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Autore: game over_    17/02/2013    8 recensioni
"Io sono Zayn. Malik." aggiunse porgendole la mano, ancora sorridente. Elizabeth lo guardò per qualche secondo cercando di realizzare se fosse tutto vero o se in realtà tutto quello era uno dei suoi soliti sogni ad occhi aperti.
Zayn, dal canto suo, vedeva una ragazza intimorita, che guardava sopra di lei immobile, senza nemmeno accennare ad un'espressione facciale che possa far capire cosa stesse pensando.
"Elizabeth Jones." parlò poi, afferrando con timidezza la sua mano e stringendola di poco.
_____________
"Sei uno sporco, schifoso, pervertito!" Non bastò altro.
Harry l'attirò verso di se tenendola dai fianchi e incollò le sue labbra su quelle della bionda.
Mad cercò di svincolarsi dalla sua presa,sentendosi ancora più umiliata,più sporca. Usata.
Non appena Harry si staccò da lei, guardandola con il suo solito sorriso malizioso Mad fece schioccare il palmo della mano sulla guancia del ragazzo che fu costretto a voltare la testa.
"Vaffanculo" sussurò addolorata,prima di sparire tra la folla.
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Scene tratte dalla storia c: Se vi ho incuriosite,passate xx
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Please Be Mine.
 

Two.
 
Tornando alla sua abitazione, quella sera, dopo esser andata a fare la spesa con il piccolo Nath, Elizabeth aveva scoperto che quella che di giorno poteva sembrare una bella città di notte era tutto il contrario.
Macchine sfecciavano per le strade senza rispettare il semaforo lampeggiante.
Ragazzi ubriachi solo di qualche birra si agitavano fuori dai locali reggendo una bottiglia o bicchiere in mano e parlando a vanvera. 
I due nuovi arrivati si trovarono anche nel mezzo di una rissa all'ultimo sangue tra due ragazze. Una scura e l'altra chiara si tiravano i capelli e imprecavano una verso l'altra. 
Era stata davvero una lotta all'ultimo sangue, poichè una delle due risultò avere un labbro rotto e l'altra l'occhio nero. 
Accellerarono il passo tenendo le numerose buste in mano e arrivarono nel vialetto dove resideva la loro casa.
Il piccolo Nathan strinse forte la mano della sorella maggiore, tenendo ben salda la sua busta della spesa. 
I suoi piccoli occhi verdi scuri vagavano per la via. Deserta. 
Il buio ormai era padrone, e in quella via si potevano scorgere solo i corpi dei due giovani che attraversavano il lungo marciapiede. 
Elizabeth deglutì a vuoto, sentendo improvvisamente il doppio del freddo, nonostante avesse in dosso un maglione di lana ed il suo giubbotto caldo. 
Il suo sguardo vagava per la via, e si ripeteva l'alfabeto in testa per evitare di pensare a quello che la circondava.
Era una cosa che faceva sempre, sin da quando era piccola.

'L, l'animale. M, menomale. N, è già Natale e tanti doni riceverò...' 

Si ripeteva in testa, riuscendo a scorgere già il portone del suo palazzo. Tirò un sospiro di sollievo e sentì la piccola mano del fratello che le stringeva le dita.
Nathan era sempre stato un bambino coraggioso. Non aveva paura degli aghi, cosa che invece terrorizzava la sorella. Non aveva paura dei pagliacci che di solito mettono timore ad un bambino. Non aveva paura delle montagne russe.
L'unica cosa che gli metteva paura era il buio. 
Ed in quel momento il buio era l'unica cosa.

'O  come orso..'

Sentirono lo spaccarsi du una bottiglia di vetro alle loro spalle e entrambi voltarono gli occhi dietro di loro, spaventati più che mai. 
"Liz, ho paura." piagnucolò Nathan abbracciando forte il busto della sorella. 

'P come paura.'

Elizabeth prese velocemente in braccio il fratello e un'ombra sembrava stare per avvicinarsi, così la ragazza cominciò a correre sentendo un vuoto allo stomaco. 
Quando si ha paura. E' sempre così.
Ci si sente un vuoto allo stomaco che non va via. In quel momento tutti i tuoi pensieri sono concentrati su quella paura e su quel momento.
Nulla può tranquillizzarti, se non un luogo sicuro nel quale rifugiarti. E u puoi solo rimanere lì, aspettando che l'incubo passi in fretta, così come il vuoto allo stomaco.
Il piccolo scacciò via i capelli della sorella dalla spalla e infilò la sua testa nell'incavo del suo collo serrando gli occhi. 
Elizabeth aveva in cuore che batteva a mille, lo stomaco completamente vuoto e la fame che qualche minuto prima le aveva quasi fatto svaligiare il supermercato era completamente sparita.
Fortunatamente il portoncino era aperto, la ragazza vi entrò lanciando senza ritegno le busta per terra, accanto ad un cactus verde spinoso e lasciò il fratello per terra. Andò a chiudere il portone e si riavvicinò al bambino che aveva entrambe le manine sulla faccia e nascondeva i singhiozzi.
Le sembrava tanto lei quando era piccola.  
Per i continui litigi tra sua madre e sua nonna, dove trascorreva maggiorparte del tempo, aveva passato l'infanzia chiusa in bagno a piangere. In quella stessa posizione.
Aveva imparato a trattenere i singhiozzi. Aveva imparato a piangere senza far rumore. 
Sbattè velocemente le palpebre e si piegò sulel ginocchia arrivando con la faccia difronte a quella del fratello. "Nath è tutto passato. Siamo nel portone adesso." tentò di rassicurarlo accarezzandogli ripetutamente il braccio. 
Il bambino continuava a tenere gli occhi chiusi e le mani sulla faccia. Le gambe gli tremavano e aveva solo voglia di abbracciare il suo puazzetto di peluche. 
"C'è a luce, vedi." portò le mani sulle sue staccandole dal suo piccolo viso. 
L'espressione dolorante del fratellino piccolo le colpì dritto il cuore. 
Teneva tantissimo a suo fratello, e vederlo in quelle condizioni la faceva star male. Il bambino aprì lentamente gli occhi, scorgendo il viso sorridente della sorella. 
Subito le corse incontro avvolgendo il suo collo tra le braccia ed asciugandosi le lacrime con la manica del giubbotto. 
"Nathan, va tutto bene. Tu stai bene?" Elizabeth usò un tono di voce dolce e calmo,come se quello che avevano appena vissuto non fosse mai successo. 
Purtroppo ogni volta che si trasferivano in una nuova città era così. Si trovavano in spiacevoli contesti che andavano a segnare nei ricordei del piccolo Nath. Una cicatrice sul tallone destro ne era un'esempio. 
Il bambino si staccò dall'abbraccio con la sorella e la guardò annuendo. Trovava quel pizzico di calma nei suoi occhi che riusciva a placarlo totalmente. 
"Bene, hai fame?" domandò poi con la sua solita calma, sorridendogli per incuotergli sicurezza. Nath annuì.
Elizabeth gli scostò i capelli biondi dalla fronte, baciandogliela e alzandosi. "Andiamo a cenare allora." 
Lo prese per mano e si avviarono, riprendendo le buste, per l'appartamento. 
Dentro casa Mary era già ai fornelli improvvisando una focaccia. 
I due chiusero la porta alle spalle e portarono le buste della spesa alla madre. 
La donna gli sorrise ringraziandoli, prima di infilare le mani dentro e cercare gli ingredenti necessari. 
Con un'espressione schifata uscì la mano dalla busta, sentendola bagnata e appiccicosa. Infatti le uova che vi erano dentro si erano rotte e ora Elizabeth guardava la scena sgranando gli occhi.
"Ohw Liz, ma cosa avete combinato?" domandò guardandosi le mani piene di uova. 
Liz sospirò. "Non è il miliore dei quartieri questo,mamma." disse semplicemente, spogliandosi del giubbotto e avvicinandosi alla stufa. 
Sfregò le mani tra di loro davanti al fuoco caldo e, come era solito fare quando aveva freddo, si toccò la punta del naso con le labbra. 
Mary sospirò si alzò velocemente le mani e raggiunse il bambino. 
Aveva capito che aveva pianto, lo vedeva dagli occhi rossi e dal suo modo di dondolare sui piedi per cercare di mantenere la calma. 
Gli accarezzò la testa abbracciandolo in un solo braccio. 
"Mi dispiace tanto ragazzi. Ho trovato casa qui,sapete che non posso permettermi altro con i soldi che guadagno." 
Elizabeth si passò una mano nei capelli neri e chiuse per un secondo gli occhi. 
"Ho visto un'annuncio, a scuola." disse pacata, voltandosi verso la madre. 
Mary diede una pacca amichevole sul sedere del figlio, che corse nella sua stanza imitando il rumore di un'aereo mentre decollava. 
La donna corrucciò le sopracciglia, avvicinandosi alle buste della spesa e cominciando ad estrarne i prodotti. 
"Danza. Sono £25 al mese." aiutò la madre a mettere a posto, disponendo del burro e del latte nel frigo. Anche se era inverno, Eizabeth era l'unica a fare colazione alla mattina, e le piaceva il latte freddo. 
Potevano stare anche -5°, lei avrebbe preferito sempre il freddo al caldo. 
Mary tirò un lungo respiro che poi si trasformò in un sospiro. "Liz io.."
"Mi troverò un lavoro!" puntò gli occhi in quelli della donna difronte a lei. "Io..cercherò qualche lavoro che possa darmi dei soldi. Così potrò pagarmi la scuola di ballo." continuò sperando di convincere la madre.
Mary sapeva che Elizabeth andava matta per la danza. Era una passione che aveva sin da quando era piccola. Nella grande città infatti suo padre la portava sempre a lezione. 
Il Giovedì alle 16.30. Se lo ricordava perfettamente.
"Ti prego mamma." la pregò lei mordendosi il labbro in attesa di una risposta. 
Mary annuì  e in un nano secondo si sentì stritolare nella presa della figlia. "Grazie." le sussurrò all'orecchio. 
Le deide un bacio e continuò ad aiutarla a sistemare la spesa. 
 
Liz uscì velocemente dall'aula, arrivando al suo armadietto e rimettendo tutti i libri dentro. 
Sospirò accasciandosi con la schiena al metallo e chiudendo gli occhi per qualche secondo. 
Erano solo due giorni che frequentava quella scuola e già l'avevano riempita di verifiche e compiti per 'vedere le sue capacità'. 
L'ansia cominciava a farsi sentire,poichè l'ora successiva avrebbe dovuto affrontare il compito di Francese.
Prese un lungo respiro,chiuse l'armadietto e si diresse in mensa. 
Una volta entrata nell'immensa stanza, si trovò paralizzata sulla porta,incapace di muoversi vedendo quanta gente vi era e sopratutto, quana fila c'era per il cibo.
Si fece spazio tra la folla ed arrivò ad un reparto dove davano la frutta.
"Posso aiutarla?" 
Liz alzò lo sguardo verso la donna alta che la guardava da dietro al bancone. Masticava una gomma in modo davvero poco cortese e la sua divisa era leggermente scollata e leggermente trasparente tanto che si poteva distinguere il pizzo rosso del reggiseno.
"Una mela,grazie." disse porgendo la mano per prendere il frutto che aveva chiesto. Poi si voltò ed uscì dalla massa di ragazzi che si destreggiava a raggiungere un bancone. 
Chissà cosa stavano servendo di così importante.
Si ritrovò con una mela in mano ed il libro di Francese nell'altra. Si guardò attorno spasata, cercando un luogo tranquillo e solitario dove ripassare la lezione, ma probabilmente il destino decise altro per lei.
I suoi occhi si puntarono su un ragazzo dai capelli neri ed un sorriso smagliante dall'altra parte della mensa. Sorrideva e parlava con una ragazza ed un ragazzo biondo,riccio.
Zayn.
La mattina precedente era stato gentile a presentarsi e ad aiutarla a trovare la palestra, ma sicuramente non era interessato a lei più di tanto. E le andava più che bene.
Si rese conto di stare ancora a fissarlo,proprio quando anche lui voltò lo sguardo verso di lei e la salutò agitando una mano in aria. 
Liz alzò la mano per salutarlo e immediatamente un'altro paio di occhi le furono addosso. 
Riconobbe la ragazza bionda con i capelli corti che il giorno prima aveva visto in classe e le scappò un sorriso ripensando a come aveva madato a quel paese il ragazzo che le aveva dato buca.
Mad continuava a guardare la ragazza in fondo alla sala. Sembrava così solitaria. Non si era nemmeno avvicinata per salutare Zayn.
Da quanto aveva capito i due si erano inconstrati agli armadietti e lui l'aveva aiutata a trovare la palestra,ma più di tanto non le importava.
Lanciò uno sguardo a Zayn, difronte a lei. Le stava ancora sorridendo, e con un gesto della mano la incitava a far parte del loro tavolo.
Liz sgranò gli occhi. Nessuno mai l'aveva invitata a pranzare con lei.
Soprattutto perchè lei era quella nuova.
Scosse la testa, indicando un tavolo vuoto, e malandato, all'angolo della mensa. Accanto ai cassonetti. 
Okay, forse avrebbe fatto bene ad accettare.
Zayn cacciò fuori il labbro inferiore, sbattendo velocemente le palpebre. Sembrava un cucciolo di labrador.
Elizabeth sorrise timidamente,avviandosi poi al tavolo. 
"Ciao Elizabeth." la salutò Zayn spostando il suo vassoio per farle spazio accanto a lei e la mora si sedette mimando un "Ciao.." con le labbra.
"Io sono Mad." gli occhi marroni di Liz si posarono sulla testa bionda davanti a lei. Le sorrideva e le tendeva la mano. Possibile che fossero così calorosi solo a Bradford? 
"Considerami la tua 'gossip girl'." continuò la bionda facendole l'occhiolino.
Liz strinse la mano della ragazza e le rivolse un sorriso sincero.
Il riccio accanto a lei sospirò. "Già. Questa ragazza conosce tutte le storie e tutti i gossip della scuola." Liz annuì interessata. 
"Peccato che sia ancora una vecchia zitella." Il ragazzo le fece una linguaccia canzonatoria e si deide il cinque con Zayn che rideva sotto i baffi.
Mad incrociò le braccia al petto sussurrando uno "Stronzi." e prendendo a mangiare la sua insalata.
"Comunque, io sono Tom. Nonchè suo cugino." Tom indicò con la testa la bionda accanto a lui e poi le tese la mano. Liz la strinse.
"Allora, parlaci di te. Non hai detto niente fin ora." La spronò Mad, riprendendosi dallo stato di trance nel quale era caduta. 
Elizabeth guardò tutti e tre i ragazzi. Aprì il libro di francese e cominciò a sfogliarlo controvoglia. 
"Non c'è molto da dire.." parlò dando un morso alla sua mela. Zayn accanto a lei la guardava.
La studiava. 
Aveva dei bellissimi capelli scuri e boccolosi che le ricadevano sulle spalle,oltre il seno. Le sue labbra erano vellutate, come se fossero state disegnate da un pittore. Il tratto dei suoi occhi era largo,così da lasciar vedere per bene le sue pupille altrettanto scure. E le sue piccole mani colorate da dello smalto viola scuro sfogliavano il libro di Francese.
"Sei di New York, giusto?" domandò Tom girando la forchetta nel suo pasticcio di patate. La cucina della mensa era orribile. Sopratutto quel giorno.
Liz annuì.
"Bella città. Mi piacerebbe andare a visitarla." Parlò Zayn,che per tutto quel tempo era stato zitto.
Elizabeth voltò il capo verso di lui. Le sue labbra carnose si disetsero in un sorriso e i suoi occhi si strizzarono leggermente. "Già. E' bella."
Restarono a fissarsi per qualche secondo,quando la voce allegra di Madison interruppe i loro pensieri. 
"Come mai sei dovuta andare via?" 
Un colpo al cuore. 
Le ripassarono in testa tutte le immagini dei suoi genitori che litigavano. Di sua madre che piangeva e di suo padre che andava via di casa abattendo la porta. 
Lei ce si chiudeva in stanza con Nathan di soli pochi mesi che piangeva snetendo tutto quel baccano. E poi la prima partenza.
Il primo addio.
Dovette dire addio a tutti gli amici cari. Dovette dire addio a Janny,Mike,Lola. Tutti i suoi amici,i suoi familiari.
Le lacrime cominciarono a farsi spazio tra le ciglia lunghe e colorate da un po' di mascara mentre le immagini diventavano sempre più toccanti e dolorose.
Si alzò di scatto facendo strusciare violentemente la sedia per terra. 
Chiuse con un tonfo un libro. "Hem, devo andare." sussurrò tenendo lo sguardo fisso sul libro. 
Si passò il dorso della mano sotto gli occhi,per raccogliere quelle lacrime silenziose che stavano per cadere. Zayn le prese un braccio,facendola voltare verso di lui prima che sparisse. 
"Hey.." la guardò bene. Il suo labbro inferiore tremava e gli occhi erano lucidi. 
Lasciò la presa e la ragazza uscì dalla mensa.
Zayn guardò Madison e Tom. "E' strana." disse l'ultimo, alzando le spalle.
"Prova tu a cambiare città,amici,familiari." gli andò contro Zayn. 
Tom lo osservò corrucciando le sopracciglia e Zayn sospirò. "Scusa amico. E' che..Non lo so, mi dispiace. E.." lasciò la frase in sospeso. Nemmeno lui sapeva cosa voleva dire realmente.
"Zayn giuro che avevo le migliori intenzioni." disse Mad scuotendo la testa e afferrandogli le mani. "I-io volevo solo sapere e magari.." Zayn annuì.
"Dovresti chiederle scusa però. L'ha presa male." 
La bionda annuì piegando la testa, e guardando la sua insalata. Inconsapevolmente,aveva fomato la lettera 'Z' con i mais.





zayns corner.

B-B-B-Baby.!
Come state? Passato una bella domenica? Tutto apposto?
Io NO.
Ho la febbre, il raffreddore, mal di gola e oggi dovevo fare una gara ma non sono andata. :'( *piange*
Il nostro gruppo ha fatto primo posto alle regionali! 
Yeeeeep! kdgfjd **
Allora, come vi sembra il capitolo?
Abbiamo visto che il quartiere dove vivono Mary,Liz e Nath non è affatto un bel posto, al contrario è parecchio pericoloso. E il nostro piccolo Nath non la prende bene. :(
Zayn,Mad e Tom(che per chi non l'avesse capito è il migliore amico di Zayn. Ne parla nel primo capitolo) conoscono meglio la Jones.
E inoltre, la nostra protagonista decide di mettersi a lavorare part-time (poi vedremo dove) per guadagnare soldi per la danza c:
Spero che vi sia piaciuto, e mi scuso per eventuali errori che non ho visto nella rilettura :)
Volevo aggiungere che questa storia è ambientata nel 2010\2011, quindi il nostro Zayn è come era ad X-Factor. c:
Forse più in la metterò delle gif o delle foto per farvi vedere i protagonisti c:
Miraccomando recensite in tante che presto posterò il terzo capitolo c;
Ultima cosa e poi scappo: 

HAPPY BIRTHDAY SHEERAN! dhgfdjdg


 

   
 
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