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Autore: ValeA    17/02/2013    1 recensioni
«La faccio breve...» Sperava che lui le dicesse che provava qualcosa per lei ma non se ne rendeva conto quanto fosse lontana dalla verità. Si stava sbagliando troppo.
«Tre mesi fa mi sono accorto che mi seguivi ovunque andassi, pensavo che fosse finita prima o poi ma vedendoti ancora qui...» sospirò. «Non lo è. Sono qui per dirti che sono stanco di non poter uscire tranquillamente senza che ci sia tu e ti conviene non farti più vedere perchè a me non piaci e non potrai mai piacermi!» La guardò per circa dieci secondi e poi riprese il suo discorso «Guardami e guardati... Siamo troppo diversi!»
Si era mai vista una storia tra un ragazzo popolare e una ragazza ''sfigata''? Forse sì, nelle trame dei film o dei libri ma quella era la vita reale e non sarebbe mai potuto succedere anche perchè dopo due settimane quel ragazzino dovette trasferirsi con i suoi familiari in America per il loro lavoro.
Lei non lo vide più dopo quella volta.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 14

Pov Joyce

Svegliarsi la mattina è sempre un incubo, soprattutto quando la sveglia segnava le 7.00. Ma con un po' di forza di volontà, che in quel momento mi mancava, ce l'avrei fatta.
Non ero mai stata una ritardataria, non dovevo iniziare ad esserlo per il primo non tanto atteso giorno di scuola.
Sì, oggi sedici settembre ricomincia l'anno scolastico, quello che ti obbligava a svegliarti presto ogni mattina e ti impediva di uscire perchè devi fare i compiti. Quello che ti cedeva meno tempo a disposizione per stare con gli amici e te ne dava di più per i libri, proposta non molto allettante.
Uno, due, due e un quarto, due e mezza e.. Basta, o ora o mai più. Scostai il lenzuolo dal mio corpo e in quel momento entrò in camera Louis.
«Che ci fai qui?» mi voltai di scatto. Lui si rattristò. Che avevo detto di male? «Peccato... io volevo svegliarti!» lui si era svegliato presto perchè voleva svegliare me?! Perchè ho degli amici scemi a cui voglio taaanto bene?
«Perchè mai?» ero veramente curiosa di saperne il motivo. Scosse le spalle. Non lo sapeva? Ma è normale che uno si sveglia per venirmi a svegliare senza un valido motivo quando potrebbe rimanere a casa a dormire per quanto vuole? No, non era normale.
«Ok, ora vai ad importunare qualcun altro... io devo vestirmi!» non se ne andava, era per caso sordo? Non mi piaceva ripetermi per due volte ma notando che il mio amico era duro d'orecchio, glielo ripetei. Non si muoveva però. Rimaneva lì, anzi a dir la verità si mise ancora più comodo accomodandosi nel mio letto. Ma gli avevo mica detto rimani, accomodati e casomai ci prendiamo un caffè?
«Non ti vergognerai di me?» ah, quindi non lasciava la stanza perchè secondo lui era una cosa normale prepararsi davanti ad uno che non era nemmeno il mio ragazzo. Avevo capito che la normalità non era il suo forte! Lo guadai sgranando gli occhi e poi indicai la porta senza dire assolutamente nulla. Lui però capì e se ne andò, non prima di aver chiesto «Tua sorella ancora dorme?» mi ero appena svegliata come facevo a sapere se era sveglia o no? Gli feci segno di sì, era peggio di me quando si trattava di dormire, molto probabilmente era ancora sotto le coperte. Ma ero curiosa di sapere chi gli aveva aperto. Entrai in bagno e mi diedi una lavata veloce, poi me ne andai in camera ed indossai le prime cose che mi capitavano per mano e le solite converse nere. 
Tutti il primo giorno di scuola volevano apparire al meglio, indossavano vestiti che per tutto l'anno non avrebbero pù messo, solo per fare bella figura. A me non interessava apparire, io volevo vagare per i corridoi in ignoto, per quanto i miei amici permettessero. Non perchè fossero i ragazzi più popolari di tutta la scuola e questo significava che anche se io non ero ai loro livelli di popolarità tutti sapevano il mio nome, impossibile non saperlo anche perchè ero la ragazza di Liam Payne,
amica di Styles, Tomlinson e Horan. 
Il problema era però Malik, tutti in un modo o nell'altro erano a conoscenza del fatto che io lo volevo. Tutti sapevano ciò che avvenne e questo stava a significare che sarei stata per un periodo il pettegolezzo più discusso, chiunque si sarebbe inventato qualcosa. La gente a delle volte sapeva essere crudele e per gelosia avrebbe potuto dire o fare la qualunque.
Ero pronta, sistemai il mio zaino e allacciai le scarpe. Uscì dalla mia camera e mi diressi in cucina, avrei cercato dopo Louis. Presi uno yogurt e iniziai a mangiarlo. 
Louis molto probabilmente leggeva nel pensiero, infatti spuntò in quella stanza con una Hailey in dormiveglia tra le sue braccia. Che erano carini! 
La mise a sedere e poi si sedette lui di fronte a me. 
«Posso tenerla io finchè tu non esci da scuola?» lui si proponeva come babysitter e non si faceva neanche pagare? Non avrei rifiutato neanche per sogno! Accettai prima che potesse aggiungere altro, gli dissi di avvisare Jane, la ragazza che si occupava di mia sorella ogni tanto quando nessuno era disponibile. Lui non se lo fece ripetere due volte e subito compose il numero. Mentre io preparai una tazza di latte con dei cereali e la porsi alla mia sorellina, che ancora assonnata iniziò a fare colazione.
«Tutto sistemato.» Louis ritornò da noi. Lo ringraziai per essersi proposto e in quel momento entrò in cucina quello scansafatiche di mio fratello. Dalla sua espressione sembrava che gli fosse morto il gatto, e noi non avevamo mai avuto un gatto! Per nessuno era piacevole ritornare a scuola dopo le vacanze ma lui era proprio esagerato, dovrebbe essere felice che è il suo ultimo anno. Certe volte non lo capisco!
Salutò tutti e oltre Louis nessuno ricambiò, in fondo lo sapevamo che non era rivolto a noi. A casa mia non si usava salutarsi la mattina, non si usava per niente. Chiesi a Josh se mi avrebbe accompagnato, più che altro lo obbligai e lui non poteva rifiutare. Tanto non gli costava nulla, eravamo nella stessa scuola.
Salutai Louis ed Hayley ed uscì. Pronta per il primo giorno? No, ma non potevo evitarlo.
 
 
**********
Ero appena scesa dalla macchina di mio fratello, mi disse di trovare un modo per ritornare perchè poi lui non sarebbe ritornato a casa. Ma dove doveva andare di così importante da non potermi accompagnare? In questo periodo sospettavo che si drogasse! Non era quasi mai a casa e mi sembrava più cretino del solito. Un giorno gli avrei parlato almeno che non l'avessi colto sul fatto prima che gli parlassi. Lo vidi scomparire tra la folla, io cercai di trovare i miei amici. Sarà un'impresa ardua. Non li vedevo da nessuna parte. Girovagare per la scuola in cerca di qualcosa sembrando un'asociale non era una cosa che mi piaceva fare, ma dovevo. Possibile che non ci fosse nessuno? 
Potevo capire di Harry, mi sarei sorpresa di trovarlo lì presto. Mi sarei sorpresa anche di Julie se l'avessi trovata là, ma gli altri? Liam era sempre puntuale. 
«Hey Joyce!» mi sentì chiamare, oh bene! C'era qualcuno che conoscevo, peccato che non sapevo da dove veniva quella voce. Con tutta quella confusione non capivo a chi appartenesse, non capivo neanche se fosse maschio o femmina. O se chiamasse me, non penso di essere l'unica Joyce in tutta la scuola.
«Joyce...» mi richiamarono, mi fermai. Quella volta capì che la voce era maschile. Mi voltai ma non vidi nessuno. 
Non avevo mica le allucinazioni?
«Non penso di essere invisibile.» mi voltai nella direzione di quella voce, questa volta era molto più nitida delle altre due volte. 
«Malik...» ricambiai poco entusiasta il suo saluto, dopo quella volta in discoteca non avevamo più parlato. Ero ancora un po' seccata per quello che mi aveva detto, so che non aveva tutti i torti ma a me dava fastidio che mi venisse detto cosa dovevo fare. Poi oltre quella sera non c'eravamo visti molto, e quelle poche volte c'erano tutti e non era un'ottima idea parlarne davanti a tutti.
«Come va?» chiese come se io non gli avessi appena risposto freddamente. 
«Bene... Senti Malik, non penso sia una buona idea farci vedere mentre parliamo...» mi guardò confuso senza capire il senso del mio discorso. «Intendo che la gente potrebbe fraintendere e metterebbe in giro delle voci non vere...» sperai di essere stata
abbastanza chiara. 
«Ti interessa davvero ciò che pensa la gente?» No, non mi era mai interessato. Ma ora era diverso. Zayn era sempre stato uno dei ragazzi più voluto di tutta la scuola e non mi volevo creare altre antipatie quando tra noi due non c'era neanche amicizia. Già mi odiavano abbastanza per l'amicizia che avevo con Harry, poi se aggiungevamo quelle che mi ero create per Louis, Niall e Liam e anche quelle da sola, diciamo che praticamente alla maggior parte delle femmine non andavo a genio.
Forse andavo a genio solo a Sophie e Julie, di quest'ultima a periodi. Come le gira. Ma le volevo troppo bene!
«No, ma non voglio che Liam pensi cose che non esistono.» sapevo che era geloso, anche se cercava di nasconderlo. Non gli avrei voluto dare motivo per esserlo inutilmente. 
«Ok...» se ne andò, sembrava arrabbiato anzi ero sicura che lo era. Cominciamo bene, ed ancora non è nemmeno iniziata!
Proseguì andando a prendere il mio orario di lezioni in segreteria.
La signorina Nolan mi salutò cordialmente, conosceva il mio nome ed ormai la potevo considerare un'amica. Essendo sempre dal preside la vedevo sempre quasi ogni giorno.
«Joy, tutto bene?» mi salutò cordialmente. «Si, tu Kate?» mi guardò male. «Cioè Mrs Nolan?» mi sorrise, ci teneva che non le dessi del tu, non era giusto nei confronti degli altri studenti.
«Bene, non mi posso lamentare.» 
«Ero venuta per prendere il mio orario...» lei cercò in delle cartelle, finchè non mi diede un piccolo foglio con scritto le materie. A prima ora avrei avuto Biologia con Thompson, da male in peggio! Sbuffai, quell'ometto non l'avevo mai sopportato.
«Ho qualche materia con Harry?» lei sapeva sempre tutto, sapevo che si informava sopratutto di me e di lui. Ormai si era così tanto affezionata che si comportava come una madre, una madre scolastica. Lei ci pensò.
«Sì, Biologia e Psicologia.» Oh Thompson sarebbe impazzito un altro anno con me ed Harry e quella di psicologia per me era nuova, non la conoscevo mentre se non sbaglio Harry l'aveva già avuta come insegnante l'anno precedente.
«Più di quanto mi aspettassi.» 
«Volevano non metterlo insieme a te nell'ora di Thompson ma c'è stato un errore e siete capitati insieme, questo però io non dovrei dirtelo...» sapevo che non dovevo dire nulla di quello che mi raccontava, lei si fidava di me e non avrei voluto perdere la sua fiducia. Kate Nolan era la migliore persona adulta che si potesse trovare in quella scuola.
Suonò la prima campana, la salutai costretta ad andare per non fare tardi. Non volevo iniziare col piede sbagliato con il professore di Biologia, già gli stavo sulle scatole abbastanza.
Camminai per i corridoi e come prima non incrociai nessuno dei miei amici, solo dei conoscenti. Andai nel mio armadietto, quello che già avevo l'anno scorso per posare delle cose.
La sfiga oggi è proprio dalla mia parte! Per il corridoio incrociai la Barbie della scuola, o per lo meno lei si considerava così. Una stupida viziata senza cervello, era Brianne Tiffany Jenkins. Fin dall'asilo mi ha odiata, non ne ho mai capito il motivo ma ora, essendo amica dei ragazzi più popolari mi odia ancora di più. Soprattutto perchè loro non l'hanno mai calcolata. 
«Oh guarda con chi ho il piacere di parlare...» le avrei strappato tutte le extension bionde se potessi, le tirerei in faccia un po' d'acqua per toglierle tutto quel trucco, le farei togliere quei tacchi dodici cm, davvero troppo volgari da indossare per la scuola, per farla restare nella sua vera altezza. Era finta in tutto e per tutto!
«Il piacere è solo tuo, Brianne!» la scostai e mi diressi nel mio armadietto ignorandola.
 
 
********
La lezione era appena iniziata e di Harry nemmeno l'ombra. Ma che cazzo?! Si era mica addormentato?
Forse era meglio se gli mandavo un messaggio, neanche il tempo di prendere il cellulare che la porta si aprì. La prima cosa a sbucare dalla porta furono dei capelli ricci, poi entrò anche tutta la testa ed infine il corpo. Era Harry Styles, il solito ritardatario.
«Qual buon vento Styles?» Harold aveva una faccia del tipo: "Cazzo, sono le otto di mattina e tu mi fai delle domande? Ma non lo vedi che dormo mentre cammino?" scoppiai a ridere.
«Harrison, spiega anche a noi il motivo della sua risata.» Ops, si metteva male. Mannaggia me e la mia risata fuoriluogo.
Chiesi scusa ed Harry senza rispondere alla domanda del prof si venne a sedere accanto a me.
«Che fine hai fatto?» domandai in un sussurro. Fece segno che poi mi avrebbe spiegato. La lezione proseguì senza che noi finissimo dal preside, almeno il primo giorno l'avevamo scampato.
 
 
*********
Era ora di pranzo, io come al solito sedevo insieme alle mie amiche Sophie e Julie ed ogni tanto a noi si univano gli altri.
Oggi eravamo tutti insieme, tutti impegnati a parlare mentre io silenziosamente mi gustavo quel disgustoso panino. 
Non avevo nulla da dire. Harry e Sophie erano distanti, lui le aveva detto che se lo voleva veramente avrebbe dovuto lasciare Landon ma lei non l'aveva ancora fatto, infatti ora non si parlano. O per lo meno lui non le parla, lei invece ci prova con scarsi risultati. Niall e Julie litigavano per qualunque cosa, ora stavano litigando per i condimenti del pranzo. Liam e Zayn parlavano tra di loro. A dir la verità sentivo la mancanza di Louis, mancavano le sue battutine a pranzo. 
Passò accanto a noi Eleonor, la ragazza che in discoteca era stata tutta la serata con Louis.
«Ciao ragazzi!» ci salutò, l'unica cheerleaders che meritava di essere salutata era lei. E non perchè si stava frequentando con un mio amico ma perchè era l'unica che non parlava di cose futili come smalto e cose del genere, lei era brava anche a scuola. Come sapevo tutte queste cose? 
Mi ero informata tramite mio fratello che la conosceva abbastanza bene e poi aveva passato del tempo con noi dopo quella sera e mi stava davvero simpatica, era divertente tanto quanto Louis.
Tutti la salutammo in modo diverso che non si capì nulla. Poi se ne andò nel suo tavolo, quello riservato alle cheerleaders.
«Joy, sei di poche parole!» notò Niall, che aveva appena finito di litigare.
«Uhm sì...» certo che per dare risposte sensate ero un genio, che senso aveva?! 
Non avevo voglia di parlare, volevo solo che quella giornata fosse finita al più presto. Stava andando tutto male, non ero andata dal preside e questo era un bene anche se la giornata era lunga e quindi mai dire mai ma non andava bene per quella
piccola discussione, se la si può definire così con Malik.
Suonò la campanella, mi aspettava ora un'ora di Geografia. Zayn se ne andò di fretta. Gli dovevo chiedere scusa, salutai tutti dicendo che ero di fretta, quell'ora per fortuna non la condividevo con nessuno di loro, così non si sarebbero insospettiti.
Quando uscimmo dalla mensa, lo presi per un braccio facendolo fermare. Mi squadrò aspettando che dicessi qualcosa.
«Mi dispiace per prima...» mi interruppe.
«Non fa nulla, ora devo andare... Sta' attenta a non farti vedere con me.» Sono una stupida, c'era rimasto davvero male.
Non solo non aveva accettato le mie scuse ma non mi aveva lasciato finire di scusarmi.
 
 
**********
Era finalmente finita la prima giornata scolastica, ora dovevo trovare qualcuno dei miei amici e chiedere un passaggio.
Anche per questo mi mancava Louis, lui in questo caso c'era sempre. Forse ho davvero le allucinazioni, perchè lo vedevo vicino una macchina che aspettava. No, aspetta perchè nell'allucinazione ci dovrebbe essere mia sorella?
«Joy sbrigatiiii!» urlò Hayley. Allora c'erano davvero? Non stavo allucinando?! Ma esiste questa parola? Beh, da oggi nella mia mente sì.
Andai verso di loro.
«Che ci fate voi qui?» non mi aspettavo proprio che loro due venissero a scuola per me.
«Tuo fratello mi ha detto che eri a piedi per il ritorno ed eccomi qui...» Oh Joshino ogni tanto faceva una cosa buona, quando sarei arrivata a casa lo avrei ringraziato sempre se me lo ricorderò. Magari se l'ipotesi della droga fosse stata vera, l'avrei aiutato ad uscirne. Salì in macchina. Mi rivolsi verso mia sorella.
«Ti sei divertita con Louis?» le domandai con una voce da bambina.
Lei mi perforò un timpano per il suo "siiiiii".



Note dell'autrice:
Come ho già detto nell'altra mia storia, sono di fretta e devo andare che ho un impegno quindi non mi soffermerò molto sul capitolo.
Per la prima volta è comparsa Brianne che la immagino con il viso di Chelsea Kane, e questi sono i vestiti di Joyce per questo capitolo:
 http://www.polyvore.com/capitolo_14/set?id=66524528

A
lla Prossima!
ValeA <3
  
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