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Autore: franceachira    17/02/2013    3 recensioni
Ma cosa ne sapevano loro dell’amore? Erano stati creati per odiarsi, per essere l’uno l’opposto dell’altro ed ora si trovavano a condividere quel sentimento, forse più distruttivo di qualsiasi fiamma.”
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo dieci.


Sento qualcuno che mi scuote per le spalle e la risata di Elin mi risuona nelle orecchie.
Apro gli occhi e lentamente mi volto infastidita verso i sedili posteriori .
-Sveglia bellezza, siamo arrivati- mi sussurra Harry sorridente, mentre Louis sta parlando disinvolto con la mia amica che, visto l’espressione, sembra si stia divertendo.
-Quanto ho dormito?- chiedo allungando le gambe e tirandomi su la cerniera della felpa.
-Dopo la seconda galleria sei crollata- mi risponde il ricciolo divertito.
-Stanotte non ho chiuso occhio- spiego imbarazzata, lui mi sorride e –tranquilla, abbiamo passato il tempo anche senza di te- mi risponde e forse non si rende conto di quello che appena detto perché torna a guardare il suo nuovo amico, mentre io abbasso lo sguardo e –non avevo dubbio- borbotto a denti stretti, ferita dalle sue parole.
Tutti iniziano ad alzarsi non appena il pullman si ferma e nel momento in cui le porte si aprono si riversano giù per le scalette per uscire all’aperto come una mandria di bisonti impazziti.
Io la prendo con calma; afferro le mie cose e lentamente scendo dall’autobus seguendo Elin che non si stacca da Louis neanche per un attimo.
Non so cosa le stia passando per la testa, ma so che questa gita non è iniziata  per il verso giusto.
Tiro fuori dallo zaino le cuffiette; la professoressa agitata si accerta che nessuno sia scomparso misteriosamente e cerca di orientarsi nella cartina di Londra.
Me le infilo e mi perdo nei miei pensieri, mentre non  riesco a distogliere lo sguardo da Elin e Harry che vicino a Louis scherzano e ridono.
Non devo essere gelosa. Devo mantenere la promessa fatta a Harry.
Infilo le mani nelle tasche del giacchetto e seguo gli altri ragazzi che iniziano a camminare lungo la strada.
Poi qualcuno mi sfiora la schiena facendomi sobbalzare.
Sento lo stomaco stringersi in un doppio nodo mentre gli occhi vitrei di Niall Horan fissano i miei.
-Ciao- dice poi con un po’ di malizia nella voce.
Io mi sfilo le auricolari con un rapido movimento e ricambio il saluto.
Cerco di stare calma, ma quando ho intorno uno di quei tre perdo una buona parte del mio autocontrollo.
-Mi fa strano vederti qui in disparte, in genere sei sempre insieme ai tuoi amici- osserva e io mi perdo nel contorno della sue labbra, nelle sue ciglia chiare, nei suoi capelli biondi alzati sulla fronte in una cresta storta, nei suoi occhi che non sono completamente azzurri né  completamente verdi, ma sono dannatamente belli.
Cerco le parole giuste, ma non riuscendo a trovarle mi stringo nelle spalle e mi tocco i capelli nervosa.
Vorrei gridargli di starmi lontano, di non provare ad  incantarmi con il suo viso d’angelo, ma ogni cellula del mio corpo me lo impedisce e odio dirlo ma, ora che lo osservo meglio, devo ammettere che Elin aveva ragione nel venerarlo come un dio.
-Ti faccio compagnia io. Se vuoi- aggiunge poi rivolgendomi uno di quei sorrisi che riescono solo  a lui e i suoi maledetti amici.
E mentre penso a rispondere ‘no grazie, sto bene così’ dalla mia bocca esce un  -lo voglio- quasi urlato che mi fa arrossire fino alla punta delle orecchie.
Lui ride e si avvicina un altro po’.
- Comunque piacere Niall - dice porgendomi la mano, la fisso un po’ e –Come  potrei non saperlo, ogni ragazza della scuola parla di te. Comunque sono Akira - dico divertita, i suoi occhi si riempiono di orgoglio e sento la sua infinita autostima e vanità aumentare a dismisura.
-Sei in camera con Elin?- mi domanda poi molto interessato.
Annuisco –almeno che non mi lasci sola per andare in quella di Louis, credo di sì- rispondo con acidità.
Lui alza un sopracciglio –Non vuoi che stia insieme a lui?- io balbetto qualche parola non sapendo cosa rispondere e poi –è una storia lunga- concludo sospirando e sistemandomi la sciarpa per sentire meno freddo.
Lui sospira e come se niente fosse mi passa un braccio intorno alle spalle e afferra una delle cuffiette che mi ciondolano dalle tasche.
Io gli rivolgo uno sguardo confuso, ma non se ne cura, anzi se la infila e –che ascolti?- chiede facendo attenzione alla musica.
-Un po’ di tutto- rispondo poi cercando di restare calma e non fargli capire quanto mi senta in imbarazzo.
Mi viene spontaneo pensare ad Elin, a cosa possa pensare vedendomi qui con il suo adorato Niall e la cerco fra gli altri ragazzi, ma quando la vedo a braccetto con Louis il senso di colpa che mi  riempie un po’ si dissolve e concludo che forse dovrei godermi questa gita, senza tanti pensieri.
Così – a te cosa piace?- gli chiedo infilandomi l’altra cuffietta e lui mi fissa per un momento con i suoi occhi meravigliosi e –un po’ di tutto- mi informa con un mezzo sorriso, io ricambio e svuoto la testa dalle preoccupazioni dedicandomi alla mia nuova conoscenza.
Tutti fanno amicizia con uno di questi tre misteriosi ragazzi e forse quello più adatto a me è proprio Niall Horan.
 
Trascorriamo la prima giornata vagando per le vie di questa meravigliosa città.
Vivo in Inghilterra da diciassette anni, ma non avevo mai avuto l’occasione di visitare Londra e ora, vedendo quanto sia bella, mi rendo conto di cosa mi sia persa.

***



Arriviamo la sera in albergo distrutti, io ed Elin, dopo una giornata in cui ci siamo a fatica rivolte la parola, entriamo in camera e lasciamo le nostre valigie sul terzo letto che rimarrà vuoto.
-Allora, com’è?- mi chiede improvvisamente dopo un lungo silenzio.
Io alzo un sopracciglio e la guardo confusa – Com’è cosa?- domando a mia volta non capendo.
Lei fa un sorriso che non riesco ad interpretare.
-Dai, Niall. Mi sembra che siete diventati ottimi amici- spiega fissandomi con un sorrisetto malizioso.
Mi stupisco del suo comportamento; mi preoccupavo della sua reazione, ma forse, come sempre, esageravo.
-Non sei arrabbiata?- mi accerto così sedendomi vicino a lei.
Lei sbuffa e alza gli occhi al cielo –Ma no Kira, non hai mica fatto niente di male, anche io sono stata tutto il giorno con Louis. Dovresti essere più incazzata te- la fisso un attimo nei suoi occhioni verdi e annuisco.
-Comunque se vuoi te lo presento- scherzo dandole una leggera spinta.
Lei mi sorride e poi le si illumina il viso –Mi ero dimenticata, domani sera andiamo in camera di Harry e Louis e ci sarà anche Horan, non voglio lamentele. Vieni anche tu.- mi ordina seria.
Io alzo gli occhi al cielo e l’idea di passare una serata intera con Louis,  ma soprattutto con Harry e Louis, mi fa venire voglia di prendere la valigia e tornare a casa a piedi, però l’ho promesso e così annuisco e -va bene- sospiro rassegnata.
Lei emette un gridolino d’esultanza e schizza in piedi.
-Prepariamoci e andiamo a cena- esclama sfilandosi la felpa e le scarpe contemporaneamente.
Non mi resta che lasciarmi trascinare dal suo entusiasmo, alzarmi dal letto e cercare qualcosa da mettermi fra la marea di vestiti che mi sono portata.
 

***


Mi ritrovo in una stanza di albergo di sei metri per cinque, zeppa di gente che beve e fuma ovunque.
Non so come ci sia riuscito, ma Louis è riuscito a portare in camera di Harry una quantità di alcolici sufficiente per tutti i ragazzi della gita.
Seduta sul letto, fisso la mia bottiglia di birra, ormai vuota e sospiro ogni volta che Harry si volta nella mia direzione quasi per accertarsi della mia presenza.
C’è anche la musica, ma ad un volume impercettibile perché ‘se la mettiamo alta, l’unica cosa che riempirà questa stanza stasera, saranno i professori, per rompere i coglioni’ ha esclamato Louis, dicendo forse la cosa più intelligente fra quelle che ho sentito uscire dalla sua bocca fino ad ora.
Harry interrompe la conversazione con una delle ragazze della sua classe e deciso viene verso di me.
-Ti diverti?- mi chiede serio e per un momento penso di fingere e sorridere sforzatamente, ma poi non trovo un motivo per farlo e –sinceramente? No.- rispondo tirando le labbra in un sorriso dispiaciuto.
Lui ride piano –nemmeno io, tranquilla- dice afferrando la mia bottiglia per accertarsi che ci sia un sorso, poi fa una smorfia notando che è vuota.
-Elin e Louis sono spariti?- chiedo poi seria guardandomi intorno.
-Sono andati a prendere qualcosa da mangiare in cucina o così mi ha detto Lou- mi spiega gesticolando come suo solito.
Alzo un sopracciglio poco convinta –sei sicuro che fra quei due non sia scoppiata la scintilla?- gli domando avvicinandomi al suo orecchio.
Lui mi rivolge un’occhiataccia –è impossibile!- esclama poi infastidito –o meglio, sono sicuro che non è così- aggiunge cercando di rimediare alla reazione esagerata di poco prima.
-Sei geloso del tuo amichetto?- lo provoco sorridendo bastardamente.
Sbuffa e le sue guance assumono un colorito acceso –non dire cazzate- mi disapprova abbassando lo sguardo.
-Forse dovremo andare a cercarli- propone poi alzandosi in piedi –tanto qui non abbiamo di meglio da fare- continua afferrandomi per un braccio e percorrendo la stanza fino alla porta.
Senza darmi modo di controbattere la apre e mi trascina in corridoio chiudendola velocemente.
Le voci dei ragazzi si fanno immediatamente più basse e allontanandoci somigliano sempre di più a un ronzio.
-Vai avanti tu, non mi oriento in questo posto- dico a basso a voce per non fare troppo rumore.
Lui cammina lentamente guardandosi intorno –dobbiamo scendere a piano terra, mi sembra- spiega indicando incerto le rampe di scale.
Scendiamo i primi gradini quando sopraggiungono dei passi alle nostre spalle.
Entrambi ci voltiamo e ci troviamo davanti Niall che ci sorride felice.
-Che fate a quest’ora in giro?- ci chiede curioso, poi mi guarda e mi fa l’occhiolino facendo aumentare il mio battito cardiaco.
-Stavamo cercando Elin e Louis… tu?- domanda serio Harry.
Il biondo si passa una mano fra i capelli –Stavo cercando la stanza dove Tomlinson ha organizzato la festicciola- spiega –ma non ho idea di dove sia, mi accompagni?- chiede fissandomi con i suoi occhi glaciali.
Mi indico per assicurarmi che stia parlando con me e lui annuisce ridendo.
Sento Harry sospirare –Vai pure, poi se vuoi torna- mi rassicura, con un tono di voce che è tutto tranne che  rassicurante.
Niall gli sorride –comunque li ho visti passare poco fa, erano sulla terrazza con altri ragazzi, vai a vedere lassù- consiglia poi al ricciolo, che annuisce e –a dopo- sospira risalendo i pochi gradini fatti e scomparendo dietro l’angolo.
Rimango sola con Horan, che mi guarda sorridente.
-Vieni- sussurra poi afferrandomi la mano, io lo seguo, anche se ho il cuore che batte  a mille per la paura.
La sua mano è bollente e stringe la mia con forza.
Camminiamo a passo svelto fino a raggiungere la camera numero 309, con sicurezza infila la chiave nella porta e la apre portandomi all’interno con sé.
-E’ camera tua?- chiedo timorosa
Lui annuisce con un cenno del capo
Quando sento la porta chiudersi è come se realizzassi solo ora quello che sto facendo e le gambe iniziano a tremarmi per l’agitazione.
Resto immobile, con una mano attaccata alla parete aspettando che Niall accenda la luce, ma non accade e i miei occhi si abituano lentamente alla poca luce della stanza.
Cerco di regolarizzare il mio respiro, mi viene da pensare a Harry e non so perché, ma mi sento in colpa ad essere qui.
Do una rapida occhiata all’orologio attaccato alla parete; le due e mezza, di già.
Quando giro la testa, Horan è appoggiato al muro che mi fissa con un sorrisetto stampato sulle labbra.
-In realtà stavo cercando te, non quella stupida festa- mi dice avvicinandosi un po’.
Io schiudo le labbra, ma non so che dire, le parole mi muoiono in gola e resto ferma, non riuscendo a liberarmi da quegli occhi così ipnotizzanti.
 E cerco con tutte le forze qualcosa da fare o da dire, ma prima di riuscirci lui mi appoggia la mano su un fianco, mi avvicina a sé  e mi bacia.
Le sue labbra sono calde e morbide, ma presa dal panico mi stacco e lo fisso spaventata.
-No no, non posso- dico tutto d’un fiato con mille pensieri che mi frullano per la testa.
Lui scoppia a ridere e –sì che puoi- ribatte con un sorriso bastardo.
Senza lasciarmi replicare,mi afferra una mano e mi trascina con sé sul letto imprigionandomi fra le sue braccia.
Le nostre labbra si sfiorano di nuovo, con passione e poca delicatezza, poi lascio che le nostre lingue si incontrino. Sento un forte calore percorrermi tutto il corpo e una strana sensazione mi pervade.
Mi sento leggera, spensierata e l’unica cosa che desidero è continuare a baciarlo ed avere sulla mia pelle  il suo profumo intenso.
Intreccio le dita fra i suoi capelli morbidi e biondi e incrocio le gambe intorno al suo bacino, lui sorride e mi fissa per un attimo con quegli occhi che ti fanno perdere la ragione.
Le sue labbra scivolano sul mio petto e poi sul collo, le sue mani sotto la maglia e sento la carne bruciare sotto il suo tocco.
-Scotti- sussurro fra un bacio e l’altro.
Lo sento ridere e –non preoccuparti è normale, per quelli come me- spiega con tranquillità.
Mi blocco ed è come se tutti i miei pensieri, le mie idee senza un filo logico e le mie preoccupazioni riprendessero forza sentendo quelle parole.
-Cosa intendi, per ‘quelli come me’?- domando appoggiando una mano sul suo petto per interrompere il lavoro delle sue labbra sulla mia  pelle.
Alza lo sguardo, un brivido mi percorre la schiena e nel momento in cui schiocca la lingua sul palato e sospira la finestra si spalanca all’improvviso e Niall viene scaraventato a terra da qualcosa che nel buio della stanza non riesco a distinguere.
Scatto seduta, con il fiato corto per lo spavento.
Sento dei movimenti ai piedi del letto  e  terrorizzata cerco a tastoni l’interruttore del faretto vicino alla testata del letto, lo trovo e finalmente la luce riempie la stanza.
-Che cazzo stai facendo?- e rimango scioccata sentendo quella voce, che riconoscerei fra mille.
Zayn Malik fissa il biondo con gli occhi pieni di rabbia, mentre l’altro continua a sorridere.
-Stai calmo- sospira annoiato Niall sbuffando, l’altro serra la mandibola e lo afferra per il collo scaraventandolo verso il muro.
-Sei geloso Malik?- lo stuzzica lui liberandosi dalla sua stretta e spingendolo all’indietro, il moro stringe i pugni e sento la finestra sbattere alle mie spalle.
Sento il cuore in gola e indietreggio, allontanandomi il più possibile dai due ragazzi.
-Sai che non possiamo dire niente su ciò che siamo- grida Zayn fuori di sé, Niall rotea gli occhi e  -mica le ho detto che siamo dei demoni- sbraita per poi  esclamare un –oops- e scoppiare a ridere divertito.
Poi mi guarda e mi sento come se ogni cellula del mio corpo si sia pietrificata per la paura.
-Non capisci niente- dice a denti stretti Malik, si volta a guardarmi e si passa una mano fra i capelli e sembra spaventato quanto me.
-Non doveva saperlo, capisci che è un pericolo per tutti- urla contro il biondo che solo ora smette di fissarmi, sposta  il suo sguardo sull’altro.
-Che carino ti preoccupi per lei- lo stuzzica poi con finta compassione e il moro sembra esplodere; lo afferra per le spalle e lo lancia dall’altra parte della stanza, sento un boato che non proviene da quello direzione.
Il comodino alle mie spalle  va in mille pezzi, come se al suo interno fosse esplosa una bomba.
Grido in preda al panico e mi proteggo il viso con le braccia, mentre scintille infuocato volano ovunque.
Molte raggiungono la tenda vicino al mobile esploso e prendono fuoco in pochi secondi, l’antincendio scatta e un fastidioso suono parte echeggiando per tutto l’albergo.
Mi alzo e mi avvicino alla porta, ma Niall si alza, Zayn di nuovo gli va addosso e sento un’altra esplosione, questa volta a pochi metri da me.
La porta del bagno brucia, avvolta in fiamme rosse come il sangue.
Senza che me ne accorga i miei occhi si riempiono di lacrime e scoppio in singhiozzi.
-Vi prego smettete- li supplico non sapendo cosa fare.
Zayn si volta della mia direzione e mi fissa per un paio di secondi, quasi con compassione, poi Niall lo afferra per un braccio e lo fa cadere a terra con violenza.
Mi allontano dal fuoco e cerco di trovare un luogo protetto nella stanza.
Poi sento al porta aprirsi e Louis entra; la sua espressione è spaventata quanto la mia.
-Fermatevi razza di idioti- grida passandomi accanto e andando in direzione dei due e solo ora noto che l’aria che li circonda vibra, come se scossa da un calore intenso.
-Qui è Horan l’idiota- gli risponde furioso Zayn allontanandosi, Louis resta immobile –che è successo?- domanda cercando di capire.
Intanto la stanza continua a bruciare, lentamente il fuoco mangia tutto quello che incontra, tramutandolo in cenere.
-Ha svelato la nostra vera natura e l’ha baciata- spiega con un’espressione folle negli occhi, che non sono più marroni ma di un rosso intenso.
Louis guarda Niall sconvolto quanto il moro – Mantenete la calma- dice serio.
Tutti e tre si voltano nella mia direzione, io mi asciugo il viso e deglutisco, sento le gambe tremare come foglie scosse dal vento.
-Ormai è successo- conclude spostando poi la sua attenzione sugli oggetti che bruciano intorno a loro.
-Dovevate proprio dare fuoco alla stanza?Cazzo !- grida poi furioso.
Niall ride, Zayn fissandomi scuote la testa contrariato, ma non risponde a Louis, è preso dai suoi pensieri.
Si volta si avvicina alla finestra e –andiamocene, subito.- ordina con freddezza, poi si tira su il cappuccio della felpa e salta nel vuoto.
Niall sbuffa, ma poi fa lo stesso.
Resto immobile con le spalle al muro, Louis sospira e li segue rivolgendomi prima un’occhiata dispiaciuta.
La stanza rimane vuota e desolata, lo scoppiettio delle fiamme è l’unico rumore ora che il campanello dell’ antincendio si è fermato.
Sento dei passi alle mie spalle, ma non riesco a fare niente tranne che avvicinarmi alla porta ed uscire.
Sento un vocio provenire dal corridoio, i proprietari dell’albergo stanno sopraggiungendo, ma io scivolo nel buio e correndo scendo le scale e mi dirigo nella mia camera con gli occhi ancora appannati dalle lacrime.



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Holaaa.
Scusate se anche questa volta sono un pò in ritardo, ma sono stata  a Barcellona ewe
comunque intanto grazie a chi ha letto e recensito il capitolo nove ♥
Spero che anche questo vi piaccia, per ora è il mio preferito perchè ci sono colpi di scena *musichetta che crea suspance*
btw fatemi sapere che ne pensate.
su twitter sono sempre io @shelovehissmile

Al prossimo, un bacio.
Franci.

  
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