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Autore: xingchan    17/02/2013    9 recensioni
Ranma e Akane sono convolati a nozze da appena un anno, entrambi ventenni. Lui è diventato il Capo palestra occupando il posto di Soun.
La storia comincia proprio con la prima sfida ufficiale di Ranma come detentore del dojo Saotome-Tendo.
Ispirata da una piccola parte della mia Lifetime Remake poiché qualcuno ci sperava su questa mia decisione, come ran_ko! XD
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Lifetime'
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Una cosa Ranma non riusciva a capire durante quelle prime settimane passate senza gli adulti: come mai Nabiki stesse seduta comodamente su una sedia della cucina a sgranocchiare tranquillamente un biscotto, mentre lui e la moglie rimediavano faticosamente la cena tutti i giorni, dato che aveva deciso di cucinare con lei, altrimenti sarebbe stato in ricovero ospedaliero permanente.
 
-Perchè non ti rendi utile e apparecchi la tavola?- chiese con tono di sfida il giovane con la treccia alla ragazza, che, protesa la mano aperta, gli propose di pagare.
 
La prima cosa che gli venne in mente dopo quella risposta da copione era che ora doveva cambiare tattica con lei. Di una cosa era sicuro però: non le avrebbe più permesso di ricattarlo.
 
Il duello fra lui e la donna/iena era aperto! L'unica pecca era che non sapeva quando sarebbe finita.
 
-Ricordati che, a quanto pare, ora sono io il capofamiglia; ovvero 'colui che ti mantiene', chiaro? Quindi non fare tanto l'altezzosa con me, d'ora in poi.-
 
Nabiki era sconvolta da quell'atteggiamento autoritario proveniente dal cognato,  ma anche un po' tentata di rimanere al suo gioco. Sfoggiò un sorrisetto, non sapendo con quali provocanti parole replicare e, con un sonoro sbuffo, fece ciò che gli era stato ordinato. Certo, non si sarebbe mai arresa, ma dedusse che in certi momenti probabilmente sarebbe stato meglio assecondarlo, almeno per un po'.
 
Per quanto riguardava Akane, era d'accordo con Ranma senza dubbio, ma preferì non schierarsi da nessuna delle due parti. Chi fosse peggio fra loro due, proprio non riusciva a comprenderlo. Nabiki ha avuto sempre la sua fetta di potere all'interno della famiglia Tendo, ed ora avrebbe dovuto fare i conti con un'altra persona che tutto era tranne che suo padre, il quale era più facilmente manovrabile del giovane Saotome. Non che lui fosse un modello volpesco, ma da quando si era sposato aveva cominciato ad imporsi, almeno sulla sua famiglia. Accettava meno consigli di prima, e quando la situazione ne richiedeva uno ne parlava con la moglie, al massimo con sua madre.
 
Finalmente si sedettero tutti insieme a tavola; Akane con Akira in braccio, al suo fianco Ranma e di fronte a loro Nabiki.
 
-Domani ci saranno allievi per tutta la giornata.- informò Ranma. -Dovrò andare a dormire presto, se non voglio svenire prima di domani sera...-.
 
-Ok, allora rimarrò a casa anch'io...- si offrì la moglie, continuando a mangiare con il piccolo. Improvvisamente suonò il telefono.
 
-Vado io-. Ranma si fiondò verso l'apparecchio alzando la cornetta una volta arrivato.
 
-Pronto?-.
 
-Chissà chi è a quest'ora...- s'incuriosì Nabiki.
 
-COSA?-.
 
Le due sorelle si guardarono per cercare di capire cosa fosse successo, finchè l'altro corse verso di loro esclamando: -Kasumi sta partorendo!-.
 
***
 
-Nabiki, puoi badare ad Akira? è troppo tardi per farlo uscire, si prenderà un malanno!-.
 
Quei due erano corsi dalla maggiore ed ora la mezzana Tendo si ritrovò a fare la babysitter del suo unico nipotino. Non che ci fosse qualcosa di sbagliato in questo, ma proprio lei, la diavolessa in persona, l'approfittatrice per eccellenza, doveva guardare un marmocchietto di qualche mese che non faceva altro che produrre dosi spropositate di escrementi e mangiava poco o niente. L'ultima volta che Ranma aveva cercato di abboccarlo gli aveva sputato addosso tutto ciò che in quel momento la sua bocca conteneva, facendolo imbestialire e dimenticandosi del tutto che il bambino aveva ancora bisogno di latte!
 
-Ma ceeerto!- disse lei, con una scenetta ipocrita degna di una pièce. In realtà, lo fece sedere su un cuscino accanto a lei, mentre la ragazza era completamente immersa nel meraviglioso mondo di un film appena cominciato.
 
Senza degnarlo di uno sguardo!
 
Fortuna che il piccoletto non era poi tanto pestifero come il padre! O meglio, non sembrava.
 
Infatti, dopo qualche ora Akira si addormentò e, quando il film che Nabiki stava guardando finì, si appisolò.
 
Senza cambiargli il pannolino appena sporcato!
 
Nel frattempo, nella sala d'attesa della maternità c'erano tutti. Tofu era impaziente come un toro che freme per lanciarsi verso un drappo rosso, mentre Soun stava piangendo tanto che l'infermiera dovette intimargli di smettere se non voleva inondare l'edificio.
 
Dopo molto tempo, sapendo dai medici che la ragazza ci avrebbe messo molto tempo, Akane suggerì al marito di andare a casa.
 
-Sei troppo stanco... Domani poi cosa farai? Lo zombie? Rimango io qui ad aspettare...-.
 
-Rimani? E chi ti accompagna più tardi?- replicò lui.
 
-Tornerò da sola.- rispose lei ovviamente.
 
-NON SE NE PARLA!-. E quel tono la fece indispettire, ma anche sorridere dentro di sé. Stava facendo il premuroso davanti a tutti i parenti!
 
E quando mai capitava una cosa del genere?!
 
-Ranma ha ragione. è troppo tardi perchè tu possa girare per Nerima. - intervenne il padre di lei. -Figliolo, la porterò io a casa-.
 
Ranma lo guardò per un attimo con un'espressione stanca per poi acconsentire. -Beh, allora vado.- La salutò con un ennesimo cenno del capo e si avviò verso l'uscita.
 
***
 
Erano le 23 quando Ranma rientrò in casa. Trovò la ragazza addormentata con Akira, anch'egli nel mondo dei sogni. Il ragazzo si acquattò accanto a lei per scrollarla. -Nabiki! Nabiki!!-.
 
-Che c'è?- chiese lei stroppicciandosi gli occhi. Lui prese il figlio in braccio alzandosi completamente in piedi, rispondendole di andare a dormire.
 
-Dov'è Akane?-.
 
-è rimasta in ospedale. Forse Kasumi ci metterà tutta la notte. L'accompagnerà Soun più tardi...- proferì con la voce incrinata per lo sforzo e per la stanchezza.
 
Detto questo, andò in bagno per cambiare Akira con meno difficoltà di prima, mettendoci comunque più di venti minuti, si rintanò con lui in camera da letto, lo mise nella culla e lui, sdraiatosi a sua volta, cadde addormentato.
 
Nel frattempo, Kasumi diede alla luce una bellissima bambina di nome Kyoko. Ma era ormai notte fonda, e Akane dovette ritornare a casa prima di perdere ulteriori ore di sonno. Durante il cammino, Soun le domandò come andasse la loro nuova vita.
 
-Tutto bene,- aveva risposto. -anche se Ranma si stanca moltissimo, perciò dovrò aiutarlo. Mi dispiace di non essere stata di più con Kasumi, ma sono già le tre e...-.
 
-Non preoccuparti, anche tu hai una famiglia e hai molto da fare...-.
 
Arrivati sulla soglia di casa Saotome-Tendo, padre e figlia si salutarono e l'uomo con i baffi esclamò: -Qualche volta puoi lasciare Akira ai nonni!!- prima di sparire dietro l'angolo.
 
Chiuse il portone e andò verso il marito.
 
Ranma era ancora vestito e questo le fece scappare un sorriso. La sua bocca era sul punto di spalancarsi del tutto, segno che era davvero al limite. Avendo paura si svegliarlo, si mise il pigiama velocemente e si stesse vicino a lui, avvicinando il viso al suo e abbracciandogli le spalle. Doveva aver sentito lo spostamento d'aria, perchè il ragazzo si voltò nella sua direzione mormorando allo stesso tempo il nome della giovane nel sonno. Questo la fece arrossire tremendamente e anche compiacere.
 
Non resistette all'impulso di dargli un bacio sulla guancia.
 
Meno male che non se n'era accorto!
 
***
 
Il giorno successivo fu una vera e propria impresa rimanere vigile, escludendo una visita inattesa e, a dir la verità, alquanto indesiderata.
 
-Ciao a tutti!!-. La voce gracchiante di Happosai fece capolino nel soggiorno, dove in quel momento si trovava il piccolo Saotome intento a giocare. Il vecchietto aveva in mano un pupazzone di peluche a forma di cane con una grossa coccarda all'altezza delle orecchie, evidentemente un regalo per Akira.
 
-Ma ci sei solo tu?- fece l'anziano, prima di veder arrivare Akane dalla cucina.
 
-Ah, Akanuccia! Come sei diventata bella!- si complimentò ammiccando, o meglio, cercando di ammiccarle con i suoi occhietti a palla.
 
Akane gli sorrise stando in guardia. Non poteva sapere cosa aveva in mente quel maniaco. ma comunque non voleva farlo sentire fuori luogo. il nonnetto si avvicinò al bambino porgendogli il suo dono e poi cominciò a chiedere di Ranma.
 
-Come sta quel snaturato senza sale in zucca?-.
 
-Bene! Ma Ranma non è snaturato!- si arrabbiò lei affondando le dita nei palmi delle mani. Quanto non riusciva a sopportarlo! Ma l'atteggiamento noncurante del maestro la fece rimanere leggermente interdetta. Era molto più sereno da quando aveva lasciato il dojo! Che avesse trovato qualcosa che gli impedisse di rubare la biancheria altrui?!
 
In quel momento entrò proprio il ragazzo con il codino in pausa. -Ehilà, vecchiaccio!- lo salutò, e l'altro si voltò con aria saggia.
 
-Non ho intenzione di litigare, Ranma! Sono solo venuto per dare qualcosa a tuo figlio- ed indicò Akira -Ma per domandare ad Akane-chan se è disponibile per una fuga romantica con me!-.
 
SBONK!
 
I due ragazzi diedero un calcio ciascuno contemporaneamente, schiacciando Happosai sul pavimento facendolo aderire del tutto.
 
-MA CHE TI SALTA IN MENTE?!-.
 
Le cattive abitudini restano, si disse Ranma. Beh, tutto sommato doveva averlo dedotto da quella subdola di sua cognata. E quindi anche dei depravati come il vecchio maestro sarebbero rimasti con i loro vizi per tutta la vita. L'unico rimedio era fronteggiarli di continuo.
 
-Soun, Nodoka e Genma mi hanno mandato per dirvi che nei fine settimana ci riuniremo per stare insieme. Tutto qui! Mentre voi siete sempre pronti ad aggredirmi senza sapere cosa ho da dire... Che ingrati!- esclamò tutto d'un fiato.
 
Intorno a Ranma si creò un'atmosfera angelica con tanto di putti e fiori sparsi dappertutto.
-FINALMENTE SI MANGIA COME SI DEVE!!!!!!!!!!!!!!!! EVVAI!!!!!!!!!!!!!-.
 
E intorno ad Akane prese forma un'aura malvagia. -CHE COSA STAI INSINUANDO CON QUESTO, EH?-.
 
-CHE NON NE POSSO PIù DI CUCINARE PER NON RIMANERCI SECCO!-.
 
-CHE COSAAAAAAAAAA?- continuò la ragazza che, con un poderoso calcio, gli fece fare un giro, precisamente, un volo per i cieli di Tokyo. E che cavolo! Aveva ancora da ridire? Ma che idiota senza tatto! Quasi quasi lo lasciava da sua madre, così non avrebbe più sentito questo disco che ormai durava da un po' di anni!
 
Akira? Ogni volta che vedeva una scena del genere rideva a crepapelle!
 
***
 
Dopo qualche mese passato fra le rispettive famiglie d’origine e quella di Kasumi e Tofu, Ranma e Akane avevano trasferito il loro piccolo in quella stanza che prima apparteneva ad Akane. Era abbastanza grande da poter dormire da solo la notte, perciò gli avevano preparato la cameretta.
 
Nabiki aveva cominciato a lavorare per puro caso per non gravare sulle spalle di Ranma più del dovuto, dandogli del disgraziato per permettere a una dolce ragazza come lei di faticare tutta una mattina.
 
In realtà, il ragazzo avrebbe preferito che lavorasse di pomeriggio così non avrebbe visto la sua faccia nelle ore di relax, ma poi gli venne riferito da Akane che rimaneva nel call center anche più del dovuto.
 
E lui se ne rallegrò, tirando un sospiro di sollievo ogni volta che uscendo dal dojo non ne vedeva nemmeno l’ombra.
 
Una sera, come al solito, erano seduti sulla spalliera a raccontarsi gli eventi della giornata e, se non ce n’erano granchè, si addormentavano quasi subito.
 
Ma quella volta fra una parola e l’altra presero a baciarsi come non facevano da molto. E Akane non voleva limitarsi a quello. Quella forza sconosciuta che la spingeva ad andare oltre i baci prese il sopravvento e cominciò a tirare su la maglietta del marito, che fermatosi, le chiese: -Che stai facendo?-.
 
Eh, sì, l’aveva intuito. Ma le bloccò il polso, allontanandola da sé.
 
-No, non posso…-.
 
La giovane non capiva. –Perché?- chiese innocentemente.
 
Lui era restio a parlarne, e sebbene fosse anche propenso a fare l’amore ancora con lei, aveva paura di farle del male. Ancora.
 
-Perché se avremo…- cominciò titubante. –S-Se avremo un… un altro bambino tu potresti rischiare grosso… Sei delicata, Akane. Se dovessi ancora avere problemi con il parto…-.
 
L’altra rise con il viso rosso dall’emozione, scuotendo il capo. –Guarda che non è detto che ne nasceranno altri settimini da me!-.
 
-Eh?-.
 
-Già…-.
 
Lo attirò verso di sé, riprendendo ad accarezzargli il volto, mentre Ranma l’avvolgeva nella sue braccia, ormai rasserenato.
 
-Sicura?-.
 
-Mai stata più sicura!-.
 
Si stesero l’uno sull’altra ed iniziarono a spogliarsi a vicenda, sicuri che in quella notte sarebbe stata molto più accesa della loro prima volta e che niente e nessuno poteva intimorirli.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Aloha!!! Allora….. Che finale di merda (scusate il termine) ho dato a questo capitolo! XD
Gomen per il ritardo, gomen per la brevità e la banalità di questo capitolo ( non è che non ho idee, ma non so che espedienti usare per arrivarci! :P), gomen per non aver controllato il testo prima di aggiungerlo.
Ma il vostro sostegno mi incita a proseguire! Grazie tante!
   
 
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