testa sulla sua spalla destra.
 
Megamind s’irrigidì per un momento, trattenendo il respiro, per poi sciogliersi come neve al sole, sospirando in modo sognante, e avendo un poco di coraggio, fece scivolare il suo braccio destro dietro alla sua schiena, e appoggiando la sua mano sulla sua vita.
Lei sorrise, e fece un pugno di gloria mentale, perché sapeva che la sua mossa avrebbe avuto quell’effetto.
 
Guardarono il film, ridendo quando era il momento, avendo momenti di tristezza, oppure piangendo in certi momenti, e commentando certi passaggi, poiché entrambi avevano guardato quel film già molte volte.
A lei piaceva essere accoccolata in quella maniera vicino a lui, e per lui era una delle sue fantasie divenute realtà, ed era felice oltre ogni sua speranza.
 
Il film finì, e Roxanne lo guardò con la coda dell’occhio, sorridendo, vedendolo con un sorriso enorme stampato sul suo viso.
“Ti è piaciuto il film, o qualcos’altro, Mister Sorriso?” lei chiese in modo scherzoso, rannicchiandosi vicino a lui ancora di più.
 
“Eh? Ah…tutti e due…ehm…voglio dire…mi è piaciuto il film, e mi è piaciuto anche di più avere te raggomitolata vicino a me in questa maniera. Oh, Roxanne, questo è un sogno divenuto realtà…e a proposito, sei per caso in grado di leggere la mia mente? Quando mi hai chiesto se volevo qualcos’altro, questo era quello che volevo…ma…ehm…beh…non pensavo che mi avresti dato una risposta positiva”; lui balbettò, arrossendo.
 
La brunetta si mordicchiò le labbra, per non ridacchiare, vedendolo così: le piaceva molto avere un effetto del genere su di lui.
“Hey, nessun problema, e beh…lo sai che sono una reporter investigatrice, e così è stato facile per le “leggerti”. Stavo pensando alla tua vita…e non penso che tu abbia avuto molte occasioni per accoccolarti con qualcuno in questa maniera, giusto?” lei disse, prima maliziosamente e poi seriamente, carezzando la sua mano col pollice, per confortarlo.
 
Lui guardò in basso, annuendo alla sua dichiarazione. “Beh, sì. Son stato vezzeggiato e coccolato quando ero più giovane dal direttore e dai miei zii, ma quando crebbi smisero di farlo, e in ogni modo avevo deciso di diventare un cattivo all’età di sei anni, dopo il fallimento a sciuola. Il direttore ha tentato ripetutamente di farmi cambiare idea, ma lo sai che quando mi fisso su qualcosa nessuno può fermarmi. E in più volevo vandicarmi su quel bulletto che era Wayne…” lui disse con un mezzo sorriso.    
 
Roxanne annuì, capendo, e fece scivolare il suo braccio sinistro per carezzare la sua schiena, per confortarlo, e lui si sciolse nuovamente al suo tocco.
“Lo so…Minion me l’ha detto…e so anche che sei testardo come un mulo, ma son grata per questo, perché è il motivo che mi ha fatto scoprire il tuo vero io, poiché non hai preso la tua medicina per il raffreddore, eccetera. Adesso, possiamo rimanere qui così, guardando qualche altro film, o un DVD, oppure tu puoi riposare un poco nel letto, che vuoi fare?” lei chiese, guardandolo, sorridendo dolcemente.
 
Voleva replicare alla rimbeccata sul “mulo”, ma si sentiva più che bene con lei, per protestare, e in ogni modo pensava che fosse vero.
Sospirò, pensando alle due opportunità, guardando fuori dalla finestra: stava ancora nevicando selvaggiamente, così si fissò sulla sua prima proposta, e rispose, “Potremmo guardare un altro film, magari un DVD, se vuoi, la scelta è tua. A proposito, non hai paura di prenderti un raffreddore, standomi così vicino? Non che mi lamenti, al contrario mi piace stare accoccolato vicino a te in quella maniera, è una cosa di cui necessitavo da una vita, ma son preoccupato anche per la tua salute, lo sai…e non è la prima volta”, disse facendo l’occhiolino, e con cura nella voce.
 
Roxanne si accoccolò contro di lui, e disse, “Mmmh…penso che un DVD potrebbe andar bene…e per la questione della salute, sei così dolce a preoccuparti, ma ho molti medicinali e zuppe, e…beh…siccome ti sei già preso cura di me anche quando eri un “cattivo”, mi appoggerò a te, ok? A proposito…dove l’hai presa quella medicina per raffreddore che mi ha curato in una giornata?” lei chiese, il suo lato “Reporter Ficcanaso” che emergeva.
 
“Mmmh…ma certo, amore mio, mi prenderò cura di te se ti ammalerai, e per quella medicina…l’ho creata io…” lui rispose, in modo compiaciuto.
La brunetta spalancò gli occhi, e sbatté le palpebre. “L’hai creata tu? Spero che tu non la stessi testando su di me!” lei disse, un pochino arrabbiata, ma sciogliendosi sentendo lui chiamarla “amore mio”. 
 
Il genio blu le carezzò la schiena, e sorridendo le spiegò, “Ma certo che no, Roxanne, cosa pensi? Non ero uno scienziato pazzo! O meglio, lo ero, ma avevo standard! Quella medicina è pure venduta qui a Metrocity, ho registrato la formula, e delle compagnie farmaceutiche l’hanno vista, sperimentandola con i giusti metodi, e così è sicura per umani, o anche alieni”, lui finì sorridendo orgogliosamente.  
 
Lei sbatté nuovamente le palpebre, e chiese, un pochino incavolata, “Aspetta…vuoi dire che, ogni volta che qualcuno compra quella medicina, tu ricevi del denaro, vero? Così…vuol dire che tu hai finanziato i tuoi piani malvagi con i nostri soldi”
 
Megamind fece un espressione scandalizzata, e rispose nel suo miglior modo teatrale, “Ma certo che no, Roxanne! Ok, questo necessita una spiegazione. Vedi, quando ero più giovane ho inventato molte cose, apparecchi elettronici, che adesso son usati regolarmente dagli umani, come circuiti per computer, e in epoca moderna, carte SD, componenti per cellulari e cose simili.”
 
“Il direttore vide un potenziale in quegli apparecchi, e mise il copyright su tutte quelle invenzioni, e il denaro che guadagnai dai diritti d’autore finì in un conto bancario. Stesso principio per altre cose, come formule di medicinali, o tessuti tecnici, etcetera. Ho usato quel conto solo per…uhm…costruire e rinnovare il mio appartamento, nel Covo Malvagio”, lui disse, decidendo di rivelarle il suo segreto.
Roxanne era nuovamente sorpresa da questa nuova informazione su di lui, e chiese, “Un conto in banca? Un appartamento? Wow…adesso son proprio curiosa…”
 
L’alieno blu sorrise orgogliosamente, vedendo la sua reazione, e continuando a spiegare, “Sì, e ho un sacco di soldi! Ovviamente è congelato di tanto in tanto, quando son fuori di prigione, ma continuo a inventare cose, registrandole da me usando le mie abilità da hacker, e ultimamente andando io, camuffato, usando quest’orologio.”  
 
“E anche se il conto è congelato, io continuo a ricevere i soldi dei diritti d’autore per le mie invenzioni. E qualche volta ho l’opportunità di ritirare dei soldi, prima che lo congelino, e non usarli per cose cattive, ma per il mio fantastico appartamento. Mh…magari un giorno ti farò fare un giro, se tu vuoi, ovviamente!” lui disse, prima orgoglioso, poi in modo timido, arrossendo di nuovo.
 
La reporter sbatté le palpebre, guardandolo con espressione stordita per quelle spiegazioni.
“Wow…così, in poche parole, tu sei VERAMENTE ricco…ma allora perché hai continuato a essere un criminale? Io pensavo che una delle ragioni fosse il denaro. E sarei molto felice di visitare il tuo appartamento, mi hai incuriosita”, lei disse sorridendo, e accoccolandosi ancora più vicina a lui. 
 
Megamind chiuse i suo occhi verde smeraldo, e sospirò contento, a quel gesto d’affetto, continuando ad accarezzare la sua schiena.
“Beh…per dirti la verità, il denaro non era il mio primo obiettivo. Volevo vandicarmi su Wayne, per quello che mi aveva fatto a sciuola, e in precedenza, al nostro arrivo sulla Terra, e…beh…volevo essere notato dai cittadini di Metrocity, volevo che notassero le mie invenzioni intelligenti, volevo solo essere accettato per quello che ero, ma pensandoci adesso, penso che fosse comunque sbagliato…ma non tutte le persone la pensano come te, vedono solo un alieno dalla pelle blu, con un gran testone e un corpo magrissimo…ma adesso, magari, posso fargli vedere me stesso! Grazie ad un raffreddore, e alla mia testardaggine…eheheh…” lui disse, prima seriamente, per poi finire allegramente.      
 
Roxanne annuì, e disse, “Stavo pensando che fosse per una vendetta, ma non ho mai pensato di chiedere a te o a Wayne la ragione. Adesso son felice di saperlo, e a proposito, sgriderò Wayne per questo! Ah…quello non è stato un atto eroico! È stato un atto da egoista, per attrarre attenzioni su se stesso…ed è imperdonabile! E adesso son felice di aver scoperto il vero te, voglio dire, la tua vera personalità…sei così dolce e premuroso, tu sei proprio il mio uomo ideale, Megamind, e sarò ben felice di scoprirti lentamente, aiutandoti quando vorrai, e anche scoprire il vero Minion…non pensavo che sapesse cucinare! E…è bravo?” lei chiese, curiosa di saperlo.      
 
Megamind arrossì, quando lei disse che era dolce, e disse, “Grazie…ed io sarò contento di scoprire te, Roxanne…ho anch’io l’impressione che tu nasconda il tuo vero carattere…dopo quel ricatto con le foto…e in più son felice di sentire che tu sgriderai Metro Stupido…vorrei essere lì quando lo farai, per favore”, lui finì, col suo tono di voce malvagio, e poi facendo un’espressione da cagnolino bastonato.
 
Roxanne non poté che ridere a quella vista, e dopo aver finito di ridere, disse, “Stavo pensando in ogni modo di chiamarlo qui e anche il direttore, per discutere la cosa, se va bene per te. Ma adesso, pensiamo solo a guarirti e farti riposare, ok? Oggi non sarei andata al lavoro, per…un certo rapitore blu, cui piaceva rapirmi la vigilia di Natale. E domani avrò anche la giornata libera…spero che due giorni siano abbastanza per guarire, Mister Cagnolino Calciato”, lei finì sogghignando, e scivolando fuori dalla coperta, per vedere la sua collezione di DVD.
 
L’alieno blu stava per protestare per la mancanza di calore e per quello che aveva detto, ma fece spallucce, e aspettò che scegliesse, coprendosi con la coperta.
La brunetta guardò la discreta collezione di DVD e prese un film che era sicura che piacesse a Megamind, o almeno così sperava.
 
“Questo film va bene per te?” lei chiese, facendo vedere il box all’alieno.
I suoi occhi luccicarono, vedendo “Hook” scritto sulla copertina, e annuì furiosamente.
“Oh, sì, Roxanne! Ho sempre amato quel film! Bella scelta!”
 
Lei sorrise, e fece un pugno di Gloria mentale, quindi mise il DVD nel lettore, e guardarono il fantastico film, ridendo e commentando alcune scene, accoccolati nella coperta.
Quindi Roxanne fece un’espressione furbesca, e disse, “Sapevo che ti sarebbe piaciuto. Non lo abbiamo mai visto a Natale, ma ho pensato a Uncino, e te…”
 
Megamind sorrise, e annuì. “Hai pensato giusto, e questo film mi piace per il suo protagonista…ed io sono un poco come lui, non pensi?” lui disse sorridendo come uno Stregatto.
Roxanne rise, e annuì. “Sì, tu sei sicuramente come Uncino…e a dirti la verità, mi piacciono ragazzacci come lui…o come te”, lei finì, accarezzando il suo pizzetto: le piaceva un sacco quella striscia di peli sul suo mento.  
 
Il timido alieno si bloccò di nuovo al suo gesto, quindi sospirò, e la guardò con uno sguardo innamorato.
Lei gli sorrise, e si accoccolò vicino a lui, sospirando. “Lo sai? Non avevo mai pensato che un giorno saremmo stati insieme in questa maniera, e son davvero felice che tu abbia deciso di essere buono”, lei disse, sorridendo, mentre lo guardava.
 
“Nemmeno io, come ho detto prima, questo è un sogno divenuto realtà, e spero che tutto finisca bene…spero che Wayne sarà d’accordo nel lavorare con me, invece che combattere, e poi c’è il problema dei miei ergastoli…ma per quello dobbiamo parlare col direttore. Spero seriamente che non possa essere incavolato…anche se penso che potrebbe essere felice per la mia decisione”, l’alieno blu disse, sospirando tristemente.  
 
Roxanne accarezzò la sua guancia, per tirarlo su, dichiarando, “Penso che potrebbe essere molto felice…son sicura…per qualcosa che mi ha detto in una delle mie interviste. Stavo pensando…hai detto che hai usato quell’orologio per travestirti…è fantastico! Puoi farmi vedere? Ovviamente se vuoi…” lei chiese, il suo lato di “Reporter Ficcanaso” che emergeva.
 
Lui annuì, e girò il quadrante dell’orologio, usando il suo solito travestimento “umano”: un uomo di altezza media, magro, pelato e vestito con un giaccone di pelle e jeans neri.
Aveva creato quel travestimento sul suo computer, e l’aveva scaricato nell’orologio, per usarlo per girare in città senza essere notato dai passanti e poliziotti.
 
Roxanne ansimò al vederlo, ricordando qualcosa del suo passato, ed emettendo, in un tono sorpreso, “Tu eri lui!”
 
 
  
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